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#iorestoacasaefacciosport

  • Pubblicato inUSACLI
#iorestoacasaefacciosport

Tante le iniziative anche delle nostre società sportive per non perdere il contatto con i propri iscritti e nello stesso tempo offrire degli spunti per mantenersi attivi in casa.

Dalle video lezioni di zumba e pilates su facebook dell'Asd Sport & Dance alle proposte di passi di ballo da provare, registrare ed inviare della SSD Salu Dance scuola di Ballo di Signoressa.

Gli iscritti all'Asd Ce.Mo.S.A.Pe. ricevono quotidianamente video dalla loro insegnante per eseguire dei semplici esercizi di ginnastica dolce a casa.

Asd Tinh Vo Mon propone delle videoconferenze, lezioni online su classroom ai propri iscritti, pubblica storie su instagram dove gli allievi si allenano a casa con un proprio familiare e condivide i racconti dei più piccoli sulla loro passione per il viet vo dao.

Asd Silca Ultralite Triathlon propone allenamenti personalizzati in casa e meeting online con atleti, tecnici e genitori per continuare la preparazione, mantenere la forma fisica e sentirsi più vicini.

Asd Punto Danza raccoglie e pubblica i disegni delle allieve/i, così come l'Asd Scuola Danza Roncade e l'Asd Royal Ginnastica San Vendemiano.

Anche l'Asd Centrodanza pubblica video di eventi e chiede alle allieve/i di condividere i ricordi a loro più cari legati alla danza.

Nel pieno rispetto del Dpcm 9 marzo 2020 recante nuove misure per il contenimento e il contrasto del diffondersi del virus Covid-19 sull'intero territorio nazionale e la conseguente chiusura delle attività sportive di base, la Presidenza Nazionale dell’Unione Sportiva Acli ha lanciato la campagna #Iorestoacasaefacciosport e intitato tutte le Asd a promuovere la produzione a distanza di video-lezioni, foto, filmati e qualsiasi altro materiale multimediale, da offrire ai tesserati delle Asd affinché non venga persa l’abitudine all’allenamento.

 

    Annullata sessione esami CILS del 23 aprile. Prossima data 4 giugno

    Annullata sessione esami CILS del 23 aprile. Prossima data 4 giugno

    Si comunica che, a seguito dell'emergenza CODIV - 19, la sessione degli Esami di certificazione dell'italiano come lingua straniera prevista peril 23 aprile è annullata.

    La prossima data utile è il 4 giugno. Il trasferimento di chi già risultava iscritto sarà operato direttamente dalla nostra segreteria.

    Le nuove iscrizioni vanno effettuate entro il 24 aprile in Patronato Acli.

    Segui il link per vedere come procedere >>

      Poveri e Coronavirus: emergenza nell'emergenza

      • Pubblicato inAcli
      Poveri e Coronavirus: emergenza nell'emergenza

       

      I POVERI AL TEMPO DEL CORONAVIRUS
      FACCIAMO IN MODO CHE NESSUNO SIA LASCIATO DAVVERO SOLO

      Nel vortice degli effetti del Coronavirus aumentano le persone a rischio di povertà o, peggio, che ci finiscono dentro. E’ prima di tutto un “dato” esperienziale quello che emerge dal confronto tra le organizzazioni che aderiscono al Tavolo regionale dell’Alleanza contro la povertà, chiamate in questo tempo da un lato a reinventare creativamente la propria vicinanza alle situazioni vulnerabili e di fragilità e dall’altro a non perdere il contatto e la relazione con chi, invece, vive in condizioni molto precarie, senza dimora, senza reti di vicinanza, senza risorse (economiche ma non solo).

      Siamo molto preoccupati, sia per la situazione attuale che nella prospettiva. Questa emergenza fa inevitabilmente venire alla superficie, tra le altre cose, le fratture, i limiti, le difficoltà di ogni persona, delle famiglie, della società stessa. Per coloro che già si trovano in situazioni di povertà, o a rischio di finirci, i pericoli sono molti e molto vicini. E’ stata posta come prioritaria la gestione sanitaria del Covid – 19, chiudendo tutto ciò che non è stato ritenuto essenziale, tra cui larga parte del “sociale”. Ma il sociale è salute pubblica – a convincerci, se ne ce ne fosse bisogno, la stessa Organizzazione mondiale della sanità che lo ribadisce ad ogni piè sospinto - e pertanto la situazione attuale rischia di diventare un boomerang che, appena passerà la fase emergenziale, travolgerà tanti.

      Alcune organizzazioni stanno tenendo aperti i servizi prioritari a favore dei senza dimora, degli ultimi, ma vivono la grande fatica sia di non avere la disponibilità dei volontari, sia per il fatto che le risorse (per esempio le borse della spesa) cominciano a scarseggiare. In molti si stanno inventando strade nuove di raccordo e collegamento, doposcuola con modalità online, telefonate via Skype, accessi a numeri telefonici con corsie preferenziali per supporti di tipo relazionale, psicologico… consapevoli però che questo è solo un palliativo e che non può in alcun modo sostituire la relazione personale, face to face.

      Questa emergenza sta allargando la forbice tra coloro che ce la fanno, che hanno risorse (personali, familiari, economiche, sociali…) e coloro che invece non riescono a stare al passo dei registri elettronici, delle lezioni su classroom… E con situazioni che talvolta sfuggono alla logica del buonsenso, perché se da un lato ci sono nuclei familiari, magari numerosi, costretti in spazi piccoli e sovraffollati, senza reddito e con gravi precarietà, dall’altro ci sono proposte per fare online qualsiasi tipo di cosa (dalle lezioni di violino, a quelle di danza classica).

      Una preoccupazione particolare riguarda poi le famiglie che si trovano a dover gestire in casa disabili, malati psichici, anziani con demenze, da quando a metà marzo sono stati chiusi i centri diurni. Situazioni di isolamento, potenzialmente esplosive, a maggior ragione nei casi di solitudine.

      L’Alleanza contro la povertà a livello nazionale ha chiesto fin da subito un potenziamento del Reddito di cittadinanza soprattutto per correggere criteri di accesso penalizzanti per le famiglie numerose, i minori e gli stranieri, che saranno ulteriormente colpiti dalla crisi in corso, e rafforzare la presa in carico delle persone in condizione di bisogno, attraverso un'implementazione dell’infrastruttura sociale sul territorio. Da questo punto di vista confidiamo e sosteniamo l’impegno della Direzione servizi sociali della regione Veneto per intervenire su RdC e Ria, oltre che su altre specifiche misure come per esempio gli Empori alimentari.

      Ognuno insomma è in campo, come riesce e come può. Cercando di non lasciare nessuno indietro.

        L'emergenza sanitaria aumenterà la povertà'

        • Pubblicato inAcli
        L'emergenza sanitaria aumenterà la povertà'

        Chi viveva in condizioni di povertà assoluta è spinto ancora più ai margini con un’espansione della povertà senza precedenti

         L’Alleanza contro la Povertà esprime profonda preoccupazione per gli effetti della pandemia di Covid-19 sulle fasce più fragili della popolazione. L’emergenza sanitaria è già diventata economica e porterà a un drammatico aumento della povertà nel nostro Paese.

        Per questo, l’Alleanza ritiene che per far fronte all’emergenza servano misure immediatamente esecutive per fare in modo che le persone non cadano in povertà. Sono inoltre fondamentali, sin da ora, misure adeguate a sostegno degli attori sociali e istituzionali del territorio a cui competono compiti di cura e di assistenza.

        Sarà necessario che il Reddito di Cittadinanza sia rafforzato per raggiungere tutte le persone in condizioni di povertà con interventi mirati, volti innanzitutto:

        • a correggere criteri di accesso penalizzanti per le famiglie numerose, i minori e gli stranieri, che saranno ulteriormente colpiti dalla crisi in corso,
        • a rafforzare la presa in carico delle persone in condizione di bisogno, attraverso un’implementazione dell’infrastruttura sociale sul

        L’Alleanza chiede quindi un confronto nel merito con le istituzioni, mettendo a disposizione esperienza e competenze maturate negli ultimi anni di azione sul tema della lotta alla povertà.

        L’Alleanza contro la Povertà in Italia (www.alleanzacontrolapoverta.it) – nata alla fine del 2013, raggruppa un ampio numero di soggetti sociali che hanno deciso di contribuire in maniera collettiva alla costruzione di adeguate politiche pubbliche contro la povertà assoluta nel nostro Paese.

        L’Alleanza è composta da 36 realtà – associazioni, rappresentanze dei Comuni e delle Regioni, enti di rappresentanza del terzo settore, e sindacati – che portano in dote sensibilità ed esperienze legate ai soggetti che svolgono su tutto il territorio nazionale attività a favore di chi vive condizioni d’indigenza.

        Sono soggetti fondatori: Acli, ActionAid, Anci, Azione Cattolica Italiana, Caritas Italiana, Cgil, Cisl, Uil, Cnca, Comunità di Sant’Egidio, Confcooperative, Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, Federazione Nazionale Società di San Vincenzo De Paoli Consiglio Nazionale Italiano – Onlus, Fio.PSD, Forum Nazionale del Terzo Settore, Jesuit Social Network, ALI – Autonomie Locali Italiane, Save the Children, Umanità Nuova-Movimento dei Focolari.

        Sono soggetti aderenti: Adiconsum, Arci, Associazione Generale Cooperative Italiane, Associazione Professione in Famiglia, ATD Quarto Mondo, Banco Farmaceutico, CSVnet – Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato, Comunità Papa Giovanni XXIII, Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia, Croce Rossa Italiana, Federazione SCS, Focsiv, Fondazione L’Albero della Vita onlus, Fondazione ÉBBENE, Gvvaic Italia, Legacoopsociali, Piccola Opera della Divina Provvidenza del Don Orione, U.N.I.T.A.L.S.I. – Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali.

          Scadenza domande FIR: riapre la possibilità di essere seguiti dalle Acli

          Scadenza domande FIR: riapre la possibilità di essere seguiti dalle Acli

          E' stata posticipata al 18 giugno 2020 la proroga per la consegna dei documenti al Fondo Indenizzo Risparmiatori dei truffati dalle banche.

          Il termine di scadenza per la presentazione delle domande al FIR, già protratto dalla Legge 27 dicembre 2019, n. 160, è stato prorogato dal Decreto Legge del 17 marzo 2020 n.18, al 18 giugno 2020.

          La Lega Consumatori di Treviso riapre alla possibilità di fissare una consulenza e l'accompagnamento per la consegna dei documenti

          Per informazioni sui documenti da raccogliere ed assistenza nel caricamento della domanda, stante la situazione emergenziale dettata dal Coronavirus, è necessario fissare appuntamento:

          • mandando una email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
          • o telefonando alla mattina (da lun. a ven.) al numero della Lega Consumatori: 392 1012239 dalle ore 9.00 alle ore 12.

            Decreto Cura Italia: intanto un argine

            • Pubblicato inAcli
            Decreto Cura Italia: intanto un argine

            Nelle settimane dell’emergenza sanitaria è giusto che una parte consistente dell’attenzione e delle risorse immediate messe a disposizione dal Governo (ma bisognerebbe dire dei Governi perché la crisi è globale) venga destinata a salvare le vite. Altri 25 miliardi sono dedicati a tenere in piedi l’economia italiana ed evitare una caduta verticale dell’occupazione. Da un continente all’altro si precisa – come ha fatto il Premier italiano, Giuseppe Conte – che queste sono le “prime misure”.

            Tutti stanno assicurando risorse per evitare che si blocchino i pagamenti di stipendi, affitti, mutui, fornitori moltiplicando l’effetto sulle famiglie, le altre imprese, i finanziatori. Un bel pezzo di mondo è malato e l’economia, che è la seconda preoccupazione, mostra tutte le sue fragilità.

            Le banche centrali, che come i rubinetti regolano l’intensità dei flussi di denaro tramite i tassi, stanno garantendo liquidità al sistema bancario perché assicuri altrettanta liquidità alle imprese e alle famiglie. Liquidità può essere un concetto oscuro: vuol dire concedere soldi in prestito, con bassissimi tassi di interesse, messi a disposizione perché non si rompa la catena dell’incassare e del pagare. Compro e pago una merce al fornitore, la metto in vendita e vengo pagato da chi l’acquista. Se non pago il fornitore, questi prima o poi faticherà a pagare la materia prima o l’affitto del magazzino. E così via, la catena si inceppa.

            Si è capito a suon di contagi e di vittime che il coronavirus è globale come lo sono stati gli scambi e i movimenti delle persone. La risposta dell’economia non potrà che essere globale.

            C’è molto da arginare in attesa di poter ricostruire. Sono saltati in pochi giorni paletti come la libera circolazione delle merci e delle persone, i limiti di indebitamento degli Stati e l’autonomia dell’operatore privato dal soggetto pubblico. A differenza della crisi Lehman del 2008, che fu di matrice finanziaria, questa volta è crisi economica pura, verticale: perdita di occupazione, chiusura o indebolimento di interi settori (si pensi al turismo-alberghiero) e difficoltà per chi viveva di export. Precarietà aggiuntiva per chi è precario. L’Italia è nel pieno della devastazione sanitaria ed economica.

            Il Decreto Legge Cura del Governo di queste ore fissa alcuni punti fermi: non licenziare nei prossimi due mesi, sostegno economico a chi ha figli piccoli a casa, a chi deve pagare mutui, ristoro anche se basso per le partite Iva, prestiti facili pur di non far chiudere le attività. Scadenze più lunghe per pagare le tasse. Una ripresa degli investimenti pubblici e interventi mirati in alcuni settori di crisi acuta.

            I soldi arriveranno dall’aumento del debito pubblico tramite emissione di nuovi titoli di Stato, vedremo se nazionali o più europei. Sicuri che questa volta non ci saranno i richiami della Ue perché la crisi appare troppo grande perché ci si possa irrigidire di fronte a un parametro di stabilità sballato. Così faranno anche gli altri pur di non far crollare tutto in una paurosa recessione pluriennale.

            Fonte: Sir

              Lavoro domestico. Sospesi versamenti contributi previdenziali

              Lavoro domestico. Sospesi versamenti contributi previdenziali

              Con il provvedimento Cura Italia  del 16 Marzo 2020 il Governo ha disposto la sospensione per tutti i datori di lavoro domestico dei termini per il versamento dei contributi previdenziali in scadenza dal 23 febbraio al 31 maggio 2020.

              Il predetto versamento dovrà essere effettuato entro il 10 giugno 2020, senza alcuna applicazione di sanzioni ed interessi.

              Pertanto il versamento dei  contributi 1° trimestre 2020, in scadenza il prossimo 10 aprile, potrà essere effettuato entro il nuovo termine del 10 giugno 2020.

                Modello 730 slitta al 30 settembre

                • Pubblicato inCAF
                Modello 730 slitta al 30 settembre

                L’effetto del Covid-19 (più semplicemente Coronavirus) non ha tardato a farsi sentire anche sul piano fiscale. Nel panorama di un paese che sta patendo - sia economicamente che mentalmente - il timore del contagio, le ripercussioni intaccheranno adesso anche la normale routine delle dichiarazioni dei redditi 2020 (anno d’imposta 2019).

                Come disposto infatti dal decreto legge approvato “salvo intese” dal Consiglio dei ministri del 28 febbraio, la scadenza per la presentazione del Modello 730/2020 slitterà dal termine ordinario del 23 luglio a quello del 30 settembre. Chiaro, quindi, che scalando in avanti la data ultima di consegna/trasmissione della dichiarazione all’Agenzia delle Entrate, subiscono a catena lo stesso effetto anche tutte le altre tappe intermedie lungo la marcia della campagna fiscale.

                Dettaglio importante: il provvedimento sarà valido per tutti i contribuenti, non solo per i residenti delle zone rosse. È chiaro che la disposizione ha lo scopo di agevolare il rispetto degli adempimenti fiscali in una situazione di rischio che finora ha compromesso il normale andamento degli affari e delle abitudini quotidiane. In ogni caso va ricordato che tale riassestamento del calendario fiscale sarebbe comunque scattato dal prossimo anno; quindi, a volerla prendere con più tranquillità, questa cambio di programma in corso d’opera non è altro che un anticipo sui piani del 2021.

                Vediamo allora più nel dettaglio cosa cambia. Saranno anzitutto i sostituti di imposta (datori di lavoro) che avranno più margine per inviare al Fisco le Certificazioni Uniche coi redditi versati al contribuente l’anno prima. Il termine passa infatti dal 9 al 31 marzo. Stessa proroga, ma dal 28 febbraio al 31 marzo, anche per l'invio telematico delle comunicazioni da parte di enti esterni (quali banche, farmacie, ospedali, condomini, università, assicurazioni, ecc) per inviare i dati di spesa suscettibili di deduzioni o detrazioni nel 730.

                Il tutto, ovviamente, ricade sulla precompilazione dei 730 che saranno poi messi a disposizione dei contribuenti sul portale dell’Agenzia delle Entrate, e da lì saranno scaricabili autonomamente o tramite l’aiuto di CAF/intermediari. Prima ancora infatti di poter essere “lavorati”, cioè prima ancora di essere confermati o eventualmente integrati e trasmessi, i 730 vengono caricati nei cassetti fiscali dei singoli contribuenti al solo scopo di essere consultati.

                La normale tabella di marcia degli ultimi anni fissava al 15 aprile la data entro la quale l’Agenzia avrebbe dovuto “depositare” i modelli precompilati nei cassetti fiscali dei diretti interessati. Poi ci sarebbe stata una finestra preliminare di consultazione di 15 giorni, trascorsa la quale, da inizio maggio, le dichiarazioni sarebbero state appunto integrabili e trasmissibili.

                L’attuale riscrittura del calendario, prevede invece che le dichiarazioni dei redditi predisposte dall'Agenzia delle Entrate sulla base dei dati comunicati entro il 31 marzo saranno rese disponibili online (per sola consultazione) dal 5 maggio anziché dal 15 aprile. Non è chiaro però al momento se il 5 maggio coinciderà anche con l’inizio delle lavorazioni e trasmissioni o se queste ultime slitteranno a loro volta più avanti.

                Fonte: www.caf.acli.it
                Luca Napolitano

                  Coronavirus: telefono e mail degli uffici Acli operative

                  • Pubblicato inAcli
                  Coronavirus: telefono e mail degli uffici Acli operative

                  Anche in questi giorni difficili, se hai bisogno di noi, ci siamo. Pur avendo dovuto chiudere i nostri sportelli al pubblico, continuiamo ad essere operativi rispondendo al telefono e alle email.

                  Siamo tutti uniti per il bene comune sicuri che insieme #celafaremo.

                  Per ogni informazione chiama il numero unico 0422 1836144.

                  per il Caf puoi scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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                  per l'associazione Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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                  Nessuno si deve sentire solo!

                  In considerazione delle misure urgenti di contenimento del contagio da Coronavirus adottate dal Governo, aderendo ai numerosi appelli del personale sanitario coinvolto in prima linea, per la salvaguardia del personale dipendente, della clientela e della salute pubblica, le Acli provinciali di Treviso hanno deciso di procedere con un provvedimento di chiusura ‘vigile’

                    Coronavirus: vicini a distanza

                    • Pubblicato inAcli
                    Coronavirus: vicini a distanza

                    "Ciò che sta accadendo non ha precedenti nella memoria delle generazioni attualmente viventi, non ha storia. E' un contagio che provoca chiusura, paura, rabbia, isolamento e perfino morte. Molti di noi hanno vissuto periodi di emergenza. Sappiamo di averli superati tenendosi stretti, lavorando gomito a gomito, collaborando.

                    Questa volta non è così: è un'emergenza che sconsiglia il contatto umano, che induce alla solitudine e fa diffidare dell'altro, vissuto come pericolo, da tenere ad una distanza regolata dalla legge. Dobbiamo stare distanti per lottare insieme contro un nemico che non si vede ma che fa sentire i suoi effetti su di noi e sul nostro lavoro, sulle nsotre aspettative e sul nostro futuro.

                    CI rassicura che l'aver sempre sostenuto l'importanza strategica della sanità e del welfare si riveli ora un fatto decisivo: è proprio grazie alla difesa della sanità e del welfare che oggi potremo salvare le vite dei cittadini. Per questo dovremo ringraziare in particolare il personale che opera sul fronte sanitario, oggi in prima linea in questa battaglia. (...)

                    Noi non ci tiriamo indietro! Con i mezzi e le regole a nostra disposizione, cercheremo di non lasciare nessuno da solo. E siamo chiamati a fare la nostra parte, a partire dall'essere buoni cittadini, ossia rispettando le disposizioni che il Governo ha emanato ma anche cercando di capire come essere concretamente utili nelle nostre comunità.

                    Sappiamo che questa situazione richiede - come ha scritto il Presidente della Repubblica - coinvolgimento, condivisione, concordia, unità di intenti nell'impegno per sconfiggere il virus. E' quello che chiediamo a tutti, è lo stile che serve per uscire quanto prima da questo pericolo.

                    Abbiamo da poco iniziato una quaresima che si è trasformata in una sofferenza reale, in una quarantena della vita sociale e lavorativa che richiede anche la nostra preghiera e tutta la nostra intelligenza per capire come fronteggiare la situazione.

                    Noi delle Acli ben sappiamo che la vita non è una cosa facile, è fatta dalle cose che accadono ma ancora di più dalle cose che decidiamo di fare quando le cose accadono.

                    Siamo impegnati, innanzitutto, a rilanciare l’invito ai cittadini a stare a casa e a riorganizzare le nostre attività associative e dei nostri servizi, in modo da aiutare e sostenere la vita e i diritti delle persone e delle famiglie, affinché non manchino a loro i servizi essenziali e si possano sentire garantiti nei propri diritti e tutele.

                    Per questo faremo uno sforzo ancora maggiore per aiutare da remoto i cittadini e per sostenere la stessa creatività delle persone e delle reti informali e familiari nell’essere correttamente informati e orientati e nel poter restare “vicini” proprio nel momento in cui dobbiamo stare lontani. Specie in considerazione del fatto che ormai la maggioranza degli anziani, ma non solo, nei grandi centri urbani, vivono soli e spesso senza un familiare nello stesso comune.

                    Anche per noi è uno sforzo notevole visto che anche i nostri circoli, le nostre associazioni, i nostri servizi e imprese sociali, e innanzitutto i nostri volontari e lavoratori sono fortemente messi a dura prova nella loro quotidianità e nella loro stabilità economica e sociale.

                    Ci siamo reciprocamente vicini,

                    Roberto Rossini
                    Presidente nazionale Acli

                     

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                      Una famiglia deve avere una casa dove abitare, una fabbrica dove lavorare, una scuola dove crescere i figli, un ospedale dove curarsi e una chiesa dove pregare il proprio Dio

                      Giorgio La Pira