Errore
  • JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 508
Menu

Cordignano: Il nostro paese e l'immigrazione. Incontro con Renzo Guolo il 7 maggio

    Cordignano: Il nostro paese e l'immigrazione. Incontro con Renzo Guolo il 7 maggio

    Il nostro paese e l’immigrazione: identità, paure, tensioni.
    Siamo terra di Jihad? Come abitare insieme, culture diverse? Cosa previene il radicalismo?

    GUARDA LE FOTO DELLA SERATA E DELLE PREMIAZIONI >>>

    Incontro pubblico con Renzo Guolo, docente di sociologia dei processi migratori all’Università di Padova.
    7 maggio 2015 ore 20.30 Teatro di Cordignano

    “Un monumentale lavoro collettivo va intrapreso per l’integrazione fattiva e il dialogo tra popoli e culture In questo secolo appena iniziato si mescolano la globalizzazione, il Mediterraneo e le nuove cittadinanze, ponendo una ineludibile domanda: come vivere insieme?”.

    Il convegno si propone di riflettere sul tema dell’immigrazione di seconda generazione, collegata alle questioni dell’identità e dell’integrazione, dell’islam, delle condizioni e delle ragioni che favoriscono la diffusione del radicalismo, del rapporto tra le culture e - ovviamente considerati gli ultimi fatti internazionali - di violenza e terrorismo.

    Si inserisce a conclusione del progetto “Identità e conflitto” che le Acli provinciali di Treviso stanno realizzando con l’istituto comprensivo di Cordignano e che prevede un bando di concorso per gli studenti e alcuni interventi nelle classi.

    ----------------------------------------------------------

    L'integrazione culturale non è un optional, non è una delle scelte possibili. Piuttosto è l'unica via da percorrere per il futuro delle nostre società.

    Lo ha ribadito chiaramente il prof. Renzo Guolo, docente di sociologia dei processi migratori all'Università di Padova, intervenendo al recente convegno a Cordignano sul tema: “Il nostro paese e l'immigrazione. Identità, paura, tensioni” in cui ha ripercorso i diversi modelli di integrazioni promossi in Europa e commentato le posizioni e le prospettive italiane. A partire dalla scuola, considerata un elemento chiava nella dinamica della costruzione di una società plurale, e davvero ancora troppo poco valorizzata e supportata.

    IL RUOLO DELL'EUROPA

    “Siamo stati investiti, a partire dagli anni Novanta, da importanti flussi migratori che sono diventati una presenza strutturale, stabile”, motivo per cui non ha senso rivendicare l'idea di una perenne emergenza e di una Europa fortezza. “L'Unione, invece di mantenere un così scarso interesse nei processi migratori, dovrebbe farsi carico della revisione del trattato di Dublino per non lasciare sola l'Italia e perchè la solidarietà va divisa fra tutti i paesi membri”. Finchè comunque l'Europa sarà composta da stati nazione non sarà mai possibile produrre politiche comunitarie.

    E così anche le questioni collegate all'integrazione delle culture dei migranti resta un affare dei singoli paesi che approcciano il problema in percorsi e prospettive anche molto diverse.

    “Francia, Germani a Gran Bretagna, pur producendo modelli molto diversi sono partiti dalla stessa idea inclusiva della convivenza per evitare lo sviluppo di conflitti xenofobi” ha spiegato Guolo.

    PER PRIMA LA LAICITA'...

    La Francia ha scelto una strategia assimilazionista: chiede ciò agli immigrati di rinunciare ai particolarismi nella sfera pubblica, in cambio di una facile concessione della cittadinanza – che dunque non è di ius sanguinis ma di ius soli. La scuola, in questa prospettiva, è il luogo dell'integrazione. “In buona sostanza la Francia ritiene che la laicità è assoluta e dunque non sono possibili segni religiosi ostentatori e che vi deve essere una netta divisione tra religione e stato”. Il vantaggio di questo modello è che pur chiedendo la rinuncia alla propria identità, concede la cittadinanza facilmente. “Il problema però è che si tratta di un sistema che favorisce il senso di autoesclusione culturale Non a casa è francese il fenomeno delle banlieu dove si concentra la popolazione che vive in condizioni svantaggiate e, nella segregazione, aumentano forme di fanatismo, disperazione, rivolta. La segregazione urbana – ha commentato Guolo – diventa anche sociale se non ci sono serie politiche di sostegno per l'esercizio dei diritti sociali. E per fare questo serve spesa pubblica intelligente”.

    LA LIBERTA'...

    La Gran Bretagna invece ritiene che l'identità si forma nei gruppi e che la libertà di una comunità religiosa è un bene superiore. “In altre parole l'identità si fonda nella libertà del gruppo di appartenenza”. Anche qui vige lo ius soli: tutti sono liberi di coltivare la propria identità religiosa perchè questo garantisce la pace civile e la libertà politica. Qual'è il rischio? “Diventa difficile stabilire il terreno comune; spesso le comunità diventano come rette parallele che non si incontrano mai; nessuno è invogliato ad interagire con gli altri. Gli stessi insegnanti vivono dentro le rispettive comunità e non sono aperti all'esterno”.

    O LA RESIDENZA.

    Infine la Germania che ha integrato nella società gli stranieri, turchi in primis, condividendo scuole, lavoro... La legge sulla cittadinanza del 2000 stabilisce che diventa cittadino tedesco chi vive in Germania da otto anni e questa acquisizione è un automatismo, non come in Italia dove la concessione è comunque discrezionale. “Il multiculturalismo lì è a macchia di leopardo – ha commentato ancora Guolo”.

    E L'ITALIA?

    Il nostro Paese non ha un modello di integrazione, perchè un modello – per essere tale – deve avere: un discorso pubblico; la cittadinanza basata sullo ius soli; l'indicazione di ciò che è ammissibile rispetto a ciò che non lo è. “I motivi di questa mancanza sono sostanzialmente due: l'insofferenza verso le regole, tale per cui si ritiene che l'integrazione avvenga comunque nella società anche senza creare dei vincoli; una politica in parte ostile al modello di integrazione culturale che presuppone l'inclusione”.

    LA SCUOLA SNODO CRUCIALE

    Riconoscere poi alla scuola il ruolo fondamentale in questo processo è essenziale; per questo  dovrebbe essere in grado di produrre conoscenza dell'identità culturale e religiosa di tutti i componenti della popolazione italiana. “Un luogo, insomma, in cui si coltiva la conoscenza reciproca, dove si vada oltre i pregiudizi” primo fra tutti che islam=terrorismo. “I musulmani sono circa 1 miliardo e mezzo nel mondo; nel 2050 saranno la religione maggioritaria. Se fosse vera quell'eguaglianza... Piuttosto l'islam sta facendo i conti con una corrente politica estremista radicale che usa la religione come repertorio simbolico funzionale ad un progetto politico”.

    In questi scenari come fa la scuola italiana, dunque, ad essere ancora così italocentrica? “Dovremo parlare di più di storia contemporanea, di antropologia culturale, di complessità del mondo... mettendo al centro il valore della conoscenza, e della conoscenza comune”. Inserire le dimensioni di storia e identità reciproca aiuta a prendere consapevolezza che inevitabilmente ci troviamo davanti a realtà culturali plurali. Lo stesso islam non è monolitico.

    “E tutto questo – ha concluso Guolo – sapendo che le culture sono molto resistenti, che l'integrazione culturale è complessa ma è anche l'unica via, dove contano le relazioni e la conoscenza, oltre gli stereotipi. Del resto, il pluralismo vale per tutti in questo mondo globalizzato che porta a produrre nuove culture”.

     

    Leggi tutto...

    Da Roncade a Vicenza per la mostra dagli Egizi al Novecento. Una gita il 10 maggio

      Da Roncade a Vicenza per la mostra dagli Egizi al Novecento. Una gita il 10 maggio

      E' prevista per domenica 10 maggio la gita a Vicenza del Circolo Acli Oratorio di Roncade. E' prevista la visita alla mostra "Tutamkhamon, Caravaggio e Van Gogh. La sera e i notturni dagli Egizi al Novecento" nella basilica palladiana della città.

      Il programma prevede:
      7.45 Ritrovo presso il piazzale della scuola media di Roncade
      8.00 Partenza
      10.30 Visita libera al museo del gioiello (ingresso tutti assieme)
      Pranzo libero e visita libera alla città
      13.45 Ingresso e visita guidata alla mostra 1° gruppo
      14.00 Ingresso e visita guidata alla mostra 2° gruppo
      18.00 Appuntamento per il rientro
      19.30 Arrivo stimato a Roncade

      Costo persona 40.00 euro comprensivo di trasporto, ingresso alla mostra del gioiello, ingresos e visita guidata alla mostra Tutankhamon, Caravaggio, Van Gogh, assicurazione.

      Prenotazioni presso Tarcisio Rigato 3335610679 Aldo Donati 3355665412 Edda Segato 0422707057.

      Leggi tutto...

      Temete facebook ma non youtube? I rischi del web

        Temete facebook ma non youtube? I rischi del web

        Opportunità e rischi del web e dei social network per la crescita e la maturazione dei nostri figli.

        Organizza il circolo Acli di Cornuda il 04 maggio 2015.

        GUARDA LE FOTO >>>

        Interviene il prof. Mariano Diotto, direttore del dipartimento di comunicazione presso l'istituto universitario salesiano di Venezia.

        Evento realizzato con risorse del 5X1000 dell'Irpef, anno 2012.

        ----------------------------------------------------

        Pensate che sia facebook il social più pericoloso? Siete preoccupati delle foto che pubblicano su Istagram o di quello che scrivono nei blog? Bhè, considerate che non sono nemmeno gli strumenti del web più pericolosi, non fosse altro che per il fatto di essere attentamente controllati dalla polizia postale.

        Piuttosto, avete mai veramente ascoltato la musica che anche i giovanissimi scaricano da you tube? O guardato i video che la accompagnato? O siete mai stati accanto a loro mentre giocano con qualche videogioco, anche scaricato nei vostri smartphone?

        Parola di Mariano Diotto, direttore del dipartimento di comunicazione presso l'istituto universitario salesiano di Venezia: “State attenti, dovete conoscere cosa usano i vostri figli, ma non sottovalutate alcune “attività” che i ragazzi abitualmente svolgono su internet perché, oltre le informazioni che già avete, è necessario aprire gli occhi, con la consapevolezza che non tutti i mezzi di comunicazione social sono a priori sbagliati. Piuttosto vanno conosciuti e usati con intelligenza”. Per certi versi, accompagnati nell’educazione, rappresentano occasioni di sviluppo per la persona.

        Alcune indicazioni in linea generale.
        “Non fate la guerra ai vostri figli su questo fronte, la perderete. Piuttosto state loro accanto, non lasciateli soli, educateli.
        Aiutateli a comprendere che lasciare traccia di sé online è comunque mettere le proprie informazioni in una piazza virtuale – che poi per loro in realtà è reale – dove niente si cancella mai in modo definitivo.
        I ragazzi devono imparare che avere maggiori dati non significa per forza comunicare meglio; piuttosto è necessario saper scegliere le informazioni corrette”.

        Ma perché a nostri figli piacciono tanto? Perché sono interattivi, nascono e muoiono con facilità, richiedono una fedeltà, hanno un linguaggio stringato (all’opposto delle “predicozze” di mamma), amplificano le relazioni formali.

        “Vi preoccupate di facebook ma non della musica che ascoltano e che ha un potere fortissimo, veicolando messaggi e disvalori pericolosi per loro e per la società, di tipo sessuale, di intolleranza, di violenza. Idem per i videogiochi”. Dunque, consiglio di Diotto e non solo, vanno messi dei filtri sugli smartphone, così come evidentemente sui computer.

        Nei social “la pericolosità aumenta con Skype, dove ci si filma mentre si parla e non si può conoscere l’utilizzo deviato che si può fare dei video; con ASk.fm, spazio virtuale in cui ci si scambiano domande evidentemente molto esplicite e provocatorie; con whatsapp, che in sé come strumento non si può considerare pericoloso se non per il fatto che ciò che si invia si deposita nel telefono di chi riceve e da li non si può cancellare; con le chatroom”.

        Quali vie allora percorrere? “Dovete tener conto di alcune questioni: i ragazzi attraverso i social fanno esperienze e questo senza dubbio comunque li arricchisce; combinano le conoscenze; sanno scegliere quello che a loro è più consono; coloro che hanno vita sociale “normale” – praticano uno sport, frequentano i gruppi parrocchiali o gli scout, hanno degli amici – usano meno i videogiochi e facebook; conoscono i pericoli perché a scuola e i media ne parlano”.

        E, alla fine, qualche consiglio: “Lasciategli il diritto di sbagliare, permettetegli di vivere delle frustrazioni ed educateli ad affrontarle; devono fare esperienze anche negative, benché non devastanti, per crescere”. Rispetto ai social è evidentemente importante che i genitori conoscano la grammatica della comunicazione; che utilizzino forme comunicative migliori con i figli, cercando di trovare un linguaggio che riesca a parlare loro per davvero; costruiscano delle narrazioni; diano un ritmo al dialogo che corrisponda a quello dei ragazzi; utilizzino meno la tecnologie e più la creatività”.

         

        Leggi tutto...

        Luigi Bobba arriva a Treviso

          Luigi Bobba arriva a Treviso

          ATREVISO SI PARLA DI JOBS ACT CON IL SOTTOSEGRETARIO BOBBA

          Luigi Bobba, sottosegretario al Ministero del Lavoro, arriva a Treviso lunedi 20 aprile ospite delle Acli provinciali.
          Nel pomeriggio si confronta con il mondo del volontariato e del terzo settore sulla riforma che li vede coinvolti mentre alle 20.30 all’Auditorio Stefanini di Treviso partecipa ad un convegno pubblico sul Jobs Act: scenari e prospettive della riforma del lavoro.
          All’incontro intervengono anche Antonella Candiotto, vicepresidente di Unindustria Treviso con delega alle relazioni sindacali e Stefano Tassinari, vicepresidente vicario Acli nazionali.
          Si tratta di un appuntamento importante per capire meglio cosa prevede la riforma, dal contratto a tutele crescenti all’articolo 18, ma anche la nuova Aspi e il riordino degli ammortizzatori sociali, e soprattutto quali ricadute può avere anche sul nostro territorio.

          TEMPO DI RIFORME?
          Occasioni di confronto con l’On. Luigi Bobba, sottosegretario al Ministero del Lavoro
          20 APRILE 2015

          LA RIFORMA DEL TERZO SETTORE: SCENARI E PROSPETTIVE
          ore 17.30 sala convegni Acli provinciali di Treviso viale della Repubblica 193/A
          Partecipazione su invito.

          LA RIFORMA DEL LAVORO: DOVE CI PORTA IL JOBS ACT
          ore 20.30 Treviso, Auditorium Stefanini viale III Armata
          Tavola rotonda a cui partecipano anche:
          Stefano Tassinari, vicepresidente vicario Acli
          Antonella Candiotto, vicepresidente Unindustria Treviso con delega alle relazioni sindacali.

          Modera Andrea Citron, presidente Acli Treviso

          Leggi tutto...
          Una famiglia deve avere una casa dove abitare, una fabbrica dove lavorare, una scuola dove crescere i figli, un ospedale dove curarsi e una chiesa dove pregare il proprio Dio

          Giorgio La Pira