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Fap Acli: prima di tutto, tornare alla fiducia!

    Fap Acli: prima di tutto, tornare alla fiducia!

    La Fap Acli di Treviso ha promosso nel mese di luglio un questionario rivolto ai propri associati sulla “ripartenza” dopo il lockdown e la fase 2 della pandemia ancora in atto.

    L’obiettivo è stato quello di raccogliere informazioni su come hanno vissuto gli over 65 i primi sei mesi del 2020, qual è la loro percezione attuale e cosa chiedono ad una associazione come la Fap per il prossimo futuro.

    L’indagine è stata condotta per l’80% telefonando ai soci, il 20% ha compilato autonomamente il questionario online.

    Il fatto di aver contattato associati della Fap, aprendo un canale di dialogo e di conoscenza reciproca tra associazione e tesserato, ha permesso in tutti i casi di superare ritrosie iniziali, di raccogliere informazioni e considerazioni interessanti, di far conoscere un po’ meglio le iniziative della Federazione, di creare piccole occasioni di ascolto/confronto. Insomma, di essere VICINI alle persone.

    Tra i molti dati raccolti se ne segnalano alcuni.

    1. il 90% over 65 dichiarano che dal 1° febbraio ad oggi la loro salute è stata buona o discreta. Abbiamo dunque intercettato una platea di persone che, per lo più, stanno bene.
    2. Alla domanda: Ha avuto paura/ha paura di essere infettato dal Covid il 32,3% risponde poco e il 26% abbastanza; alla domanda successiva Ha avuto/ha paura che i suoi familiari possano contrarre l’infezione il 38% risponde abbastanza e il 30% poco. Come a dire che gli anziani sono spesso più preoccupati per i fili che lavorano e dunque hanno maggiori occasioni di contrarre il virus, che per se stessi, avendo messo in atto le strategie di contenimento e limitando ogni possibilità di assembramenti. Infatti, dopo il lock down il 36,1% dichiara di uscire da 1 a 3 volte a settimana, il 32% da 3 a 5.
    3. Complessivamente gli over 65 intervistati dichiarano di non aver variato le proprie spese di alcun genere.
    4. L’85% sostiene di non sentirsi solo, durante e dopo il lock down. Ciò non toglie che sono state intercettate in questo lavoro di indagine telefonica una quindicina di persone che invece vivono in solitudine, in alcuni casi faticano ad uscire.
    5. Il 93% usava la tecnologia già prima del lock down, il telefonino/smartphone per comunicare con parenti e amici. L’utilizzo degli strumenti online non è variato durante il lock down, gli over 65 hanno continuato ad usare questa modalità per restare in contatto ma non sono variate le % di chi utilizza servizi online, segue incontri e webinar, fa acquisti.
    6. Alla domanda: come trascorre il suo tempo ora emerge il quadro “classico” dell’impegno degli anziani oggi, divisi tra interessi personali (lettura, passeggiate, volontariato, orto) e impegni familiari (gestione dei nipoti).
    7. Interessante è la risposta data alla domanda sullo stato d’animo attuale che qui riporto per intero: (rassegnazione 8% - timidezza 1% - preoccupazione 23% - incertezza 30% - noia 1% - speranza 29% - novità 1% - attesa 7% - ottimismo 27%). Se si uniscono insieme ottimismo e speranza si raggiunge il 56% a fronte di chi si dichiara preoccupato e incerto che raggiunge il 23%. Colpisce questo dato per le possibili letture da fare: l’incertezza spesso non è legata alla propria situazione ma a quella dei familiari, in particolare i figli (per il lavoro che manca o e in crisi, l’economia in difficoltà…). E’ come se gli over 65 stessero dicendo: “la nostra storia ci dice che dobbiamo continuare ad avere fiducia e guardare le cose con ottimismo, perché dietro ad ogni crisi si è sempre nascosta una opportunità, uno slancio in avanti”. Ricostruire fiducia è, in questo momento, un compito fondamentale per la Fap Acli.

    L’ultima parte del questionario metteva a tema la FAP ACLI.

    1. Il 54,3% degli intervistati dichiara che aderirebbe a proposte Fap di tipo aggregativo, culturale, formativo, però dovrebbe valutarne i costi; il 25,5 aderirebbe senza porre condizioni. Chiedono che vengano organizzati soprattutto corsi a carattere culturale (21 persone), uscite sul territorio anche di tipo gastronomico (42 persone). Chi non aderirebbe partecipa già di altre proposte o dichiara di faticare a muoversi ad uscire di casa.
    2. Il feedback rispetto ai servizi Acli (Patronato, Caf, Lega consumatori) che gli intervistati hanno utilizzato è positivo.

    ALCUNE CONSIDERAZIONI

    1. Vale la pena di porre l’accento e approfondire la riflessione rispetto alla questione dell’ottimismo e della fiducia in questo tempo complesso.
    2. La Fap Acli di Treviso è chiamata ad alcune azioni importanti:
      1. Rinnovare e rinforzare la sua proposta culturale, ottemperando ovviamente a tutte le norme e le attenzioni in materia di tutela della salute, già a partire dal prossimo autunno.
      2. Restituire attraverso mail o cartaceo alle persone contattate per il questionario un abstract di quanto raccolto e delle riflessioni maturate.
      3. Mantenere un filo di contatto con le persone contattate che vivono in solitudine.
    Saranno tre azioni che la Fap di Treviso può mettere in campo per dare riscontro concreto della fiducia sul presente e sul futuro che è chiamata a ridonare ai nostri territori.

    Treviso, 17 settembre 2020

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    Una famiglia deve avere una casa dove abitare, una fabbrica dove lavorare, una scuola dove crescere i figli, un ospedale dove curarsi e una chiesa dove pregare il proprio Dio

    Giorgio La Pira