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Ipsia

Ipsia è l'organizzazione non governativa promossa dalle Acli per trasformare in iniziative di cooperazione internazionale esperienze e valori di associazionismo popolare.
A Treviso l’associazione di volontariato sostiene iniziative di promozione della solidarietà, della cooperazione e della pace.

La cooperazione comunitaria allo sviluppo per Ipsia significa realizzare progetti in partenariato con organizzazioni della società civile italiana e di altri luoghi nel mondo, provando a innescare processi di cambiamento e di sviluppo. Sono realizzati laboratori e sperimentati modelli nuovi e differenti di relazione, di formazione, di associazione, di produzione, consumo.
IPSIA è presente nei Balcani, America Latina e Africa.

Il volontariato internazionale per Ipsia significa incontrare il mondo e intrecciare reti e relazioni di pace. Terre e Libertà è un progetto di volontariato internazionale che ha alla base l’idea di una esperienza di vita comunitaria e di azione volontaria. Si svolge nel periodo estivo, nei Balcani, Argentina, Brasile, Kenya, Mozambico, Palestina, Russia con campi di animazione, condivisione, attività lavorative e turismo responsabile.
Con le opportunità di stage e servizio civile all’estero, Ipsia vuole inoltre promuovere occasioni di conoscenza e di alta formazione, per una nuova mondialità.

L’educazione alle relazioni giuste per Ipsia significa promuovere iniziative di formazione e sensibilizzazione, realizzare scambi culturali e laboratori sperimentali di nuovi stili di vita.
A Treviso sono portati avanti progetti di integrazione sociale e educazione al cosviluppo, coinvolgendo e rafforzando le realtà migranti. Inoltre, progetti con le scuole e con il mondo dell’associazionismo.

Ipsia è iscritta al Registro regionale delle associazioni di volontariato. Opera in collegamento con il Centro del Volontariato di Treviso.

 

DOCUMENTI

>>Lo statuto di Ipsia
>>Le cariche provinciali di Ipsia

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Una famiglia deve avere una casa dove abitare, una fabbrica dove lavorare, una scuola dove crescere i figli, un ospedale dove curarsi e una chiesa dove pregare il proprio Dio

Giorgio La Pira