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Lavoro domestico: la malattia e i giorni retribuiti

    Lavoro domestico: la malattia e i giorni retribuiti

    In caso di malattia la lavoratrice deve avvertire tempestivamente il datore di lavoro; se è assunta ad ore deve anche consegnargli il certificato medico o il numero di protocollo.

    Chi paga? 
    La malattia è esclusivamente a carico della famiglia. L’INPS non paga alcuna indennità, perciò non è necessario comunicargli l’evento.

    In che misura e per quanto tempo?
    Il datore di lavoro deve retribuire la dipendente nella misura del 50% per i primi 3 giorni di malattia e del 100% per i successivi e fino ad un limite massimo, che varia in base all’anzianità di servizio maturata presso la famiglia (cfr. tabella). Superati questi limiti, la malattia è considerata assenza non retribuita. La lavoratrice ha anche diritto a conservare il suo posto di lavoro per un certo periodo.

    L’intervento della Cas.sa. Colf
    In alcune circostanze, come in caso di ricovero ospedaliero, la lavoratrice può presentare richiesta alla Cas.sa. Colf per ottenere, se sono stati versati i relativi contributi, delle prestazioni economiche e il rimborso delle spese sanitarie sostenute.

    Per maggiori informazioni:
    Ufficio Lavoro Domestico – Acli Service Treviso srl 0422 1836144 - 1

     

     

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    Una famiglia deve avere una casa dove abitare, una fabbrica dove lavorare, una scuola dove crescere i figli, un ospedale dove curarsi e una chiesa dove pregare il proprio Dio

    Giorgio La Pira