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Mostra Agorà: ambiente e lavoro

    Foto di Francesco Dori per la Mostra Agorà 2013

    Raccogliamo generazioni a sostegno dell'ambiente.
    Sostenibilità dell’ambiente e rapporti sostenibili tra generazioni: questi i 2 aspetti da cui la mostra fotografica, realizzata da Ipsia Treviso ed allestita nei locali della sede Acli per diversi mesi, ha preso ispirazione.

    21 scatti di un giovane promettente fotografo, Francesco Dori, che interpretano lo spazio della quotidianità abitato dagli uomini ed attraversato dal dialogo tra giovani e anziani in una prospettiva di confronto e solidarietà. Ambiente, uomo, relazioni tra gli uomini e tra gli uomini e l’ambiente.

    “Questa mostra si è inserita in un progetto di Ipsia Treviso “Raccogliamo… Generazioni” che ha messo al centro i temi dello sviluppo sostenibile a partire da scelte concrete e necessarie come la raccolta differenziata, la lotta agli sprechi, il riuso – spiega a conclusione dell'evento Laura Vacilotto, presidente dell’associazione di volontariato delle Acli -. E lo ha fatto coinvolgendo gli adolescenti e gli anziani in uno spazio di dialogo e di confronto non solo per acquisire informazioni utili alle proprie abitudini di vita ma anche per scambiare esperienze, idee, proposte”.

    Già il titolo AGORA’ dice molto del messaggio che la mostra intende veicolare: nell’antica città greca l’agorà era la piazza principale dove si trovava il mercato e si tenevano le pubbliche adunanze. Anche le nostre Acli vogliono essere un luogo - va benissimo una piazza - aperta al popolo e frequentata dal popolo: Abbiamo colto l'occasione della mostra fotografica per ribadirlo con forza, giusto un anno dopo l'inaugurazione di questa nuova sede in Viale della Repubblica".

    Non a caso, infatti, sono gli uffici delle Acli provinciali ad aver ospitato l’intera iniziativa: spazi di incontro quotidiano tra persone diverse per provenienze, caratteristiche e urgenze da risolvere ma accomunate dalla necessità di trovare risposte alle numerose questioni collegate al lavoro, alle prestazioni sociali, alla tutela della propria salute, a tante pratiche amministrative.

    “Ora le Acli vogliono fare di più – ha ribadito Vacilotto -; vogliono cercare di trasformare questi spazi di lavoro e tal volta di denuncia in luoghi del pensiero. Luoghi nei quali ci si dia un tempo per ascoltare, per conoscere e per approfondire… magari soffermandosi davanti ad una fotografia che appare particolarmente significativa”.

    L’idea di realizzare la mostra fotografica ha portato con sé anche la volontà di creare occasioni di incontro e di dibattito: per questo motivo, in ogni settimana di apertura della mostra, è stato organizzato un appuntamento pubblico in cui sono state proposte riflessioni sui comportamenti sostenibili, sul valore del Creato, sull’educazione in famiglia per promuovere i valori del rispetto dell’ambiente e delle relazioni.

    “Il rispetto e la valorizzazione dell’ambiente e delle relazioni garantiscono l’effettivo concretizzarsi di scambi costruttivi al presente e nel futuro, in vista di un arricchimento sociale e di un esempio positivo per i più giovani – spiegano i volontari impegnati nel progetto -. E proprio per i più giovani l'intera iniziativa ha rappresentato un’occasione: sono due ragazzi infatti i realizzatori delle fotografie e dell’allestimento, che hanno condiviso le loro passioni mettendosi in gioco grazie alla collaborazione con la nostra associazione”.

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    GOAL contro il declino cognitivo

      GOAL contro il declino cognitivo

      Progetto GOAL per la prevenzione del declino funzionale e cognitivo.
      Arriva una nuova sperimentazione in tema di invecchimento attivo. La promuove un progetto dell'U.S. Acli, nato dall’esperienza acquisita con la realizzazione di eventi sport-salute su tutto il territorio nazionale. Mette al centro l'attività fisico-motoria per persone anziane, la prevenzione, il miglioramento e l’arresto di patologie cronico-degenerative.

      Dall’esperienza acquisita con la realizzazione di eventi sport-salute su tutto il territorio nazionale l’Unione Sportiva ACLI con il progetto GOAL intende porre in essere, con altri partners , una azione innovativa europea (Action A3 :Prevention of functional decline and frailthy-SPORT and HEALTH) volta a valutare la praticabilità nonché i risultati di specifiche iniziative di attività fisico -motoria per persone anziane sane e affette da patologie croniche degenerative.

      Si intende promuovere con la pratica fisico-motoria il mantenimento dello stato di buona salute (ben essere psicofisico), la prevenzione, il miglioramento e l’arresto di patologie cronico-degenerative (prevenzione del declino funzionale e cognitivo ), la prevenzione delle complicanze.

      Elementi fondamentali dell’azione sono:
      1. La valutazione delle abilità motorie e del dolore, del declino cognitivo (tramite test specifici), e di parametri clinici e bioumorali dei partecipanti;
      2. Il coinvolgimento degli Enti Locali, delle istituzioni territoriali preposte alla salute, delle palestre, delle associazioni.
      I corsi, della durata di circa sei mesi, avranno frequenza bisettimanale ,di 2 ore complessive.
      Ogni centro recluterà 20 soggetti over 60 (di cui possibilmente 10 over 65).

      Nella palestra saranno consigliati e praticati esercizi fisici adeguati ai soggetti.
      Il progetto coinvolge le palestre US ACLI, diffuse sul territorio nazionale, e più dedicate a tale fascia di età.
      Trattasi di un progetto di attività fisica finalizzato esclusivamente al benessere psicofisico, al mantenimento della buona salute, alla prevenzione, miglioramento o arresto delle malattie cronico-degenerative (declino funzionale e cognitivo-invecchiamento attivo), alla prevenzione delle complicanze, secondo le linee della Commissione europea, ministeriali, delle Regioni.

      L’iniziativa si svolge nell’ambito della campagna nazionale” Sport Salute e invecchiamento attivo” programmata dall’US ACLI per il quadriennio 2014-2017-Agenda 2014.

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      Il lavoro domestico nel quotidiano

        Il lavoro domestico nel quotidiano

        QUESTIONARIO: IL LAVORO DOMESTICO NELLA VITA QUOTIDIANA

        Le Acli Colf, con Patronato e Iref, hanno avviato una ricerca sulle trasformazioni del lavoro domestico in tempi di crisi. L'obiettivo non è solo conoscere meglio le problematiche relative al lavoro di assistenza alle famiglie, ma anche promuovere un vero confronto sui temi del lavoro domestico e sulle conseguenze della crisi sui lavoratori stessi e sulle famiglie in modo da contribuire a migliorare le condizioni dei lavoratori e, di conseguenza, delle famiglie. Per aiutarci, compila il questionario online e inoltralo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

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        Quale Europa vogliamo?

          Quale Europa vogliamo?

          QUALE EUROPA VOGLIAMO?
          di Andrea Citron, presidente provinciale delle Acli di Treviso

          Tra il 22 e il 25 maggio tutti i paesi dell’Unione europea saranno chiamati ad eleggere i propri rappresentanti al nuovo Parlamento di Bruxelles. Un appuntamento importante che, come in tanti stanno più volte segnalando in questo periodo, apre a numerose questioni e soprattutto a molte incognite: sul ruolo stesso dell’Europa e sulle scelte che compirà per superare o meno egoismi particolari a vantaggio del bene collettivo, sulla sua capacità di costruire un legame di vicinanza e di appartenenza con i cittadini, sulle strategie politiche ed economiche che orienteranno le future decisioni.

          Vedi il calendario della Scuola di formazione sociale e politica >>>

          “L'Europa deve essere percepita come un'istituzione orientata allo sviluppo e al benessere dei popoli e non come un opprimente e autoreferenziale apparato burocratico e finanziario – hanno ribadito anche le molte associazioni che sostengono la scuola di formazione sociale e politica di “Partecipare il presente”, di cui anche le nostre Acli fanno parte, quest’anno dedicata proprio a riflettere su quale Europa vogliamo -. Le intenzioni dei padri costituenti sono rimaste in buona parte sulla carta e i poteri finanziari continuano indisturbati i loro condizionamenti sulle economie locali, mettendo a dura prova le stesse istituzioni democratiche. Per questo c'è bisogno di rilanciare gli ideali fondativi da parte delle democrazie e dei popoli dell'Unione”. C'è bisogno di nuova impresa e di nuovo lavoro, per una nuova economia sociale. C'è bisogno di testimonianza e di valori profondi. Contro ogni rassegnazione e contro ogni tentazione di rinchiudersi in politiche localiste e isolate.

          "La federazione europea non si proponeva di colorare in questo o quel modo un potere esistente. Era la sobria proposta di creare un potere democratico europeo". Scrisse Altiero Spinelli,politico e scrittore italiano, sovente citato come padre fondatore dell'Europa per la sua influenza sull'integrazione europea post-bellica.

          Soprattutto con l'accentuarsi della crisi, i commenti "più Europa, meno Europa" si sprecano. A poco più di vent'anni dall'entrata in vigore del Trattato di Maastricht, l'idea e gli ideali che mossero la costituzione dell'Unione paiono essere in crisi. E' possibile una risposta che sappia coniugare gli imperativi di bilancio con politiche economiche che rendano nuovamente l'Europa un continente dinamico, innovativo e attento ai bisogni sociali dei suoi cittadini? Noi crediamo di sì, nella misura in cui verrà rilanciato l’impegno economico, politico ed anche sociale, per esempio sostenendo iniziative concrete per favorire l’occupazione, adottando provvedimenti inclusivi a livello sociale e in grado di contrastare la povertà, avviando reali politiche comuni in settori strategici, realizzando una significativa convergenza delle imposizioni fiscali.

          Numerosi sono comunque i vantaggi portati dall’Unione Europea: l’assenza di nuove guerre tra stati, la libera circolazione di uomini e merci, la reciproca conoscenza, il tentativo di far fronte comune rispetto alla concorrenza economica e politica dei paesi emergenti. Quando trovano un accordo, esprimendosi con un’unica voce, gli stati membri dell’Ue sono significativamente più incisivi, qualsiasi sia la questione che affrontano.

          Per l’Italia, poi, queste elezioni europee non sono come le altre. Oggi l’’Unione non è più vissuta come il simbolo del progresso a cui il paese deve aspirare se vuole superare i tanti mali che lo affliggono, ed anzi, è spesso ritenuta la causa delle fatiche italiane. In molti pensano, anche con qualche ragione, che sono le istituzioni economiche e finanziare europee ad aver imposto al nostro paese misure restrittive, sacrifici e tagli alla spesa pubblica. Quanto alla moneta unica, molto si discute ancora rispetto al suo reale significato per il tenero di vita degli italiani.

          Dunque, la posta in gioco è molto alta, e tuttavia rappresenta un punto nodale, proprio per andare a ridefinire quale Europa vogliamo, che sappia raccogliere le differenze e costruire unità.

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          Una famiglia deve avere una casa dove abitare, una fabbrica dove lavorare, una scuola dove crescere i figli, un ospedale dove curarsi e una chiesa dove pregare il proprio Dio

          Giorgio La Pira