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Dentro l'Europa. Cambiarla per rafforzarla

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Dentro l'Europa. Cambiarla per rafforzarla

"Dentro l'Europa. Cambiarla per rafforzarla".
Conversazione con Carmelo Cedrone, dirigente sindacale, docente e autore.
VENERDI 15 NOVEMBRE 2019, ore 20.30
Conegliano, sala Verde del Teatro Toniolo, via Galilei 32

Organizzano il movimento federalista europeo, la gioventù federalista europea, la città di Conegliano, con la collaborazione, tra gli altri anche di Acli provinciali di Treviso.

Carmelo Cedrone è appassionato dell'Europa fin da ragazzo.
Nel 2006 entra nel comitato economico e sociale europeo. Vi resta 10 anni, dedicati alla ricerca di proposte sulla crisi dell'Eurozona.
Lavora direttamente con la Commissione europea, il parlamento e la BCE.
Ha insegnato politica economica europea a La Sapienza di Roma.
Ha scritto "Dove va l'Euro?" e "Dentro l'Europa. Cambiarla per rafforzarla".

 

 

 

    Esami CILS di italiano come lingua straniera: il calendario 2020

    Esami CILS di italiano come lingua straniera: il calendario 2020

    Il Patronato Acli e l'Università per stranieri di Siena organizzano gli esami CILS (per la Certificazione dell'italiano come lingua straniera) per i livelli linguistici A1, A2, B1, B2, C1, C2.

    Gli esami si svolgono presso la sede delle Acli provinciali di Treviso, seguendo un calendario unico a livello nazionale.

    Perché è importante e utile la certificazione CILS?

    Il CILS si rivolge alle persone che non sono di madrelingua italiana e permette, a chi ne è in possesso, di meglio spendersi nel mondo del lavoro, degli studi e nella società stessa. 

    Infatti, una volta superato l’esame, l’Università per stranieri di Siena rilascia un certificato, valido per sempre, che permette agli interessati di certificare a datori di lavoro, scuole e/o università, la propria competenza linguistica, permettendo viceversa a questi ultimi di conoscere con certezza il livello linguistico posseduto dal loro candidato.

    Calendario 2020 delle date di esame

    20 febbraio, 23 aprile, 4 giugno, 23 luglio, 22 ottobre, 3 dicembre

    Attenzione: l'iscrizione deve essere effettuata almeno 40 giorni prima della data della sessione d’esame.

    Sede di esame: Treviso, viale della Repubblica 193/A

    Per informazioni, costi e iscrizioni
    tel. 0422 543640 - 0422 1836144
    email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

    Indicazioni per eseguire il bonifico
    Beneficiario: Patronato Acli
    Iban: IT39 J030 6912 0801 0000 0003 560
    Causale: esame CILS (indicare la data in cui si intende sostenere l’esame) 

    Una volta effettuato il bonifico inviare copia della ricevuta e copia del permesso di soggiorno all'email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

    Rossini:"La leva fiscale sia strumento di sviluppo"

    • Pubblicato inAcli
    Rossini:"La leva fiscale sia strumento di sviluppo"

    “Non bisogna avere paura di toccare il fisco perché è un tema che fa parte della vita delle persone: la leva fiscale può essere davvero un mezzo per lo sviluppo del nostro Pese e uno strumento di giustizia sociale a difesa delle classi più deboli”.

    Così il presidente nazionale delle Acli, Roberto Rossini, durante la presentazione della ricerca sul sistema fiscale italiano, realizzata da Acli, Caf Acli e Università degli Studi di Brescia.

    “Oggi di fatto già esiste una flat tax se è vero che un imprenditore del ceto medio che guadagna 76mila euro l’anno paga le stesse tasse di un super ricco – ha continuato Rossini –: per questo, la nostra proposta è quella di riformare il sistema fiscale riportandolo verso principi di progressività e di equità”.

    Durante la presentazione della ricerca è intervenuto anche il vice ministro dell’Economica, Antonio Misiani: “Avete ragione a dire che il nostro sistema fiscale è sbilanciato ed è nostra intenzione riformarlo. Quest’anno però siamo stati legati alle clausole di salvaguardia dell’Iva e quindi abbiamo potuto fare poco, ma il prossimo anno apriremo un cantiere Irpef, come già annunciato dal ministro Gualtieri, a cui inviteremo tutte le parti sociali con l’ambizione di cambiare gli scaglioni, come è stato proposto nella vostra ricerca e soprattutto con l’idea di metterci delle risorse: non è possibile fare una riforma Irpef a costo zero dove c’è chi ci perde e chi ci guadagna”.

      Balkan Route: l'indifferenza alle porte dell'Europa

      • Pubblicato inIPSIA
      Balkan Route: l'indifferenza alle porte dell'Europa

      "Ve lo ridico: se tentate di presentare la nostra operazione come un'invasione, apriremo le porte e vi invieremo 3,6 milioni di migranti", ha minacciato il presidente turco Erdogan, rivolgendosi all'UE, dopo aver lanciato l'offensiva contro il Nord della Siria.

      I migranti di cui stiamo parlando sono uomini, donne e bambini, richiedenti asilo provenienti da paesi come Siria, Iraq, Afghanistan e Pakistan, che dalle coste turche tentano di sbarcare in Grecia, e da lì iniziano a risalire a piedi i Balcani per raggiungere l'Unione europea. Italia inclusa.

      Silvia Maraonecooperante e coordinatrice degli interventi lungo la Balkan Route per Ipsia (l'Ong delle Acli), si è trovata così ad affrontare un tema estremamente "caldo" e attuale nell'incontro di approfondimento sull'emergenza migratoria nei Balcani, organizzato il 10 ottobre alle Acli di Treviso.

      Un'iniziativa che ha aderito alla campagna nazionale #IoAccolgo e che, dopo gli interventi nelle scuole sugli Obiettivi per lo sviluppo sostenibile e sull'impatto delle migrazioni globali, va a chiudere il progetto "Giovani: nuovi narratori e attori della cooperazione allo sviluppo", avviato con la sede locale di Ipsia a Treviso e finanziato dall'Agenzia italiana per la cooperazione e lo sviluppo.

      I migranti nei Balcani sono quintuplicati

      Già oggi la "rotta balcanica" è percorsa da migliaia di persone, nonostante sia stata ufficialmente chiusa nel marzo 2016 da un accordo tra Bruxelles e Ankara, che si è impegnata ad impedire le partenze illegali in cambio di 6 miliardi di euro concessi dall'Ue.

      Negli ultimi 3 anni, come spiega Silvia Maraone riportando dati e testimonianze dirette, "i Balcani occidentali si sono trasformati in un limbo dove decine di migliaia di individui sono rimasti bloccati, spesso in campi informali". Mentre laddove con fatica si istituiscono centri di transito, come in Bosnia Erzegovina e Serbia, gli standard dell'accoglienza si rivelano insoddisfacenti o comunque non in grado di fronteggiare i flussi sempre più consistenti.

      Un reportage trasmesso il 4 ottobre da "Ominbus" su La7

      Dal 2017 al 2018 il numero di migranti registrati nei Balcani occidentali è quintuplicato, superando quota 61.000. Dall'inizio dell'anno più di 21mila persone sono transitate solo in Bosnia Erzegovina, di cui almeno 5 mila si trovano bloccate a ridosso del confine croato, arrivando ad allestire un accampamento persino in un'ex discarica. Un'area che qualche mese prima la municipalità aveva giudicato inadatta per ospitare un canile. "Si calcola che oltre 24mila persone nel 2018 abbiano attraversato illegalmente i confini tra la Bosnia occidentale e la Croazia, all'altezza delle due cittadine di Bihać e Velika Kladuša", riporta Silvia Maraone.

      Dai flussi, si nota anche come ad un calo di sbarchi sulla rotta del Mediterraneo centrale (solo in Italia 23.370 sbarchi nel 2018 contro i 119.369 dell'anno precedente) corrisponda un aumento dei traffici nel mar Egeo, con il passaggio da circa 35mila sbarchi in Grecia nel 2017 a oltre 50mila nel 2018. Secondo l'UNHCR solo ad agosto 2019 sono sbarcate 9.300 persone.

      Le cause di questo "imbuto" sono molteplici: dal sistema di ricollocamento dalla Grecia all'interno dell'Ue che non funziona, alla chiusura pressoché totale delle frontiere ungheresi e croate. Filo spinato, barriere e pattugliamenti non dissuadono però uomini, donne e famiglie intere dal tentare il "Game", così come chiamano i migranti stessi il macabro "gioco" con le loro vite: decine di giorni a piedi, nascosti nei boschi, che spesso si concludono al punto di partenza. Respinti dai controlli di polizia. Fino al prossimo tentativo. 

      La dignità perduta

      Le rotte delle migrazioni non fanno altro che sovrapporsi a quelle già esistenti usate per tutti gli altri traffici: eroina, oro, armi, prostituzione. I migranti come merce, e il "mercato" che risponde alla "domanda" di ingresso illegale in Europa. 

      Ma a chi non è rimasto abbastanza denaro per permettersi di rivolgersi a un trafficante, non resta altro che contare sulle proprie forze e qualche tracciato GPS sullo smartphone, correndo rischi ancora più alti e cercando di evitare i campi minati rimasti dalla guerra degli anni Novanta. La maggior parte delle morti accertate avviene per annegamento nei fiumi che attraversano quei territori e spesso tracciano i confini, 39 i morti registrati da gennaio a ottobre 2019. Senza poter contare però le vittime e gli incidenti che restano ignoti.

      Una testimonianza di Silvia Maraone raccolta da east.italiansofeurope.it

      Ciò che invece è documentato da più fonti e organizzazioni sono le violenze della polizia di frontiera croata. Da dicembre 2018 è inizia la missione Frontex dell'Ue sui confini di terra, a sostegno di Zagabria, tuttavia "si registrano casi di particolare violenza e respingimenti irregolari, pressoché sistematici e quotidiani, di decine di persone, tra cui donne e bambini, tanto che è stato dato il via a un'inchiesta del parlamento europeo", riporta Silvia Maraone. Cellulari – veri e propri mezzi di sopravvivenza, oltre che di collegamento con i propri cari – sottratti e distrutti, soldi rubati, zaini bruciati, pestaggi. "Accade anche che i migranti siano spogliati, lasciati letteralmente in mutande e senza scarpe, prima di essere rimandati indietro".

      Anche sulla rotta balcanica, spesso ignorata dal dibattito pubblico, forse perché tristemente meno visibile e mortale degli sbarchi nel Mediterraneo centrale, si sta giocando la dignità e la vita di migliaia di persone. Dobbiamo esserne consapevoli. Per non restare indifferenti.

      Il passo fraterno nella lotta alla povertà

      • Pubblicato inAcli
      Il passo fraterno nella lotta alla povertà

      17 OTTOBRE: GIORNATA INTERNAZIONALE PER LA LOTTA ALLA POVERTA’
      IL PASSO FRATERNO TRA POLITICA, SERVIZI E VOLONTARIATO

      Non se ne parla, eppure il problema resta in tutta la drammatica evidenza, tanto che nemmeno i dati ufficiali riescono a restituirne un quadro preciso. L’introduzione del Reddito di Cittadinanza non ha risolto il problema della povertà assoluta in Veneto che, al contrario, continua a persistere: l’ultima rilevazione conta quasi 6.000 persone senza fissa dimora nella nostra Regione ma si tratta di un numero che sottostima largamente il fenomeno, dove – solo per fare alcuni esempi - accanto ai richiedenti asilo cui è stato negato il permesso di soggiorno si trovano famiglie disgregate, uomini senza più un lavoro o persone le cui reti di protezione informale non hanno retto nei momenti di crisi.

      Non possiamo dunque consentire che questo tema esca dall’agenda politicao che sia sottovalutato nel dibattito pubblico; né possiamo permettere che sia messo in discussione lo stanziamento di risorse destinate alla misura. Gli eventuali risparmi di spesa – dovuti ad un minore numero di beneficiari rispetto alle stime iniziali – vanno indirizzati alla necessaria rimodulazione della scala di equivalenza, che ora penalizza i nuclei numerosi e con minori, e all’estensione della misura ai cittadini stranieri, spesso discriminati a causa delle certificazioni richieste.

      L’Alleanza contro la povertà del Veneto -che ha riconosciuto nel Piano regionale di contrasto alla povertà l’avvio di un processo organizzativo, e prima ancora di approccio culturale, importante- presidia i tavoli in cui si sta cercando di delineare un sistema integrato di approccio e una rete di servizi territoriali capace di realizzare la presa in carico multidisciplinare dei nuclei in condizioni di povertà, a prescindere dal loro essere o non essere beneficiari del RdC.

      Forte soprattutto dell’esperienza concreta delle organizzazioni aderenti che in molti casi sono impegnate in prima linea nell’incontro e nell’aiuto dei poveri e degli “invisibili”, l’Alleanza ritiene che sia indispensabile non perdere mai di vista l’importanza di costruire legami e relazioni di prossimità con chi vive in situazione di grave marginalità. Questo impegno fondamentale va di pari passo con l’attività dei servizi sociali del territorio che sempre più stanno qualificando la loro presenza e risposta.

      Solo con un passo fraterno, che esce dalla dinamica dell’assistenza e modifica le posizioni di forza per aprire un dialogo autentico, si può riaccendere la volontà e la forza di migliorare il proprio futuro.

      Nelle prossime settimane l’Alleanza contro la povertà in Veneto sarà tra l’altro impegnata in una campagna rivolta a tutte le amministrazioni comunali per ricordare e ribadire il diritto di residenza sancito per legge, da riconoscere a tutti coloro che sono presenti con continuità sul territorio. La pratica dello “scaricabarili” tra comuni – benché comprensibile dal punto di vista economico - non è ammissibile, i giochi sui confini nemmeno, perché tutto questo inficia l’accesso alle misure di sostegno ed ancor di più ai diritti fondamentali, sociali, civili, politici, oggetto della più alta protezione nel nostro ordinamento.

      Cristian Rosteghin
      Portavoce Alleanza contro la povertà Veneto

      Il Tavolo regionale dell’Alleanza contro la povertà in Veneto è composto da: Acli Sede Regionale del Veneto, Anci Veneto, Associazione Banco Alimentare del Veneto onlus, Azione Cattolica delegazione veneta, Caritas delegazione veneta, CGIL Veneto, CISL Veneto, UIL Veneto, CNCA, Confcooperative -Federsolidarietà Veneto, Federazione Nazionale Società di San Vincenzo de Paoli – Coordinamento Interregionale Veneto Trentino, Federazione Italiana Organismi Persone Senza Dimora, Forum Regionale del Terzo Settore, Sant’Egidio, Save the Children, Umanità nuova – Movimento dei Focolori.

       

        WelfareLab: aperti gli sportelli a Treviso

        • Pubblicato inAcli
        WelfareLab: aperti gli sportelli a Treviso

        Conosci i tuoi diritti?
        Hai difficoltà nella tua vita quotidiana?
        Non trovi un posto di lavoro?

        Alle Acli di Treviso sono attivi degli sportelli specificatamente pensati ed organizzati per aiutare chi sta attraversando un momento di fragilità economica, sociale, familiare.

        Il supporto può servire a:

        • far valere i diritti della persona, grazie al servizio di orientamento offerto dagli uffici di segretariato sociale nelle strutture Acli;
        • orientare rispetto ai servizi di aiuto sul territorio;
        • fornire l'accesso a servizi ed iniziative in ambito educativo, formativo, sportivo, ricreativo, turistico, per alleviare il disagio economico e psicologico;
        • fornire un servizio di informazione e orientamento al lavoro.

        Agli sportelli di WelfareLab attivi a Treviso si accede su appuntamento telefonando in orario di ufficio al numero 0422 56340 oppure inviando una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

        Lo sportello trevigiano è aperto comunque il martedi e il venerdi mattina dalle ore 9.00 alle ore 12.00 in sede provinciale Acli, viale della Repbubblica 193/A.

        Qui potrai ricevere ascolto, orientamento e accompagnamento.

        CONOSCI I TUOI DIRITTI?
        In ogni fase della vita e soprattutto nelle situazioni di difficoltà è importante conoscere i propri diritti e la strada per esercitarli. Noi ti offiramo informazioni e orientamento per non perdere le opportunità e le agevolazioni a cui potrestia vere diritto. Inoltre avrai la possibilità di accedere a diversi servizi gratuiti (servizi ludico-ricreativi, percorsi sportivi etc...)

        HAI DIFFICOLTA' NELLA VITA QUOTIDIANA?
        Se la tua pensione o il tuo stipendio precario non ti permette di affrontare con tranquillità le spese quotidiane, rivolgiti a noi e ti aiuteremo ad incontrare una rete di supporto, fatta di volontari e di servizi per far fronte alle piccole e grandi necessità di ogni giorno.

        NON TROVI UN POSTO DI LAVORO?
        Il mercato del lavoro è complesso e competitivo, e spesso è dififcile trovare un'occupazione. Noi ti aiutiamo ad accedere a percorsi formativi professionalizzanti o ad opportunità di esperienza nelle aziende che fanno parte della rete Welfare Lab.

         

          A Moriago si parla di mercato libero il 7 novembre

          A Moriago si parla di mercato libero il 7 novembre

          L’abolizione delle tariffe elettriche e del gas dal servizio di maggior tutela è slittata di un anno, al 1° luglio 2020. Per meglio comprendere e scegliere le migliori condizioni proposte con “insistenza giornaliera” dai numerosi operatori presenti sul mercato, la Fap Acli e il Circolo Quartier del Piave, con il patrocinio del comune di Moriago della Battaglia organizzano un incontro pubblico con ingresso gratuito.

          GIOVEDI 7 NOVEMBRE 2019, ORE 20.30
          Casa del Musichiere, Moriago della Battaglia

          Intervengono i referenti della Lega Consumatori Treviso

          Nel corso della serata verrà dato spazio alle domande dei cittadini.

          Iniziativa nell’ambito del progetto “Le 3S della FAP” finanziato dalla Regione Veneto 1170/2018.

            Siria, Acli: la guerra non è mai giusta, Ue e Nato intervengano

            • Pubblicato inAcli
            Siria, Acli: la guerra non è mai giusta, Ue e Nato intervengano

            L’azione militare della Turchia che sta bombardando il nord della Siria dove attualmente ci sono delle postazioni curde e anche dei villaggi cristiani, deve essere fermata. Purtroppo si sta già facendo la conta dei morti e dei feriti, per questo chiediamo all’UE e alla NATO di intervenire tempestivamente affinché il conflitto al confine siriano-turco non si trasformi nell’ennesima tragedia umanitaria. È inaccettabile il ricatto del presidente Erdogan che minaccia di inviare milioni di profughi nelle città europee, come se si trattasse di merce di scambio, profughi che la Turchia ospita con un consistente aiuto economico dell’Europa pari a 6 miliardi di euro.

              CILS: nuovi incontri di preparazione per l'esame B1 cittadinanza di dicembre

              CILS: nuovi incontri di preparazione per l'esame B1 cittadinanza di dicembre

              Le Acli di Treviso organizzano un NUOVO ciclo di incontri di preparazione per l'esame CILS livello B1 cittadinanza del 3 dicembre 2019. 

              Nello specifico i partecipanti potranno sostenere 4 simulazioni d'esame nel corso dei 4 incontri, guidate e condotte da una docente di lingua italiana, che riguarderanno le diverse abilità (ascolto, lettura, comprensione e produzione orale e scritta) contenute nella prova di esame.

              Attenzione: non si tratta di un corso di lingua italiana per stranieri.

              Calendario degli incontri

              mercoledì 6 novembre, 13 novembre, 20 novembre, 27 novembre
              Orario 17:30 - 19:30
              Sede: Acli Provinciali di Treviso, viale della Repubblica 193/A,Treviso

              Per informazioni e iscrizioni

              La quota di iscrizione per tutto il ciclo di incontri è di 40 euro.
              Per partecipare occorre possedere o sottoscrivere la tessera associativa Acli (non inclusa nel costo di iscrizione. La tessera Acli costa 17 euro, 13 euro per under 32).

              È previsto un numero massimo di 15 iscritti. 

              Per iscriversi ENTRO IL 31 OTTOBRE 2019 è necessario contattare la segreteria Acli in orario di ufficio al numero 0422 56340 oppure mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

              Accreditamento Acli al CROAS

              • Pubblicato inAcli
              Accreditamento Acli al CROAS

              Anche le Acli di Treviso hanno ottenuto l'accreditamento presso l'Ordine regionale assistenti sociali del Veneto che permette di organizzare e far riconoscere al Consiglio dell'ente crediti formativi validi.

              Strumento di collaborazione, per tessere nuove relazioni, aprire o rinforzare canali di dialogo, per la promozione del benessere di ogni persona e comunità.

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                Una famiglia deve avere una casa dove abitare, una fabbrica dove lavorare, una scuola dove crescere i figli, un ospedale dove curarsi e una chiesa dove pregare il proprio Dio

                Giorgio La Pira