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Primo Maggio. Pace, Lavoro e Dignità

    Primo Maggio. Pace, Lavoro e Dignità

    PACE, LAVORO E DIGNITÀ

    La festa del 1° maggio per le ACLI è sempre stata “l’evento” per antonomasia. Il lavoro e la tutela spirituale e materiale dei lavoratori sono la nostra vocazione, la nostra ragion d’essere. Siamo fieri del fatto che, grazie alle ACLI, dal 1955 il 1° maggio la Festa del Lavoro coincide con la festa di San Giuseppe artigiano. Ad ottant’anni esatti dalla nostra fondazione (agosto 1944) con gioia confermiamo le nostre tre fedeltà: alla Chiesa, al lavoro e alla democrazia. Impegni attualissimi.
    Lasciandoci guidare dal magistero della Chiesa, in particolar modo dall’enciclica “Fratelli tutti”, comprendiamo che il lavoro va al di là della semplice questione economica: esso edifica la persona e genera la comunità, perché senza la partecipazione di tutti, in una vera prospettiva di sviluppo umano integrale e solidale, non è possibile realizzare il sogno della democrazia. Mai come in questo tempo sentiamo la necessità di rimettere al centro la questione “lavorativa”, alla luce del Vangelo, e di dare un’anima all’economia, consapevoli che «ai problemi sociali si risponde con reti comunitarie» (Laudato si’, n. 219). Se, da un lato, la società sembra rinchiudersi in forti individualismi, in cui l’interesse di parte prevale sul tutto, e ci consegna un contesto competitivo in cui non vi è spazio per la “cura” del debole, dello “scarto”, del più fragile; dall’altro, sperimentiamo come, a partire dalle nostre comunità, esista un desiderio nuovo di partecipazione, «di costruire una città nuova a partire dall’antica fontana», come diceva Giorgio La Pira.
    La città nuova che vogliamo costruire mette al centro il grande tema del lavoro cercando di «far germogliare i semi che Dio ha posto in ciascuno, le sue capacità, la sua iniziativa, le sue forze» (Fratelli tutti, n. 162). È una questione di dignità. La dignità della persona risiede infatti nel suo essere “soggetto attivo” della società, e questo si realizza attraverso il lavoro. Laddove manca questa possibilità, non si favoriscono il riconoscimento e la promozione della dignità. Il lavoro, come più volte ci ha ricordato papa Francesco, è un’unzione di dignità.
    Nel messaggio dei Vescovi italiani per la Festa dei Lavoratori, dal titolo: “Il lavoro per la partecipazione e la democrazia”, non si ignorano le sfide e le ingiustizie presenti nel mondo del lavoro, come il precariato, lo sfruttamento dei lavoratori immigrati e la mancanza di sicurezza. Sono problemi di grandissima attualità – a cominciare dalle troppe morti sul lavoro, come purtroppo ribadito ancora una volta da alcuni recentissimi episodi – e richiedono una risposta urgente e un impegno concreto da parte di tutti gli attori sociali e politici. È necessario adottare politiche e misure concrete per garantire un lavoro dignitoso per tutti, con salari equi, condizioni di lavoro sicure e diritti garantiti. A questo si aggiunge l’importanza di investire in progettualità, formazione e innovazione per creare un ambiente lavorativo equo e inclusivo. È fondamentale promuovere una cultura imprenditoriale basata sulla responsabilità sociale e sull’inclusione, che da un lato valorizzi le capacità e i talenti di ciascuno, dall’altro che abbia a cuore la “casa comune” mettendosi al servizio della sua custodia e favorendo processi di vera fraternità.
    Le nuove tecnologie possono essere un’opportunità per creare posti di lavoro sostenibili e contribuire alla costruzione di una società più giusta e rispettosa dell’ambiente. L’ecologia tiene insieme, nella logica del «tutto è connesso» della “Laudato si’”, la dimensione economica e quella ambientale. Questa prospettiva nelle questioni lavorative si impone in tutta la sua forza: il lavoro è legato alla famiglia, al territorio, alla tutela della salute; non è un’entità separata dal resto della vita della persona; occorre integrarlo nel contesto delle relazioni umane significative e dei valori condivisi. Prendersi cura del lavoro è, quindi, un atto di carità politica e di democrazia, un impegno che coinvolge tutti noi nel costruire un futuro migliore, un impegno che abbraccia l’integrità della persona e della società.
    Come ACLI continuiamo ad ascoltare e a sostenere i lavoratori, specialmente coloro che si trovano in situazioni di vulnerabilità e precarietà. Manifestiamo la nostra vicinanza e solidarietà verso coloro che faticano nel trovare un lavoro dignitoso o che vivono difficoltà economiche e sociali, chiamati a essere “artigiani della pace” in questo “cambiamento d’epoca”, riconoscendo e promuovendo la dignità di tutti.

    Alessandro Pierobon - Presidente Acli Provinciali di Treviso aps


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    1° Maggio: il lavoro è partecipazione

      1° Maggio: il lavoro è partecipazione

      Silea, Colfosco di Susegana e Cornuda. Sono tre gli appuntamenti organizzati dalle Acli Provinciali di Treviso aps in collaborazione con le altre realtà del territorio per celebrare la festa del 1° maggio e per riflettere sul tema del lavoro, sempre attuale e sempre

      GLI APPUNTAMENTI CON LE ACLI DEL 1° MAGGIO 2024
      A Silea alle ore 15.45 presso il centro parrocchiale si terrà l’evento “Il lavoro è partecipazione” con l’intervento del Vescovo di Treviso mons. Michele Tomasi.
      Dopo l’accoglienza e i saluti delle autorità, alle 16.15 è previsto lo spettacolo “C’è da fare”, con testimonianze dal mondo del lavoro. Alle 17.40, intervento del vescovo Michele Tomasi. Alle 18, un rinfresco concluderà il pomeriggio. L’appuntamento è promosso dall’ufficio diocesano per la Pastorale sociale e del Lavoro, oltre che da Acli Treviso, fondazione Opera Monte Grappa, Famiglie 2000, parrocchia e Comune di Silea.
      >>Volantino Primo Maggio a Silea

      A Colfosco di Susegana alle ore 18.30, sarà celebrata la Santa Messa da mons. Corrado Pizziolo, Vescovo di Vittorio Veneto e animata dal Circolo Acli di Susegana aps.
      >>Volantino Primo Maggio a Colfosco

      A Cornuda alle ore 9:00 il Circolo Acli di Cornuda aps animerà la Santa Messa a cui seguirà la tradizionale benedizione degli automezzi.



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      Pace, lavoro e dignità: scoprire la dignità del lavoro

        Pace, lavoro e dignità: scoprire la dignità del lavoro

        Anche quest’anno nell’ambito della campagna “Pace, lavoro e dignità” delle Acli aps è tornato il progetto “relAzionarsi con il diVerso”, il percorso che grazie alle Acli mette insieme scuola e centri educativi diurni del territorio per far scoprire agli studenti la dignità del lavoro e comprendere davvero l’articolo 4 della Costituzione: “Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società” (art. 4 co.2 Costituzione).
        Fino allo scorso anno il progetto (interrotto solo in piena pandemia) è stato coordinato dalle Acli Provinciali di Treviso aps, ma nel 2024 il Circolo Acli di Cornuda aps è passato al timone del progetto, intraprendendo con interesse e coraggio questa avventura grazie ai propri volontari. Nell’anno scolastico 2023-202424 il progetto “relAzionarsi con il diVerso” ha visto l’adesione di 11 classi dell’IIS Einaudi-Scarpa e 6 classi del Liceo Levi, entrambi di Montebelluna, e dall’altra parte di circa 20 centri educativi occupazionali diurni (CEOD), centri educativi riabilitativi diurni (CERD) e centri di lavoro guidato (CLG) tra Valdobbiadene, Montebelluna, Asolo e Castelfranco Veneto. Il percorso è articolato come sempre in tre fasi con il coordinamento dei volontari Acli che fanno da interfaccia tra scuola e centri educativi cercando di incrociare le diverse esigenze: inizialmente sono previste due ore di attività formativa in aula, seguite da una giornata trascorsa dai ragazzi divisi per gruppi in un ceod o clg e infine un’ultima ora di lezione è dedicata alla restituzione sulle impressioni avute durante la giornata in uscita.
        Il lavoro che si svolge nei centri si è rivelato un mediatore efficace di comunicazione tra gli studenti e le persone con disabilità ospiti dei centri: “fare insieme” porta a condividere l’attività, vedere a cosa è finalizzato quel lavoro e quale contributo porta alla società.
        I CEOD, CLG, CERD del Distretto di Asolo dell’ULSS 2 hanno manifestato la loro completa disponibilità ad accogliere i giovani confermando l’importanza di aprire i servizi sempre di più dopo l’isolamento provocato dalla pandemia. Le strutture, e soprattutto i loro ospiti, si rivelano accoglienti e capaci di mettere a loro agio i ragazzi che hanno condiviso con naturalezza le loro attività. Durante la giornata presso i centri, i ragazzi talvolta riescono davvero a cogliere il progresso materiale o spirituale della società.

        Testimonianza di un’alunna di una classe terza dell’IIS Einaudi-Scarpa di Montebelluna:

        "Nella nostra società una persona con delle disabilità è considerata come una limitazione, un imprevisto o talvolta addirittura una difficoltà. Invece voglio controbattere questa affermazione perché la giornata che ho potuto vivere posso affermare sia stata una delle giornate con più valore che finora io abbia vissuto. Sento questo perchè io sono convinta che le persone che in quella giornata si sono presentate, mi abbiano accolto, mi abbiano insegnato piccole cose che per loro non sono affatto piccole. Sono delle persone che in loro stesse hanno un mondo a volte migliore del nostro. Io a loro confronto mi sento un nulla perchè ho capito una cosa fondamentale: danno un amore che nessuno sa dare perchè, come mi diceva mia mamma, loro danno amore senza richiedere nulla in cambio.
        Non ho molte parole per esprimere la giornata, ma non perchè ci siano state delle difficoltà. Piuttosto l’esperienza in me ha lasciato delle sensazioni che mi porterò per il resto della mia vita. Queste creature favolose le voglio affiancare a dei bambini, o perlomeno per me è cosi, poichè mi trasmettono un’immensa serenità e pace che nessuno saprà mai fare. Quindi vorrei concludere ringraziando la scuola dell’opportunità che mi è stata regalata e ribadendo che l’unica barriera può venire dalla nostra società".

        La valutazione in classe è stata molto positiva, ecco alcune parole che gli studenti hanno scritto sulla lavagna della propria classe al termine del percorso.



        Testimonianza di una volontaria del Circolo Acli di Cornuda aps impegnata nel progetto:

        "Ho accolto con qualche perplessità la proposta che mi ha fatto il presidente di circolo di collaborare a questo progetto in quanto l'ambiente scuola è distante da me, ma considerata la validità dell'iniziativa ho capito che valeva la pena dedicare un po' del mio tempo a questa “novità”. Il mio compito è stato quello di organizzare e coordinare il calendario delle uscite degli studenti, gestire i contatti con i vari centri coinvolti nel progetto e visitare i centri in occasione delle uscite. Questo mi ha permesso di incontrare tanti studenti che, abbandonata la spavalderia a volte dimostrata in classe durante la presentazione del progetto, con un po'  di timore sono entrati in contatto con il mondo della disabilità per poi uscirne, a fine giornata, contenti soddisfatti entusiasti per una esperienza che li ha fatti incontrare sì con  il diverso, ma li fatti sentire a loro volta diversi.
        Entrare nei centri è un momento di incontro con persone speciali: speciali sono gli ospiti che a loro modo accolgono con grande spontaneità ognuno come fosse uno di casa, uno di loro; speciali sono gli operatori che in ogni gesto e in ogni parola esprimono la dedizione con la quale svolgono il proprio lavoro tanto da poter pensare che si tratti di una “missione”. Anche se il progetto è rivolto agli studenti, è evidente quanto sia importante per gli ospiti di questi centri incontrare i ragazzi, vivere e condividere una giornata che anche per loro diventa diversa, va oltre la solita quotidianità. è uno scambio ed un intreccio di nuovi modi di comunicare che rende ognuno più ricco superando l'ostacolo della differenza".

        Pace, lavoro e dignità

         

         

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        Una famiglia deve avere una casa dove abitare, una fabbrica dove lavorare, una scuola dove crescere i figli, un ospedale dove curarsi e una chiesa dove pregare il proprio Dio

        Giorgio La Pira