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Dopo le elezioni: "Uno scenario che ridisegna la destra e la sinistra"

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Dopo le elezioni: "Uno scenario che ridisegna la destra e la sinistra"

La politica genera ancora passione e partecipazione: l’affluenza al voto restituisce un’immagine degli italiani interessati a partecipare alla vita democratica del Paese per contribuire a determinarne le scelte politiche”.

È questo il breve commento di Roberto Rossini, Presidente nazionale delle Acli, ai risultati delle elezioni.

“Il voto – continua il Presidente – conferma una forte volontà di cambiamento del Paese, che forse ci spingerà alle soglie di un nuovo periodo, praticamente di una Terza repubblica. I partiti più istituzionali e governativi, nonostante il lavoro effettuato, non sono stati premiati. Gli elettori hanno votato soprattutto le liste che hanno saputo interpretare i sentimenti di un’Italia non ancora pienamente uscita dalla crisi e preoccupata per la quotidianità. In questo senso si ribadisce la necessità di tornare a parlare di lavoro, di povertà e di periferie".

"Purtroppo la legge elettorale non consente di dare precise indicazioni sulla maggioranza parlamentare e sul programma di governo. Ma la nostra è una Repubblica parlamentare, pertanto le forze politiche dovranno riscoprire e trovare nel Parlamento la sede dove costruire in modo trasparente le alleanze e le indicazioni programmatiche e dove generare un dialogo costruttivo tra maggioranza e minoranze. Solo così i partiti potranno rigenerarsi. Siamo certi che il Presidente Mattarella – conclude Rossini – accompagnerà con intelligenza e sapienza questo processo".

"Ci auguriamo che dopo le promesse della campagna elettorale, sia finalmente giunto il momento di pensare e agire per il Bene Comune”.

Fonte: Acli.it

    Verso il Servizio civile universale, in attesa della sua attuazione

    Verso il Servizio civile universale, in attesa della sua attuazione

    La riforma del Terzo settore approvata nel 2017 ha introdotto anche dei cambiamenti per il Servizio civile che diventa “universale”. I principi che lo ispirano restano gli stessi, ma si è cercato di adeguare una formula pressoché invariata dalla sua istituzione nel 2001. Innanzitutto si chiama universale non perché coinvolgerà tutti i giovani che rientrano in una certa fascia di età, come per la leva militare obbligatoria, ma perché il suo obiettivo è ampliare al massimo il numero dei destinatari. Tutto dipenderà dalla sua effettiva attuazione, dalla predisposizione dei piani di programmazione e dai fondi messi a disposizione.

    Cosa manca ancora

    Il 30 novembre si è chiuso il bando annuale per gli enti che hanno presentato i loro progetti per il 2018: all’Ufficio nazionale sono arrivate proposte di progetto per circa 60mila avvii. È stata la prima fase ufficiale del Servizio civile universale. A dicembre sono state pubblicate la nuova Carta etica e le nuove Linee guida per il contributo alla formazione generale dei volontari. In particolare si sottolinea l'impegno “a favorire la crescita personale dei giovani” e “arricchire il loro bagaglio culturale e professionale”, affinché avvenga “un avvicinamento al mondo del lavoro”.

    Lo scorso febbraio il Dipartimento della Gioventù e del Servizio civile nazionale ha annunciato che “la programmazione finanziaria per il 2018 può contare su risorse statali pari a 292,1 milioni di euro”, che possono coprire quasi 58mila posti. E adesso? Si resta in attesa della definizione di tutti i decreti attuativi. Fino all'approvazione del primo Piano triennale e dei piani annuali di programmazione, il Servizio civile universale si attua, in via transitoria, con le modalità previste dalla normativa vigente sul Servizio civile nazionale.

    Cosa prevede per i partecipanti

    Il decreto legislativo n. 40 del 6 marzo 2017 istituisce e disciplina il Servizio civile universale (Scu). Sono ammessi a svolgerlo, oltre ai cittadini italiani e dell'Unione europea, anche gli stranieri regolarmente soggiornanti in Italia, sgombrando il campo da ogni interpretazione restrittiva, com'era accaduto fino al 2013. Resta fermo il requisito dell'età, dai 18 ai 28 anni.

    Nel futuro Scu rientreranno formalmente ampi settori: dall’assistenza alla protezione civile, dalla difesa del patrimonio ambientale, storico, artistico e culturale, all’educazione e promozione culturale e dello sport, dell’agricoltura in zona di montagna e sociale, della biodiversità, della promozione della pace tra i popoli, della nonviolenza e della difesa non armata, della promozione e tutela dei diritti umani, della cooperazione allo sviluppo, della promozione della cultura italiana all’estero e del sostegno alle comunità di italiani all’estero.

    L'impegno settimanale complessivo passa da 30 a 25 ore. Il Servizio civile universale continuerà a prevedere progetti svolti in Italia o all’estero, in entrambi i casi da 8 a 12 mesi, anche in relazione al settore di intervento. La novità è che quello svolto in Italia può comprendere anche un periodo fino a tre mesi in uno dei paesi dell’Unione europea; o in alternativa un tutoraggio finalizzato a facilitare l’accesso nel mercato del lavoro.

    Cosa cambia per gli enti 

    La programmazione delle attività e la definizione degli obiettivi si basa su un Piano triennale articolato in piani annuali predisposti ed approvati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Gli enti attuatori includono tutte le amministrazioni pubbliche e gli enti privati senza scopo di lucro, che hanno l'obbligo di iscriversi in un albo nazionale presso la Presidenza del Consiglio e di possedere determinate caratteristiche organizzative. In particolare devono articolarsi in almeno cento sedi di attuazione. Un requisito che costringerà gli enti a stringere partnership oppure a federarsi. Per chi opera in una sola regione, il requisito diventa di almeno 30 sedi.

    Nel nuovo sistema lo Stato assume un ruolo centrale con l'attività di programmazione, che si pone come obiettivo la pianificazione degli interventi e la definizione degli standard qualitativi. La programmazione del servizio civile universale dovrà individuare i bisogni dei territori e gli interventi idonei a soddisfarli, in coerenza con gli obiettivi stabiliti dal Governo. Si prevede anche che gli enti potranno aderire agli interventi individuati dallo Stato e curarne la realizzazione.

    Per approfondire: Dipartimento della gioventù e del Servizio civile nazionale

     

     

      Campagna fiscale 2018: prenota l'appuntamento

      • Pubblicato inCAF
      Campagna fiscale 2018: prenota l'appuntamento

      La campagna fiscale 2018 prende ufficialmente il via il 26 marzo. Da lunedì 12 marzo è già possibile rivolgersi a Acli Service Treviso srl per prenotare il proprio appuntamento presso uno degli uffici in provincia di Treviso. Gli appuntamenti saranno disponibili per le date successive al 26 marzo.

      Come prenotare

      Si ricorda che, per accedere ai servizi di assistenza fiscale per la dichiarazione dei redditi e per la presentazione del Modello 730, è necessario fissare un appuntamento telefonando al numero unico 0422 1836144, dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.30.

      Per scoprire gli orari, i contatti e dove si trova l'ufficio di Acli Service Treviso più vicino, naviga la mappa oppure clicca qui e vai alla sezione Sedi e orari sul nostro sito.

       

      Tutte quello che devi sapere

      Nella sezione Documenti utili del nostro sito, puoi consultare l'elenco dei documenti e dati necessari per la compilazione del Modello 730/2018, predisposto dal Caf Acli.

      Inoltre, come di consueto, l'Agenzia delle entrate ha pubblicato le istruzioni complete per la compilazione del Modello 730, che puoi scaricare cliccando sul link. I nostri operatori saranno a disposizione per assisterti nella presentazione del Modello 730, che deve avvenire entro il termine ultimo del 23 luglio 2018.

      Infine in questa pagina abbiamo raccolto le principali novità. Riguardano per esempio la cedolare secca per gli affittuari e i comodatari. Oppure le regole per le locazioni brevi non superiori a 30 giorni e conclusi con intermediazione immobiliare (anche online): tali redditi sono assoggettati ad una ritenuta del 21%. Ci saranno poi percentuali di detrazione più ampie per alcune spese per interventi di riqualificazione energetica (Eco-Bonus 2018) di parti comuni degli edifici condominiali. Solo per gli anni 2017 e 2018 sono detraibili le spese sostenute per l'acquisto di alimenti a fini medici speciali, inseriti nella sezione A1 del Registro nazionale con l'esclusione di quelli destinati ai lattanti. Si alza l’asticella anche delle spese d’istruzione che saranno detraibili entro un importo massimo (cioè entro una spesa sostenuta) pari a 717 euro.

      Clicca sui link indicati sopra per approfondire o saperne di più.

       

        "Relazionarsi con il diverso": gli studenti contro il pregiudizio

        • Pubblicato inAcli
        "Relazionarsi con il diverso": gli studenti contro il pregiudizio

        L’articolo 1 della Carta dei diritti umani afferma: "Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza". Più spesso però la realtà testimonia il contrario, quando non ci troviamo di fronte a veri episodi di violenza o emarginazione nei confronti di bambini, giovani o anziani disabili.

        Il progetto “Relazionarsi con il diverso”

        A partire dalla necessità di costruire una società accogliente, che si ponga in ascolto di tutti gli individui nella loro diversità e complessità, le Acli provinciali di Treviso si sono fatte promotori del progetto "Relazionarsi con il diverso": un percorso che parte dai più giovani e si rivolge agli studenti delle classi terze degli istituti superiori IIS Einaudi–ScarpaLiceo Levi di Montebelluna, che visiteranno alcuni centri per disabili fisici e psichici. 

        Gli alunni, dopo un primo "naturale" imbarazzo, avranno la possibilità di inserirsi nell’attività quotidiana dei centri, entrando in relazione con i "diversi" lì accolti. L'obiettivo è creare una vicinanza, una "relazione" che consideri senza pregiudizi la persona, le sue potenzialità, le sue sensibilità e colga la dignità di cui è depositario ogni essere umano.

        Questo progetto nasce per promuovere l’importanza di conoscere se stessi e l’altro, sviluppando la consapevolezza dell’esistenza di stereotipi e pregiudizi verso coloro che sono percepiti come il "diverso". Conoscere da vicino l'altro, stabilire una relazione e riconoscere questi stereotipi, sono i primi passi per "smontare" il pregiudizio. Oltre a sensibilizzare i più giovani sull'enorme valore che associazioni e cooperative sociali costituiscono per la società, incoraggiando l’incontro tra il mondo scolastico e il volontariato.

        Come si svolgono le attività 

        Il progetto coinvolge due operatori e due volontarie delle Acli, e si articola in tre fasi: 2 ore di attività formativa in aula, seguita da una giornata trascorsa in un centro diurno per disabili fisici e psichici (dalle 8 alle 16), e infine un’ora di attività di verifica, svolta in classe, con l’obiettivo di avere un feedback dai ragazzi dopo l’esperienza nei centri.

        L’esperienza diventa un’occasione per mettersi alla prova, per promuovere percorsi che evitino il rifiuto pregiudiziale, che crea barriere di indifferenza e intolleranza, e porti piuttosto alla loro accettazione per avviare relazioni autentiche e formative.

        Il progetto prende il via dal mese di marzo e andrà avanti fino a maggio, coinvolgendo le realtà di Montebelluna e ma anche Castelfranco e dintorni (Vedelago, Valdobbiadene, Asolo, Pederobba, Castelcucco, Vidor, Volpago, Giavera, Monfumo, Loria).

        L'US Acli alla Treviso Marathon, tra la città e il Sile

        • Pubblicato inUSACLI
        L'US Acli alla Treviso Marathon, tra la città e il Sile

        Domenica 25 marzo 2018 si disputa la 15esima Treviso Marathon. E per la prima volta partenza ed arrivo saranno entrambe a Treviso. L’edizione 2018 valorizzerà non solo gli aspetti storici e architettonici di quello che da sempre è considerato “il giardino di Venezia”, ma anche la bellezza naturalistica del Parco del Sile, grande protagonista per oltre 20 chilometri di gara. All’interno della Treviso Marathon si svolgerà anche il Campionato nazionale US Acli maratona.

        Il percorso e come iscriversi

        La partenza è fissata in viale Vittorio Veneto (SS13), nei pressi della palestra del Coni. Saranno poi attraversati i comuni di Villorba, Carbonera, Silea, Casale sul Sile e Casier, prima del rientro a Treviso. Attorno al 21esimo chilometro, la Treviso Marathon correrà tutta lungo il fiume Sile (da Cendon a Casale con successivo attraversamento e proseguimento nell’altra sponda da Casier fino alla Riviera), “abbandonando” l’elemento acqua solo dopo Ponte San Martino, con l’entrata nel cuore trevigiano. Al 40esimo chilometro, attraverso il ponte Dante, i maratoneti entreranno nel centro storico, per gli ultimi due intensi chilometri, prima di tagliare il traguardo in piazzale Burchiellati.

        Le iscrizioni alla Treviso Marathon chiuderanno inderogabilmente il 16 marzo 2018. La gara è certificata in classe A IAAF per l’omologazione dei record di categoria massima. Info e iscrizioni sul sito www.trevisomarathon.com.

         

        Campionato nazionale US Acli Maratona

        Come di consueto all’interno della Treviso Marathon si svolgerà il Campionato nazionale US Acli maratona. Al fine di redigere in tempi brevi una corretta classifica del Campionato nazionale US Acli Maratona per i tesserati dell'US Acli ricordiamo che è indispensabile inviare anche alla nostra segreteria provinciale (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., oppure fax 0422 544276) la segnalazione dell’iscrizione indicando la società di appartenenza ed il numero della tessera Unione Sportiva Acli valevole per l’anno sociale 2017/2018. 

        Leggi: la classifica generale del Campionato nazionale Us Acli Maratona

          Finchè lavoro non ci separi

          • Pubblicato inAcli
          Finchè lavoro non ci separi

          La ricorrenza della giornata internazionale delle donne rappresenta un’occasione per lanciare un messaggio politico su temi e questioni importanti.
          Quest’anno, in particolare, il Coordinamento nazionale donne delle Acli promuove una campagna sul tema del lavoro e nello specifico sulla conciliazione dei tempi tra lavoro e vita privata, accompagnata dallo slogan "Finché lavoro non ci separi".

          Quella della conciliazione dei tempi vita/lavoro, rimane una questione importante e che intendiamo in un duplice senso: sia di separazione (o di percezione di separazione) delle donne dalla famiglia e dai propri tempi di vita a causa del lavoro, sia nell’accezione del cosiddetto gender pay gap (ovvero il divario retributivo di genere tra uomini e donne).
          Su questo tema è importante continuare a fare sensibilizzazione, soprattutto per le nuove generazioni in quanto continua ad essere trasmessa una cultura in cui sopravvivono molti stereotipi legati al genere, ma anche per riflettere su questi temi in un confronto con le diverse culture che convivono oggi nel nostro Paese.

          Non basta uno slogan per cambiare una cultura. Sicuramente però è importante socializzare e riflettere su tali questioni per promuovere e sostenere cambiamenti culturali, che si innervino poi in politiche di armonizzazione fra vita lavorativa e vita famigliare. Sussistono ancora stereotipi che attribuiscono alla donna con famiglia una minore disponibilità da dedicare al lavoro, identificando troppo spesso la quantità di tempo dedicato con la qualità del lavoro.
          La forte resistenza culturale che continua a relegarle nel ruolo esclusivo di responsabili della cura familiare, le mette di fronte al bivio affetti o lavoro. Occorre agire nell’ottica di una rinnovata considerazione rispetto al ruolo economico, sociale, ma anche identitario e peculiare delle donne nel mondo del lavoro e nella società, e allo stesso tempo responsabilizzare gli uomini al pari delle donne, nei loro compiti di cura nei confronti della propria famiglia, figli, affetti con cui condividono la vita, nonché della cura del luogo domestico. Una redistribuzione dunque delle energie e della cura condivisa che possa tenere insieme e “non separare” genere e generazioni.

          La giornata internazionale della donna, quest’anno, coincide con gli esiti delle elezioni politiche: ai decisori della politica chiediamo che, nelle loro agende politiche, mettano come priorità azioni concrete per ridurre la disparità di genere nel mondo del lavoro. “Se ci fosse parità di accesso al lavoro, il Pil del nostro Paese crescerebbe del 7%. Invece le donne continuano ad avere difficoltà ad inserirsi e quando riescono continuano ad essere pagate meno”. Questi i dati di una ricerca della Banca d'Italia illustrati in questi giorni, sostenuti da innumerevoli altre ricerche, che dimostrano come un incremento dell’occupazione femminile determinerebbe un concomitante e proporzionale aumento del Pil italiano.

          Favorire l’accesso delle donne al mercato del lavoro, e più in generale la parità di genere, è un passo importante dunque, sia da un punto di vista culturale, ma anche socio-economico.

          Di fatto vi è una propensione delle donne italiane ad abbandonare il lavoro in caso di maternità (pratica tra l’altro incentivata dal legislatore, che consente, ad esempio, il pagamento dell’indennità di disoccupazione alle madri che lasciano spontaneamente il lavoro entro l’anno di vita del figlio). Ciò comporta che siano ancora troppe le madri lavoratrici costrette a licenziarsi entro i primi due anni dalla nascita di un figlio, troppe le madri costrette a scegliere fra la propria realizzazione personale e quella professionale, che non dovrebbero mai essere percepite come inconciliabili. Le asimmetrie di genere dipendono da modelli culturali penalizzanti, che impongono difficoltà aggiuntive alle donne sul fronte familiare lavorativo, sociale ed economico.

          Inoltre, le donne che lavorano scontano da tempo condizioni lavorative svalutanti, ben riassunte dalle misure che calcolano il differenziale retributivo di genere. Secondo le stime ufficiali europee (dati Eurostat) il gender pay gap – calcolato sulla paga oraria – in Italia sarebbe solo del 5,5% (quasi del 20% nel settore privato). Tuttavia, se la procedura di calcolo si allarga a considerare il minor apporto del lavoro femminile nel nostro paese (sia per la maggiore incidenza del part time, di cui almeno il 60% involontario, sia per il minore tasso di occupazione), la forbice si allarga.
          Di rilievo è anche la segregazione occupazionale, cresciuta negli anni della crisi. La percentuale di donne tra i lavoratori a bassa paga è significativamente aumentata ed è più alto tra le donne anche il fenomeno della sovra-qualificazione: si hanno titoli più alti rispetto a quelli richiesti dal lavoro che si svolge, rendendo spesso vano l’investimento fatto nella scolarizzazione (che, per contro, è più alta tra le donne).

          Siamo convinte che per rilanciare e sostenere l’occupazione, in particolare quella femminile, oltre a rafforzare le politiche attive per il lavoro, sia indispensabile mettere al centro le famiglie attraverso il potenziamento dei servizi alla persona, del welfare, di una fiscalità più equa.

          Crediamo che una reale democrazia non possa prescindere da leggi di equità e parità, con un impegno a garantire l’indipendenza economica delle donne, a riconoscere la parità tra uomini e donne come obiettivo in sé, a rafforzare nelle politiche economiche e occupazionali, a mettere a disposizione servizi capaci di agevolare l’autonomia femminile e l’accesso al mercato del lavoro.

          Le donne delle Acli da tempo sostengono che l’equilibrio tra questi due ambiti, vita privata e lavoro, sarà possibile innanzitutto riconoscendoli come esigenze irrinunciabili della persona: il lavoro perché essenziale per garantire la dignità dell’autonomia economica, ma anche per una propria realizzazione personale (tanto per le donne che per gli uomini); la famiglia e le relazioni affettive, perché ambito primario di confronto, di generazione, di educazione e di cura, indispensabili nel formare le persone a far crescere le comunità. Per superare la crisi odierna, per la rinascita del nostro Paese, le Acli ritengono dunque sia fondamentale investire sulle relazioni buone ed eque dentro e fuori i luoghi di lavoro così come dentro e fuori i luoghi di vita famigliare e privata.
          L’obiettivo è quello di arrivare a un’armonizzazione vita/lavoro che tutta la società deve favorire, consentendo di costruire un modello nuovo capace di equilibrare il tempo speso per il benessere personale con quello dedicato al lavoro, agli affetti, alla formazione, alla crescita personale… tutti aspetti che a guardar bene non sono separati, ma uniti, connessi tra di loro.

          Come donne delle Acli chiediamo che la conciliazione vita/lavoro sia concepita come un diritto, non come una concessione, e che venga pensata proprio per rendere i nostri luoghi del vivere quotidiano luoghi di lavoro più virtuosi, innovativi, sani… “Finché lavoro non ci separi”.

            Festa della donna a Saccon

            Tradizionale appuntamento a Saccon di San Vendemiano l'8 marzo per la giornata internazionale della donna.
            Le donne delle Acli di sanno appuntamento per la santa messa alle 19 e a seguire la cena insieme.
            Info e iscrizioni nel volantino.

              Prendiamoci sul serio, mettiamoci in gioco. Febbraio 2017

              Prendiamoci sul serio, mettiamoci in gioco. Febbraio 2017

              Solidarietà, non violenza, impegno civico, responsabilità sociale. Valori importanti, che l’esperienza del Servizio civile nazionale mette a fuoco, elabora e verifica. Dopo i primi 3 mesi, i nostri 5 volontari si raccontano a puntate attraverso le pagine di Facebook.

              Continua a leggere tutte le loro testimonianze sulle "Note" della nostra pagina Acli Provinciali Treviso.

              Giovanni"Un pit-stop per riflettere in modo costruttivo".

              Erica"Un impegno nel sociale che sia effettivo". 

              Ousseynou"Un'opportunità per concretizzare la pace".

              Lorenzo"Provare a vestire innumerevoli panni altrui".

              Jeferson"Non solo un ingranaggio del sistema".

                Le nostre volontarie si raccontano. Febbraio 2018

                Le nostre volontarie si raccontano. Febbraio 2018

                Daniela e Silvia hanno iniziato il loro periodo di Servizio civile a novembre 2017. In occasione della formazione residenziale di tutti i volontari delle Acli del Triveneto, entrambe fanno il punto del loro percorso all’interno delle Acli di Treviso.

                Guardare le cose con occhi diversi

                Sono passati 3 mesi dall’inizio di questa mia nuova esperienza di Servizio civile. In questo periodo, grazie alle persone con cui lavoro ogni giorno, a quelle che ho incontrato in questo intervallo di tempo  e alla formazione che ho svolto, sono consapevole di aver acquisito nuove conoscenze e nuove capacità. Ho imparato a mettermi in gioco in diversi ambiti, che vanno oltre le competenze acquisite all’università. Inoltre, stare a contatto con le persone, mi ha permesso e mi permetterà di imparare a guardare determinate cose con occhi diversi, occhi di chi ha bisogno di specifiche esigenze, occhi di chi ha delle priorità diverse.

                Sento di poter dire che sto vivendo questa esperienza con la consapevolezza di poter sperimentare le mie idee, crescere dal punto di vista formativo anche attraverso il cosiddetto “imparare facendo”. Sento che questa scelta, presa perché spinta dal desiderio di fare un anno di Servizio Civile, mi aiuterà un domani nell’esercizio della professione di psicologa.

                Daniela volontaria in Servizio civile nazionale 2017/2018

                Un’opportunità per comprendere il mondo del lavoro

                Ho scelto di svolgere il Servizio civile perché, dopo la laurea magistrale in Psicologia, mi sembrava un’ottima opportunità per iniziare a comprendere il mondo del lavoro e ad inserirmi gradualmente in un contesto lavorativo. Il mio progetto “Diretti ai diritti” alle Acli Provinciali di Treviso, ha come destinatari persone che vivono situazioni a rischio di marginalità sociale e si propone, tra le sue finalità, la creazione di uno spazio di ascolto. In questi primi tre mesi, ho conosciuto persone nuove e sono stata inserita in un ambiente molto diverso da quelli sperimentati durante i tirocini universitari.

                La parola che userei per descrivere il mio primo impatto con il Servizio Civile è, quindi, novità. All’inizio questa novità mi ha lasciato un po' spaesata proprio per la diversità rispetto alle precedenti esperienze, ma ora sto iniziando ad ambientarmi e ad entrare nel vivo del mio progetto. In particolare, sto imparando come formulare e organizzare dei progetti in ambito sociale, cosa che credo mi sarà molto utile anche per il mio futuro professionale.

                 Silvia volontaria in Servizio civile nazionale 2017/2018

                  Campagna fiscale 2018: ecco le principali novità

                  • Pubblicato inCAF
                  Campagna fiscale 2018: ecco le principali novità

                  Pubblicate dall'Agenzia delle entrate il modello di dichiarazione dei redditi 730/2018 e le relative istruzioni. Come sempre, non mancano novità e cambiamenti.

                  • Presentazione mod. 730 entro il 23 luglio 2018;
                  • Cedolare secca: a decorrere dal 1° giugno 2017 i comodatari e gli affittuari per periodi non superiori a 30 giorni possono assoggettare a cedolare secca i redditi di tali locazioni;
                  • Locazioni brevi: a decorrere dal 1° giugno 2017 i redditi dei contratti di locazione non superiori a 30 giorni conclusi con intermediazione immobiliare, anche online, sono assoggettati ad una ritenuta del 21% se tali soggetti intervengono nel pagamento o incassano i canoni o i corrispettivi derivanti dai contratti di locazione breve. La ritenuta è effettuata nel momento in cui l’intermediario riversa le somme al locatore;
                  • Premi di risultato e welfare aziendale: innalzato da 2.000 euro a 3.000 euro il limite dei premi di risultato da assoggettare a tassazione agevolata. Il limite è innalzato a 4.000 euro se l’azienda coinvolge pariteticamente i lavoratori nell’organizzazione del lavoro e se i contratti collettivi aziendali o territoriali sono stati stipulati fino al 24 aprile 2017;
                  • Sisma-bonus: sono previste percentuali di detrazione più ampie per le spese sostenute per gli interventi antisismici effettuati su parti comuni di edifici condominiali e per gli interventi che comportano una riduzione della classe di rischio sismico;
                  • Eco-bonus: percentuali di detrazione più ampie per alcune spese per interventi di riqualificazione energetica di parti comuni degli edifici condominiali;
                  • Spese d’istruzione: è aumentato a 717 euro il limite delle spese d’istruzione per la frequenza di scuole dell’infanzia, del primo ciclo di istruzione e della scuola secondaria di secondo grado;
                  • Spese sostenute dagli studenti universitari: per gli anni d’imposta 2017 e 2018 il requisito della distanza, previsto per fruire della detrazione del 19 per cento dei canoni di locazione, si intende rispettato anche se l’università è situata all’interno della stessa provincia ed è ridotto a 50 chilometri per gli studenti residenti in zone montane o disagiate;
                  • Spese sanitarie: limitatamente agli anni 2017 e 2018 sono detraibili le spese sostenute per l'acquisto di alimenti a fini medici speciali, inseriti nella sezione A1 del Registro nazionale con l'esclusione di quelli destinati ai lattanti;
                  • Art-bonus: dal 27 dicembre 2017 è possibile fruire del credito d’imposta per le erogazioni culturali;
                  • Borse di studio: sono esenti le borse di studio nazionali per il merito e per la mobilità erogate dalla Fondazione Articolo 34;
                  • 5 per mille: è possibile destinarlo anche a sostegno degli enti gestori delle aree protette;
                  • Addizionale comunale all’Irpef: nel rigo “Domicilio fiscale al 1° gennaio 2017” presente nel frontespizio del modello è stata inserita la casella “Fusione comuni”.
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                    Una famiglia deve avere una casa dove abitare, una fabbrica dove lavorare, una scuola dove crescere i figli, un ospedale dove curarsi e una chiesa dove pregare il proprio Dio

                    Giorgio La Pira