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Verso le elezioni a Treviso: le Acli incontrano Said Chaibi

    Verso le elezioni a Treviso: le Acli incontrano Said Chaibi

    VERSO LE ELEZIONI AMMINISTATIVE A TREVISO. LE ACLI INCONTRANO I CANDIDATI SINDACO
    Ultimo incontro la scorsa settimana con Said Chaibi, candidato sindaco con la lista Coalizione Civica per Treviso. Domenica il voto che indicherà il prossimo primo cittadino e la sua squadra.

    Da una maggiore attenzione al trasporto pubblico con la creazione di una linea circolare di autobus per collegare i quartieri periferici, alla coesione sociale e qualità della vita con la costruzione di reti di mutuo aiuto. Tante le proposte sul tavolo presentate da Said Chaibi, candidato sindaco a Treviso alle prossime amministrative. Consigliere comunale negli ultimi 5 anni è entrato in rotta di collisione con Giovanni Manildo e dunque ora si presenta agli elettori con una proposta diversa. A sinistra.

    “Serve ricostruire attorno alle nostre comunità luoghi fisici, sociali, di produzione politica – ha esordito in premessa –, per riuscire ad immaginare la città da qui a vent’anni, favorire la partecipazione diretta, in dialogo costante tra associazionismo e amministrazione”. E parte dal tema del lavoro, proponendo l’istituzione a livello comunale di un Osservatorio sulla precarietà e di un ufficio che organizzi tutti i dati disponibili sul lavoro e li incroci con le esigenze di occupazione provenienti dal territorio. Il lavoro “deve essere assolutamente dignitoso, perché non può essere che anche negli occupati si annidi la povertà relativa. Non possiamo intervenire solo sulla marginalità, magari anche grave. Bisogna trovare un modo di prevenire per evitare spirali di involuzione, indebitamento, esclusione sociale e ampliare i servizi sociali perché siano efficaci”. Va ricostruita a suo dire la pianta organizzativa del Comune, per esempio andando a decentrare alcuni uffici nei quartieri per renderli più vivibili trasformandoli in luoghi vissuti, dotati di servizi e di spazi di socialità.

    Del resto il terzo settore e le tante belle risorse del territorio sono davvero essenziali per ricostruire coesione sociale. “Credo nella costruzione di reti di mutuo aiuto con piccoli bandi finalizzati a sostenere progetti che abbiano l’obiettivo di costruire reti di relazioni sociali e favorire l’integrazione delle persone di origine straniera e l’aggregazione. Inoltre intendo lavorare per il recupero e l’assegnazione entro due anni di tutti gli alloggi popolari di proprietà comunale”.

    Poi una riflessione sulla “Grande Treviso”: la proposta è di riunire Treviso e i comuni limitrofi in un'unica organizzazione di 200 mila abitanti – a partire da una unione di comuni – e offrire gli stessi servizi e poter giocare un ruolo importante anche a livello europeo. Per esempio in tema di turismo “esperienziale”, anche se non solamente. “La nostra è città di cultura, atre, università: serve valorizzare le attività culturali attraverso il coordinamento e la promozione; occorrono investimenti pubblici nella produzione artistica contemporanea attraverso programmi di residenza d’artista e committenze pubbliche; ma soprattutto è interessante lavorare per lo sviluppo di un campus universitario a Treviso”, offrendo così formazione, occupazione, cultura, innovazione sociale.

    Su tutto vale la regola di uno sviluppo davvero compatibile con il nostro territorio, qualunque sia il tema. Per esempio sull’aeroporto la cui proposta è di spostarlo alla base di Istrana togliendolo da Treviso, con la consapevolezza che non si tratta di decisioni immediate ma da costruire in sinergia tra tutti, e tenendo chiaro a mente il tema ambientale.

    “Un ambiente più tutelato significa salute per tutti. Per cui io immagino la valorizzazione dei parchi pubblici esistenti e dei corsi d’acqua che sono il maggior patrimonio naturalistico della città. E’ necessaria in comune l’apertura di uno sportello energia dal quale ottenere informazioni riguardo gli incentivi, i finanziamenti le convenzioni per gli interventi edilizi di riduzione d’impatto ambientale. E lavoreremo per permettere i contributi comunali per la sostituzione di caldaie inquinanti e di autoveicoli obsoleti e l’installazione di impianti fotovoltaici”.

    Il punto è “iniziare a costruire una politica diversa per la città, con scelte strategiche chiare in favore del verde pubblico, vedi parco dello storga o zona restera e non della cementificazione, di ripopolare il centro, di favorire il trasporto pubblico con interventi precisi”. Istituiranno il referendum cittadino per rendere le persone protagoniste delle scelte per il futuro della città. 

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    Una famiglia deve avere una casa dove abitare, una fabbrica dove lavorare, una scuola dove crescere i figli, un ospedale dove curarsi e una chiesa dove pregare il proprio Dio

    Giorgio La Pira