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Nuovi corsi Enaip a Conegliano

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Nuovi corsi Enaip a Conegliano

Sono in partenza a Conegliano nuovi corsi di formazione rivolti agli adulti:

  • contabilità avanzata e bilancio
  • corso di excel di base
  • laboratorio gastronomico con tecniche di cucina di base
  • addetto al banco bar
  • cuoco (livello EQF 3) qualifica Regione Veneto

I corsi si tengono nella sede Enaip di Conegliano in viale Venezia 12.
Info www.enaip.veneto.it; tel 0438427182
Rif: Stefania Fabiano Di Gregorio Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

    Mostra sul Giapponismo a Rovigo con il Circolo QdP

    Mostra sul Giapponismo a Rovigo con il Circolo QdP

    Una visita a Palazzo Roverella, a Rovigo, per vedere la Mostra sul Giapponismo: venti d'Oriente nell'arte europea. La organizza il Circolo Acli Quartier del Piave per domenica 24 novembre.

    Il programma prevede:

    • ritrovo presso la sede alle ore 9.00 e partenza con mezzi propri per Rovigo
    • inizio visita guidata alle ore 11.30 (costo 14 euro a persona)
    • pranzo ore 13.00 presso un ristorante in loco e rientro nel pomeriggio

    Le adesioni devono pervenire entro il 20 novembre 2019 al numero di cell 3334311727.

      Cambiamo aria al clima, progetto Acli Veneto

      • Pubblicato inAcli
      Cambiamo aria al clima, progetto Acli Veneto

      “CAMBIAMO ARIA AL CLIMA”
      Rivolto ai giovani, il progetto ambientale delle Acli del Veneto finanziato dalle regione con fondi del Ministero del Lavoro e Politiche sociali, vuole “più fatti e meno parole”. Per questo ha previsto 5 “opere segno” sul territorio padovano.

      Se Greta Thumberg e il movimento Friday For Future hanno sortito dei cambiamenti nei giovani, questo è il momento di dimostrarlo. O almeno ci prova il nuovo progetto delle Acli del Veneto “Cambiamo aria al clima”, finanziato dalla regione attraverso il bando rivolto al terzo settore, che coinvolgerà oltre un migliaio di studenti padovani.

      “Sappiamo già che il tema ambientale raccoglie un riconoscimento trasversale, non solo per la sua importanza ma anche per la necessità di impegnarsi in prima persona – spiega Andrea Citron, presidente Acli Veneto aps -. I dati confermano il potenziale di mobilitazione e sviluppo di cittadinanza attiva e consapevole ancora tutto da utilizzare. Eppure le questioni del clima, della sostenibilità, dell’ambiente, potrebbero essere una delle chiavi principali per il loro ruolo attivo nel ripensare il futuro collettivo”. Ed è per questo che l’associazione ha presentato un progetto che prevede diverse ore di formazione in aula al termine della quale gli studenti realizzeranno 5 opere segno concrete sul territori di Padova. A precedere l’attività vera e propria sarà somministrato ad oltre 1.000 alunni un questionario per censire conoscenze, competenze e sensibilità sul tema. E a concludere il progetto alcuni eventi pubblici, con la consegna finale degli attestati.

      I partner del progetto sono Enaip Veneto con le 5 sedi della provincia di Padova, l’associazione Issase aps, la Fondazione Lanza, Acli Padova e Acli Terra Padova, Parrocchia di Piazzola sul Brenta e gruppo scout Agesci di Piazzola.

      “La parte più interessante mi sembra la realizzazione dei 5 microprogetti, uno per ogni sede Enaip di Padova – prosegue Citron -. A Conselve e Piove di Sacco saranno piantumati alberi e promossi materiali di riuso/riciclo per il riallestimento di spazi comuni esterni alla scuola; a Cittadella gli studenti lavoreranno sull’ottimizzazione della raccolta differenziata della sede; a Padova verrà costruita una comunicazione progresso, con video e campagna social; a Piazzola verranno offerti i primi rudimenti per la realizzazione di un orto biologico da avviare al metodo biodinamico sul terreno offerto dalla parrocchia e il cui ricavato andrà alla Caritas locale”.

      L’intento del progetto è soprattutto quello di far pensare e poi tradurre nella pratica scelte concrete di sostenibilità ambientale, offrendo anche una formazione qualificata, al passo con i tempi, utile per la vita e per la professione che i giovani andranno a svolgere: dai cuochi ai meccanici o qualsiasi altro lavoro sempre più richiederà di avere nel proprio bagaglio questa consapevolezza.

      Scardiniamo alcune idee: che da soli non si incide, che il cambiamento è impossibile perché troppo faticoso, che il legame tra cura dell’ambiente e benessere è troppo “fumoso” – conclude Citron -. Così proveremo a non essere più solo il popolo che manifesta il venerdì ma diventeremo realmente massa critica. Ringrazio Enaip per la disponibilità ad accogliere la nostra proposta e lo “spazio” che ci ha creato; Issase e la Fondazione Lanza, per il contributo in termini di pensiero e confronto; e le realtà del territorio, Acli, Acli Terra, Parrocchia e Scout, perché con il proprio volontariato accompagneranno questo progetto, garantendo il valore aggiunto che viene dalla gratuità”.

        D.I.S. UGUALI: Diritti, informazioni, servizi per l'inclusione sociale

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        D.I.S. UGUALI: Diritti, informazioni, servizi per l'inclusione sociale

        Al via un nuovo progetto delle Acli di Treviso finanziato dalla Regione Veneto con risorse statali del Ministero del lavoro e delle Politiche sociali

        Ridurre le disuguaglianze. Quelle sociali ma anche lavorative ed educative, facilitando l’accesso a misure di sostegno e con forme di affiancamento leggero che mirino ad evitare alle persone a rischio povertà, o in povertà lavorativa, di peggiorare la propria condizione ed anzi piuttosto migliorarla.

        Sono questi i passaggi fondamentali del progetto D.I.S. Uguali ammesso a finanziamento dalla Regione Veneto con fondi dedicati alle associazioni di promozione sociale e alle organizzazioni di volontariato.

        “Alla base abbiamo messo la logica delle 2 P: previdenza e prevenzione – spiega Laura Vacilotto, presidente provinciale Acli -. Insieme ad una importante rete di partner e collaboratori, 8 in tutto proviamo a costruire percorsi di welfare inclusivo”.

        Tre sono i campi di azione: l’accesso ai diritti e ai servizi di tutela ed accompagnamento delle persone fragili; il diritto al lavoro dignitoso soprattutto per giovani precari, stranieri o persone che devono reinventarsi nel mercato del lavoro; il supporto aggregativo o educativo a famiglie in difficoltà attraverso l’erogazione di pacchetti welfare.

        “Realizzeremo dei percorsi informativi sulla normativa in materia di disabilità e invalidità, sull’amministratore di sostegno, sul contratto di lavoro, sulle misure di sostegno al reddito – prosegue Laura -. Terremo corsi di lingua italiana e brevi percorsi formativi di inserimento lavorativo. Accompagneremo poi alcune situazioni di fragilità, e qui l’aspetto più innovativo, creando corsi di accesso preferenziali ad attività culturali, ricreative o sportive con l’erogazione di pacchetti welfare”.

        Per informazioni Acli provinciali di Treviso aps, viale della Repubblica 193/A 0422 56340 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

          Risparmiatori ex popolari, semplificato il portale. Ecco alcune specifiche

          Risparmiatori ex popolari, semplificato il portale. Ecco alcune specifiche

          Finalmente Consap ha semplificato la procedura telematica per la presentazione delle domande di indennizzo al Fondo Indennizzo Risparmiatori, modificando l’impostazione della piattaforma e rendendola più accessibile e maggiormente intuitiva e inserendo video tutorial per ogni passo della procedura telematica.

          Inoltre sono state riviste alcune disposizioni iniziali per rendere più agevole la presentazione delle domande: ad esempio, non è più richiesta l’autentificazione delle firme della delega ad un soggetto terzo per la presentazione della domanda e delle autocertificazioni necessarie.

          La domanda di indennizzo può essere presentata solo telematicamente, la nostra associazione Lega Consumatori garantisce assistenza per informazioni circa i documenti utili e per la gestione della pratica.

          DOCUMENTI NECESSARI

          Ecco i documenti necessari per presentare la domanda di indennizzo:

          1. Copia fronte-retro del documento di riconoscimento valido degli aventi diritto e dell'eventuale rappresentante e dei relativi codici fiscali.

          2. Certificazione codice IBAN, bancario o postale, intestato all'avente diritto. E' necessario allegare alla domanda di indennizzo la certificazione da parte dell'Istituto bancario dell'intestazione delle coordinate IBAN, sul quale si chiede di ricevere l'indennizzo.

          3. Copia di documentazione idonea a dimostrare l'acquisto degli strumenti finanziari ed il relativo prezzo pagato (ad esempio il "Dossier Titoli"), poiché l’entità del rimborso verrà calcolata in base al prezzo dei titoli al momento dell’acquisto, nonché documentazione idonea a comprovare l’attuale proprietà dei titoli.

          4. Qualora i titoli siano stati acquistati in momenti diversi a prezzi diversi la base di calcolo sarà costituita dalla media dei prezzi. Sono legittimati a richiedere l’indennizzo anche successori e familiari degli acquirenti producendo documentazione che  dimostri il trasferimento degli strumenti finanziari da parte dei risparmiatori.

          5. Per coloro che hanno aderito a transazioni con le banche l’importo sarà decurtato dei rimborsi ricevuti; gli associati sono tenuti in questo caso a produrre copia di eventuali pagamenti, ricevuti per il pregiudizio subito in ordine agli stessi strumenti finanziari, recanti i soggetti pagatori e gli importi incassati.
          Autocertificazione attestante che i dichiaranti:

          • dal 1° gennaio 2007, non hanno avuto, nella banca in liquidazione emittente gli strumenti finanziari oggetto della istanza di indennizzo, incarichi negli organi di amministrazione, di controllo, di revisione previsti dall'articolo 1, comma 505, della legge n. 145/2018;
          • non sono parenti ed affini di primo e di secondo grado di amministratori, di controllori e di revisori previsti dall' articolo 1, comma 505, della legge n. 145/2018;
          • non sono controparti qualificate né clienti professionali previsti dall' articolo 1, comma 495, della legge n. 145/2018;
          • non hanno ricevuto altre forme di indennizzo, ristoro, rimborso o risarcimento relative agli stessi strumenti finanziari oggetto della domanda di indennizzo, oppure hanno ricevuto altre forme di indennizzo, ristoro, rimborso o risarcimento, specificando l'importo e la causale rispetto a ciascuna azione o obbligazione subordinata di cui è indicato il codice identificativo e la Banca in liquidazione emittente;
          • sono consapevoli delle sanzioni penali previste in caso di dichiarazioni non veritiere e falsità negli atti a norma dell' art. 76 del citato decreto del Presidente della Repubblica n. 445 del 2000.

          6. Per l’accesso al rimborso forfettario occorre un’autodichiarazione attestante che:

          • il reddito complessivo dell'avente diritto ai fini dell'imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF), al netto di eventuali prestazioni di previdenza complementare erogate sotto forma di rendita, è stato inferiore a 35.000,00 euro nell'anno 2018;
          • oppure che il patrimonio mobiliare di proprietà dell'avente diritto, al netto degli strumenti finanziari di cui all’art. 1, comma 494, della legge n. 145/2018 nonché dei contratti di assicurazione a capitalizzazione o mista sulla vita, è di valore inferiore a 100.000,00 euro al 31 dicembre 2018.

          E’ consigliabile ma non essenziale produrre insieme all’autocertificazione 730 e ISEE; sarà comunque onere degli istanti procurarsi e conservare gli originali di tali documenti da esibire a CONSAP, qualora vengano richiesti ai fini di una più completa istruttoria.

          7. Si consiglia di produrre copia di eventuale documentazione bancaria o amministrativa o giudiziale che possa risultare utile ai fini dell'accertamento da parte delle banche di violazioni di legge relative ad obblighi informativi, di trasparenza o buona fede che hanno causato il danno ingiusto ai risparmiatori. Tale documentazione non è obbligatoria, tuttavia, è utile per coloro che, avendo un reddito al di sopra di 35.000 euro e un patrimonio mobiliare superiore a euro 100.000, non hanno diritto all’indennizzo forfettario del 30% sul prezzo d’acquisto di azioni o del 95% per i titolari di obbligazioni subordinate.

          8. In caso di successione mortis causa occorre un’autocertificazioneche attesta:

          • la data di decesso del risparmiatore o del trasferimento dei titoli
          • i dati anagrafici di tutti i successori per causa di morte e le rispettive quote ereditarie spettanti;
          • l'esclusione che vi siano altri successori;
          • la sede dell'Agenzia delle Entrate territorialmente competente per la dichiarazione di successione;
          • la consapevolezza dei dichiaranti delle sanzioni penali previste in caso di dichiarazioni non veritiere e falsità negli atti a norma dell'art. 76 del decreto del Presidente della Repubblica n. 445 del 2000.

          Anche in tal caso potranno essere svolte indagini più approfondite da CONSAP con conseguente richiesta della documentazione relativa all’avvenuta successione.

          ALTRE SPECIFICHE

          Di seguito altre informazioni utili:

          * Come e quando posso presentare la domanda di indennizzo?
          La domanda di indennizzo può essere presentata esclusivamente per via telematica previa registrazione dell'utente sul portale FIR al fine di ottenere le credenziali di accesso che gli consentiranno la successiva compilazione e trasmissione della stessa. Le domande possono essere presentate entro 180 giorni a partire dal 22 agosto 2019, ovvero entro il 18 febbraio 2020.

          ­* La registrazione al portale e la presentazione della domanda debbono necessariamente essere fatte personalmente dall'avente diritto, o possono essere fatte da un soggetto terzo (associazione di consumatori, CAF, avvocati ecc.) su incarico / delega dagli aventi diritto?
          La registrazione al portale e la presentazione della domanda possono essere effettuate anche da soggetti incaricati dagli aventi diritto. Il soggetto incaricato dovrà produrre la delega o la procura speciale, rilasciata da ciascun avente diritto.

          ­* Possiedo un dossier titoli cointestato. Ciascun cointestatario deve presentare una domanda di indennizzo, relativa alla propria quota di possesso? o si può presentare una domanda unica, per l'intero valore del dossier titoli?
          Ogni avente diritto dovrà presentare domanda di indennizzo relativa alla propria quota. Ai sensi dell'art. 5, comma 3 del DM 10.5.2019, le quote dei cointestatari si presumono uguali, salvo che gli interessati non dimostrino che le quote di proprietà sono diverse.

          ­*Gli eredi del risparmiatore devono allegare alla richiesta di indennizzo la dichiarazione di successione? La richiesta di indennizzo deve essere presentata in modo congiunto?
          NO: è sufficiente presentare la dichiarazione sostitutiva che potrà essere scaricata direttamente dal PORTALE. Gli eredi devono presentare separate domande di indennizzo ciascuno per la propria quota.

          ­* La soglia di 100.000,00 euro che consente l'accesso alla procedura di indennizzo semplificata è riferita all'intero proprio patrimonio mobiliare od ad ai titoli mobiliari della banca dove sono depositati i titoli incriminati?
          La legge fa riferimento all'intero patrimonio mobiliare di proprietà dell'avente diritto alla data del 31.12.2018.

          ­* Possiedo un dossier titoli cointestato. Il tetto dei 100.000 euro di indennizzo è relativo al conto cointestato oppure alla singola persona cointestataria?
          L'art. 5 del DM 10.5.2019 limita l'indennizzo ottenibile a 100.000 euro "per ciascun avente diritto" e per ciascuna tipologia di strumento finanziario (azioni ed obbligazioni subordinate). Pertanto, in caso ad esempio di conto cointestato a due soggetti e che comprenda sia azioni che obbligazioni subordinate riferibili ad entrambi, il limite dell'indennizzo sarà di 200.000 euro per ciascun cointestatario.

          ­* Per accedere al Fondo attraverso la procedura istruttoria forfettaria/semplificata invece di quella ordinaria, l’art. 1, comma 502-bis, della legge n. 145/2018 richiede, tra l’altro, che l’interessato possieda un reddito non superiore ad un determinato importo. Dove trovo questo importo? Se l’interessato:

          • ha presentato il modello “730”, occorre considerare il rigo 11 del prospetto riepilogativo (“reddito complessivo”);
          • ha presentato il modello Persone Fisiche, occorre considerare la casella 5 del riquadro RN1;
          • non era tenuto a presentare la dichiarazione dei redditi e pertanto possiede unicamente la Certificazione Unica, occorre considerare la somma degli importi indicati nelle caselle 1, 2, 3, 4 e 5 del riquadro “redditi”, maggiorati del reddito – laddove esistente – derivante dall’abitazione principale del contribuente (che non compare nella Certificazione Unica ma è un dato conosciuto dalle Agenzie fiscali e verificabile dalla Consap in sede istruttoria).

          Attenzione: se l’istante dispone della Certificazione Unica ma ha anche presentato la dichiarazione dei redditi (730 o Persone Fisiche), occorre considerare l’importo indicato nella dichiarazione dei redditi (perché comprensivo dell’eventuale reddito da abitazione principale). L’istante che, per accedere alla procedura forfettaria, dichiarasse di aver percepito un reddito inferiore a 35.000 euro come attestato nella Certificazione Unica, omettendo dolosamente di maggiorarlo del reddito da abitazione principale che, se sommato al precedente, comporterebbe il superamento del predetto valore di 35.000 euro, si esporrebbe a sanzioni di carattere penale per falso.

          ­* Ai fini del reddito IRPEF, debbo considerare il reddito imponibile (colonna 14 del prospetto di liquidazione del mod. 730/18) ovvero il reddito complessivo (colonna 11 del prospetto di liquidazione)?
          Per poter avere accesso alla procedura forfettaria, devo considerare solo il valore del reddito complessivo ai fini IRPEF, che deve essere inferiore a 35,000 mentre non devo prendere in considerazione il reddito imponibile.

          ­* Come posso documentare che la consistenza del patrimonio mobiliare del risparmiatore al 31.12.2018 era inferiore a 100.000,00 euro, o che il reddito complessivo dell'avente diritto ai fini IRPEF nell'anno 2018 è stato inferiore a 35.000 euro?
          Il Reddito inferiore ad € 35.000 può essere documentato tramite dichiarazione resa ai sensi dell'art.47 del Decreto n.445 del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000; mentre la consistenza del patrimonio mobiliare tramite la Dichiarazione Sostitutiva Unica e l'Attestazione ISEE.

          ­* Alla domanda devono essere allegati documenti da autenticare?
          No, salvo che in un caso: in seguito alla delibera della commissione tecnica, né le dichiarazioni sostitutive da rendere per la presentazione dell'istanza, né l'eventuale delega o procura speciale di rappresentanza alla presentazione dell'istanza richiedono l'autentica della firma, salvo che l'avente diritto abbia conferito una procura speciale notarile (nel qual caso la sottoscrizione dovrà essere autenticata dal notaio).

          ­*L'indennizzo del FIR prevede costi, oneri od interessi?
          NO: l'indennizzo sarà erogato senza oneri, costi e interessi. L'indennizzo sarà calcolato sul costo d'acquisto comprensivo di oneri fiscali, e sarà erogato al netto di eventuali rimborsi ricevuti a titolo di transazioni con le banche poste in liquidazione nonché di ogni altra forma di ristoro, rimborso o risarcimento oltre che del differenziale cedole percepite rispetto ai titoli di Stato di durata equivalente.

          Per richieste di assistenza, contattare lo sportello Lega Consumatori allo 042256340 il lunedì pomeriggio dalle 14.30 alle 17.30 e il giovedì mattina dalle 8.30 alle 12.30.

           

            Visita a Venezia con il Circolo Acli e US di Saccon

            Visita a Venezia con il Circolo Acli e US di Saccon

            Una visita animata con guida a Venezia per conoscere "La moda, il teatro, la maschera". La organizzano il Circolo Acli di Saccon e il Circolo U.S. Acli di Saccon per sabato 23 novembre 2019 al pomeriggio.

            Il programma prevede la visita a palazzo Moncenigo, che offre una sequenza di 20 sale di particolare rilievo con affreschi realizzati nel 1787. Il palazzo ospita anche il Centro Studi della storia del tessuto e del costume, ed è così che si possono ammirare i sontuosi abiti dell’epoca e … una sezione affascinante sulla storia del profumo, come le essenze rare e misteriose provenienti da Oriente. Preziosi arredi, cristalli, ricchi tessuti, incensi, profumi, essenze….un percorso che coinvolge tutti i sensi…

            Si continua il percorso con la visita di un laboratorio mascherato KARTARUGA creatore di straordinari pezzi per il teatro e il cinema.

            Ma la visita riserva altre sorprese…tutte da scoprire..

            Ritrovo alla stazione FS di Conegliano alle ore 12,50 – treno per Venezia ore 13,00 incontro con la guida alla stazione di Venezia alle ore 14,00.

            Il numero di adesioni è limitato – L’iscrizione/prenotazione è obbligatoria e impegnativa.

            Iscrizioni: Steffan Antonella, Segato Fulvio, Mazzer Lucia, Mazzer Tiziano.

              #illavorochevorrei Torna Job Orienta dal 28 al 30 novembre

              • Pubblicato inAcli
              #illavorochevorrei Torna Job Orienta dal 28 al 30 novembre

              Giunto alla 29esima edizione JOB&Orienta è il più grande salone nazionale dell’orientamento, scuola, formazione e lavoro.

              Partecipa con un importante stand e diverse iniziative formative anche ENAIP VENETO.

              La mostra-convegno si pone come luogo d’incontro privilegiato tra il visitatore e il mondo del lavoro, della scuola e della formazione, con informazioni ed eventi utili all’orientamento dei giovani.
              Il Salone prevede un fitto calendario di appuntamenti culturali tra convegni e dibattiti, incontri e seminari, alla presenza di autorevoli esponenti del mondo dell’economia, della politica e dell’imprenditoria, destinati sia agli addetti ai lavori che ai giovani e alle famiglie. Non mancano, inoltre, laboratori, spettacoli e vivaci momenti di animazione per coinvolgere attivamente i visitatori.

              La rassegna espositiva si sviluppa nel padiglione 6 e nel padiglione 7: il pad. 6 è dedicato al mondo dell’istruzione, educazione, scuola, formazione docenti, mobilità internazionale e turismo scolastico e il pad. 7 è riservato  a università, accademie, formazione professionale e lavoro. Per organizzare al meglio la tua visita scegli i percorsi espositivi più adatti a te.

              In ogni area, il profilo JOBInternational segnala le realtà italiane e straniere che promuovono la mobilità internazionale per lo studio, la formazione e il lavoro, mentre il profilo JOBinGreen mette in evidenza gli espositori che si adoperano per perseguire obiettivi di sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Infine, il profilo CreativityJOB valorizza le eccellenze del Made in Italy.

                Vuoi tagliare le bollette di luce e gas? Con il Caf Acli si può!

                • Pubblicato inCAF
                Vuoi tagliare le bollette di luce e gas? Con il Caf Acli si può!

                Vuoi risparmiare sulle bollette di luce e gas? Il Caf Acli ti può aiutare! Da alcuni mesi è attivo presso le nostre sedi un nuovo servizio: un consulente a tua disposizione per analizzare spese e consumi e proporti un nuovo contratto a tariffe particolarmente convenienti.

                L’aiuto del Caf Acli divent particolarmente importante. Il 2020 sarà infatti l’anno del mercato libero dell’energia. Dal 1° luglio scomparirà il servizio di maggior tutela, e tutti gli utenti del mercato tutelato saranno obbligati a scegliere un fornitore, sia per la luce che per il gas, tra quelli presenti appunto nel mercato libero

                Sul mercato libero operano molte società, con tariffe differenti e con offerte che cambiano in continuazione: orientarsi non è semplice e i rischi sono molti. Anche in questo campo il Caf sarà un punto di riferimento sicuro e affidabile tra le miriadi di proposte che nei prossimi mesi le persone riceveranno dai vari operatori.

                Per fare questo, il Caf Acli ha stipulato molteplici accordi con fornitori primari di energia elettrica e gas a livello nazionale. Grazie a queste partnership, gli utenti potranno sottoscrivere i nuovi contratti direttamente presso le sedi Caf Acli e godranno di tariffe riservate particolarmente convenienti.

                 Altrettanto convenienti saranno le condizioni contrattuali: ad esempio l’attivazione gratuita, il prezzo a fascia monoraria uguale in tutte le 24 ore, la fatturazione elettronica e la domiciliazione bancaria gratuite. E ancora, il prezzo bloccato per 24 mesi a partire dalla data di attivazione del contratto. Ma c’è di più: se si sceglierà di attivare attraverso il Caf Acli la fornitura sia di gas che di luce, si avrà diritto all’attivazione gratuita di una polizza assicurativa personalizzata.

                L’opportunità è aperta a tutti gli utenti. Sia a chi attualmente aderisce al mercato tutelato e vuole prepararsi per tempo alla “rivoluzione” del prossimo anno, sia a chi ha già un contratto con un operatore del mercato libero ma vuole risparmiare un po’ sulla bolletta cambiando fornitore.

                Cosa aspetti? Telefona al nostro numero unico: 0422 1836144;ti fisseremo un appuntamento con un nostro consulente, per valutare l’offerta a te più conveniente. Ricordati solo di portare le tue bollette, a tutto il resto penseremo noi: il Caf Acli è sempre al tuo fianco!

                  Porte aperte. Viaggio nell'Italia che non ha paura

                  • Pubblicato inAcli
                  Porte aperte. Viaggio nell'Italia che non ha paura

                  Ci sono le due esperienze trevigiane di Cornuda e Riese PioX ad aprire il racconto delle storie di accoglienza di migranti giunti nel nostro Paese attraverso i Corridoi umanitari, pubblicate nel libro "Porte aperte. Viaggio nell'Italia che non ha paura" di Mario Marazziti.

                  E saranno presentate entrambe, la prossima settimana, contestualmente all'uscita del testo

                  CORNUDA, 12 NOVEMBRE ORE 20.30 (sala Cinema Giovanni XXIII)
                  CASTELFRANCO VENETO, 13 NOVEMBRE ORE 17.30
                  TREVISO, 13 NOVEMBRE ORE 20.30 Chiesa di San Gregogio Magno (vicolo San Gregorio 7)

                  Porte aperte dunque: della comunità, della propria casa, della mente. Le storie raccolte in questo libro iniziano così, da persone che, vincendo la diffidenza, hanno accolto in vario modo persone in fuga dalla guerra, dalle persecuzioni, dalla morte.

                  Attraverso di loro la rete dei Corridoi Umanitari promossi dalla Comunità di Sant'Egidio, dalla Federazione delle Chiese Evangeliche e dalla Conferenza Episcopale Italiana si è allargata ed è diventata il modello concreto e praticabile di una vera integrazione. Mario Marazziti, esperto e protagonista di politiche sociali innovative, ha attraversato l'intero Paese, da Treviso a Palermo, visitando città e piccoli centri, per raccogliere esperienze di un tipo di accoglienza diffusa che funziona e non richiede finanziamenti pubblici e che, mentre offre una nuova vita ai profughi, fa rinascere anche le comunità locali intorno a un progetto comune.

                  Nel suo viaggio dà voce all'Italia che non cede alla paura, non distoglie lo sguardo dalle sofferenze degli altri; a cittadini che a partire dalle ragioni della solidarietà e di un umanesimo profondo, hanno dato l'avvio a una significativa trasformazione sociale. E nella conclusione offre proposte operative per le politiche italiane ed europee. Un libro di storie autentiche che lasciano intravedere un futuro alternativo ai muri e ai porti chiusi e rappresentano l'antidoto alle narrazioni che impediscono di vedere nell'altro la somiglianza con noi stessi.

                  L'autore Mario Marazzini è nato a Roma nel 1952, giornalista e scrittore, autore di diversi libri, è stato per anni editorialista per il Corriere della Sera, Avvenire, Famiglia Cristiana, Huffington Post e portavoce della Comunità di Sant'Egidio.
                  Presidente del Comitato per i Diritti Umani e poi della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati dal 2013 al 2018, è stato promotore e primo firmatario della legge di cittadinanza per i bambini immigrati (ius soli e ius culturae) e ha portato a termine, tra l'altro, la riforma delle professioni sanitarie, la legge di sostegno ai disabili gravi «Dopo di noi», e quella sul recupero degli sprechi alimentari. È cofondatore della Coalizione Mondiale contro la Pena di Morte.

                    Colf e badanti in nero? No, grazie

                    Colf e badanti in nero? No, grazie

                    Allo studio del Governo misure ad hoc dal 2020 per contrastare il lavoro nero e l’evasione fiscale e contributiva

                    La nostra società invecchia, rimane urgente il tema dell’assistenza delle persone anziane, per le quali il nostro paese ha di fatto scelto la delega alle famiglie e al mercato delle badanti. Tra tutte le questioni aperte, una richiede oggi particolare attenzione ed è la scelta, l’impegno, la necessità di regolarizzare una lavoratrice domestica. Ciò significa, di fatto, assumere l’impegno a rispettare gli obblighi previsti dalla legge: il versamento regolare dei contributi previdenziali, il riconoscimento di uno stipendio nel rispetto del contratto, la consegna di un cedolino paga, la compilazione e la consegna una certificazione unica per i redditi percepiti dal lavoratore.

                    I dati disponibili sono preoccupanti ed evidenziano che i contratti regolari in questo settore sono da qualche anno in costante diminuzione anche a causa della crisi economica. Secondo l’Istat (2017), il tasso di irregolarità degli occupati nel lavoro domestico è del 58,3%, (la media del tasso di irregolarità di tutte le attività economiche è del 13,5%). L’Inps inoltre stima in quasi 3,3 miliardi di euro i contributi evasi nel settore del lavoro domestico e di cura. A queste cifre si aggiungono quelle relative all’ evasione Irpef per mancate dichiarazioni dei redditi da parte delle lavoratrici.

                    I RISCHI DEL DATORE DI LAVORO …

                    Non regolarizzare a pieno il lavoro di una colf o di una collaboratrice familiare espone le famiglie a possibili sanzioni particolarmente onerose in quanto è per legge in capo al datore di lavoro l’obbligo della comunicazione dell’assunzione.

                    • Per non aver comunicato l’assunzione (o per comunicarla in ritardo) alla direzione provinciale del lavoro è prevista una sanzione amministrativa che può variare da 200 a 500 euro.
                    • Invece per non aver versato i contributi Inps sono previste sanzioni civili pari al 30% su base annua per ogni lavoratore. Questa viene calcolata sull’importo dei contributi evasi con un massimo del 60% ed un minino di 3.000 euro indipendentemente dal periodo lavorato. Ciò significa che anche per pochi giorni di lavoro in nero, il datore di lavoro potrebbe vedersi imputare una sanzione minima di 3.000 euro. Se invece il pagamento dei contributi avviene in ritardo ma non oltre i dodici mesi, le sanzioni sono limitate al 40% sull’importo dovuto. Il mancato versamento contributivo prevede anche la mancata iscrizione del lavoratore all’Inail, l’ente che subentra ad indennizzare il lavoratore in caso di infortunio occorso durante il rapporto di lavoro.
                    • Se la collaboratrice che lavora in nero è extracomunitaria e si trova in Italia come irregolare (cioè non ha il permesso di soggiorno o ce l’ha scaduto), le sanzioni previste sono di €. 5.000per ciascun lavoratore oltre che alla prevista reclusione da 6 mesi a tre anni.

                    Le maxi sanzioni a contrasto il lavoro nero, previste dal d. lgs. 151/2015 - Jobs Act - non vengono invece applicate al settore del lavoro domestico.

                    Altri rischi inoltre si possono riscontrare se, avendo tenuto per un periodo una lavoratrice in nero, quest’ultima decidesse di far causa al proprio datore di lavoro e di richiedere il pagamento regolare delle sue prestazioni. La lavoratrice può esercitare questo diritto fino a 5 anni dopo la cessazione del rapporto di lavoro asserendo il mancato o incompleto versamento di stipendi, tredicesima, ferie, tfr, festività ecc. oltre naturalmente pretendere il versamento dei contributi previdenziali per il periodo lavorato.

                    … E DELLE LAVORATRICI

                    Nell’ambito di rapporti di lavoro irregolari le colf e badanti che, per ragioni prettamente economiche, accettano di erogare le loro prestazioni in nero, rinunciando anche alla copertura previdenziale ed assistenziale, non sono esenti dall’applicazione di sanzioni.

                    Questo può accadere, per esempio, qualora la lavoratrice che percepisce dallo stato italiano l’indennità di disoccupazione, per non perdere il beneficio, accetti di non regolarizzare un contratto di lavoro che le viene proposto. Altre ipotesi potrebbero essere collegate alla fruizione di benefici fiscali o assegni per il nucleo familiare che il lavoratore perderebbe se dovesse denunciare anche il suo reddito.

                    In questi casi si prefigura il reato di Falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico-art.483 c.p - che prevede fino a due anni di reclusione, oltre alla perdita dell’indennità di disoccupazione e alla restituzione di quanto impropriamente percepito.

                     CHE FARE?

                    Regolarizzare una collaboratrice familiare o una colf è senz’altro oneroso per le famiglie che non possono rinunciare ad un aiuto domestico o di assistenza continua per i propri cari. Non farlo però può comportare l’insorgere di situazioni molto complicate da gestire sia dal punto di vista economico che penale.

                    L’ideale sarebbe agire a livello legislativo e contrattuale affinchè risulti per le famiglie molto più conveniente assumere in regola le proprie collaboratrici che tenerle in nero. Si dovrebbe pertanto prevedere per il datore di lavoro una maggiore deduzione della parte contributiva dei contratti (oggi stabilita in un massimo di euro 1549,37 per ogni lavoratore) oltre che consentire maggiori detrazioni anche della parte retributiva che, tra l’altro, risulta essere la più onerosa. Oggi infatti, solo nei casi di non autosufficienza nel compimento degli atti della vita quotidiana, è possibile per il datore di lavoro, il cui reddito non supera euro 40.000, portare in detrazione nella propria dichiarazione il 19% di un massimo di 2.100 euro inerenti le spese sostenute per gli addetti all’assistenza personale.

                    Vedi sedi e orari degli sportelli colf in Acli Service Treviso

                     

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                      Una famiglia deve avere una casa dove abitare, una fabbrica dove lavorare, una scuola dove crescere i figli, un ospedale dove curarsi e una chiesa dove pregare il proprio Dio

                      Giorgio La Pira