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Storie e volti di "Non di solo pane"

    Storie e volti di "Non di solo pane"

    di Anna Simioni, tutor progetto "Non di solo pane".

    Affiora la varietà delle storie di vita, a volte così lontane dalla nostra quotidianità, ma a volte così intensamente vicine. Questa è l'esperienza che sto facendo accompagnando il progetto "Non di solo pane vive l'uomo", per l'inserimento socio lavorativo di persone senza fissa dimora.

    Perché nei racconti di ognuno di loro c'è qualcosa che rispecchia una vita come tante altre, che per un motivo o un altro all'improvviso si inceppa. A volte è la situazione economico-politica di un paese estero e un progetto migratorio con un esito ben distante dalle proprie aspettative. Altre volte invece è la crisi economica italiana degli ultimi anni che colpisce vicino a noi - un amico, un conoscente o un vicino di casa - una persona all'improvviso fragile, che si ritrova in strada, da sola.

    Storie vicine e lontane, sempre diverse: da qui la necessità di costruire passo passo con loro e con l'aiuto dei vari operatori coinvolti, un percorso ad hoc che vada oltre alla semplice esperienza di tirocinio e permetta ad ognuno di loro di ritrovare uno spazio in cui ricostruire un proprio progetto per il futuro, potendo contare su un supporto concreto.

    Una rete per aiutare a compensare le difficoltà personali e promuovere le capacità e le risorse dei singoli soggetti: queste le basi operative delle azioni finora compiute e dei successivi sviluppi; perché seppur nella varietà delle storie, una parola attraversa e accomuna tutte queste persone: Dignità. E il nostro impegno deve essere prima di tutto nel rispettare e sostenere questo irrinunciabile valore.

    DATI DEL PROGETTO

    Quattro tirocini di reinserimento lavorativo e due percorsi di sostegno sociale: questi sono i risultati raggiunti ad oggi all'interno di “Non di solo pane vive l'uomo”, progetto che vede Acli Treviso, Comunità di S.Egidio e Confcooperative impegnate in un intervento a favore di persone in grave stato di marginalità, grazie ai finanziamenti del 5x1000.

    La fine del 2014 aveva visto il raggiungimento di un primo traguardo tra gli obiettivi prefissati: per merito delle relazioni costruite nel tempo dalla comunità di S.Egidio e del loro attento accompagnamento, è stato possibile avviare una serie di colloqui conoscitivi con diverse persone senza fissa dimora. Questo primo contatto ha aperto le porte ad una progettualità condivisa e mirata alla valorizzazione delle risorse personali e specifiche di ogni destinatario.

    Cosa ancora più importante ha permesso ai vari operatori coinvolti di conoscere le storie, i volti, le speranze e l'umanità di ogni singola persona, che fino a quel momento era rimasta solo un nome fra tanti nella troppo vaga e stereotipata etichetta dei “senza fissa dimora”.

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    Giovani donne del progetto di Ipsia

      Giovani donne del progetto di Ipsia

      Sta proseguendo in queste settimane il percorso di formazione per babysitter, targato Ipsia Treviso. 9 giovani donne, simpatiche, creative e con tanta vitalità e motivazione si stanno confrontando che le insegnanti e i temi di volta in volta proposti.
      E' senza dubbio per loro una bella occasione di acquisire competenze specifiche, conoscere altre ragazze coetanee, vivere una esperienza di integrazione culturale, e diventare consapevoli delle proprie capacità e di come poterle mettere a frutto.

      Dagli oggetti per i bambini al tema della psicomotricità, dai giochi che si possono proporre in base all'età agli elementi principali di educazione dell'infanzia... sono tanti gli argomenti che stanno approfondendo e che davvero riscutono la loro viva partecipazione.
      Qualche spunto dalla bacheca online che stanno condividendo e guardate le foto, per credere:

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      Campagna fiscale: istruzioni per l'uso

        Campagna fiscale: istruzioni per l'uso

        Si chiama precompilato, ma in realtà va verificato, può essere modificato, e infine va confermato. È il nuovo modello 730 per la dichiarazione dei redditi 2015, predisposto dall’Agenzia delle entrate che lo renderà disponibile entro il prossimo 15 aprile online, nel “cassetto fiscale” di ogni contribuente. Una sorta di puzzle di dati che in parte sono già a disposizione delle Entrate, e in parte verranno comunicati da soggetti esterni.

        Visita il sito www.mycaf >>>
        Leggi le info su www.istruzioni730.it>>>

        Ecco i documenti del Modello 730/2015 >>>

        Vedi l'intervista sul TGR VENETO DI LUNEDI 30 APRILE >>>

        “Almeno per quest’anno – spiega Sabrina Schiavon di Acli Service Treviso – questa “semplificazione” sarà complicata, innanzitutto perché non ci sarà alcuna spedizione cartacea a casa, dal momento che tutto verrà gestito in modalità elettronica e pertanto il modello sarà scaricabile dal sito dell’Agenzia con apposito pin. Inoltre, le banche dati a disposizione dell’amministrazione non sono ancora complete” e, quindi, in molti casi saranno necessarie integrazioni.

        Si stima che circa il 72% dei contribuenti toccati dalla riforma dovranno integrare il modello precompilato con la possibilità di rivolgersi ad un Caf o altro soggetto abilitato.

        TEMPI E SCADENZE

        La road map è dunque stata tracciata: per i contribuenti la prima data clou sarà il 15 aprile, quando appunto potranno recuperare, direttamente sul pc di casa, il modello 730 predisposto dall’Agenzia delle entrate.

        Una volta esaminato il documento, due sono le possibili scelte: confermarlo oppure integrarlo/correggerlo, qualora vi fossero dei dati mancanti o non conformi. “La conferma ovviamente renderebbe tutto più sbrigativo – precisa Schiavon -, visto che a quel punto non ci sarebbe bisogno di ulteriori controlli da parte dell’Agenzia delle entrate e gli eventuali crediti sarebbero automaticamente rimborsati. Qualora invece vi fosse bisogno di qualche aggiustamento, per esempio l’indicazione delle spese mediche, il contribuente dovrebbe provvedere alla modifica direttamente sul modello precompilato messogli a disposizione o rivolgersi ad un Caf o altro soggetto abilitato”. Per chiudere la partita ci sarà tempo fino al 7 luglio.

        CHI LO PRESENTA

        Ci sono due modalità diverse per presentare la dichiarazione dei redditi. La prima è diretta, dal sito dell’Agenzia delle entrate, indicando i dati del sostituto d’imposta che effettuerà il conguaglio; compilando la scheda per la scelta della destinazione dell’8, del 5 e del 2 per mille dell’Irpef, anche se non si esprime alcuna scelta; verificando con attenzione che i dati presenti nel 730 precompilato siano corretti e completi. Se il 730 precompilato non richiede nessuna correzione o integrazione, il contribuente lo può accettare senza modifiche. Se, invece, alcuni dati del 730 precompilato risultano non corretti o incompleti, il contribuente è tenuto a modificare o integrare il modello 730, ad esempio per aggiungere un reddito non presente. Inoltre, il contribuente può aggiungere gli oneri detraibili e deducibili non presenti nella dichiarazione precompilata, ad esempio le spese mediche sostenute. In questi casi vengono elaborati e messi a disposizione del contribuente un nuovo modello 730 e un nuovo modello 730-3 con i risultati della liquidazione effettuata in seguito alle modifiche operate dal contribuente. A seguito della trasmissione della dichiarazione, nella stessa sezione del sito internet viene messa a disposizione del contribuente la ricevuta di avvenuta presentazione.

        “In alternativa – spiega Schiavon -, è possibile incaricare un centro di assistenza fiscale a compilare la dichiarazione dei redditi, con il vantaggio di non dover richiedere il pin per accedere al proprio cassetto fiscale all’Agenzia. Inoltre, il Caf che appone il visto di conformità diventa il diretto responsabile di quanto dichiarato per conto dell’assistito”. Il contribuente deve esibire tutti i documenti che dimostrano il diritto alle deduzioni e detrazioni richieste in dichiarazione al Centro di assistenza incaricato. I documenti relativi alla dichiarazione di quest’anno vanno conservati fino al 31 dicembre del quarto anno successivo alla presentazione della dichiarazione, termine entro il quale l’amministrazione fiscale può richiederli.

        COSA C'E' E COSA MANCA

        In qualsiasi caso, il 730 precompilato di quest’anno mancherà di alcuni dati che permettono gli sgravi fiscali.

        “Ci saranno l’anagrafica, i redditi da lavoro dipendente e pensione, più eventuali altri redditi conseguiti dal dipendente o dal pensionato, come ad esempio redditi da lavoro autonomo o da prestazioni occasionali, gli interessi su mutui fondiari e agrari, i contributi previdenziali e assistenziali, i pagamenti relativi a previdenza integrativa, i premi di assicurazioni sulla vita – elenca Sabrina Schiavon -. Ma non ci saranno le spese mediche, le donazioni alle onlus, le spese funerarie e quelle per l’istruzione, quelle sportive e in parte quelle edili o finalizzate al risparmio energetico”.

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        Festa delle donne - Acli: L8 tutti i giorni

          Festa delle donne - Acli: L8 tutti i giorni

          Il cammino da fare per ottenere una parità di trattamento tra i sessi in termini di riconoscimento sociale, culturale ed economico è ancora lungo. Soprattutto in una fase, come quella attuale, in cui la profonda crisi globale sta rimettendo in discussione le conquiste raggiunte”. Lo afferma Agnese Ranghelli, responsabile nazionale del Coordinamento donne Acli in occasione della Giornata internazionale della donna del prossimo 8 marzo.

          “Il nostro compito di donne impegnate nel sociale – prosegue Ranghelli – è quello di adoperarci affinché ogni donna, così come ogni persona, possa vivere compiutamente il proprio ruolo sia esso pubblico o privato, in piena libertà. La Giornata internazionale della donna di quest'anno ha un particolare valore per la nostra associazione che celebra i suoi 70 anni. L’occasione delle due concomitanti ricorrenze ci offre infatti l’opportunità di misurare quanta strada abbiamo percorso come donne, dentro e fuori le Acli, e quanta ancora ne resta da compiere.

          Siamo consapevoli dei risultati a oggi ottenuti. Non dobbiamo però dimenticare quanto è stato importante il contributo e l’impegno delle molte donne che ci hanno preceduto proprio per il raggiungimento di tali obiettivi; donne che hanno lavorato nell’ombra e urlato nelle piazze; donne che non hanno raggiunto la fama, ma che si sono impegnate quotidianamente, a volte con sacrificio, affinché l’eguaglianza fosse effettiva e venisse declinata concretamente, e non solamente celebrata a parole.

          Dobbiamo sostenere con coraggio – conclude Agnese Ranghelli – un processo di sviluppo sociale, culturale, economico da donne insieme agli uomini, nostri alleati fondamentali, per crescere come cittadini e come persone, promuovendo la politica intesa come attiva partecipazione delle donne e degli uomini a tutti gli ambiti e livelli della società, quale espressione della parità fra i due sessi ed esercizio pieno della cittadinanza sociale”.

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          Una famiglia deve avere una casa dove abitare, una fabbrica dove lavorare, una scuola dove crescere i figli, un ospedale dove curarsi e una chiesa dove pregare il proprio Dio

          Giorgio La Pira