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Oltre 400 studenti coinvolti nei progetti Acli a scuola

    Oltre 400 studenti coinvolti nei progetti Acli a scuola

    Quattro progetti, 7 scuole coinvolte, oltre 400 studenti tra i 9 e i 18 anni, 80 ore di attività.
    Sono i percorsi che le Acli di Treviso hanno messo in cantiere nei mesi scorsi e che ora prendono forma, mettendo a tema quattro diversi ambiti di lavoro:

    • bullismo
    • disabilità
    • migrazioni e cittadinanza globale.

    I numeri, stavolta importanti, indicano la scelta delle Acli di ripartire dai giovani, dalle attività formative per loro essenziali a crescere come persone e come cittadini consapevoli.

    I progetti, con diversi filoni di finanziamento, sono 4 e si articolano con diversi obiettivi ed attività.

    1. RELAZIONARSI CON IL DIVERSO
    Il percorso, riguardante la diversità e la disabilità psicofisica, è diviso in tre fasi: formazione in classe per promuovere la conoscenza della diversità e gli aspetti che caratterizzano le disabilità psicofisiche; visita a centri diurni riabilitativi, occupazionali o di lavoro guidato; incontro finale di verifica in aula per raccogliere i riscontri sulla giornata di visita.
    Da novembre 2018 sono coinvolte 9 classi terze dell’istituto “Einaudi-Scarpa” di Montebelluna.

    2. VOUCHER EDUCATIVI REGIONE VENETO
    Interventi promossi dalla Regione Veneto per coinvolgere le scuole nella realizzazione di qualificati percorsi educativi sui diritti umani e la cultura di pace e incentivare l’attività in questo campo da parte degli enti no profit. Nel 2018 le Acli provinciali di Treviso sono state ammesse a contributo per 5 percorsi, ciascuno da 6 ore in aula, 4 sul tema di bullismo e cyberbullismo e 1 sul tema delle migrazioni.
    I percorsi sono realizzati tra gennaio e marzo 2019 in due scuole primarie (Casier e Dosson di Casier), una scuola media (Asolo) e due scuole superiori della provincia (Montebelluna e Castelfranco).

    3. GIOVANI: NUOVI NARRATORI E ATTORI DELLA COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO
    Progetto realizzato in collaborazione con Ipsia Acli, partner di Oxfam Italia. È una iniziativa nazionale di Educazione alla cittadinanza globale cofinanziata dal Ministero Affari Esteri e promossa da 37 organizzazioni della società civile italiane in 69 province di tutte e venti le regioni italiane.
    Il progetto è pensato per aumentare, negli studenti italiani (11-18 anni) e nei giovani la conoscenza sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e creare un maggior consenso sul ruolo e sull’importanza della cooperazione allo sviluppo per la risoluzione delle grandi questioni globali del nostro tempo, tra le quali nello specifico quelle connesse al fenomeno migratorio.
    Da gennaio 2019 sono coinvolte due classi quinte dell’istituto “Einaudi-Scarpa” di Montebelluna e alcune classi dell’istituto “Marco Casagrande” di Pieve di Soligo.

    4. CONTRO LE DISCRIMINAZIONI ETNICO RAZZIALI
    La Rete territoriale antidiscriminazioni, che fa parte dell’Osservatorio regionale antidiscriminazione, sviluppa una serie di attività il cui fine ultimo è quello di prevenire e contrastare le discriminazioni. Una parte di queste attività è stata pensata per essere realizzata all’interno delle scuole primarie e secondarie del territorio regionale. I contenuti dei laboratori affronteranno i temi dei pregiudizi, del razzismo e delle discriminazioni per come si manifestano nella società contemporanea e per come si sono evoluti storicamente e socialmente nel mondo occidentale, partendo dal vissuto quotidiano dei ragazzi e delle ragazze e riflettendo insieme sull’identità e la specificità di ciascuno.
    Il progetto viene realizzato in collaborazione con le Acli di Belluno presso la sede Enaip Veneto di Feltre.

     

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    Imu e Tasi 2018, verso il saldo del 17 dicembre

      Imu e Tasi 2018, verso il saldo del 17 dicembre

      Fra pochi giorni scoccherà l'ora X del saldo Imu e Tasi 2018. Entro il 17 dicembre (visto che il 16 cade di domenica) i possessori di immobili (non abitazioni principali) saranno chiamati a chiudere i conti con l’Imu e la Tasi del 2018. Il versamento è quello relativo al saldo, ovvero l’altra metà dell’imposta dopo la rata di acconto già pagata nel giugno scorso.

      Le abitazioni principali (non di lusso) non pagano

      Le regole sono ormai quelle note, entrate in pista dal gennaio 2016, che hanno cancellato in primis l’obbligo di versamento per le abitazioni principali non di lusso, affrancando di conseguenza dalla famosa “quota occupante” anche gli inquilini che mantengono residenza e domicilio negli immobili di cui risultano affittuari.

      Fatta quindi eccezione per le dimore accatastate in A1, A8 e A9, che continueranno a pagare entrambi i tributi (godendo comunque della detrazione fissa pari a 200 euro), questo “nuovo” assetto comporta automaticamente una cosa: niente più rompicapi né dubbi sulle detrazioni, com’era invece accaduto quando le abitazioni principali erano soggette alla Tasi, e i Comuni non avevano l’obbligo di concedere sconti, se non quando fossero ricorsi al balzello dello 0,8 per mille in più, col risultato, per il contribuente, di dover capire con esattezza se e come fossero stati deliberati gli sgravi.

      Le aliquote stabilite dai Comuni

      D’altro canto Imu e Tasi restano sempre vive e vegete per tutti gli altri immobili, locati o meno, anche se con delle “variazioni” su tema. Occorrerà infatti per il saldo di fine anno sincerarsi dell’eventuale cambio d’aliquota rispetto a giugno, visto appunto che i Comuni potrebbero aver modificato le aliquote dei tributi dovuti per l’anno in corso; questo significa che le aliquote su cui è stato calcolato l’acconto potrebbero non essere più valide.

      In tal caso bisognerà ricalcolare, con la nuova aliquota, il tributo complessivo per tutto il periodo di possesso protrattosi nell’arco dell’anno, e successivamente sottrarre la rata di acconto.

      Resta comunque il fatto che secondo le disposizioni della precedente manovra finanziaria, è stato espressamente vietato ai Comuni, nell’ottica di un complessivo contenimento della pressione tributaria, di deliberare nuove maggiorazioni Imu/Tasi salvo mantenere quelle già valide per gli anni precedenti.

      Il Caf Acli offre consulenza tramite le sue sedi o direttamente via web col nuovo portale online.

      Comodato e affitti a canone concordato

      Una delle novità più recenti è stata l’agevolazione sugli immobili destinati all’utilizzo gratuito di parenti in linea retta entro il primo grado (genitori o figli), che si traduce in pratica in uno sconto al 50% sulla base imponibile soggetta a imposta (sia ai fini Imu che ai fini Tasi). È necessario però che comodante e comodatario abbiano la residenza nello stesso Comune e che il comodante non possegga altri immobili a parte quello concesso in comodato e l’eventuale sua abitazione principale.

      C’è poi lo sconto del 25% – questa volta applicato direttamente sulle imposte – riservato agli immobili affittati a canone concordato.

      Torniamo invece sulle case occupate da inquilini o comodatari. Assodato che la quota occupante della Tasi (dal 10 al 30 per cento) non è dovuta se l’occupante stesso utilizza l’immobile come propria abitazione principale, ciò non andrà a discapito del possessore, nel senso che in presenza di un detentore (inquilino o comodatario, non importa se dimorante o meno) il possessore verserà comunque una Tasi compresa tra il 70 e il 90 per cento del tributo complessivo. Se poi l’occupante non avrà stabilito lì la propria residenza-dimora, il versamento del tributo si completerà con la sua quota, altrimenti resterà solo la quota maggioritaria a carico del titolare.

      Leggi l'approfondimento completo sugli immobili in comodato.

      Fonte: mycaf.it. A cura di Luca Napolitano

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      E se andassimo tutti in gita scolastica a Sarajevo?

        E se andassimo tutti in gita scolastica a Sarajevo?

        Lunedì 26 novembre tre classi quinte dell’Istituto Salesiano San Marco di Mestre sono partite con i loro insegnanti per una gita scolastica decisamente insolita. Meta del viaggio d’istruzione è infatti Sarajevo, la capitale della Bosnia Erzegovina. Ad accompagnarli c'è anche Paolo Grigolato, presidente delle Acli provinciali di Venezia.

        Gli studenti dell’ISSM saranno infatti protagonisti di una sorta di “puntata zero” di un nuovo progetto delle Acli, che mira a sviluppare un ponte di dialogo e conoscenza tra gli istituti superiori veneziani e la realtà di Sarajevo. Si rafforza così il legame tra il mondo aclista e la capitale bosniaca, nato negli anni della guerra civile con l’invio di aiuti umanitari e proseguito nel periodo post-bellico con il sostegno economico alla ricostruzione di una città uscita martoriata da quattro anni di assedio.

        Oggi, a oltre vent’anni dalla fine della guerra, Sarajevo e la Bosnia vivono un altro tipo di emergenza, quella economica, aggravata dalla massiccia fuga di cervelli e da un precario equilibrio interetnico. “Quello che vogliamo proporre alle scuole – spiega Paolo Grigolato – è di prendere in considerazione tra le possibili mete delle gite scolastiche anche Sarajevo. Gli studenti potrebbero conoscere la realtà che ha vissuto la guerra a noi più vicina, in termini sia di tempo che di spazio. Una città che rappresenta un simbolo prezioso in Europa della convivenza interreligiosa e che ha molto da offrire anche dal punto di vista storico e culturale”.

        La promozione delle gite scolastiche a Sarajevo può portare ad uno sviluppo turistico della città, sostenendo in particolare i tanti giovani disoccupati. L’idea su cui si sta lavorando è quella di coinvolgere il Centro Pastorale, in grado di dare ospitalità ad una cinquantina di persone, nonché di affidare a giovani sarajeviti il ruolo di guide alla scoperta dei luoghi simbolici della città.

        La prima risposta positiva, come detto, è arrivata dall’Istituto Salesiano San Marco. “Siamo felici – commenta Claudia Cellini, preside dell’Istituto Tecnico Tecnologico dell’ISSM – di poter accompagnare i nostri studenti alla scoperta di una città la cui storia ha molto da insegnarci. È un’esperienza forte e arricchente, che speriamo lasci dei segni anche al di là dell’ambito più prettamente didattico”.

        “Quella che arriva da Sarajevo – conclude Grigolato – è una vera e propria lezione di pace. Le Acli credono nell’importanza di educare le nuove generazioni ad una cultura della pace e del dialogo interreligioso e interetnico. Mai quanto in questo momento storico c’è bisogno di sensibilizzare la popolazione alla convivenza con il diverso, alla riscoperta dei valori che hanno permesso nella nostra Europa il periodo di pace più lungo della storia”.

        Fonte: aclivenezia.it

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        Cornuda, uno sguardo al futuro con don Davide Schiavon e la Caritas

          Cornuda, uno sguardo al futuro con don Davide Schiavon e la Caritas

          L'associazione di Cornuda Un ponte verso… — impegnata nell'accoglienza di famiglie siriane attraverso i corridoi umanitari — invita don Davide Schiavon, direttore della Caritas diocesana di Treviso, per un dialogo su come la nostra società sta cambiando e sulle prospettive che ci attendono.

          Martedì 4 dicembre alle 20.30, tutti sono invitati alla serata di confronto e informazione “Quale società per quale futuro? Come guardare con speranza al domani”, presso la sala San Martino all'oratorio di Cornuda.

          L'iniziativa è sostenuta dalla parrocchia di Cornuda, Associazione San Martino, Caritas, Gruppo missionario, Un ponte verso..., l'oratorio di Cornuda, il circolo Acli di Cornuda, Gruppo Agesci Cornuda.

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          Una famiglia deve avere una casa dove abitare, una fabbrica dove lavorare, una scuola dove crescere i figli, un ospedale dove curarsi e una chiesa dove pregare il proprio Dio

          Giorgio La Pira