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Attenzione: Niente più Tfr in busta paga ogni mese

    Attenzione: Niente più Tfr in busta paga ogni mese

    Il 30 giugno 2018 è terminato il periodo sperimentale che consentiva ai lavoratori dipendenti del settore privato, ad eccezione dei lavoratori domestici e di quelli del settore agricolo,  di percepire ogni mese il Trattamento di fine rapporto in busta paga.

    Dal 1° luglio 2018, non essendo intervenuta la proroga del periodo sperimentale, i datori di lavoro non sono più tenuti ad inserire il cosiddetto QuIR nel cedolino del dipendente che ne ha richiesto l’erogazione mensile.

    Tale possibilità era stata introdotta dalla Legge di Stabilità del 2015 (Legge n. 190/2014) e regolamentata dal Decreto del Presidente del consiglio dei Ministri n. 29/2015. Il lavoratore dipendente del settore privato, con un rapporto di lavoro da almeno 6 mesi, poteva richiedere volontariamente  per i periodi di paga dal 1° marzo 2015 al 30 giugno 2018 la liquidazione diretta mensile del Tfr maturando,  manifestando una scelta irrevocabile attraverso lo consegna al proprio datore di lavoro del “Modello QuIR” previsto dal DPCM 29/2015. In conseguenza all’esercizio di questa scelta il trattamento di fine rapporto non veniva più accantonato ai fini della liquidazione al momento della cessazione del rapporto per dimissioni, licenziamento o risoluzione consensuale.

    Dal momento della manifestazione della volontà di recepire la quota del Tfr mensilmente, il lavoratore trovava in busta paga la cosiddetta Quota Integrativa della retribuzione (Qu.I.R.). Tale Quota soggetta a tassazione ordinaria IRPEF, più addizionali regionali e comunali, non costituiva imponibile previdenziale, pur essendo considerata parte integrativa della retribuzione.

    Con Messaggio n. 2791 del 10 luglio 2018, l’Inps, recepita la decadenza della norma, ha emanato istruzioni operative in merito per i datori di lavoro.

     https://www.inps.it/bussola/VisualizzaDoc.aspx?sVirtualURL=%2fMessaggi%2fMessaggio%20numero%202791%20del%2010-07-2018.htm

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    Una famiglia deve avere una casa dove abitare, una fabbrica dove lavorare, una scuola dove crescere i figli, un ospedale dove curarsi e una chiesa dove pregare il proprio Dio

    Giorgio La Pira