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Sul crinale del cambiamento - settimana sociale dei cattolici trevigiani

Categoria
Eventi
Data
2016-09-3020:30
Luogo
Auditorium Pio X Treviso - Viale Bartolomeo D'Alviano
31100 Treviso TV, Italia
File Allegato

AL VIA LA SETTIMANA SOCIALE DEI CATTOLICI TREVIGIANI
A settant'anni dalla Repubblica per un rinnovato protagonismo dei cattolici nel mutamento di un'epoca

MERCOLEDÌ 28 SETTEMBRE 2016
PRIMA SERATA
70 ANNI DI REPUBBLICA, 30 DI SETTIMANE SOCIALI A TREVISO: IL CONTRIBUTO DEI CATTOLICI ALLA PROGETTAZIONE DELLA “CASA COMUNE”
Introduzione di Gianfranco Agostino Gardin, arcivescovo-vescovo di Treviso
Intervento di Pierluigi Castagnetti, già segretario Ppi e già vicepresidente della Camera dei Deputati
Questa prima serata è l’occasione per celebrare la nostra trentesima edizione, inserendola in un lungo percorso, ancora ben lungi dall’essere concluso, che scegliamo di far partire con l’impegno dei cattolici nell’Assemblea costituente, agli albori della Repubblica: un impegno riformista in grado di progettare in modo lungimirante, senza guardare alle contingenze del momento. A quali condizioni questa stagione si può rinnovare?

VENERDÌ 30 SETTEMBRE 2016
SECONDA SERATA
VERSO IL REFERENDUM SULLE RIFORME ISTITUZIONALI. LE RAGIONI DEL SÌ E QUELLE DEL NO
Dialogo tra: Stefano Ceccanti docente di Diritto Costituzionale e Diritto Parlamentare all’Università la Sapienza di Roma
Luca Antonini docente di Diritto Costituzionale all’Università di Padova
I cittadini italiani in queste settimane sono chiamati ad informarsi per poi esprimersi in un referendum sull’importante riforma della seconda parte della Costituzione approvata dal Parlamento, sulla spinta dei presidenti Napolitano e Matterella e dell’attuale Governo. Tale riforma, però, è controversa e i pareri, anche nel cosiddetto mondo cattolico, sono diversi. Il dibattito ha l’obiettivo di offrire spunti di conoscenza e riflessione sulla riforma, in vista del nostro voto.

4 OTTOBRE 2016
TERZA SERATA
ECLISSI DELL’EUROPA? RIDARE UN’ANIMA E UNA SPERANZA AL PROGETTO DI PACE E DI SVILUPPO DEL NOSTRO CONTINENTE
Luciano Larivera sj gesuita, giornalista già nel Collegio scrittori della Civiltà Cattolica
Nella crisi delle istituzioni e del rapporto tra i cittadini e le élite, spicca la situazione che sta vivendo l’Unione europea. Il sogno di un’Europa unita è asfissiato da istituzioni comunitarie percepite come lontane e burocratiche. L’uscita del Regno Unito rischia di avviare un processo di disgregazione che non può non preoccupare. Come invertire questa tendenza?

MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016
QUARTA SERATA
L’UMANITA’ TRA ESODO ED ESILIO
in collaborazione con PARTECIPARE IL PRESENTE
Giorgio Scatto priore Comunità di Marango (Ve)
L’umanità è stata caratterizzata da sempre da esodi che hanno portato popoli a migrare da terre a terre per trovare situazioni migliori. Parti dell’umanità hanno spesso conosciuto l’esilio, vale a dire quella situazione in cui si viene cacciati dalla propria terra, dove si sente minacciata la propria sopravvivenza, i propri beni, la propria cultura, il proprio credo. Contemporaneamente assistiamo ad una chiusura da parte dei “popoli del Nord”, che sempre più temono l’incontro e si fanno guidare nelle proprie scelte dalla paura e dallo smarrimento. Ci potrà aiutare in questa situazione di crisi e mutamento la rilettura dell’esodo biblico e quella dell’esilio del popolo d’Israele.


La Settimana sociale dei cattolici trevigiani raggiunge il significativo traguardo della trentesima edizione, proprio nell’anno in cui celebriamo il settantesimo anniversario della nostra Repubblica. Ricorrenze che coincidono con una fase cruciale della vita civile, democratica ed istituzionale, per il nostro paese e per l’intera Europa.

Le fondamenta dell’Unione europea sono scosse dal recente referendum sulla Brexit e da continue spinte che mettono in discussione, oltre che le Istituzioni comunitarie, gli stessi ideali che spinsero i nostri padri a sognare l’Europa unita.

L’eterna transizione italiana potrebbe trovare un punto fermo in importanti (anche se discusse) riforme istituzionali che, se saranno confermate dai cittadini, cambieranno in profondità il funzionamento del nostro Stato.
Gli stessi Enti locali sono in parte coinvolti in tale riforma della Costituzione e cercano di adeguarsi a recenti e imminenti cambiamenti legislativi: le nuove Province pensate come Enti di secondo livello, le Città metropolitane, la spinta verso i Comuni perché si aggreghino attraverso fusioni o unioni.

Sullo sfondo il perdurante scollamento tra istituzioni e cittadini, che sfocia spesso in una generalizzata sfiducia verso chi è percepito come élite.

I cattolici impegnati nella vita culturale, sociale, istituzionali e politica, fin dalla Costituente, hanno sempre dato un contributo di idee e di azione al cambiamento inteso come riformismo attento alle regole e alla vita sociale, in vista del rafforzamento delle istituzioni democratiche, di uno Stato più giusto e di una piena partecipazione dei cittadini alla vita pubblica.

Di fondo, c’è l’idea che il tema delle regole e del corretto funzionamento degli organi democratici, pur sembrando astratto, sia invece fondamentale per il buon funzionamento della democrazia.

La crisi della politica, dei rapporti tra poteri (anche economici), delle procedure democratiche e della capacità decisionale della politica (si veda anche la crisi dell’Unione europea) accade anche per l’incapacità di avvicinare le istituzioni ai cittadini e per le mancate riforme attese da decenni. Le necessarie riforme non solo delle Istituzioni repubblicane, sia centrali che locali, ma anche di quelle europee possono costituire un bagaglio per affrontare quel “cammino nel deserto” che oggi ci troviamo ad affrontare, dentro una crisi che è economica, etica e politica insieme.

In quest’ottica, la Settimana sociale si collega al ciclo di incontri che viene pensato in questo periodo dall’associazione “Partecipare il presente” e dalle iniziative per amministratori locali promosse dall’Istituto Toniolo.

 
 

Altre date

  • 2016-10-04 20:30
  • 2016-09-30 20:30
  • 2016-09-28 20:30
 
Una famiglia deve avere una casa dove abitare, una fabbrica dove lavorare, una scuola dove crescere i figli, un ospedale dove curarsi e una chiesa dove pregare il proprio Dio

Giorgio La Pira