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JOBS ACT E RIFORMA DEL TERZO SETTORE

    JOBS ACT E RIFORMA DEL TERZO SETTORE

    BOBBA (PD) A TREVISO: IL JOBS ACT E’ UN TRAGUARDO RAGGIUNTO. E CON BUONE PROSPETTIVE
    CITRON (ACLI): NELLA RIFORMA DEL LAVORO INTENTI IMPORTANTI, LO SFORZO NON E’ VANO
    E #diamociunamano coinvolge attivamente le persone beneficiare di interventi di sostegno al reddito

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    Treviso, 20 aprile 2015.
    Il primo tagliando sulla Riforma del Mercato del Lavoro si potrà fare a giugno con le rilevazioni Istat degli occupati e disoccupati nel primo semestre 2015. Certo, per ora i segnali sembrano positivi: a livello nazionale le ore di cassa integrazione sono scese del 41,2% nel bimestre gennaio-febbraio di quest’anno rispetto al corrispondente periodo del 2014. Ed il lavoro stabile è in aumento in questi primi mesi del 2015.
    I dati veneti parlano di 35 mila assunzioni a tempo indeterminato, 10 mila in più rispetto allo stesso periodo del 2014. Anche le trasformazioni da contratti a tempo determinato o di apprendistato si attestano attorno ai 10 mila, di poco inferiori all’anno precedente.

    “Vogliamo che il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti diventi il modo normale di assumere e che questo costi strutturalmente meno degli altri. Penso che il Jobs Act rappresenti un importante traguardo – ribadisce l’on. Luigi Bobba, sottosegretario al Ministero del Lavoro, intervenendo oggi ad un incontro organizzato dalle Acli di Treviso sui temi del Jobs Act e della riforma del Terzo settore - così come i passi avanti fatti per gli ammortizzatori sociali in caso di disoccupazione involontaria e ricollocazione dei disoccupati, le proroghe della cassa integrazione straordinaria per crisi aziendale nei casi di cessazione di attività, le modalità di accesso alla pensione anticipata. Stiamo procedendo con i decreti attuativi per essere completamente operativi da giugno”.

    Mancano ancora all’appello, infatti, il riordino della cassa integrazione e delle politiche attive, con la nascita dell’agenzia nazionale per l’occupazione; l’agenzia unica sulle attività ispettive ed il decreto legislativo con la semplificazione degli adempimenti in materia di lavoro.
    “Il Jobs Act contiene alcuni intenti importanti - commenta Andrea Citron, presidente provinciale Acli – a partire dall’esigenza di fare chiarezza e di far uscire dalla straordinarietà e rendere stabili ed universali gli ammortizzatori, le tutele, le politiche attive del lavoro, l’individuazione di un salario minimo laddove non ci sono le coperture contrattuali, la conciliazione, la semplificazione delle norme e la riduzione di troppi contratti flessibili. È una riapertura delle misure che consentano di ridistribuire il lavoro che c’è”.

    Flessibilità, quindi, ma anche opportunità nuove ed il superamento di forme contrattuali datate. “La Riforma del mercato del lavoro – aggiunge Andrea Luzi, presidente regionale Acli e responsabile delle Acli nazionali al welfare e reti di imprese – rappresenta un significativo superamento di forme contrattuali non più attuali e, soprattutto, un’opportunità per i giovani, che possono contare su occasioni professionali che prima li escludevano e su un percorso di inserimento al lavoro al passo con la società moderna e con le esigenze delle imprese. Naturalmente forme di incentivazione alle aziende sono fondamentali per rendere operativo il Jobs Act e ripristinare nel Paese un livello di occupazione che garantisca la dignità della persona”.

    Pure la Riforma del Terzo settore, approvata alla Camera ed ora in esame al Senato, su cui il sottosegretario Luigi Bobba si confronta oggi con gli stakeholder trevigiani, rappresenta un volano capace di offrire beni e servizi ed al tempo stesso creare occasioni di lavoro, anche in questo tempo di crisi, mentre il mondo del volontariato offre possibilità di tenuta alla rete sociale.

    “È per questo che ci pare importante intervenire per appoggiare il loro operato, per l’importanza strategica ed il radicamento sul territorio”.
    In questa prospettiva si inserisce la nuova azione del Ministero: #diamociunamano, che prevede la realizzazione di progetti di utilità sociale promossi da Comuni ed associazioni del Terzo settore con il coinvolgimento in attività di volontariato di persone beneficiarie di un sostegno al reddito. Un modo concreto per dare risposte ai bisogni del territorio. Al fondo sono stati assegnati 4 milioni 900 mila euro per ciascuno dei due anni. Si stima di poter assicurare annualmente altrettante giornate di volontariato coinvolgendo circa 19 mila persone per un intero anno.

    “Le Acli sono state molto impegnate in quest’ultimo anno nella promozione di progetti di formazione ed inserimento lavorativo di persone considerare “deboli” per il mercato del lavoro, realizzati anche grazie alla stretta collaborazione con la rete del volontariato. “Non di solo pane” – con target uomini e donne senza fissa dimora - e “Giovani donne” hanno coinvolto complessivamente una ventina di soggetti in percorsi di formazione e reinserimento socio-lavorativo. Non solo numeri, ma storie di persone che abbiamo accolto ed accompagnato”.

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    Una famiglia deve avere una casa dove abitare, una fabbrica dove lavorare, una scuola dove crescere i figli, un ospedale dove curarsi e una chiesa dove pregare il proprio Dio

    Giorgio La Pira