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Servizio civile alle Acli: nuova opportunità per essere selezionati

    Servizio civile alle Acli: nuova opportunità per essere selezionati

    Ti sei già candidato per un progetto di Servizio Civile Nazionale, contenuto nell’ultimo bando del 20 agosto 2018? Sei risultato idoneo, ma non sei stato selezionato?

    Non perdere le speranze: puoi ancora candidarti presso gli enti che hanno posti vacanti, grazie alla possibilità di riassegnazione introdotta dalle ultime disposizioni del 14 gennaio scorso.

    Alle Acli di Treviso c’è 1 posto disponibile per il progetto “Donne come voi(leggi tutti i dettagli su www.acliserviziocivile.org).

    Come fare

    Se vuoi saperne di più, vieni a trovarci martedì 5 marzo 2019 alle ore 9.30 nella sede delle Acli Provinciali di Treviso, in viale della Repubblica 193/A.

    Avrai un colloquio conoscitivo e informale con i nostri responsabili: ti spiegheremo gli aspetti procedurali connessi alla tua richiesta di nuova assegnazione. E ti racconteremo in cosa consiste il progetto, per poter valutare l’idoneità e l’affinità con le nuove attività previste.

    Per informazioni

    Puoi contattarci al numero 0422 56340, oppure scrivi una email a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. (con oggetto: “Servizio civile 2018 - Riassegnazione”).

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    Dichiarazione dei redditi 2019: i documenti necessari per il Modello 730

      Dichiarazione dei redditi 2019: i documenti necessari per il Modello 730

      Il Caf Acli assiste il contribuente nella compilazione e nell’invio della dichiarazione dei redditi.

      Il Modello 730 è la dichiarazione dei redditi più diffusa, la principale, e viene fatta tutti gli anni dalla maggior parte dei contribuenti, prevalentemente da lavoratori dipendenti e pensionati.

      Inoltre, il Modello 730 può essere presentato da altri soggetti, come ad esempio da chi ha percepito anche redditi da lavoro autonomo per i quali non è richiesta la partita Iva.

      I documenti necessari

      Puoi consultare l'elenco dei documenti e dati necessari per la compilazione del Modello 730/2019 (redditi 2018) cliccando qui, o scaricando l'allegato in fondo a questa pagina.

      La presentazione del Modello 730 scade ogni anno il 23 luglio.

      Il contribuente può compilare e trasmettere autonomamente il Modello 730 all’Agenzia delle Entrate, assumendosi la piena responsabilità di quanto dichiarato, oppure può rivolgersi al Caf Acli per farsi assistere nella compilazione, delegando così la responsabilità all'intermediario fiscale.  

      Modello ordinario e precompilato a confronto

      Quindi, in buona sostanza, il Modello 730 comporta due grandi vantaggi:

      • non si deve eseguire alcun calcolo (basta inserire il dato richiesto);
      • si paga l’imposta o si viene rimborsati direttamente dal datore di lavoro tramite busta paga (a partire dal mese di luglio nel caso dei lavoratori dipendenti, o di agosto/settembre nel caso dei pensionati).

      Detto questo, occorre fare una distinzione fondamentale.

      Esistono infatti due tipologie di Modello 730: quello ordinario e quello precompilato.

      Il primo, in pratica, viene elaborato da zero, direttamente dal contribuente o dall’intermediario fiscale, mentre il secondo viene predisposto (“pre-compilato” appunto) dall’Agenzia delle Entrate – grazie alle informazioni che le vengono spedite da diverse fonti – e messo infine a disposizione del contribuente, che solo a quel punto potrà confermarlo o eventualmente modificarlo.

      Ed è proprio il modello precompilato, a differenza dell’ordinario, che comporta diverse tappe sulla strada della consegna definitiva all’Agenzia delle Entrate.

      Le tappe principali della campagna fiscale

      Come abbiamo detto, il termine ultimo di trasmissione telematica scade per tutti il 23 luglio 2019.

      La prima delle tappe da segnarsi sul calendario è quella del 15 Aprile 2019, ovvero la data a partire dalla quale l’Agenzia, ogni anno, mette a disposizione dei contribuenti il modello precompilato.

      “A disposizione” non significa che il modello viene spedito a casa tramite posta cartacea, e nemmeno che viene spedito per e-mail al contribuente.

      Significa invece che l’Agenzia carica online sul proprio sito (per l’esattezza all’interno del cassetto fiscale di ciascun cittadino) i singoli modelli già compilati e pronti per la consultazione.

      Dal 2 Maggio 2019, invece, il gioco entra nel vivo perché parte la fase operativa vera e propria: da questa data in poi (quindi fino al 23 luglio) i modelli precompilati, prima solo consultabili, diventano modificabili e inviabili.

      Questo vuol dire che il contribuente, o l’intermediario delegato dal contribuente, possono iniziare a metterci mano concretamente qualora vi riscontrino omissioni o inesattezze.

      Ovviamente rivolgersi a un intermediario fidato come Caf Acli comporta, ai sensi di legge, una tutela sostanziale per il contribuente, perché egli, in questo modo, affida all’intermediario la piena responsabilità dell’elaborazione del modello. CAF e commercialisti, infatti, rispondono davanti alla legge degli eventuali errori commessi in fase di compilazione.

      Cosa significa nel concreto?

      Significa che se l’Agenzia delle Entrate dovesse riscontrare degli errori nella dichiarazione, sarà l’intermediario a pagare (salvo condotta dolosa del contribuente) non solo la sanzione dovuta, ma anche la maggiore imposta non versata, più gli interessi. Insomma tutto quello che in più ci sarà da pagare.

      Scegliere quindi di dichiarare con l’ausilio di un intermediario fiscale è molto più conveniente in termini di controlli futuri. Viceversa, chi sceglie di agire autonomamente, si assume in prima persona la responsabilità di quanto dichiara e sarà destinatario delle eventuali sanzioni.

      Per informazioni

      Cerca la sede di Acli Service Treviso più vicina, oppure “Prenota un appuntamento” dal sito cafacli.it.

      Fonte: il730.online

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      Energia elettrica e gas: tariffe più convenienti con Caf Acli

        Energia elettrica e gas: tariffe più convenienti con Caf Acli

        A partire dal 2020 il servizio di fornitura di luce e gas entrerà nel libero mercato e comporterà l'obbligo di cambio contrattuale per i consumatori in mercato di maggiore tutela.

        Essere soci Acli 2019 conviene: rivolgiti al Caf Acli.

        Cosa cambia

        La novità legislativa comporta un’offerta commerciale più ampia e tariffe economiche più convenienti.

        L’Autorità per l’Energia Elettrica, il Gas e il sistema Idrico non potrà più stabilire le condizioni economiche contrattuali delle forniture ai privati cittadini e questi avranno la possibilità di rivolgersi agli enti del libero mercato.

        Tutti i vantaggi con Caf Acli

        Al cambiamento partecipa anche Caf Acli che ha stipulato molteplici accordi con primari fornitori di energia elettrica e gas a livello nazionale.

        Grazie a queste partnership, i nostri clienti potranno sottoscrivere i nuovi contratti direttamente presso le sedi Caf Acli e godranno di tariffe riservate particolarmente convenienti. 

        Inoltre per i soci Acli 2019 è già possibile prenotare un appuntamento con una corsia preferenziale e tempi celeri (presso gli uffici di Treviso e Conegliano).

        Per informazioni

        Prenota un appuntamento in una delle nostre sedi in provincia di Treviso, telefonando al numero 0422 183 6144: ricordati di portare con te le bollette di luce e gas.

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        Cooperazione, sviluppo, Ong: a scuola di cittadinanza globale

          Cooperazione, sviluppo, Ong: a scuola di cittadinanza globale

          “Le grandi sfide della società contemporanea
 richiedono che gli individui possiedano
 una coscienza globale. Formata con conoscenze, capacità, valori
 e atteggiamenti che favoriscano un mondo più
 sostenibile e inclusivo.”

          Proprio con questo obiettivo, contenuto in un documento della Conferenza delle Regioni
 sull’educazione alla cittadinanza globale, anche la sede locale di Ipsia (l’Ong delle Acli) a Treviso, ha condotto laboratori a scuola e preso parte a “Giovani: nuovi narratori e attori della cooperazione allo sviluppo”.

          Un progetto finanziato dall’Agenzia italiana per la cooperazione e lo sviluppo (Aics), che vede Oxfam Italia come ente coordinatore di 29 organizzazioni presenti in 69 province su tutto il territorio nazionale.

          Dall’inizio dell’anno più di 40 studenti tra 18 e 19 anni, iscritti a 3 classi dell’istituto superiore Einaudi di Montebelluna, hanno seguito il percorso curato da Ipsia Treviso, che li ha portati a scoprire gli Obiettivi per lo sviluppo sostenibile e l’Agenda 2030 dell’Onu, oltre riflettere sul significato delle migrazioni globali.

          Orizzonte 2030: per uno sviluppo sostenibile

          In un momento in cui termini come “Ong”, “Rifugiati”, “Aiutamoli a casa loro” risuonano sempre di più nel dibattito pubblico, ma sono usati comunemente con scarsa consapevolezza, questo progetto si è rivolto agli studenti per fare chiarezza sul ruolo e sull’importanza della cooperazione allo sviluppo per la risoluzione delle grandi questioni globali.

          Dopo la “scadenza” degli Obiettivi del Millennio nel 2015, l’Agenda 2030 dell’Onu ha ridefinito le priorità globali. Sconfiggere la povertà, porre fine alla fame, garantire un’istruzione di qualità, lottare contro il cambiamento climatico. Sono solo alcuni dei 17 Obiettivi per lo sviluppo sostenibile fissati, da raggiungere entro il 2030.

          Cooperazione allo sviluppo: dalla teoria alla “pratica”

          La cooperazione è uno degli strumenti scelti per perseguire una crescita non solo economica, ma soprattutto sociale ed umana, rispettosa dell’ambiente e delle diverse culture. In grado di comprendere le reali necessità delle comunità locali destinatarie degli interventi.

          Per dare un significato concreto a questa definizione, sono intervenuti anche Fabio Pipinato (Ipsia del Trentino) e Daniele Socciarelli (Ipsia nazionale), portando la loro testimonianza e l’esperienza di Ipsia in contesti come l’Africa e i Balcani.

          Un'esperienza pluriennale, frutto di lavoro sul campo e soprattutto di ascolto e conoscenza reciproca delle comunità locali. Mozambico, Mali, Bosnia Erzegovina o Albania non hanno gli stessi bisogni. Ma la relazione con i beneficiari e il loro coinvolgimento deve essere al centro di ogni intervento di cooperazione.

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          Una famiglia deve avere una casa dove abitare, una fabbrica dove lavorare, una scuola dove crescere i figli, un ospedale dove curarsi e una chiesa dove pregare il proprio Dio

          Giorgio La Pira