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Reddito di cittadinanza: il Caf Acli ti assiste nella compilazione

    Reddito di cittadinanza: il Caf Acli ti assiste nella compilazione

    Tra Caf e Inps il doppio accordo su Isee e Reddito di Cittadinanza è stato raggiunto. Reso ufficiale dal comunicato stampa della Consulta Nazionale dei Caf datato 4 marzo, l'accordo per la stipula dei due verbali d'intesa – in primis quello per il rinnovo della convenzione Isee e l'altro, specifico, riguardante appunto il Reddito di Cittadinanza – è stato già stipulato dalle due delegazioni nella giornata del 1° marzo.

    L'intesa, informa la Consulta, "permetterà così l'avvio dell'assistenza alle famiglie e ai cittadini sul Reddito di Cittadinanza, sulla Pensione di Cittadinanza e la continuità del servizio di assistenza per la compilazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica (Dsu) prevista ai fini dell'ottenimento dell'Isee".

    Dal 6 marzo via alle domande

    Non resta quindi che partire. La data spartiacque è il 6 marzo, a decorrere dalla quale i contribuenti possono iniziare a rivolgersi ai Caf per l'inoltro delle domande del Reddito e della Pensione di Cittadinanza, che, come sappiamo, saranno successivamente sottoposte al vaglio dell'Inps.

    Cerca qui la sede più vicina di Acli Service Treviso.

    Quindi chiariamo: il semplice inoltro della richiesta non vuol dire garantirsi a priori il diritto all'assegno. I Caf in questo senso, svolgeranno semplicemente il ruolo di "portavoce" tra il cittadino e l'ente erogatore (cioè l'Inps).

    Per approfondire: come funziona con Caf Acli.

    In altri termini non spetterà ai Caf stabilire se una domanda sarà meritevole o meno del Reddito. Il Caf dovrà semplicemente limitarsi a spedire all'Inps la richiesta, comprensiva di Isee, per conto del potenziale beneficiario.

    La fase preliminare: i requisiti

    E proprio l'Isee, infatti, giocherà un ruolo fondamentale in questa fase preliminare, visto che il diritto all'assegno scatterà solo in presenza di determinati requisiti economici. Tali requisiti stabiliscono che il nucleo familiare di cui fa parte il richiedente dev'essere in possesso di:

    • un valore Isee inferiore a 9.360 euro;
    • un valore del patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 30.000 euro;
    • un valore del patrimonio mobiliare non superiore a 6.000 euro per il single, incrementato in base al numero dei componenti della famiglia (fino a 10.000 euro), alla presenza di più figli (1.000 euro in più per ogni figlio oltre il secondo) o di componenti con disabilità (5.000 euro in più per ogni componente con disabilità);
    • un valore del reddito familiare inferiore a 6.000 euro annui, moltiplicato per il corrispondente parametro della scala di equivalenza (pari ad 1 per il primo componente del nucleo familiare, incrementato di 0,4 per ogni ulteriore componente maggiorenne e di 0,2 per ogni ulteriore componente minorenne, fino ad un massimo di 2,1). Tale soglia è aumentata a 7.560 euro ai fini dell'accesso alla Pensione di cittadinanza. Se il nucleo familiare risiede in un'abitazione in affitto, la soglia è elevata a 9.360 euro.

    Oltre a quelli economici verranno poi valutati i requisiti "logistici" di cittadinanza, residenza e soggiorno, in base ai quali "il richiedente deve essere cittadino maggiorenne italiano o dell'Unione Europea, oppure, suo familiare che sia titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente o cittadino di Paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo. È, inoltre, necessario essere residente in Italia per almeno 10 anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo".

    La "fase 2": prime risposte a fine aprile

    Fin qui tutto chiaro. Ma dopo cosa accade? L'Inps, una volta ricevuta la domanda, ed aver effettuato tutte le verifiche sulla situazione del richiedente, invierà al richiedente stesso un sms o una email comunicandogli l'accoglimento oppure il diniego della domanda (per le istanze presentate fino al 31 marzo 2019, l'SMS o la mail arriveranno tra il 26 e il 30 aprile).

    A quel punto, ricevuto il messaggio di conferma, il cittadino avrà 30 giorni di tempo per firmare la Dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro (DID), e per farlo avrà tre canali a disposizione:

    • direttamente online, collegandosi al sito dell'Anpal;
    • recandosi presso un Centro per l'Impiego locale;
    • oppure presso un istituto di Patronato convenzionato.

    Ovviamente la firma di questa DID sarà propedeutica all'attivazione del pagamento del Reddito, ma non sarà necessaria ai fini della Pensione di Cittadinanza.

    Per informazioni e appuntamenti

    Puoi chiamare il numero unico 0422 1836144, e richiedere informazioni sui servizi del Caf offerti da Acli Service Treviso.

    Tutte le sedi e gli orari in provincia di Treviso sono sul nostro sito: clicca qui.

    Fonte: cafacli.it

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    Reddito di cittadinanza e contrasto alla povertà: 10 proposte di modifica

      Reddito di cittadinanza e contrasto alla povertà: 10 proposte di modifica

      È partito il 6 marzo, tra dubbi e caos, il Reddito di cittadinanza, la misura messa a punto dal Governo con l’obiettivo di contrastare la povertà in Italia, andando a sostituire il Reddito di inclusione con nuove e differenti strategie di azione.

      I nodi da sciogliere restano ancora molti, ed anche per questo il tavolo regionale dell’Alleanza contro la povertà ha organizzato il convegno la scorsa settimana "Dal Rei al Reddito di cittadinanza", a cui hanno partecipato oltre 150 persone, tra politici e tecnici dei servizi sociali.

      “Presentiamo 10 punti, 10 proposte di modifica al Decreto 4 del 28 gennaio 2019, per la parte relativa al Reddito di cittadinanza," ha detto Cristian Rosteghin, portavoce dell’Alleanza in Veneto. "Per non sottovalutare la complessità del fenomeno della povertà, incentrandola non solo sull'elemento lavoro e sulle questioni economiche ma tenendo conto dell'approccio multidisciplinare che offre risposte migliori, quantomeno più realistiche".

      Leggl il documento: 10 proposte di modifica al Reddito di cittadinanza

      "Con la redazione del Piano di contrasto alla povertà, il coinvolgimento e il confronto con diversi assessorati e con il territorio abbiamo potuto intervenire in questo settore," ha detto Manuela Lanzarin, assessore ai servizi sociali della Regione Veneto. "Ed il locale, gli ambiti, saranno assolutamente protagonisti con tutti i progetti partiti, potenziando il legame di rete".

      "Manterremo, lo dico, in Veneto questo impianto, legato al Piano regionale, agli interventi inseriti, anche con le risorse regionali," ha concluso l'assessore. "Speriamo che le nostre osservazioni vengano recepite nei lavori del Parlamento per non disperdere quanto fatto. Un approccio più complesso al tema della povertà sarebbe senza dubbio utile per offrire risposte adeguate ai bisogni e alle tante sfaccettature”.

      Gli atti del convegno saranno presto disponibili su www.acliveneto.it.

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      8 marzo: è nel lavoro delle donne il futuro della società

        8 marzo: è nel lavoro delle donne il futuro della società

        "La battaglia per le pari opportunità nel mercato del lavoro è ancora molto lunga," è quanto afferma Agnese Ranghelli, Responsabile del Coordinamento Donne delle Acli

        "Ecco perché l’8 marzo è un’occasione per ricordare che il welfare da solo non basta, visto che molto spesso è ridotto al solo strumento del part-time, volontario o meno. La percezione femminile di essere discriminate all’ingresso nel mondo del lavoro e durante lo svolgimento della propria professione non è una forma di vittimismo," prosegue Ranghelli, "sono 25.000 all’anno le donne che lasciano il lavoro per la nascita di un figlio".

        "Per contro, il 25% delle donne rinuncia alla maternità per motivi professionali o economici. La fotografia fornita da Inps e Istat, già di per sé significativa, non rende ancora giustizia alle storie di queste donne costrette ad operare scelte personali spesso laceranti".

        Accanto a ciò, si osserva come le donne siano un motore economico fondamentale per la società di oggi e non solo per il lavoro di cura, difficilmente quantificabile ma che vale 1,5 punti del PIL.

        "Ecco perché," conclude la Ranghelli, "è più che mai necessario che l’8 marzo resista come ricorrenza celebrativa della donna, perché offre l’occasione di riflettere su temi e problemi economici e sociali che, ancora troppo spesso, non vengono presi in adeguata considerazione dalle forze politiche, dalle istituzioni, dal mondo dell’impresa e dalla società civile".

        Puoi leggere il documento integrale in allegato, in fondo a questa pagina.

        Fonte: acli.it.

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        Periferie invisibili, "trincea della nuova guerra civile". Incontro con Goffredo Buccini

          Periferie invisibili, "trincea della nuova guerra civile". Incontro con Goffredo Buccini

          "Le periferie (non solo geografiche) sono la vera trincea della democrazia". Lo spiega bene Goffredo Buccini, giornalista del Corriere della Sera, nel suo ultimo libro Ghetti. L'Italia degli invisibili, la trincea della nuova guerra civile.

          Ne parlerà lunedì 11 marzo (ore 18.30, al Palaplip di Mestre) insieme a Ezio Micelli, urbanista docente all'Università di Venezia, e Cristiano Caltabiano, ricercatore Acli nazionali (progetto "Animazione di comunità ed esplorazione delle periferie").

          L'incontro è organizzato dall'associazione Politica Informazione, in collaborazione con le Acli del Veneto.

          Un'anticipazione

          "In Italia si combatte ormai da anni una guerriglia civile tra cittadini dimenticati," scrive Buccini. "Lo Stato sembra aver perso sovranità su vaste aree del territori nazionale: ghetti urbani dove tutto può accadere, buchi neri della nostra convivenza nei quali gli unici vincitori sono il degrado e la criminalità vecchia e nuova (...).

          "Si tratta di passare dalle parole ai fatti. Il futuro d’Italia si gioca a Scampia, Ostia, Corviale, Pioltello, allo Zen, nei Caruggi e alla Diga di Genova, al Moi di Torino, nelle case popolari controllate dal racket, nei quartieri che attendono bonifiche e infrastrutture mai realizzate".

          Per informazioni

          Evento Facebook

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          Una famiglia deve avere una casa dove abitare, una fabbrica dove lavorare, una scuola dove crescere i figli, un ospedale dove curarsi e una chiesa dove pregare il proprio Dio

          Giorgio La Pira