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Si parla di "DEMOCRAZIA" alla Scuola di formazione sociale e politica 2018

    Si parla di "DEMOCRAZIA" alla Scuola di formazione sociale e politica 2018

    Quattro appuntamenti per approfondire i fattori che rischiano di compromettere le basi su cui si regge la democrazia, allargando lo sguardo all'Europa e ponendo una particolare attenzione all'Italia.

    Li organizza l'Associazione Partecipare il presente nell'ambito della Scuola di formazione sociale e politica 2018.

    Ecco il programma:

    • Martedì 16 ottobre 2018  - ore 20.30
      Auditorium Istituto S. Pio X, Viale D’Alviano, Treviso
      Populismi e democrazia
      interviene Antonio Maria Baggio, professore di filosofia politica presso l'Istituto universitario Sophia di Loppiano (FI)

      In che condizioni di salute versa la democrazia? Se la qualità della democrazia si misura della sua capacità di produrre effetti positivi e di rafforzare sentimenti di condivisione e fiducia, è oggi più che mai importante riscoprire e reinterpretare una democrazia in grado di affrontare le sfide di oggi e di garantire uguaglianza politica, sociale ed economica.

    • Martedì 30 ottobre 2018 – ore 20.30
      Sala Conferenza Camera di Commercio di Treviso e Belluno, Piazza Borsa, Treviso
      Democrazia e informazione: creazione di senso e di consenso
      interviene Francesco Occhetta, gesuita del Collegio degli scrittori di Civiltà Cattolica

      Le democrazie di oggi sono messe in discussione dalla cultura politica dei populismi europei che esprimono un deficit di rappresentanza, esaltano il nazionalismo, promuovono forme di democrazia diretta, comunicano nel tempo della post verità. Tuttavia il rapporto tra governanti e governati non si basa solo sulla tecnica e le procedure ma su valori e su un sogno da realizzare insieme. Quali sono i rischi per la democrazia?

    • Giovedì 8 novembre 2018 – ore  20.30
      Sala Conferenza Camera di Commercio di Treviso e Belluno, Piazza Borsa, Treviso
      Disuguaglianza e democrazia
      Interviene Marco Almagisti, docente di scienze politiche presso l'Università di Padova

      Per il consolidamento della democrazia è necessario assicurare la piena garanzia dei diritti civili e politici: il Welfare State nasce proprio per rendere quei diritti ulteriormente effettivi. E’ in corso una drammatica secessione politica rispetto agli oneri del Welfare State: quale scenario possiamo immaginare, affinché sia assicurata l’uguaglianza?Quali le possibili soluzioni?

    • Giovedì 22 novembre 2018 – ore 15
      Sala Conferenza Camera di Commercio di Treviso e Belluno
      Piazza Borsa, Treviso
      Le rappresentanze e il governo di cambiamento
      interviene Paolo Feltrin, docente di scienze politiche e sociali presso l'Università di Trieste

      La politica ha ancora bisogno delle Associazioni? Di fronte al governo di cambiamento le rappresentanze sono chiamate ad un profondo ripensamento. Nelle arene dei servizi sindacali si aprono le sfide della concorrenza, dell’informatizzazione, della trasparenza. Rispetto allo scenario europeo, è necessario che le Associazioni e i Sindacati ritrovino, attraverso un cambio di paradigma netto, un modello che sia universalmente riconosciuto e in grado di generare coesione.

    Introduzione

    «La democrazia può resistere alla minaccia autoritaria soltanto a patto che si trasformi, da democrazia di spettatori passivi in democrazia di partecipanti attivi, nella quale cioè i problemi della comunità siano familiari al singolo e per lui importanti quanto le sue faccende private.» (Erich Fromm)

    Ci sono momenti nella storia in cui gli equilibri politici e sociali, faticosamente raggiunti, tendono ad incrinarsi e a vacillare.

    Le democrazie occidentali, che hanno garantito un lungo periodo di pace e sviluppo in molti Stati, appaiono messe in discussione da repentini cambiamenti interni ed esterni a quei Paesi.

    Nel percorso di incontri promossi dalla Scuola di Formazione Sociale e Politica approfondiremo alcuni dei fattori che rischiano di compromettere le basi su cui si regge la democrazia, allargando lo sguardo all’Europa e ponendo una particolare attenzione all’Italia. Faremo il punto sulla crescente disuguaglianza che emerge e che si manifesta sia in termini di sicurezza, di ricchezza, di prestazioni sociali, di opportunità di crescita, sia in termini di “differenze” tra generazioni.

    Prenderemo poi in considerazione il tema dello sviluppo delle forme di comunicazione e le diverse modalità di creazione del consenso.

    Ci occuperemo infine della crisi delle forme di rappresentanza e di tutela, che rischia di consegnare il cittadino, solo, al leader di turno.

    Le Associazioni che hanno dato vita a questa Scuola propongono un percorso di conoscenza e di acquisizione di consapevolezza per i propri iscritti e per tutti i cittadini che intendono partecipare, consapevoli che lo scollamento tra cittadini e istituzioni  condiziona, destabilizzandolo, lo stato di salute delle democrazie contemporanee.

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    Festival della statistica a Treviso: si parla di famiglia

      Festival della statistica a Treviso: si parla di famiglia

      Saranno tre giorni dedicati ai numeri del territorio, quelli del Festival della statistica che si tiene a Treviso il 21-22-23 settembre.
      Quattro in particolare gli incontri a cui partecipa il Forum provinciale delle associazioni familiari cui anche le nostre Acli aderiscono, tutti il 22 settembre a Palazzo dei Trecento.
      Eccoli.

      • "Famiglia: i numeri per tornare a crescere", con il prof. Matteo Rizzoli della Lumsa e Vincenzo Bassi del Forum nazionale delle associazioni familiari
      • "Il presente dei giovani e il futuro del Paese: un'alleanza generativa" con il prof. Alessandro Rosina dell'università Cattolica di MIlano e il dott. Walter Calesso, ricercatore del Centro della Famiglia

      Tutto il programma e gli aggiornamenti sul sito www.festivalstatistica.it

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      PERCHE' IL FESTIVAL DELLA STATISTICA?

      La statistica è un linguaggio che noi, anche inconsapevolmente, usiamo sin da bambini: il nostro pensiero si sviluppa e cresce grazie alla classificazione degli eventi, che ci aiuta a prendere decisioni e a gestire le incertezze.

      Ma anche alla cassa del supermercato quando esibiamo la carta fedeltà, quando cerchiamo qualcosa su internet, al bancone della farmacia mentre ci viene consigliata la cura migliore … dietro tutto questo c'è un algoritmo statistico o uno studio demografico. Per questo la statistica e la demografia sono ormai diventate parte integrante della società ma spesso non viene percepito nel profondo l'apporto fondamentale di queste metodologie al nostro progresso, come alla nostra vita quotidiana.

      Diffondere la cultura e la passione per queste discipline è quindi divulgare un modo ragionato di guardare al reale, che può aiutare a capire i meccanismi sempre più complessi, ma molto affascinanti, della nostra società, valutando in modo critico le informazioni che ogni giorno ci vengono proposte.

      Non è importante diffondere tutto questo?

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      Visita all'Isola degli Armeni a Venezia con il Circolo Qdp

        Il Circolo Qdp organizza per il 30 settembre una uscita all'Isola degli Armeni.

        Il programma prevede:

        - Ritrovo e partenza dalla stazione ferroviaria di Conegliano alle ore 9:40.
        - Passeggiata fino all’imbarco con spuntino autogestito.
        - Orario di imbarco ore 13:10 dalla fermata di San Zaccaria (Riva degli Schiavoni) per l’isola di San Lazzaro.
        - Inizio visita guidata ore 13:30 ( costo € 8 a persona).
        - Prenotazioni entro il 23 Settembre al 333 4311727

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        Dichiarazione: per il Modello REDDITI (ex Unico) il traguardo è il 31 ottobre

          Dichiarazione: per il Modello REDDITI (ex Unico) il traguardo è il 31 ottobre

          La fase degli adempimenti dichiarativi non chiude i battenti col 730. C’è infatti tempo fino al 31 ottobre, per chi si fosse dimenticato, o non avesse potuto fare la dichiarazione, di trasmettere il Modello REDDITI (ex Unico) servendosi di un intermediario fiscale come Acli Service.

          Chi deve presentare il Modello REDDITI

          Entro quella data, quindi:

          • chi ha percepito redditi d’impresa, anche in forma di partecipazione;
          • chi ha percepito redditi di lavoro autonomo per i quali è richiesta la partita IVA;
          • chi ha percepito redditi “diversi” non compresi tra quelli indicati nel quadro D, righi D4 e D5 del 730;
          • chi ha percepito plusvalenze derivanti dalla cessione di partecipazioni qualificate o derivanti dalla cessione di partecipazioni non qualificate in società;
          • chi ha percepito redditi provenienti da “trust”, in qualità di beneficiario;
          • chi deve presentare anche una delle seguenti dichiarazioni: IVA, IRAP, Mod. 770 ordinario e semplificato (sostituti d’imposta);
          • chi deve presentare la dichiarazione per conto di contribuenti deceduti

          potrà inviare il proprio modello (per via telematica) usufruendo dei servizi Entratel e Fisconline, accessibili tramite il sito dell’Agenzia delle Entrate, oppure affidandosi agli uffici di un intermediario abilitato, come i Caf delle Acli. Facciamo presente che per l’elaborazione del modello, il servizio di Caf Acli è disponibile anche attraverso la nuova piattaforma online che permette di inviare da casa tutta la documentazione, affidando poi ai nostri tecnici il lavoro di compilazione e calcolo.

          Non solo le suddette categorie di contribuenti sono chiamate alla spedizione del modello, ma eventualmente anche:

          • i lavoratori dipendenti che hanno cambiato datore di lavoro e sono in possesso di più certificazioni di lavoro dipendente o assimilati;
          • i lavoratori dipendenti che hanno percepito direttamente dall’INPS o da altri Enti indennità e somme a titolo di integrazione salariale o ad altro titolo, se erroneamente non sono state effettuate le ritenute o se non ricorrono le condizioni di esonero;
          • i lavoratori dipendenti che hanno percepito retribuzioni e/o redditi da privati non obbligati per legge ad effettuare ritenute d’acconto (per esempio collaboratori familiari, autisti e altri addetti alla casa);
          • i lavoratori dipendenti il cui sostituto d’imposta non ha trattenuto il contributo di solidarietà (art. 2 comma 2 D.L. n. 138/2011);
          • i contribuenti che hanno conseguito redditi sui quali l’imposta si applica separatamente (ad esclusione di quelli che non devono essere indicati nella dichiarazione – come le indennità di fine rapporto ed equipollenti, gli emolumenti arretrati, le indennità per la cessazione dei rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, anche se percepiti in qualità di eredi – quando sono erogati da soggetti che hanno l’obbligo di effettuare le ritenute alla fonte);
          • i lavoratori dipendenti e/o percettori di redditi a questi assimilati ai quali non sono state trattenute o non lo sono state nella misura dovuta le addizionali comunale e regionale all’IRPEF. In tal caso l’obbligo sussiste solo se l’importo dovuto per ciascuna addizionale supera euro 10,33;
          • i contribuenti che hanno conseguito plusvalenze e redditi di capitale da assoggettare ad imposta sostitutiva da indicare nei quadri RT e RM.

          Nel caso dei contribuenti non abilitati ai servizi telematici, che dunque si affideranno a commercialisti o Caf, l’intermediario competente è tenuto a rilasciare l’impegno a presentare – appunto per via telematica – i dati in essa contenuti. Per finire, l’intermediario stesso sarà tenuto, entro 30 giorni dal termine previsto per la presentazione della dichiarazione, a rilasciare, unitamente all’originale del modello, una copia della comunicazione dell’Agenzia delle Entrate che ne attesta l’avvenuto ricevimento.

          Tale comunicazione diverrà quindi per il contribuente la prova dell’avvenuta consegna del modello. Potrebbe però capitare che una volta inviata la dichiarazione, il sistema dell’Agenzia la scarti per la presenza di dati non corretti o non richiesti, oppure perché trasmessa più volte. In casi del genere le Entrate notificheranno lo scarto all’intermediario abilitato, con la possibilità di inviare nuovamente il modello in modo corretto entro cinque giorni dalla notifica.

          31 ottobre: termine ultimo anche per rettificare il 730

          C’è infine un altro aspetto da rammentare. La scadenza ordinaria prorogata al 31 ottobre chiama infatti a raccolta anche quei contribuenti che hanno sì presentato il 730, ma che solo dopo si sono accorti di aver commesso degli errori a proprio favore, la cui rettifica comporti un minor credito o un maggior debito. L’errore a favore, in sostanza, si verifica quando nel 730 è stato dichiarato o un reddito inferiore al reale, o magari quando si sono richieste detrazioni non spettanti o in misura maggiore rispetto al dovuto.

          In questi casi, quindi, l’unica soluzione possibile per poter sanare la propria posizione non è quella del 730 integrativo (previsto soltanto in caso di errori a sfavore), ma appunto la consegna di un Modello REDDITI cosiddetto “correttivo nei termini”. Per altro, ai fini del ravvedimento operoso, la medesima scadenza del 31 ottobre riguarda automaticamente anche il termine per l’invio dei modelli integrativi volti a sanare le violazioni commesse nelle scorse dichiarazioni 2017 su redditi 2016, dal momento appunto che il termine delle dichiarazioni integrative sull’anno precedente coincide col termine ordinario delle dichiarazioni dell’anno in corso.

          Fonte: mycaf.it

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          Una famiglia deve avere una casa dove abitare, una fabbrica dove lavorare, una scuola dove crescere i figli, un ospedale dove curarsi e una chiesa dove pregare il proprio Dio

          Giorgio La Pira