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Auguri di Pasqua in Conference Call

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Auguri di Pasqua in Conference Call

Non avremmo mai creduto che sarebbe potuta andare così: ieri ci siamo riuniti con tutti i dipendenti del Sistema Acli di Treviso per il "tradizionale" appuntamento dello scambio degli auguri pasquali.
Vicini ma distanti, collegati tutti virtualmente e ciascuno dal posto in cui si trovava, a casa o al lavoro.
E quando i microfoni e video si sono spenti ci siamo sentiti da un lato rinforzati nell'idea di traghettarci verso il futuro, con forza, coraggio, nuove idee e la capacità di mantenere e rinvogorire il dialogo con il territorio, con tutte le persone che possono avere necessità dei nostri servizi, dei progetti, delle iniziative.
D'altro canto, uno senso di straniamento ci ha accompagnato, perchè le Acli sono prima di tutto relazioni, contatti, fraternità. E la pandemia ci chiede di ripensarle, rimotivarle, in un certo senso rifondarle.

E allora sarà Pasqua vera se sapremo respirare a pieni polmoni e guardare al domani con fiducia per costruire un nuovo futuro di speranza per noi e i nostri figli. Perchè il male, la morte, la sofferenza, non avranno l'ultim parola.

Carissimi auguri dalle Acli di Treviso.

    La tua opinione per progettare il post emergenza

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    La tua opinione per progettare il post emergenza

    Mutuiamo una buona idea delle Acli di Venezia e la condividiamo, collaborando insieme ad un comune sondaggio online.


    SONDAGGIO ONLINE PER CONOSCERE COSA PENSANO I TREVIGIANI

    Quello che ci serve è stare sul pezzo, con azioni veloci che rispondano all'emergenza, con i nostri uffici operativi benchè chiusi.

    Ma anche cominciare ad intuire come potrà essere il futuroe come potremo abitarlo da protagonisti consapevoli, di aiuto e sostegno per quanti si rivolgeranno alle Acli.

    Per questo le Acli di Treviso, mutuando una buona idea delle Acli di Venezia, lanciano un sondaggio online, per conoscere "lo stato delle cose" e cominciare a progettare fin da ora il post emergenza.

    La solidarietà deve avere sempre due occhi.
    Uno rivolto al presente, per risolvere le esigenze concrete che si manifestano nell’immediato.
    E uno rivolto al futuro, per costruire e progettare sulla base dei nuovi bisogni che emergono all’interno della comunità. Vale sempre, vale soprattutto in questo periodo di emergenza sanitaria che si sta trasformando via via in una crisi sociale ed economica, con il moltiplicarsi di situazioni di fragilità.

    “Tutti lo dicono e lo ripetono in ogni occasione – sottolinea Paolo Grigolato presidente delle Acli di Venezia –: anche quando sarà passata la fase più acuta dell’emergenza sanitaria, ci troveremo davanti ad una realtà profondamente mutata rispetto a quella di poche settimane fa. Già ora, tramite le richieste che arrivano ai nostri servizi Caf e Patronato, ci rendiamo conto come stiano cambiando i bisogni delle persone, come si stiano in particolare moltiplicando i casi di difficoltà legati alla diminuzione del reddito disponibile. Per questo vogliamo fin da ora cominciare a progettare il post-emergenza, capendo quale sia la risposta migliore che la nostra associazione e i nostri servizi potranno dare ai cambiamenti prodotti da questa crisi”. 

    I dati e le informazioni che saranno raccolti saranno ovviamente trattati in forma anonima ed esclusivamente ai fini dell’indagine. 
    Chi risponderà alle domande parteciperà all’estrazione di una visita guidata gratuita ai mosaici della Basilica di San Marco, che sarà organizzata dalle Acli di Venezia non appena la situazione si stabilizzerà.
     
    “Confidiamo nella partecipazione di tante persone - gli fa eco Laura Vacilotto, presidente delle Acli di Treviso -: mai come in questo momento è per noi importante l’opinione non solo dei nostri soci e utenti, ma in generale di tutta la comunità. L’emergenza che stiamo attraversando è davvero epocale e nessuno può uscirne da solo: come ha sottolineato papa Francesco, è il momento di riscoprire il nostro essere fratelli”. 

    Il sondaggio è raggiungibile cliccando su questo link.
    Se l’accesso avviene da smartphone, per una corretta visualizzazione si consiglia di posizionare il cellulare in posizione orizzontale.

      Lavoriamo per riaprire al pubblico in completa sicurezza appena possibile

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      Lavoriamo per riaprire al pubblico in completa sicurezza appena possibile

      Mentre continua la nostra presenza "a distanza" con tutti coloro che si rivolgono quotidianamente ai nostri uffici - rispondendo via mail e al telefono - stiamo anche lavorando per essere pronti in sicurezza e operativi non appena sarà possibile riaprire al pubblico con tutte le dovute attenzioni.

      I giorni scorsi tutte le sedi della provincia di Treviso sono state attentamente e minuziosamente sanificate, con un procedimento che ci permetterà di accogliere le persone che si rivolgeranno a noi appena potremo riaprire in assoluta sicurezza.

      Per ora, continuiamo a ribadire la necessità di #restareacasa e, per qualsiasi necessità, di contattarci al numero 0422 1836144 oppure scrivere una mail a:

      per il Caf puoi scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

      per il Patronato Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

      per la Lega Consumatori Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

      per l'associazione Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

      per ogni altra informazione Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

        Buoni spesa per emergenza coronavirus

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        Buoni spesa per emergenza coronavirus

        Con l’emergenza Coronavirus molte famiglie si sono trovate ad affrontare gravi problemi di liquidità, arrivando a non potersi permettere nemmeno il minimo indispensabile per la sopravvivenza.

        Il governo ha stanziato 400 milioni di euro indirizzati a tutti i comuni italiani, da destinare alla distribuzione di buoni alimentari.

        Ogni Comune deve stabilire i criteri per l’assegnazione dei buoni, i metodi per candidarsi, e come distribuirli.

        In generale verrà data la precedenza a chi non riceve già altri tipi di sostegno pubblico, come il reddito di cittadinanza, la pensione.

        Tutte le informazioni sono disponibilli nei siti del comune di riferimento.

          Modelli RED e INV CIV prorogati

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          Modelli RED e INV CIV prorogati

          Nuova proroga fiscale determinata dall’emergenza coronavirus. Come ufficializzato dall’Inps, slitta al 18 maggio il termine ultimo per la presentazione dei modelli RED e INV CIV.

          La scadenza era già stata spostata dal termine originario del 28 febbraio al 31 marzo.

          Ora, con il protrarsi dell’emergenza sanitaria, arriva lo slittamento a maggio.

          La proroga riguarda, nello specifico, le campagne RED ordinaria 2019 (anno reddito 2018) e Solleciti 2018 (anno reddito 2017), nonché le campagne INV CIV ordinaria 2019 e Solleciti 2018. 

          Dopo la proroga al 30 settembre per la presentazione dei modelli 730 questo ulteriore provvedimento dell’Inps permette di guardare con maggiore tranquillità ai vari adempimenti a cui sono chiamati i contribuenti. 

          Nonostante l’emergenza sanitaria continui, è possibile stare tranquilli: ci sarà tutto il tempo per recuperare e per rispettare le varie scadenze”. 

          Il modello RED, ovvero la dichiarazione reddituale pensionati Inps, va presentato dai titolari di prestazioni collegate al reddito per comunicare all’Inps, i propri redditi e, qualora previsto, anche i redditi del coniuge e degli altri componenti del nucleo familiare. Se un pensionato, ad esempio, percepisce una certa prestazione previdenziale o assistenziale collegata al reddito, e possiede altri redditi oltre a quelli dichiarati nel modello 730, è tenuto alla presentazione del modello RED per dimostrare che il suo livello economico è comunque meritevole della prestazione di sostegno. 

          modelli INV CIV devono essere invece presentati dai soggetti portatori di invalidità che beneficiano, proprio per la loro condizione, di una prestazione sociale (ad esempio l’indennità di accompagnamento, l’assegno mensile per l’invalidità o l’assegno/pensione sociale. Anche in questo caso il modello serve all’Inps per verificare la sussistenza di certi requisiti in funzione dei quali il beneficio legato all’invalidità del soggetto richiedente potrà essere o meno erogato, e se sì in quale misura. 

          Per informazioni contatta il nostro CAF ACLI tel 0422 1836144 oppure Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

            La risurrezione in giorni di paura e morte

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            La risurrezione in giorni di paura e morte

            di Marinella Perroni, www.ilregno.it, 28 marzo 2020

            Aggiungere parole a parole forse non si deve. Né si può avere la pretesa che le proprie parole siano meritevoli di ascolto e di riflessione più di quelle di altri. Eppure, quei paramenti rosa che alcuni presbiteri hanno indossato per celebrare online l’eucaristia della IV domenica di quaresima un segnale lo hanno mandato: la Pasqua si avvicina. Perché, quando la quaresima era un tempo di rigido digiuno ed evidenti privazioni, la liturgia invitava a fare un’interruzione: il viola cedeva il passo al rosa, il canto di ingresso si apriva con parole di allegria, era permesso sospendere i rigori del digiuno per poi ripartire per l’ultimo tratto di strada verso la celebrazione della madre di tutte le feste, la Pasqua.

            Quel segnale rimbomba in questo tempo blindato, in questo susseguirsi di giorni tutti uguali, tutti appesi, come il ragno alla tela, a pochi fili sottili: la Pasqua si avvicina, ma noi non possiamo interrompere i rigori di una quaresima che ha preso il nome e le fattezze di una interminabile quarantena né sappiamo se festeggeremo la Pasqua, visto che ci saranno precluse le antiche celebrazioni religiose, ma ci saranno anche interdetti i nuovi riti della transumanza consumistica.

            Leggi la riflessione completa

              Lega Consumatori: vademecum su bollette, fisco e tasse, mutui....

              Lega Consumatori: vademecum su bollette, fisco e tasse, mutui....

              La Lega Consumatori di Treviso ha redatto una sintesi sulle principali attenzioni in alcune materie di competenza da tenere in questo tempo di emergenza sanitaria.

              TRASPORTI E SPOSTAMENTI: per chi ha acquistato biglietti che non ha più potuto utilizzare, per richiedere rimborsi aerei...

              TELEFONIA: sulle principali proposte e provvedimenti registrati dalle compagnie telefoniche.

              GAS LUCE ACQUA: interruzione delle procedure di sospensione delle forniture per morosità.

              PAGAMENTI DI RATE, SCADENZE E FATTURE: consigli utili su come muoversi in caso di impossibilità a pagare.

              BANCHE E ASSICURAZIONI: previsioni del decreto e attenzione a tentativi di truffe

              MONDO DELLO SPETTACOLO, DELLO SPORT E DEL TEMPO LIBERO

                Siamo in cura, non in guerra

                • Pubblicato inAcli
                Siamo in cura, non in guerra

                di Guido Dotti, Monaco di Bose, 29 marzo 2020
                tratto dal sito www.aclibergamo.it.

                No, non mi rassegno. Questa non è una guerra, noi non siamo in guerra.
                Da quando la narrazione predominante della situazione italiana e mondiale di fronte alla pandemia ha assunto la terminologia della guerra – cioè da subito dopo il precipitare della situazione sanitaria in un determinato paese – cerco una metafora diversa che renda giustizia di quanto stiamo vivendo e soffrendo e che offra elementi di speranza e sentieri di senso per i giorni che ci attendono.
                Il ricorso alla metafora bellica è stato evidenziato e criticato da alcuni commentatori, ma ha un fascino, un’immediatezza e un’efficacia che non è facile debellare (appunto). Ho letto con estremo interesse alcuni dei contributi – non numerosi, mi pare – apparsi in questi giorni: l’articolo di Daniele Cassandro (“Siamo in guerra! Il coronavirus e le sue metafore”) per Internazionale, la mini-inchiesta di Vita.it su “La viralità del linguaggio bellico”, l’intervento di Gianluca Briguglia nel suo blog su Il Post (“No, non è una guerra”) e l’ottimo lavoro di Marino Sinibaldi su Radio 3 che ha dedicato una puntata de “La lingua batte” proprio a questo tema, introducendo anche una possibile metafora alternativa: il “lessico della tenacia”Le decine di artisti, studiosi, intellettuali, attori invitati a scegliere e illustrare una parola significativa in questo momento storico hanno fornito un preziosissimo vocabolario che spazia da “armonia” a “vicinanza”, ma fatico a trovarvi un termine che possa fungere anche da metafora per l’insieme della narrazione della realtà che ci troviamo a vivere.
                Eppure, come dicevo da subito, non mi rassegno: non siamo in guerra!
                 
                Per storia personale, formazione e condizione di vita, conosco bene un crinale discriminante, quello tra lotta spirituale e guerra santa o giusta, lungo il quale è facile perdere l’equilibrio e cadere in una lettura di se stessi, delle proprie vicende e del corso della storia secondo il paradigma della guerra.
                 
                Ma allora, se non siamo in guerra, dove siamo? Siamo in cura!

                Non solo i malati, ma il nostro pianeta, tutti noi non siamo in guerra ma siamo in cura. E la cura abbraccia – nonostante la distanza fisica che ci è attualmente richiesta – ogni aspetto della nostra esistenza, in questo tempo indeterminato della pandemia così come nel “dopo” che, proprio grazie alla cura, può già iniziare ora, anzi, è già iniziato.
                Ora, sia la guerra che la cura hanno entrambe bisogno di alcune doti: forza (altra cosa dalla violenza), perspicacia, coraggio, risolutezza, tenacia anche… Poi però si nutrono di alimenti ben diversi. La guerra necessita di nemici, frontiere e trincee, di armi e munizioni, di spie, inganni e menzogne, di spietatezza e denaro… La cura invece si nutre d’altro: prossimità, solidarietà, compassione, umiltà, dignità, delicatezza, tatto, ascolto, autenticità, pazienza, perseveranza…
                Per questo tutti noi possiamo essere artefici essenziali di questo aver cura dell’altro, del pianeta e di noi stessi con loro. Tutti, uomini e donne di ogni o di nessun credo, ciascuno per le sue capacità, competenze, principi ispiratori, forze fisiche e d’animo. Sono artefici di cura medici di base e ospedalieri, infermieri e personale paramedico, virologi e scienziati… Sono artefici di cura i governanti, gli amministratori pubblici, i servitori dello stato, della res publica e del bene comune… Sono artefici di cura i lavoratori e le lavoratrici nei servizi essenziali, gli psicologi, chi fa assistenza sociale, chi si impegna nelle organizzazioni di volontariato… Sono artefici di cura maestre e insegnanti, docenti e discenti, uomini e donne dell’arte e della cultura… Sono artefici di cura preti, vescovi e pastori, ministri dei vari culti e catechisti… Sono artefici di cura i genitori e i figli, gli amici del cuore e i vicini di casa… Sono artefici – e non solo oggetto – di cura i malati, i morenti, i più deboli, beni preziosi e fragili da “maneggiare con cura”, appunto: i poveri, i senza fissa dimora, gli immigrati e gli emarginati, i carcerati, le vittime delle violenze domestiche e delle guerre…
                Per questo la consapevolezza di essere in cura – e non in guerra – è una condizione fondamentale anche per il “dopo”: il futuro sarà segnato da quanto saremo stati capaci di vivere in questi giorni più difficili, sarà determinato dalla nostra capacità di prevenzione e di cura, a cominciare dalla cura dell’unico pianeta che abbiamo a disposizione. Se sappiamo e sapremo essere custodi della terra, la terra stessa si prenderà cura di noi e custodirà le condizioni indispensabili per la nostra vita.
                Le guerre finiscono – anche se poi riprendono non appena si ritrovano le risorse necessarie – la cura invece non finisce mai. Se infatti esistono malattie (per ora) inguaribili, non esistono né mai esisteranno persone incurabili.
                 
                Davvero, noi non siamo in guerra, siamo in cura!
                Curiamoci insieme.

                  La supplica del Papa: non lasciarci in balìa della tempesta

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                  La supplica del Papa: non lasciarci in balìa della tempesta

                  «Da settimane sembra che sia scesa la sera… presi alla sprovvista da una tempesta inaspettata e furiosa. Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati… ma tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confortarci a vicenda. Su questa barca... ci siamo tutti».

                  Le parole di papa Francesco risuonano davanti alle deserte braccia del colonnato di San Pietro bagnato dalla pioggia.

                  Nel silenzio vuoto della piazza, dal sagrato della Basilica vaticana, come aveva annunciato, il Papa ha dato venerdì sera 27 marzo un appuntamento mondiale chiedendo a tutti i fedeli di unirsi spiritualmente attraverso i mezzi di comunicazione.

                  Per dare voce a una invocazione comune in questo tempo di emergenza sanitaria di dimensioni planetarie.

                  Nella sue parole papa Francesco ha ripreso il noto episodio raccontato nel Vangelo di Marco, quello di Gesù che calma la tempesta. «Fitte tenebre si sono addensate sulle nostre piazze, strade e città – ha commentato – si sono impadronite delle nostre vite riempiendo tutto di un silenzio assordante e di un vuoto desolante, che paralizza ogni cosa al suo passaggio: si sente nell’aria, si avverte nei gesti, lo dicono gli sguardi.

                  Ci siamo ritrovati impauriti e smarriti – afferma ancora il Papa – come i discepoli del Vangelo siamo stati presi alla sprovvista da una tempesta inaspettata e furiosa». Ha poi parlato di come questa tempesta abbia smascherato e lasciato scoperte le false e superflue sicurezze con cui abbiamo costruito «le nostre agende, i nostri progetti, le nostre abitudini e priorità… i nostri “ego” sempre preoccupati della propria immagine» e ha lasciato «scoperta, ancora una volta, quella (benedetta) appartenenza comune alla quale non possiamo sottrarci: l’appartenenza come fratelli».

                  Continua a leggere l'articolo su Avvenire >>>

                  Ecco il testo integrale dell'omelia del Papa >>>

                    Decreto Cura Italia: cosa prevede

                    Decreto Cura Italia: cosa prevede

                    Mentre la fase uno della risposta all’emergenza economica da coronavirus si scontra con la difficoltà di far arrivare subito i sussidi e la liquidità ai lavoratori e alle imprese, il governo lavora alla fase due, con tre obiettivi.

                    Primo: fermare sul nascere ogni rischio di tensioni sociali inviando ai Comuni le risorse per aiutare chi non ha i mezzi per fare la spesa.

                    Secondo: allargare, con il decreto legge che sarà varato ad aprile e che già si dice sarà di 30 miliardi, i sostegni a chi è rimasto fuori dai primi interventi decisi col decreto Cura Italia.

                    Terzo: dare continuità e rafforzare i sostegni già messi in campo per famiglie, lavoratori e imprese.

                    Il Patronato Acli spiega finora quanto previsto dal decreto Cura Italia.

                    • bonus per stagionali, autonomi, agricoli e partite Iva >>>
                    • prorogati i termini per presentare le domande di Naspi, dis-coll e disoccupazione agricola >>>
                    • sospesi i termini per le richieste delle prestazioni Inail >>>
                    • congedo straordinario e bonus economico per i lavoratori parasubordinati e per quelli autonomi iscritti all’Inps con figli fino a 12 anni >>>
                    • bonus in busta paga per il lavoro svolto a marzo >>>
                    • bonus per l'acquisto di servizi di babysitting >>>
                    • tutela Inail per chi ha contratto il Coronavirus sul lavoro >>>
                    • congedo straordinario per genitori con figli fra i 12 e i 16 anni >>>
                    • congedo straordinario per lavoratori dipendenti con figli minori di 12 anni >>>
                    • indicazioni nell'ambito del lavoro domestico >>>
                    • cassa integrazione e fondo indennizzo >>>

                    Anche il Caf rende note alcune indicazioni.

                    • Fisco in stallo: adempimenti sospesi >>>
                    • AdE blocca gli accertamenti >>>
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                      Una famiglia deve avere una casa dove abitare, una fabbrica dove lavorare, una scuola dove crescere i figli, un ospedale dove curarsi e una chiesa dove pregare il proprio Dio

                      Giorgio La Pira