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Il circolo QdP sul referendum costituzionale

    Il circolo QdP sul referendum costituzionale

    Il circolo ACLI del QDP in merito al Referendum Costituzionale del 4 Dicembre 2016, riconosce alla partita refendaria, qualora prevalesse il Si, una svolta epocale, non per le sorti dell’attuale governo che l’ha proposta e portata avanti con forza, ma per le future implicazioni istituzionali soggette inevitabilmente a forti e necessari cambiamenti.

    Tutto questo però sembra non sia l’oggetto del contendere. Nei confronti tra le ragioni del SI e quelle del NO,  si assiste ad una sorta di “strabismo” dove molti, senza entrare nel merito della riforma, adducono motivazioni a seconda delle loro convenienze e appartenenze politiche.

    L’oggetto principale della contesa è far cadere il Governo Renzi e rientrare nuovamente nella partita politica. Man mano  che ci si avvicina  alla data referendaria il dibattito si fa più pressante e i toni si stanno scaldando anche con qualche uscita che definire poco elegante è puro eufemismo. 

    obbiamo guardare alla grande occasione dettata da questa consultazione: possiamo finalmente superare alcune storture del nostro sistema costituzionale e dotare il nostro paese di istituzioni più moderne e anche meno costose.

    Alcune riduzioni di costi si avrebbero con l’abolizione degli stipendi e delle indennità ai  Senatori e con la soppressione del CNEL.   

    La riforma modifica molti articoli della Carta ma non la stravolge nelle sue linee costitutive. Fa sua invece la necessità di superare il Bicameralismo Perfetto oggetto di discussione dei Padri costituzionalisti già al momento di stesura della Carta. Una sola Camera tenuta a legiferare dovrebbe garantire maggiore capacità all’azione di governo.

    Non dobbiamo poi temere come molti adducono, ed è forse l’implicazione più delicata di tutto l’impianto di modifica costituzionale, che la riforma attribuisca troppo potere al Governo.

    I contropoteri che conosciamo (Corte Costituzionale, Presidente della Repubblica, Magistratura …) rimarranno sempre a presidio del corretto rapporto democratico fra le varie Istituzioni del nostro paese.

    Altro punto molto importante riguarda la modifica del titolo V°  circa i rapporti e i poteri attribuiti alle Regioni con la riforma del 2001.Va assolutamente superata la sovrapposizione stato-regione su molte materie (reti di trasporto, energia, turismo..) ritenute concorrenti ed oggetto di contenziosi e ricorsi alla Corte Costituzionale.

    E’ auspicabile comunque in futuro che le deleghe vengano concesse solo a quelle Regioni in grado di  gestirle in modo corretto e senza sprechi. Il Circolo ACLI del QDP si esprime per un SI alla Riforma perché ritiene indispensabile procedere ad un rinnovamento delle nostre Istituzioni democratiche, anche se riconosce che la complessità e la vastità della materia referendaria si presterà ad inevitabili nuovi contenziosi.

    Riuscire a rinnovare le nostre istituzioni si darebbe poi un bel segnale a chi ci guarda da fuori, soprattutto in Europa, che anche l’Italia è in grado di cambiare e rinnovarsi.

    Circolo ACLI del Quartier del Piave
    16 Novembre 2016

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