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21 marzo, la Giornata contro le mafie. Nessuno è escluso

    21 marzo, la Giornata contro le mafie. Nessuno è escluso

    Si è svolta il 21 marzo la XXIII Giornata nazionale della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie, riconosciuta ufficialmente anche dalla legge nazionale approvata nel 2017.  

    Le parole di don Ciotti a Foggia

    Quest'anno la ricorrenza promossa da Libera – Associazioni nomi e numeri contro le mafie, a cui aderiscono anche le Acli, ha visto Foggia come "piazza" principale, sotto il titolo: "Terra, solchi di verità e giustizia". Ma in centinaia di altre città italiane e in Europa si sono svolte manifestazioni. In più 40mila hanno sfilato per le strade della città pugliese, e circa un milione di persone in tutta Italia ha ricordato le vittime innocenti delle mafie, leggendo i loro nomi ad alta voce. "Piove ma è comunque primavera: ci sono migliaia e migliaia di giovani, adulti e associazioni che stanno camminando insieme", ha detto don Luigi Ciotti, fondatore di Libera.

    "Il problema non sono le mafie ma siamo noi"

    "Il cambiamento ha bisogno di tutti. Lo chiediamo alla politica, alle istituzioni, ma dobbiamo chiederlo anche a noi stessi come cittadini. Oggi non è solo un evento, è un momento di riflessione, di incontro, è una memoria viva, fatta di impegno e di responsabilità. Il problema non sono le mafie ma siamo noi. Dobbiamo reagire, bisogna aver coraggio, il coraggio delle denunce. Non bisogna lasciare soli i familiari delle vittime ma non lasciare soli neanche chi denuncia. Ci vuole continuità, ci vuole speranza. E ci vuole collaborazione con le istituzioni".

    "Non ci ucciderete mai"

    E rivolgendosi direttamente ai mafiosi, don Ciotti ha detto: "Non ce la farete con le vostre bombe e le vostre auto bruciate. Vi prego cambiate vita, siamo disposti ad accogliere i vostri bimbi. Trovate questo coraggio: non è vita quella che fate. State uccidendo la vostra vita. Noi non ci ucciderete mai, perchè qui siamo vivi e la nostra è una memoria di persone che vogliono il cambiamento. Il problema più grave non è solo chi fa il male, ma chi lo lascia fare nell'indifferenza".

    Nessuno è escluso, nemmeno in Veneto

    "Nessuno è necessario, nessuno è insostituibile, ma nessuno può agire al posto nostro. Tutti siamo chiamati a scelte più coraggiose, e non dimenticate che coraggio e umiltà non richiedono eroismi ma generosità e responsabilità", ha concluso don Ciotti. "Non ci si può limitare a chiedere cambiamento, dobbiamo diventare noi stessi cambiamento". Parole che risuonano forte e chiaro.

    Parole che non devono far sentire esonerato nessuno. Il messaggio di Libera è stato lanciato da un palco a Foggia, ma le mafie dimostrano sempre più il loro radicamento al nord. Anche in Veneto. La relazione 2017 della Direzione nazionale antimafia segnala che il Veneto è al nono posto per gli illeciti accertati che riguardano l’infiltrazione nell’aggiudicazione degli appalti pubblici. Le ecomafie fanno affari nel Nordest, utilizzando la falsificazione di documenti, generando ricavi reinvestiti poi in attività legali. 'Ndrangheta e camorra si spartiscono traffici e profitti da usura e estorsione con le organizzazioni straniere.

    Anche se non sparano, le mafie in Veneto sono in grado di intaccare il tessuto socio-economico del territorioafferma Unioncamere Veneto. Nessuno è escluso.

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    Una famiglia deve avere una casa dove abitare, una fabbrica dove lavorare, una scuola dove crescere i figli, un ospedale dove curarsi e una chiesa dove pregare il proprio Dio

    Giorgio La Pira