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Verso le amministrative di Treviso/3: Le Acli incontrano Giovanni Manildo

    Verso le amministrative di Treviso/3: Le Acli incontrano Giovanni Manildo

    Terza serata di approfondimento della presidenza provinciale Acli di Treviso sui temi del governo della città con Giovanni Manildo, attuale sindaco che si ricandida per il “secondo tempo”

    Sindaco della città negli ultimi 5 anni, Giovanni Manildo racconta i risultati raggiunti e le difficoltà, e prova ad indicare alcune frontiere che intende attraversare se sarà rieletto. Sostenuto dal Pd ha costruito una coalizione di chiara impronta civica. “All’inizio ho fatto ciò che era necessario, nei primi tre anni del mio mandato imparando come si fa a fare il sindaco di una città – esordisce -; poi ha capito che potevo ambire a ciò che è possibile, con le risorse, gli ambienti, i contesti che ho trovato. Ora, credo che nel prossimo quinquennio, se sarò ancora sindaco alzerò ancora di più l’asticella, per rendere tangibili cose che impossibili”. Appunta idee e proposte, per definire il suo programma, ed intanto ribadisce che “la politica è creazione di prospettive; è la capacità di accogliere e contenere la paura cercando delle strategie, tenendo conto delle risorse e di interessi anche contrastanti, entrando nel merito delle questioni oltre ogni ideologia”. Per esempio con i project financing.

    CREARE LAVORO CON IL TURISMO E LA CULTURA

    Come per gli altri candidati sindaco i temi sul tavolo della discussione sono quelle più vicini alle Acli: lavoro, welfare, ambiente, cultura. “La questione del lavoro non è competenza diretta di una amministrazione comunale – ribadisce Manildo -, tuttavia sono convinto debba essere presidiata non fosse altro che perché la nostra stessa Repubblica è fondata sul lavoro. Ed anche noi, per quanto possibile, dobbiamo contribuire a crearne. Lo abbiamo fatto sul fronte del turismo, con l’indotto legato alla rinascita dei locali e dei negozi del centro che hanno potuto investire in nuovo personale. Credo che la cultura sia stata un volano positivo, che va valorizzato e soprattutto potenziato per allargare le possibilità di crescita ed occupazionali”. Ricorda poi l’investimento attraverso piccoli bandi per avviare start up di attività commerciali e servizi. E rilancia sul tema dell’energia, che a suo giudizio potrà davvero essere un importante traino per il mercato del lavoro. “La rivoluzione democratica dell’energia non è utopia, ci stiamo già arrivando”.

    SUL WELFARE “ACCORDO” CON LE ACLI

    Poi arriva al welfare: rilancia il fattore famiglia, dice che lo stanno seriamente prendendo in considerazione perché è perseguibile senza troppo impegno, e ribadisce che darà attuazione alla Carta famiglia: “Il dialogo con i commercianti è avviato, dovremmo farcela”. Sulle situazioni di maggiore criticità ammette il bisogno di potenziare un serio lavoro di rete per evitare da un lato la frammentazione delle politiche di sostegno e dall’altro l’accesso a tutti i servizi da parte di pochi e il cono d’ombra per molti disagi che non vengono alla luce. “Le Acli propongono l’attivazione di un “casellario unificato delle prestazioni socio-assistenziali” – spiega Laura Vacilotto, presidente provinciale -. Il modello di welfare italiano si presenta in modo non uniforme, poiché registra notevoli diversità spostandosi da una Regione all’altra e, spesso, anche da un Comune all’altro. La mancanza di coordinamento e di integrazione fra gli interventi socio-assistenziali rende meno efficiente il sistema. Con un casellario unificato delle prestazioni del welfare (anche sviluppando quello già parzialmente realizzato dall’Inps) gli enti locali e gli enti pubblici erogatori potranno inserire le informazioni in un archivio consultabile anche da altri soggetti e ottenere un maggior coordinamento tra le misure, evitando inutili sovrapposizioni e liberando risorse che possono essere impiegate per altri servizi.

    RICOSTRUIRE LA FIDUCIA

    “Il percorso di coprogettazione è fondamentale. Oggi stiamo ad esempio lavorando su sportelli polifunzionali che saranno aperti a Palazzo Rinaldi per orientare i cittadini in modo non frammentato e ricostruire fiducia”. FIDUCIA. Giovanni Manildo ci torna quasi continuamente in molti ragionamenti: “E’ questo, secondo me, un elemento centrale che va tenuto conto e che rischia di saltare. I fatti delle due banche popolari sono davvero un grave ferita aperta per questo territorio”: E qui esce la sua professione di avvocato: “Stiamo ragionando su una iniziativa di legge che riconosca il diritto di credito alle persone tradite e turlupinate nei casi bancari senza andare in causa – racconta -, perché il risparmio è sancito dalla nostra Costituzione ed è un valore reale a cui restituire autentica pienezza di dignità”.

    E dunque il Comune può agire da catalizzatore di energie positive, aggregatore di rete, per ricreare un circuito di fiducia, una coscienza civica che poi è prevenzione alla maleducazione sociale, alle baby gang… “Ecco di nuovo – prosegue -: le paure vanno accolte ma anche accompagnate a trovare soluzione creando un patto tra cittadini ed ente pubblico di reciproca fiducia”.

    AMBIENTE: “ABBIAMO FATTO, FAREMO DI PIU’”

    Da sempre le Acli sui temi ambientali sono molto attente, e non è mancato in questo incontro uno spazio di dialogo e di proposta ad “osare di più” su una questione, quella dell’inquinamento dell’aria e delle polveri sottili che rappresenta un grave danno alla salute di tutti. “Riconosciamo il lavoro svolto con Contarina nell’ambito della gestione dei rifiuti, che ha dato risultati importanti – ha sottolineato Andrea Citron, componente di presidenza provinciale Acli -; ma serve fare di più perché il blocco delle auto non impatta in modo significativo sulla qualità dell’aria. Serve piantare alberi, agire con intelligenza sulle combustioni, svolgere un lavoro – che sicuramente è a lungo termine ma è anche il più importante – culturale”. “Sono d’accordo – ha sostenuto Manildo – tenendo conto che più volte questo tema è stato strumentalizzato con stupidaggini e che poco può un comune se il governo in materia è a livello regionale. Certo, non gioco allo scarica barile, ma non c’è dubbio che l’ambiente debba essere una priorità, anche con investimenti alternativi alle macchine, pensando si, in questo caso ad un area metropolitano sui trasporti che va realizzata”.

    “Il mio auspicio è che si elevi il dibattito politico della nostra città, troppo spesso crogiolato nella liturgia delle parti e dei partiti – ha concluso -. Potremo tutti guadagnarci, facendo meglio e di più, con il contributo di tutti i corpi intermedi della società”.

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    Una famiglia deve avere una casa dove abitare, una fabbrica dove lavorare, una scuola dove crescere i figli, un ospedale dove curarsi e una chiesa dove pregare il proprio Dio

    Giorgio La Pira