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Lavoro dignitoso e scuola: da don Milani ad oggi

    Lavoro dignitoso e scuola: da don Milani ad oggi

    Si conclude a fine maggio in occasione dei 100 anni dalla nascita di don Lorenzo Milani (27 maggio 1923) un percorso sul tema del lavoro dignitoso che comprende 2 progetti, coinvolge quasi 1300 alunni di 9 scuole superiori della provincia e 18 tra centri educativi occupazionali diurni e centri di lavoro guidato.

    IL PROGETTO “relAZIONARSI con il diVERSO”

    Articolo 4 della Costituzione
    La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
    Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.

    Lo scorso marzo le Acli Provinciali di Treviso aps sono tornate a coordinare dopo la pausa del covid il progetto “relAZIONARSI con il diVERSO”: un percorso rivolto agli studenti delle classi terze dell’istituto superiore IIS Einaudi–Scarpa di Montebelluna, che hanno avuto la possibilità di visitare alcuni centri educativi occupazionali diurni e centri di lavoro guidato e inserirsi nella loro attività quotidiana, entrando in relazione con i "diversi" che lì sono accolti. L'obiettivo è stato creare una vicinanza, una scoperta dell’altro mettendosi in moto, “azionandosi verso l’altro”.
    Il progetto si articola in tre fasi con il coordinamento degli operatori Acli che fanno da interfaccia tra scuola e centri cercando di incrociare le diverse esigenze: inizialmente sono previste due ore di attività formativa in aula, seguite da una giornata trascorsa singolarmente oppure a gruppi di 2/3 alunni in un centro diurno e infine gli operatori Acli tornano in aula per un’ultima ora di restituzione sulle impressioni avute durante la giornata in uscita.
    18 centri sparsi nei comuni di Montebelluna, Castelfranco Vedelago, Valdobbiadene, Asolo, Pederobba, Castelcucco, Altivole, Vidor, Volpago, Giavera, Monfumo, Loria hanno accolto a braccia aperte più di 100 ragazzi.
    Ecco alcune testimonianze dei ragazzi: “Mi ha colpito la loro accoglienza e la voglia di socializzare”. “Le persone che frequentano questi centri e gli operatori che ci lavorano si vogliono bene veramente”. “All’inizio provavo un po’ di imbarazzo ma sono stata accolta con molti sorrisi e ognuno a modo suo mi ha spiegato come dare una mano nel lavoro che stavano facendo”.
    Quello che i ragazzi hanno scoperto è la capacità che ha il lavoro di donare dignità: il lavoro come strumento di protagonismo, percorso verso l'autonomia possibile, impegno sociale.

    La mostra itinerante “Barbiana. Il silenzio diventa voce”
    La Fondazione don Lorenzo Milani ha realizzato una mostra itinerante sul parroco di Barbiana e la sua scuola. La mostra è pensata per scuole, associazioni, parrocchie e iniziative culturali in genere.  
    Anche quest’anno le Acli di Treviso ospitano e promuovono la mostra portandola da una scuola all’altra per far conoscere meglio la figura di don Lorenzo Milani in occasione del centenario dalla nascita.
    Il percorso espositivo presenta la vita del priore: la sua giovinezza, il primo incarico, l’arrivo a Barbiana sino agli sviluppi della scuola. Gli scatti si concentrano soprattutto su quest’ultimo periodo, ritraggono in modo obiettivo e lucido i ragazzi che si sono incontrati e formati in quelle atipiche aule e con quel singolare maestro.
    L’insieme di quelle immagini fa vivere la situazione che don Lorenzo Milani trovò in quel pezzo di mondo e come la scuola che lui creò per i primi sei ragazzi, gradualmente andò oltre, ben oltre la scuola, per divenire una comunità tra don Lorenzo, i suoi ragazzi e quel piccolo popolo.
    “Barbiana. Il silenzio diventa voce” è il titolo emblematico per una realtà in cui dal silenzio del non sapere, i figli dei poveri e degli emarginati hanno acquisito la consapevolezza che il sapere e la parola rendono uguali.
    Un “silenzio” depositario di una cultura non scritta, che si tramanda di generazione in generazione che non emerge mai, dato che gli ultimi non scrivono libri, non fanno convegni, non tengono conferenze. Una condizione che purtroppo perdura anche oggi.
    A Barbiana quel silenzio si è fatto voce. Ha fatto emergere un messaggio forte che è stato capace di parlare molto lontano, nel tempo e nei luoghi, e ancora oggi continua a muovere, ad esaltare, o a urtare.
    Attraverso il sapere e la parola i ragazzi di Barbiana hanno potuto formare la propria coscienza, riconoscendo i doveri e facendo valere i propri diritti nella società e nel lavoro.
    La mostra, grazie agli operatori e volontari Acli, ha iniziato il suo percorso itinerante lo scorso 2 maggio e ha già fatto tappa in 2 delle 9 scuole che l’hanno richiesta.

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    Una famiglia deve avere una casa dove abitare, una fabbrica dove lavorare, una scuola dove crescere i figli, un ospedale dove curarsi e una chiesa dove pregare il proprio Dio

    Giorgio La Pira