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Soluzioni innovative per una economia solidale

  • Pubblicato inAcli
Soluzioni innovative per una economia solidale
Venerdì 25 maggio 2018, alle 9.15 presso la Sala della Comunità di Casier, si terrà il convegno "Soluzioni innovative per un'economia solidale", che vede anche le Acli di Treviso tra i suoi promotori.

Sarà l’occasione per ascoltare gli interventi di Davide Girardi, sociologo dello IUSVE, e Franco Floris, direttore di Rivista Animazione Sociale, che partendo da un’analisi della situazione economica e sociale del territorio trevigiano analizzeranno le proposte di strumenti innovativi nel contrasto delle povertà, come il microcredito. A seguire, spazio alla tavola rotonda coordinata dal prof. Lorenzo Biagi, con Ri-C.Er.Ka., Caritas tarvisina, Centromarca Banca e il Comune di San Donà di Piave

Nel corso del convegno sarà siglata anche una convenzione, che garantisce crediti non superiori ai 3mila euro a persone in condizioni di marginalità, tassi di interesse bassissimi, e promuove l'impegno nel volontariato come forma di garanzia.

La firma del patto per un'economia solidale 

Le cooperative del gruppo Ri-C.Er.Ka.CEIS ed Erga, la Caritas tarvisina e la banca di credito Cooperativo CentroMarca Banca sigleranno a Casier il progetto “microcredito ed educazione all’uso del denaro”. Nello specifico, il progetto sottoscritto prevede che CEIS, Erga e Caritas creino un fondo da 15mila euro (5mila euro a testa) che verrà gestito da CentroMarca Banca.

Questo fondo consentirà l’accesso al credito a persone in condizioni di marginalità che difficilmente verrebbero giudicate “bancabili” secondo i criteri comuni del credito. Si tratta in particolare di persone che abbiano avuto un legame con CEIS ed Erga, cooperative che si occupano di accogliere e includere lavorativamente soggetti che abbiano affrontato alcol dipendenza o tossicodipendenza, o con la Caritas, storico punto di riferimento per chi affronta situazioni di difficoltà economica.

Il credito erogato non sarà superiore ai 3mila euro e deve essere orientato a qualsiasi investimento che abbia l’obiettivo di migliorare la propria condizione sociale o lavorativa, come le spese per una situazione abitativa autonoma o l’acquisto di un mezzo utile per recarsi a lavoro.

I destinatari del soggetto, oltre all’impegno per trovare un’occupazione lavorativa, dovranno garantire una presenza attiva nelle associazioni di volontariato del territorio in base alla propria attitudine. Quest’ultimo punto diventa in qualche modo una vera e propria forma di garanzia complementare assieme all’occupazione lavorativa.

Le condizioni del microcredito 

CentroMarca Banca, che ha sposato il progetto con grande disponibilità e sensibilità, gestirà il conto gratuitamente e terrà il tasso d’interesse minimo (1,75%). Il piano di rientro previsto sarà indicativamente di 24 mesi e in caso di perdita documentata del posto di lavoro la rata mensile potrà essere ridotta fino al dimezzamento. Una volta rientrato il prestito la somma potrà essere destinata ad un nuovo beneficiario, secondo un principio per cui il destinatario di un prestito si rende responsabile nella restituzione a favore di una futura persona da sostenere.

Il microcredito verrà affiancato da una vera e propria educazione al risparmio e all'uso del denaro, un accompagnamento che si inserisce nell'idea che dalla logica assistenziale si passi ad un vero e proprio welfare generativo

Il progetto è per ora una piccola goccia in un oceano, ma vuole essere un punto di partenza per creare un modello virtuoso in cui il territorio sia protagonista. 

Il Patronato e il welfare che cambia. La 1° giornata regionale dei promotori sociali

Il Patronato e il welfare che cambia. La 1° giornata regionale dei promotori sociali

Le dinamiche del welfare sono sempre più complesse e di difficile interpretazione ed i diritti non sono per sempre. Occorrono uomini e donne preparati che se ne prendano cura, che li promuovano e, così facendo, tutelino le persone, sostenendole nell’espletamento dei propri diritti di cittadini e lavoratori. Fare il volontario per le Acli è in prima istanza la messa in atto di una dimensione di aiuto verso persone in difficoltà.

Per riconoscere questo ruolo importante e per rispondere ai dubbi e le domande sul welfare che cambia, il 25 maggio si tiene a Treviso la prima Giornata regionale dei promotori sociali del Patronato Acli in Veneto. Sarà presente il presidente nazionale delle Acli Roberto Rossini con Luca Conti, presidente Acli Emilia Romagna, e Loris Montagner, direttore del Patronato Acli Trentine, preceduti da un approfondimento del ricercatore Lorenzo Bandera.

Come cambia il welfare in Italia

Il Patronato, come tutti gli attori attivi in questo campo, si trova a rispondere alle nuove sfide del welfare. “Occorre guardare al di là del perimetro strettamente pubblico, indirizzando l’attenzione verso il mercato e la società”, ricercando nuove forme di collaborazione e sinergia tra i diversi ambiti e il settore pubblico.

Il laboratorio di ricerca Percorsi di secondo welfare spiega così il nuovo modello di stato del benessere che si sta configurando. Nato nel 2011 su iniziativa del Centro di Ricerca Luigi Einaudi, in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano, presenterà un suo approfondimento anche nella giornata regionale dei promotori a Treviso, attraverso l'intervento di Lorenzo Bandera.

Il welfare non è immobile e immutabile. Di fronte alle nuove forme di protezione e investimento sociale – scaturite anche dalla crisi e dalle debolezze del sistema, – questo gruppo di ricerca ha coniato il nome di “secondo welfare”, che comprende tutte quelle “dinamiche ed esperienze capaci di coniugare il ridimensionamento della spesa pubblica con la tutela dei nuovi rischi sociali, in particolare attraverso il coinvolgimento crescente di attori privati e del terzo settore”.

Cos'è il "secondo welfare" e quanto vale

Non esiste più solo lo Stato o il sistema delle famiglie. Si implementano piani di welfare aziendale. Si studiano le forme di contrasto alla povertà messe in campo dalle Fondazioni di origine bancaria, e le dinamiche di empowerment dei destinatari degli interventi. Si sviluppano le Fondazioni di partecipazione per il “dopo di noi”, le Youth Bank, le Fondazioni comunitarie nate nel Mezzogiorno e quelle d’impresa. Muta la filantropia istituzionale.

In Italia, secondo l'ultimo rapporto, le risorse non pubbliche mobilitate verso prestazioni e servizi di secondo welfare valgono ormai diversi punti di Pil, sicuramente più di 5%, con un bacino di potenziali destinatari in crescita. Se il “primo” welfare continua ad essere sotto stress, nonostante i segnali di ripresa – sostiene il laboratorio, – il secondo welfare gioca un ruolo sempre più significativo rispetto ai nuovi bisogni crescenti. Senza però erodere gli spazi del primo modello, anzi creando sinergie e delle possibilità per rinnovare tutto il sistema del welfare.

Il programma della 1° giornata regionale dei promotori sociali del Patronato Acli

Convegno: le sfide del welfare e le risposte del Patronato Acli
Sala Longhin presso il seminario di Treviso, piazzetta Benedetto XI
Ore 9.45 Arrivo e iscrizione 
Ore 10.00 "Un welfare che cambia tra sfide, rischi, opportunità", approfondimento di Lorenzo Bandera (ricercatore Percorsi di secondo welfare, Università di Milano) 
Ore 11.15 Dialogo con Luca Conti (presidente Acli Emilia Romagna) e Loris Montagner (direttore Patronato Acli Trentine)
Ore 12.00 Conclusioni di Roberto Rossini (presidente nazionale Acli)

È prevista la premiazione per i promotori sociali più anziani per servizio.

Pranzo presso il Centro della famiglia di Treviso (di fronte al seminario) organizzato e gestito da Enaip, sede di Conegliano.

Proposta culturale: dalle ore 14.30 sono previste le visite guidate per gruppi di 25 persone (con ingresso ogni 15 minuti) alla mostra "Rodin uno scultore ai tempi di Monet" di Linea d’ombra al Museo di Santa Caterina di Treviso (la visita dura circa un'ora).

L'iniziativa è realizzata con risorse 5x1000 dell'Irpef anno 2015.

Scopri come si diventa promotore sociale per le Acli.

Gita di primavera a Lubiana con il Ceriape

Gita di primavera a Lubiana con il Ceriape

Il Centro ricreativo anziani e pensionati di Roncade (Ceriape) organizza una splendida gita di primavera a Lubiana, in Slovenia, per l'8 giugno prossimo.

Il programma prevede:
6.30 ritrovo partecipanti in piazzale Donatori del Sangue
6.45 partenza in pullmann
9.00 breve sosta in autogrill
10.30 arrivo previsto a Lubiana, incontro con la guida e visita alla città, capitale della Slovenia, città romantica, ricca di storia, vivace e piena di attrazioni
13.00 pranzo in ristorante a base di ottimi piatti tipici
15.00 possibile tempo libero per una passeggiata
16.30 partenza per il rientro
18.30 sosta lungo il percorso
20.30 arrivo previsto

Prenotazioni entro il 1° giugno.

Quota di partecipazione 60 euro, per un numero minimo di 45 persone.
Carta di identità o passaporto valido.

Per informazioni: Ceriape tel. 0422842260

    730 precompilato: a correggere c'è sempre tempo

    • Pubblicato inCAF
    730 precompilato: a correggere c'è sempre tempo

    Se la dichiarazione è stata trasmessa sbagliata, c’è tempo e modo di recuperare. Sappiamo che dal 2 maggio è scattata la possibilità di metter mano, concretamente, alle dichiarazioni precompilate 2018 rese disponibili sul sito dell’Agenzia delle Entrate a partire dal 16 aprile.

    Fino al 20 giugno, si può chiedere l'annullamento

    E infatti sono già molti i contribuenti che, rivoltisi al CAF per l’elaborazione e l’invio dei modelli 730, si sono poi accorti di aver comunicato valori di spesa non corretti, oppure di essersi dimenticati di presentare la documentazione relativa a oneri per cui sarebbe spettata una detrazione o una deduzione.

    Ma niente paura, perché in casi come questi scatta il piano B. L’intermediario fiscale, infatti, a partire dal 28 maggio e fino al 20 giugno, potrà chiedere anzitutto l’annullamento della dichiarazione trasmessa, e subito dopo potrà inviarne una nuova debitamente corretta. In pratica all’Agenzia risulterà l’invio di un solo modello (l’ultimo trasmesso) mentre del primo annullato non resterà alcuna traccia, come se non fosse mai esistito.

    Entro ottobre, si può integrare o correggere

    Passata poi la data del 20 giugno, sarà comunque possibile correggere la dichiarazione precedentemente inviata (a quel punto non più annullabile) presentando un modello 730 integrativo entro il 25 ottobre (ma solo nel caso in cui si tratti di una dichiarazione a favore del contribuente). L’alternativa sarà trasmettere un modello Redditi correttivo nei termini entro il 31 ottobre, oppure un Redditi integrativo a partire dal 1° novembre 2018.

    Come funziona la dichiarazione precompilata

    Ma vediamo come procedere con le precompilate, che gli intermediari fiscali – CAF e commercialisti – hanno comunque la possibilità di scaricare dal sito dell’Agenzia, previa delega del contribuente. Confermare un modello precompilato significa rispedirlo così com’è al mittente, cioè all’Agenzia, senza apporre nessuna modifica.

    Qualora invece qualcosa non andasse, le soluzioni potrebbero essere due: o modificare i dati già precompilati, perché inesatti, oppure integrare eventuali dati mancanti, perché non inseriti dall’Agenzia. Ovviamente nulla vieta, ove necessario, la modifica e al tempo stesso l’integrazione, per aggiungere dati mancanti e sostituirne al tempo stesso altri non corretti.

    Il ruolo del Caf

    Ora, se il cittadino decide di modificare e inviare la dichiarazione autonomamente, se ne assume tutta la responsabilità. Viceversa, nel momento in cui si interpella l’intermediario fiscale, l’intermediario stesso prenderà in esame tutta la documentazione, dopodiché apporrà il cosiddetto “visto di conformità”, sciogliendo così il cittadino da qualunque responsabilità. L’apposizione del “visto”, quindi, pur restando una questione tecnica di poco interesse per il contribuente, è in realtà l’architrave sul quale poggiano la maggior garanzia e la maggior tutela che si hanno nel caso in cui si decida di rivolgersi al CAF.

    Col “visto”, in pratica, il CAF garantisce a nome del contribuente la bontà e la liceità di quanto dichiarato all’interno del modello. L’unica cosa, però, di cui gli intermediari non possono rispondere è l’eventuale comportamento doloso da parte del cittadino. Detto altrimenti, in caso di dichiarazione infedele, se l’errore fosse addebitabile alla sola negligenza del CAF, quest’ultimo si farebbe carico sia della maggiore imposta non versata che delle sanzioni più gli interessi (il cittadino quindi non pagherebbe nulla). Viceversa, se fosse provato il dolo, il contribuente sarebbe chiamato a rispondere in prima persona versando sia la maggiore imposta, che le sanzioni più gli interessi.

    Le spese e i redditi precompilati

    Anche quest’anno si amplia rispetto al passato il menu dei dati precompilati dall’Agenzia delle Entrate. Se ricorderete, l’anno di debutto del modello precompilato i contribuenti vi avevano trovato solo poche voci: i redditi dei terreni e dei fabbricati, quelli da lavoro dipendente e pensione, più gli interessi sui mutui e i contributi previdenziali-assistenziali.

    Dopodiché il ventaglio si è andato via via allargando, includendo ad esempio le spese d’istruzione, le spese funebri, le spese veterinarie, i premi di assicurazioni sulla vita e ovviamente tutto il ricco comparto delle spese mediche, ivi compresi (dallo scorso anno) i farmaci da banco, le spese per gli psicologi, le spese ottiche (occhiali, lenti a contatto ecc).

    Inoltre, fra le altre somme che nel 2017 hanno fatto il loro ingresso nella dichiarazione precompilata, vi sono state anche quelle comunicate all’amministrazione finanziaria dagli amministratori di condominio relativamente agli interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica effettuati sulle parti comuni degli edifici.

    Dal 2018, invece, entrano come dati precompilati le spese per gli asili nido e tutte le donazioni ad Onlus, associazioni di promozione sociale, fondazioni e ulteriori associazioni. Al tempo stesso, però, resta da evidenziare l’assenza di tutta un’altra serie di informazioni come le spese di affitto generalmente intese oltre a quelle, specificatamente, sostenute dagli inquilini o dagli studenti fuori sede. Mancheranno inoltre anche le spese per le attività sportive dei ragazzi.

    Ti ricordiamo che puoi usufruire della nostra consulenza fiscale contattando la sede Caf Acli più vicina, prenotando un appuntamento online, oppure registrandoti al sito Il730.Online.

    A cura di Luca Napolitano. Fonte: mycaf.it

    Verso le elezioni a Treviso/4: le Acli incontrano il M5S

    • Pubblicato inAcli
    Verso le elezioni a Treviso/4: le Acli incontrano il M5S

    Terza serata di approfondimento della presidenza provinciale Acli di Treviso in vista della prossima tornata elettorale in cui i trevigiani sceglieranno il sindaco della città.
    È intervenuto il candidato del M5S Domenico Losappio.

    Proseguono gli incontri di approfondimento con i candidati sindaci alle prossimi elezioni amministrative in Comune a Treviso. Dopo Mario Conte, Maristella Caldato e Giovanni Manildo, arriva in presidenza provinciale Acli Domenico Losappio del Movimento 5 Stelle. E sollecitato sui temi “sociale – ambiente – turismo” apre ad alcuni riflessioni e proposte.

    “Sul primo ambito, il sociale, siamo consapevoli che le risorse sono ridotte e che l’aumento della popolazione anziana pone nuovi quesiti, come le situazioni di marginalità – spiega -. Crediamo però che, prima ancora del problema economico, c’è la solitudine delle persone, la fatica ad orientarsi e a chiedere aiuto. E da qui il bisogno di facilitare l’ascolto, la rete di solidarietà, il sostegno”.

    SPAZI DI COMUNITA’

    “Oggi in città mancano spazi agibili e a norma, aperti e disponibili per le persone – prosegue -. Alcune delle nostre piazze possono diventare luoghi in cui ospitare appuntamenti, valorizzare la presenza delle associazioni, sportive, ludiche, aggregative, concretizzare le belle idee di cui siamo venuti a conoscenza in questo periodo”. Spazi insomma restituiti alla città, da Piazza Martiri Belfiore ai Giardini di Sant’Andrea, anche per riscattarli dal disagio di cui possono essere espressione.

    “Per quanto nelle possibilità del Comune credo sia da riavviare un importante dialogo sui temi dell’educazione con le scuole, perché questa è la vera emergenza giovanile”.

    PRO REDDITO DI CITTADINANZA

    Sollecitato dalle Acli (promotrici del reddito di inclusione attualmente in vigore) spiega perché ritiene che il reddito di cittadinanza possa rappresentare una formula migliore: “Parte da un approccio di maggiore sicurezza per i cittadini perché prevede che, se non c’è lavoro, c’è comunque un sostegno. Non è assistenzialismo, perché prevede forme di reinserimento, riqualificazione… Certo, questo prevede un poderoso rafforzamento dei centri per l’impiego anche nel tentativo di togliere il monopolio della ricollocazione alle agenzie interinali”, nella convinzione che questa funzione debba rimanere pubblica.

    “Indubbiamente serve fare rete, tra servizi, con il mondo del terzo settore che non può rappresentare una stampella dell’ente pubblico – ribadisce Laura Vacilotto, presidente provinciale Acli -; altrimenti comunque la si voglia chiamare e qualsiasi sia il punto di partenza si investono risorse per un impatto depotenziato”.

    LEGALITA’ AL PRIMO PUNTO

    Anche sul tema della legalità il M5S ha delle doverose sottolineature: “Va affrontato, consapevoli che ci sono “reticenze” anche culturali qui al Nord dove la percezione della criminalità organizzata è assolutamente irreale”, e va affrontato perché ci sono importanti ripercussioni di ordine economico. Senza considerare le questioni collegate al lavoro nero e alla sicurezza: servono autentici percorsi di cittadinanza che operino sulle consapevolezze, sull’uscita dal silenzio, sulla percezione del reale, a partire da chi amministra la città.

    CHE ARIA TIRA?

    Poi c’è la questione ambiente, su cui le Acli sottolineano la bella partecipazione costruttiva di cittadini riuniti in comitati, indicando azioni semplici (piantare alberi? affrontare tema trasporti pubblici in modo più oculato?) per migliorare la qualità dell’aria. Iniziative semplici, quasi banali, che sono più efficaci di targhe alterne e giornate ecologiche.

    “Rivedere il tema dei trasporti pubblici è una delle priorità, a partire dalla rivisitazione dei percorsi delle linee urbane ed extra urbane perché siano più efficaci – sottolinea Losappio -. Questo anche per venire incontro alle esigenze degli anziani, oltre che ai temi ambientali. Inoltre, io dico cemento zero, per evitare di portare e muovere nuove auto. Del resto, il centro storico deve essere il centro commerciale della città, lo abbiamo svuotato già a sufficienza. Ed utilizziamo i parcheggi scambiatori che sono vuoti, valorizzando le aree circostanti”. Per esempio il lungo Sile, da Dal Negro a Riviera Margherita: perché non riservarli all’artigianato, anche pedonalizzando l’area.

    Aeroporto? “Ripristinare la legalità. C’è un limite di movimenti all’anno: va tenuto! Mentre già quest’anno l’hanno superato. C’è un piano di zonizzazione acuistica vetusto. E’ un problema di inquinamento, ma anche di rischio sicurezza. E li vicino c’è il deposito di carburante, è un’area super urbanizzata, ci sono le abitazioni, ci sono le scuole. E vogliamo parlare del problema auto?”. Quindi, “vogliamo itticoltura su quel territorio o aerei? Perché entrambi non ci possono stare…”. Ma sull’aeroporto il M5S solleva tante altre questioni: i prodotti che possono finire nelle acque; il problema ambientale inteso nelle sue articolazioni; il tema turistico; l’impatto sulla viabilità; la reale utilità sul territorio di Treviso… “Il grande conflitto di interessi è sui parcheggi. In Veneto stiamo cercando di far applicare l’Iresa, la tassa sugli spostamenti, destinata ai comuni in cui hanno sedi gli aeroporti per fare opere di mitigazione ambientale”.

    “Infine segnalo: va completata la rete fognaria, quantomeno va programmata con un piano pluriennale. Inoltre, va affrontato il tema dei quartieri periferici, mettendo in sicurezza le strade dal punto di vista anche delle asfaltature, dissuasori. Infine turismo e cultura: c’è molto da fare oltre le mostre di Goldin, per far conoscere Treviso, per esempio attraverso percorsi tematici, facendo rete”.

    E in ultimo rilanciano sul bisogno di un identificativo, di un marchio: Treviso città d’acqua (attraversata dall’acqua, elemento ambientale, economico, ludico), città del medioevo (con moltissime opere importanti) pensandone un evento che nel tempo cresca e ci riporti sul livello nazionale. Le idee in campo, da questo punto di vista, sono davvero tante. Ed interessanti.

    Zumba Party "Walking in New York City"

    • Pubblicato inUSACLI
    Zumba Party "Walking in New York City"

    Un viaggio meraviglioso ed indimenticabile. Lo organizza l'Asd Sport & Dance  per il saggio di fine anno che si terrà nella palestra di Viale Europa 20 Treviso sabato 9 giugno con inizio alle ore 20.00.
     “WALKING IN NEW YORK CITY” il titolo della manifestazione, uno zumba party che viaggerà nella città più brillantinosa del mondo, quella che non dorme mai: New York City, i suoi quartieri, i suoi famosi locali…

      Emergenza migranti in Bosnia: Ipsia Acli raccoglie donazioni

      • Pubblicato inIPSIA
      Emergenza migranti in Bosnia: Ipsia Acli raccoglie donazioni

      Ipsia Acli insieme a Caritas italiana e Caritas ambrosiana è impegnata sin dal 2015 lungo la Balkan Route, con interventi di emergenza e di sostegno psico-sociale per le decine di migliaia di persone in fuga da guerra e dittature.

      Dopo la Grecia, la Macedonia e la Serbia, è la Bosnia Erzegovina che da inizio 2018 ha visto crescere in modo esponenziale il numero di migranti, rifugiati e richiedenti asilo che attraversano il paese cercando di entrare in Europa.

      L'Ong delle Acli Ipsia, con la Croce Rossa di Bihać, si impegna a raccogliere e distribuire vestiti, scarpe, coperte, cuscini, materassini e il necessario per l’igiene personale e la distribuzione dei pasti.

      Anche tu puoi agire con il tuo aiuto, sostieni subito Ipsia con una donazione.

      Cosa sta succedendo a Bihać

      La Balkan Route non è chiusa. Nelle ultime settimane alle centinaia di persone presenti in Bosnia, si aggiungono sempre più famiglie con bambini. Siriani, afghani e pakistani soprattutto, che da est e da sud, passando per la capitale Sarajevo, si dirigono verso la frontiera nord-occidentale con la Croazia per cercare di attraversare i confini verso l’UE. Ogni giorno le persone vengono respinte con violenza dalla polizia di frontiera, sono decine gli interventi di primo soccorso che vengono effettuati e i report di maltrattamenti che vengono registrati.

      Dall’inizio di maggio a Bihać arrivano ogni giorno decine di persone, sono più di 200 i migranti sul territorio, senza ricovero, e i numeri sono destinati ad aumentare. La risposta delle autorità bosniache è carente e disorganizzata: con difficoltà si sta lavorando all'adattamento di uno spazio come centro di accoglienza e i volontari locali della Croce Rossa si impegnano ogni giorno per gestire questa nuova emergenza, insieme ai volontari in servizio civile di Ipsia e i Corpi Civili di Pace di Ipsia e Caritas

      I numeri

      Nei primi tre mesi del 2018, le autorità bosniache hanno registrato 1.036 ingressi nel paese, ma il numero reale sarebbe decisamente più elevato e di questi circa la metà si concentra nella zona di Bihać e Velika Kladuša, nel nord-ovest del Paese. 

      Le strutture di accoglienza sono insufficienti, molti trovano rifugio in alloggi di fortuna. E per coloro che tentano di varcare le frontiere, si aggiungono i pericoli legati all’attraversamento delle zone minate risalenti alle guerre degli anni ‘90.

      Anche l’Unhcr conferma che questi numeri siano destinati a crescere. La Croazia ha intensificato i controlli lungo le nuove zone di passaggio, dando il via a respingimenti con uso eccessivo di violenza, come testimoniano le parole dei migranti raccolte dagli operatori a Bihać. Attraversare le frontiere con la Croazia sarà sempre più difficile e il rischio è quello di creare un nuovo collo di bottiglia sulla rotta balcanica.

      Cosa puoi fare?

      Fai una donazione, condividi questa raccolta fondi e approfondisci e resta aggiornato su cosa succede. Con il tuo contributo Ipsia acquisterà materiale igienico-sanitario, coperte, cibo e acqua per i bisogni primari dei migranti in transito.

      Per fare una donazione:
      Fai una donazione online cliccando qui, con carta di credito e/o attraverso il tuo conto Paypal. 
      Oppure fai un versamento con un bonifico bancario: IBAN IT35S0501803200000011014347 intestato a Ipsia (dettagli delle coordinate bancarie).

      Per appronfondire:
      “A Bihać le persone hanno scelto come loro sede un ex dormitorio per studenti e un ospizio devastato lungo il fiume” , racconta Silvia Maraone, operatrice Ipsia, nella sua testimonianza sul campo. “E’ qui che ogni giorno un team di operatori e volontari della Croce Rossa di Bihać distribuisce pasti caldi, vestiti, scarpe”. Continua a leggere.

      Leggi anche l’approfondimento di Greta Mangiagalli e Giovanna Bizzarro, le due volontarie dei Corpi Civili di Pace, a Bihac da quasi un anno con il progetto di Caritas Italiana "Corpi Civili di Pace per la riconciliazione in Bosnia e Erzegovina" di cui Ipsia è partner.

      Resta aggiornato anche su ipsia-acli.itfacebook.com/ipsia.acli.

      "Oltre il pregiudizio". Si conclude il progetto "RelAzionarsi con il diVerso"

      • Pubblicato inAcli
      "Oltre il pregiudizio". Si conclude il progetto "RelAzionarsi con il diVerso"

      Un incontro conclusivo, martedì 29 maggio, chiuderà il progetto "RelAzionarsi con il diVerso" che ha visto coinvolti circa 500 studenti di due scuole superiori e una trentina di centri diurni per persone disabili.

      Il progetto

      Tra aprile e maggio le Acli di Treviso hanno realizzato con l’I.I.S. Einaudi Scarpa e l’I.I.S. Primo Levi di Montebelluna il progetto “RelAzionarsi con il diVerso”. Circa 500 studenti delle classi terze hanno trascorso una giornata nei centri diurni per disabili del territorio. Ad introdurre e verificare l’esperienza sono stati organizzati due incontri in aula.

      Ora è tempo di tirare le fila e di condividere il progetto, sia per i ragazzi che per chi si è fatto ospite. Questo evento, nella pluralità delle voci che si alterneranno, vuole ribadire che solo la conoscenza e la relazione permettono di superare i pregiudizi.

      Il convegno

      Appuntamento dunque martedì 29 maggio alle ore 18 nell'Auditorium della Biblioteca Comunale di Montebelluna.

      Sono previsti gli interventi di:
      Alessia Bottone, giornalista sceneggiatrice regista;
      Gianpietro De Bortoli, docente referente per il progetto all'I.I.S. Einaudi Scarpa.
      "Frammenti di esperienza", con gli studenti coinvolti e dei responsabili dei Centri.
      Premiazioni di tutti i partecipanti.

      Per informazioni: tel 0422 56340

      Città sociale di Gaetano Marzotto. La visita con il Circolo Qdp

      Città sociale di Gaetano Marzotto. La visita con il Circolo Qdp

      Il Circolo Acli Quartier del Piave organizza una visita alla città sociale di Gaetano Marzotto, inedito esperimento urbanistico e sociale, per domenica 27 maggio a Valdagno (VI).

      Il programma prevede:

      1. ritrovo presso la sede Acli di Pieve di Soligo alle ore 8.30 e partenza con mezzi propri.
      2. inizio della visita alla ore 10.30 con guida locale
      3. visita al museo delle macchine tessili e agli edifici dela città sociale (abitazioni, scuole, chiesa, biblioteca, teatro, spazi ricreativi)
      4. pranzo verso le 13 al ristorante
      5. rientro nel pomeriggio

      Prenotazioni entro il 19 maggio al tel 3334311727.

      Il quartiere della Città Sociale (o dell'Armonia) di Valdagno sorge sulla sponda sinistra del fiume Agno.
      Edificato tra il 1927 e il 1937 per volere dell'imprenditore Gaetano Marzotto, proprietario della storica industria laniera, su progetto dell'architetto Francesco Bonfanti. Non solo alloggi per operai, impiegati e dirigenti della fabbrica.
      La Città offriva anche una serie di servizi e spazi ricreativi tra cui uno stadio, un teatro, scuole dall'asilo alle superiori, un poliambulatorio, palestre, una piscina coperta e una scoperta, una biblioteca, una scuola di musica, un maneggio,  una casa di riposo, in circolo ricreativo, un orfanotrofio, case della gioventù, case della gioventù e magazzini dove acquistare prodotti alimentari a prezzi calmierati e capi di lana prodotti dalla fabbrica.
      Il tutto progettato secondo  riferimenti architettonici tipicamente urbani che furono rivoluzionari per il contesto contadino della Valdagno del primo Novecento.
      Insomma, un esperimento urbanistico senza precedenti e, rispetto agli insediamenti operai che sorsero negli  stessi anni in altre aree, un'esperienza unica del suo genere. Oggi la Città Sociale (o dell' Armonia) non è un museo, ma un quartiere abitato,vivo e vivace, che nel contempo è riuscito a conservare intatte tutte le caratteristiche, a partire  dall'unitarietà di progettazione e realizzazione,che lo rendono unico.

        Verso le amministrative di Treviso/3: Le Acli incontrano Giovanni Manildo

        • Pubblicato inAcli
        Verso le amministrative di Treviso/3: Le Acli incontrano Giovanni Manildo

        Terza serata di approfondimento della presidenza provinciale Acli di Treviso sui temi del governo della città con Giovanni Manildo, attuale sindaco che si ricandida per il “secondo tempo”

        Sindaco della città negli ultimi 5 anni, Giovanni Manildo racconta i risultati raggiunti e le difficoltà, e prova ad indicare alcune frontiere che intende attraversare se sarà rieletto. Sostenuto dal Pd ha costruito una coalizione di chiara impronta civica. “All’inizio ho fatto ciò che era necessario, nei primi tre anni del mio mandato imparando come si fa a fare il sindaco di una città – esordisce -; poi ha capito che potevo ambire a ciò che è possibile, con le risorse, gli ambienti, i contesti che ho trovato. Ora, credo che nel prossimo quinquennio, se sarò ancora sindaco alzerò ancora di più l’asticella, per rendere tangibili cose che impossibili”. Appunta idee e proposte, per definire il suo programma, ed intanto ribadisce che “la politica è creazione di prospettive; è la capacità di accogliere e contenere la paura cercando delle strategie, tenendo conto delle risorse e di interessi anche contrastanti, entrando nel merito delle questioni oltre ogni ideologia”. Per esempio con i project financing.

        CREARE LAVORO CON IL TURISMO E LA CULTURA

        Come per gli altri candidati sindaco i temi sul tavolo della discussione sono quelle più vicini alle Acli: lavoro, welfare, ambiente, cultura. “La questione del lavoro non è competenza diretta di una amministrazione comunale – ribadisce Manildo -, tuttavia sono convinto debba essere presidiata non fosse altro che perché la nostra stessa Repubblica è fondata sul lavoro. Ed anche noi, per quanto possibile, dobbiamo contribuire a crearne. Lo abbiamo fatto sul fronte del turismo, con l’indotto legato alla rinascita dei locali e dei negozi del centro che hanno potuto investire in nuovo personale. Credo che la cultura sia stata un volano positivo, che va valorizzato e soprattutto potenziato per allargare le possibilità di crescita ed occupazionali”. Ricorda poi l’investimento attraverso piccoli bandi per avviare start up di attività commerciali e servizi. E rilancia sul tema dell’energia, che a suo giudizio potrà davvero essere un importante traino per il mercato del lavoro. “La rivoluzione democratica dell’energia non è utopia, ci stiamo già arrivando”.

        SUL WELFARE “ACCORDO” CON LE ACLI

        Poi arriva al welfare: rilancia il fattore famiglia, dice che lo stanno seriamente prendendo in considerazione perché è perseguibile senza troppo impegno, e ribadisce che darà attuazione alla Carta famiglia: “Il dialogo con i commercianti è avviato, dovremmo farcela”. Sulle situazioni di maggiore criticità ammette il bisogno di potenziare un serio lavoro di rete per evitare da un lato la frammentazione delle politiche di sostegno e dall’altro l’accesso a tutti i servizi da parte di pochi e il cono d’ombra per molti disagi che non vengono alla luce. “Le Acli propongono l’attivazione di un “casellario unificato delle prestazioni socio-assistenziali” – spiega Laura Vacilotto, presidente provinciale -. Il modello di welfare italiano si presenta in modo non uniforme, poiché registra notevoli diversità spostandosi da una Regione all’altra e, spesso, anche da un Comune all’altro. La mancanza di coordinamento e di integrazione fra gli interventi socio-assistenziali rende meno efficiente il sistema. Con un casellario unificato delle prestazioni del welfare (anche sviluppando quello già parzialmente realizzato dall’Inps) gli enti locali e gli enti pubblici erogatori potranno inserire le informazioni in un archivio consultabile anche da altri soggetti e ottenere un maggior coordinamento tra le misure, evitando inutili sovrapposizioni e liberando risorse che possono essere impiegate per altri servizi.

        RICOSTRUIRE LA FIDUCIA

        “Il percorso di coprogettazione è fondamentale. Oggi stiamo ad esempio lavorando su sportelli polifunzionali che saranno aperti a Palazzo Rinaldi per orientare i cittadini in modo non frammentato e ricostruire fiducia”. FIDUCIA. Giovanni Manildo ci torna quasi continuamente in molti ragionamenti: “E’ questo, secondo me, un elemento centrale che va tenuto conto e che rischia di saltare. I fatti delle due banche popolari sono davvero un grave ferita aperta per questo territorio”: E qui esce la sua professione di avvocato: “Stiamo ragionando su una iniziativa di legge che riconosca il diritto di credito alle persone tradite e turlupinate nei casi bancari senza andare in causa – racconta -, perché il risparmio è sancito dalla nostra Costituzione ed è un valore reale a cui restituire autentica pienezza di dignità”.

        E dunque il Comune può agire da catalizzatore di energie positive, aggregatore di rete, per ricreare un circuito di fiducia, una coscienza civica che poi è prevenzione alla maleducazione sociale, alle baby gang… “Ecco di nuovo – prosegue -: le paure vanno accolte ma anche accompagnate a trovare soluzione creando un patto tra cittadini ed ente pubblico di reciproca fiducia”.

        AMBIENTE: “ABBIAMO FATTO, FAREMO DI PIU’”

        Da sempre le Acli sui temi ambientali sono molto attente, e non è mancato in questo incontro uno spazio di dialogo e di proposta ad “osare di più” su una questione, quella dell’inquinamento dell’aria e delle polveri sottili che rappresenta un grave danno alla salute di tutti. “Riconosciamo il lavoro svolto con Contarina nell’ambito della gestione dei rifiuti, che ha dato risultati importanti – ha sottolineato Andrea Citron, componente di presidenza provinciale Acli -; ma serve fare di più perché il blocco delle auto non impatta in modo significativo sulla qualità dell’aria. Serve piantare alberi, agire con intelligenza sulle combustioni, svolgere un lavoro – che sicuramente è a lungo termine ma è anche il più importante – culturale”. “Sono d’accordo – ha sostenuto Manildo – tenendo conto che più volte questo tema è stato strumentalizzato con stupidaggini e che poco può un comune se il governo in materia è a livello regionale. Certo, non gioco allo scarica barile, ma non c’è dubbio che l’ambiente debba essere una priorità, anche con investimenti alternativi alle macchine, pensando si, in questo caso ad un area metropolitano sui trasporti che va realizzata”.

        “Il mio auspicio è che si elevi il dibattito politico della nostra città, troppo spesso crogiolato nella liturgia delle parti e dei partiti – ha concluso -. Potremo tutti guadagnarci, facendo meglio e di più, con il contributo di tutti i corpi intermedi della società”.

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        Una famiglia deve avere una casa dove abitare, una fabbrica dove lavorare, una scuola dove crescere i figli, un ospedale dove curarsi e una chiesa dove pregare il proprio Dio

        Giorgio La Pira