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Il passo fraterno nella lotta alla povertà

    Il passo fraterno nella lotta alla povertà

    17 OTTOBRE: GIORNATA INTERNAZIONALE PER LA LOTTA ALLA POVERTA’
    IL PASSO FRATERNO TRA POLITICA, SERVIZI E VOLONTARIATO

    Non se ne parla, eppure il problema resta in tutta la drammatica evidenza, tanto che nemmeno i dati ufficiali riescono a restituirne un quadro preciso. L’introduzione del Reddito di Cittadinanza non ha risolto il problema della povertà assoluta in Veneto che, al contrario, continua a persistere: l’ultima rilevazione conta quasi 6.000 persone senza fissa dimora nella nostra Regione ma si tratta di un numero che sottostima largamente il fenomeno, dove – solo per fare alcuni esempi - accanto ai richiedenti asilo cui è stato negato il permesso di soggiorno si trovano famiglie disgregate, uomini senza più un lavoro o persone le cui reti di protezione informale non hanno retto nei momenti di crisi.

    Non possiamo dunque consentire che questo tema esca dall’agenda politicao che sia sottovalutato nel dibattito pubblico; né possiamo permettere che sia messo in discussione lo stanziamento di risorse destinate alla misura. Gli eventuali risparmi di spesa – dovuti ad un minore numero di beneficiari rispetto alle stime iniziali – vanno indirizzati alla necessaria rimodulazione della scala di equivalenza, che ora penalizza i nuclei numerosi e con minori, e all’estensione della misura ai cittadini stranieri, spesso discriminati a causa delle certificazioni richieste.

    L’Alleanza contro la povertà del Veneto -che ha riconosciuto nel Piano regionale di contrasto alla povertà l’avvio di un processo organizzativo, e prima ancora di approccio culturale, importante- presidia i tavoli in cui si sta cercando di delineare un sistema integrato di approccio e una rete di servizi territoriali capace di realizzare la presa in carico multidisciplinare dei nuclei in condizioni di povertà, a prescindere dal loro essere o non essere beneficiari del RdC.

    Forte soprattutto dell’esperienza concreta delle organizzazioni aderenti che in molti casi sono impegnate in prima linea nell’incontro e nell’aiuto dei poveri e degli “invisibili”, l’Alleanza ritiene che sia indispensabile non perdere mai di vista l’importanza di costruire legami e relazioni di prossimità con chi vive in situazione di grave marginalità. Questo impegno fondamentale va di pari passo con l’attività dei servizi sociali del territorio che sempre più stanno qualificando la loro presenza e risposta.

    Solo con un passo fraterno, che esce dalla dinamica dell’assistenza e modifica le posizioni di forza per aprire un dialogo autentico, si può riaccendere la volontà e la forza di migliorare il proprio futuro.

    Nelle prossime settimane l’Alleanza contro la povertà in Veneto sarà tra l’altro impegnata in una campagna rivolta a tutte le amministrazioni comunali per ricordare e ribadire il diritto di residenza sancito per legge, da riconoscere a tutti coloro che sono presenti con continuità sul territorio. La pratica dello “scaricabarili” tra comuni – benché comprensibile dal punto di vista economico - non è ammissibile, i giochi sui confini nemmeno, perché tutto questo inficia l’accesso alle misure di sostegno ed ancor di più ai diritti fondamentali, sociali, civili, politici, oggetto della più alta protezione nel nostro ordinamento.

    Cristian Rosteghin
    Portavoce Alleanza contro la povertà Veneto

    Il Tavolo regionale dell’Alleanza contro la povertà in Veneto è composto da: Acli Sede Regionale del Veneto, Anci Veneto, Associazione Banco Alimentare del Veneto onlus, Azione Cattolica delegazione veneta, Caritas delegazione veneta, CGIL Veneto, CISL Veneto, UIL Veneto, CNCA, Confcooperative -Federsolidarietà Veneto, Federazione Nazionale Società di San Vincenzo de Paoli – Coordinamento Interregionale Veneto Trentino, Federazione Italiana Organismi Persone Senza Dimora, Forum Regionale del Terzo Settore, Sant’Egidio, Save the Children, Umanità nuova – Movimento dei Focolori.

     

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    Una famiglia deve avere una casa dove abitare, una fabbrica dove lavorare, una scuola dove crescere i figli, un ospedale dove curarsi e una chiesa dove pregare il proprio Dio

    Giorgio La Pira