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Proroga per il 730/2014

    Al Caf Acli è ancora possibile fissare appuntamento per la compilazione del 730

    CAF ACLI: MODELLO 730/2014 PROROGATO AL 16 GIUGNO
    L'Agenzia delle Entrate ha comunicato mercoledì scorso in serata la proroga del 730: il nuovo calendario delle scadenze è il 16 giugno per la consegna ai Centri di assistenza fiscale o ai professionisti. Informazioni e contatti al Caf Acli di Treviso. >>>

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    A Roma con la FAP dall'8 al 10 settembre

      Sarà collegata al pellegrinaggio diocesano in occasione del centenario di Pio X

      Gita a Roma di tre giorni dal 8 al 10 settembre. Proposta di carattere culturale, con possibilità di partecipare all'udienza dal Papa. Evento realizzato in collaborazione con l'ufficio pellegrinaggi della Diocesi di Treviso, in occasione del centenario della morte di Pio X. QUota di partecipazione 270 euro (tre giorni, due notti) comprensiva di pullman, hotel, pensione completa, visita guidata. Info: Fap Acli Treviso 0422 56340 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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      Dipendenza da gioco: rischi e vie di uscita. Guarire si può!

        Le Acli di Vittorio Veneto si attivano per la campagna nazionale NO SLOT

        Dal win for life al bingo: la dipendenza da gioco è considerata a tutti gli effetti una dipendenza senza droga. L'Oms stima in un milione e mezzo gli italiani abituali giocatori d'azzardo mentre l'incasso per lo stato è di 8 miliardi di euro. Ma il problema non è riducibile alla sua patologia. E' a monte, nelle scelte e pertanto è etico, politico, economico ed anche civile.
        Si tratta di una malattia? Di un costo sociale? Di un enorme business?

        Ne parlano le Acli di Vittorio Veneto in un incontro pubblico organizzato per GIOVEDI 12 GIUGNO alle ore 20.30 presso il Patronato Costantini Ceneda di Vittorio Veneto. Intervengono: don Gigetto De Bortoli, presidente Ceis Belluno; Carlo Cenedese, dirigente psicologo SerD di Conegliano (Ulss7); Paolo Paglia, operatore servizio Amministratore di Sostegno Acli Treviso.

         

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        Inondanzione in Bosnia: aggiornamento

          Per il momento in alcune zone è possibile solo sorvolare con elicotteri e droni da ricognizione

          AGGIORNAMENTO, di Silvia Maraone

          Procedono senza sosta in questi giorni le azioni di sostegno per le popolazioni colpite dalle alluvioni.
          I primi abitanti delle città colpite, oramai quasi sgombere dall’acqua e dove dunque è tornate la luce e l’elettricità,  sono riusciti a rientrare nelle proprie abitazioni e sono in corso le pulizie delle strade e degli appartamenti inondati.
           
          E’ fortemente sconsigliato bere dalle tubature, per cui l’emergenza idrica resta un problema principale a cui stanno provvedendo le donazioni dei privati e le cisterne dei mezzi militari e della protezione civile locale.

          Il rientro nelle campagne si prospetta invece lungo e faticoso, oltre ad essere andate distrutte le case,  le strade sono ricoperte da detriti, la corrente non è stata ancora ripristinata e lo spostamento di ordigni inesplosi (mine e Uxo) risalenti al conflitto resta un rischio serio a cui il BHMac continua a far riferimento dopo il ritrovramento a Doboj e a Brcko di bombe a mano e proiettili inesplosi

          Oltre a questo grossa parte del bestiame e degli animali che non si sono salvati giace morto nel fango, col rischio di un danno epidemiologico non da poco.

          Le strutture come le scuole e le palestre funzionano come centri per gli sfollati, gli ospedali di Doboj, Brcko e Maglaj sono stati daneggiati ai piani inferiori pertanto la capacità di prestare cure non è a pieno regime, ci sono dunque evacuazioni in altri ospedali per i casi più gravi  e anche in questo caso i militari stanno allestendo ospedali da campo e tende per accogliere gli sfollati.

          La solidarietà è stata trasversale, gli aiuti son venuti da tutte le parti del mondo e in particolare si sono attivate le persone dei Balcani, dimostrando uno spirito di fratellanza senza pari nella storia recente di questi popoli. Studenti, associazioni, singoli cittadini stanno lavorando nel fango per togliere i detriti e permettere il risanamento degli edifici e il ritorno alla normalità, lontano dal venire. Oltre ad alcuni tratti delle strade principali le frontiere del nord est sono chiuse.

          Pertanto i numerosi convogli con gli aiuti sono bloccati o rallentati.
          Relativamente ai carichi umanitari è INUTILE portare cose senza disbrigare le pratiche doganali in anticipo,

          Il che significa rispettare le procedure per il transito alle frontiere EU  e l’importazione (priva di dazio doganale) che deve essere dunque fatta attraverso atti di donazione alle associazioni preposte all’accettazione dei carichi umanitari.

          In generale, sempre in materia di aiuti umanitari, la solidarietà sta facendo fronte alle esigenze, pertanto non c’è urgenza di invio di materiale alla popolazione.

          Se si volessero inviare cibo, farmaci e generi di conforto è necessario scrivere a pennarello sul codice a barre la lettera H (per humanitarni) di modo che non vengano rivenduti. Infatti ci sono stati sporadici episodi di sciacallaggio nei luoghi delle tragedie e vendita di aiuti donati.

          Il primo bisogno a cui si sta ora cercando di fra fronte è quello del censimento delle zone inondate e il conto dei danni che resta ancora fatto di sole stime, compreso il numero reale delle vittime.
          Per il momento in alcune zone è possibile solo sorvolare con elicotteri e droni da ricognizione.

          Il tempo resta stabile anche se è in vista un peggioramento nel fine settimana ma il livello dell’acqua nei fiumi si è abbassato pertanto non dovrebbe creare un problema in termini di inondazioni, ma potrebbe accelerare il processo di frane ed erosioni in corso nelle zone colpite.

          Silvia Maraone

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          Una famiglia deve avere una casa dove abitare, una fabbrica dove lavorare, una scuola dove crescere i figli, un ospedale dove curarsi e una chiesa dove pregare il proprio Dio

          Giorgio La Pira