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Le idee e le proposte delle Acli in vista delle elezioni politiche 2018

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Le idee e le proposte delle Acli in vista delle elezioni politiche 2018

Le Acli iniziano a riempire la pagina bianca che, nel suo discorso di fine anno, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella aveva auspicato fosse scritta dagli elettori. Da oggi è infatti disponibile, sul sito web dell’associazione nazionale (e in fondo a questa pagina), Al lavoro con le Acli. Le nostre idee e proposte in previsione delle elezioni politiche del 2018, un documento contenente 43 proposte concrete su lavoro, welfare, ambiente ed Europa, da sottoporre all’attenzione delle forze politiche in previsione delle elezioni del prossimo 4 marzo. 

"La famiglia, l’impresa, l’associazione, il comune, l’Europa, la persona, ogni persona: sono questi," afferma Roberto Rossini, Presidente nazionale delle Acli, "gli ambiti su cui mettere in sicurezza il nostro Paese per sperimentare nuove forme di politica, di economia, di relazione pubblica, ripartendo dal patto fiscale, dal welfare, dall’ampliamento della formazione e dell’istruzione. Anche noi faremo la nostra parte. Come abbiamo fatto per la lotta alla povertà e per le tante campagne che in questi anni abbiamo costruito, partecipato, animato. Le Acli ci sono. Noi ci siamo, e continueremo a pensare la politica a partire dai più poveri, dagli ultimi, magari – per nostra storia – con una particolare attenzione ai 'penultimi', a quelli che rischiano di impoverirsi. Per questo non sprecheremo il nostro tempo a dire qualcosa contro qualcuno o a vivere il rancore e il risentimento. Vogliamo pensare a quale Italia vogliamo, quale idea di Paese abbiamo”.

In vista del 4 marzo, le Acli invitano le forze politiche a un confronto che possa far emergere con chiarezza quale Italia vogliono, con che progetti concreti, con che sogni, con che tempi. Inoltre, le Acli continueranno nella loro operazione di pedagogia istituzionale animando le città, le provincie, i piccoli centri del territorio italiano con incontri, dibattiti e confronti per arrivare all’appuntamento elettorale informati e consapevoli.

"A tutti i nostri concittadini," conclude Rossini, "chiediamo di non perdere l’occasione per esserci, per partecipare e votare. Ci sono momenti in cui esserci non è importante: è l’unica cosa che conta".

Fonte: www.acli.it

    Teodoro Wolf Ferrari, la modernità del paesaggio. In mostra a Conegliano

    • Pubblicato inAcli
    Teodoro Wolf Ferrari, la modernità del paesaggio. In mostra a Conegliano

    Il 1° febbraio alle ore 18.00 sarà inaugurata la mostra Teodoro Wolf Ferrari, la modernità del paesaggio, ospitata nelle sale di Palazzo Sarcinelli a Conegliano fino al 24 giugno.

    La mostra, promossa dalla città di Conegliano e Civita Tre Venezie, in collaborazione anche con le Acli di Treviso, "si pone l’obiettivo di far luce sulla figura emblematica e ancora poco studiata di Wolf Ferrari. Il percorso espositivo composto da oltre 60 opere permette di entrare nell’atelier di questo 'poeta del paesaggio' e contemplare attraverso dipinti, acquarelli, pannelli decorativi, vetrate, studi per cartoline, esposti ora per la prima volta, le dolci colline che vanno da Asolo a Conegliano fino alle alture del Grappa o i più cupi e inquietanti scenari che raccolgono un profondo sentimento del mistero", si legge sul sito della mostra. 

    Per partecipare all'inaugurazione di giovedì 1° febbraio (fino ad esaurimento posti), si può scaricare e presentare l'invito allegato in fondo a questa pagina.

    Informazioni e prenotazioni
    tel. 0438 1932123
    www.mostrawolfferrari.it


    Orari della mostra
    martedì - giovedì 9.00 – 18.00
    venerdì - domenica 10.00 -19.00
    chiuso il lunedì

      Percorso di lingua italiana e educazione civica per mamme straniere

      • Pubblicato inAcli
      Percorso di lingua italiana e educazione civica per mamme straniere

      Lunedì 5 febbraio prenderà il via un nuovo progetto nel quartiere di San Lazzaro di Treviso, rivolto alle mamme straniere degli alunni che frequentano le scuole primarie Niccolò Tommaseo e don Lorenzo Milani. Un percorso, non solo linguistico, per avvicinare queste famiglie al mondo della scuola frequentato dai propri figli.

      L'iniziativa, organizzata dalle Acli provinciali di Treviso in collaborazione con il Centro della Famiglia e l'istituto comprensivo n. 3 Felissent, si articola in 10 incontri di 2 ore ciascuno e andrà avanti dal 5 febbraio al 23 aprile, il lunedì mattina dalle 11.00 alle 13.00. Gli incontri si terranno nei locali della scuola Tommaseo (via Cavini 20) e includeranno lezioni di consolidamento della lingua italiana (multilivello), integrate da contenuti di educazioni civica e attività di educazione non formale, con anche il coinvolgimento di una psicologa messa a disposizione dal Centro della Famiglia.

      L'obiettivo di fondo resta quello di fornire una maggiore consapevolezza sul funzionamento del mondo scolastico, da come seguire i figli impegnati nei compiti a casa, al rapporto con gli insegnanti e alle comunicazioni scuola-famiglia, in modo da permettere una migliore e maggiore partecipazione delle mamme straniere alla vita scolastica.

      Per informazioni:

      Segreteria Acli provinciali di Treviso
      tel. 0422 56340
      Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

        Bonus potenziato: aumenta la platea degli 80 euro

        • Pubblicato inCAF
        Bonus potenziato: aumenta la platea degli 80 euro

        Da quest’anno il bonus renziano da 80 euro, che la Finanziaria di tre anni fa rese strutturale, cioè duraturo nel tempo, avrà margini di manovra un po’ più ampi. L’ultima Legge di Bilancio ha infatti innalzato a 24.600 euro (rispetto ai vecchi 24.000) la soglia di reddito entro la quale sarà possibile godere degli 80 euro pieni, avanzando di conseguenza a 26.600 euro (rispetto ai precedenti 26.000) il “confine” di applicazione complessiva del beneficio che, "scavallati" i 24.600 euro, non verrà azzerato ma andrà appunto decrescendo gradualmente fino alla soglia dei 26.600 euro.

        Aumentano insomma i destinatari che potranno contare su una busta paga un po’ più sostanziosa a fine mese. Questi vanno in primis individuati tra i lavoratori dipendenti o tra i soggetti che durante l’anno percepiscono redditi assimilati al lavoro dipendente. Ne sono quindi esclusi i redditi da pensione. Rientrano invece:

        • i compensi percepiti dai lavoratori soci delle cooperative
        • le indennità e i compensi percepiti a carico di terzi dai lavoratori dipendenti per incarichi svolti in relazione a tale qualità
        • le somme da chiunque corrisposte a titolo di borsa di studio, premio o sussidio per fini di studio o addestramento professionale
        • i redditi derivanti da rapporti di collaborazione coordinata e continuativa
        • le remunerazioni ai sacerdoti
        • i compensi per lavori socialmente utili in conformità a specifiche disposizioni normative.

        Anche coloro che sono provvisti di un datore di lavoro che non ricopre il ruolo di sostituto d’imposta (cioè che non è tenuto a effettuare le trattenute Irpef in busta paga), vedi ad esempio colf e badanti, possono comunque godere del bonus chiedendolo a posteriori nella dichirazione dei redditi (Caf Acli è disponibile con le sue sedi territoriali o col servizio Il730Online). Non ne sono nemmeno esclusi i cassaintegrati e i percettori di mobilità e disoccupazione. Anch’essi, infatti, sono percettori di “busta paga” soggetta a ritenuta.

        Ripercorriamo allora gli aspetti salienti del beneficio. Come si ricorderà è stato introdotto col Decreto legge n. 66 del 24 aprile 2014 (articolo 1), in materia di “Riduzione del cuneo fiscale per lavoratori dipendenti e assimilati”, con la finalità – spiegava l’Agenzia delle Entrate nella Circolare 8/E 2014 –, “di ridurre nell’immediato la pressione fiscale e contributiva sul lavoro”, riconoscendo “un credito ai titolari di reddito di lavoro dipendente e di taluni redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente, la cui imposta lorda sia di ammontare superiore alle detrazioni da lavoro loro spettanti”.

        Nella sostanza il bonus corrisponde a un innalzamento della detrazione sul lavoro dipendente, e nel concreto si traduce in questo credito da 80 euro al mese, che però può decrescere a seconda del reddito conseguito annualmente. Fra l’altro il meccanismo prevede che l’erogazione sia parametrata al periodo di lavoro effettivo, ovverosia per godere degli 80 euro pieni, non basta che la propria soglia di reddito rispetti i requisiti summenzionati, ma che il rapporto di lavoro perduri per tutti e 12 i mesi. In pratica, portando a casa un reddito pari a 20.000 euro, quindi perfettamente compreso entro i 24.600 euro, ma avendo lavorato soltanto per sei mesi, il bonus subirà comunque un abbassamento rispetto ai canonici 80 euro.

        Nel concreto, quindi: fino agli 8.000 euro annui, ovvero entro la soglia di esenzione fiscale dove non è prevista imposizione, il bonus è inapplicabile. Non potrebbe essere altrimenti, essendo il bonus una maggiorazione di detrazione. E le detrazioni, appunto, sussistono quando c’è un’imposta. Per coloro, invece, che si attestano fra gli 8.001 e i 24.600 euro annui, e che hanno un rapporto di lavoro non inferiore a 12 mesi, il bonus viene applicato nella sua formula piena, vale a dire 960 euro complessivi suddivisi in 12 tranches mensili da 80 euro l’una. Dopodiché c’è la terza fascia compresa tra i 24.601 e i 26.600 euro annui, entro la quale il bonus viene sì applicato, ma, come accennavamo, in misura decrescente fino al totale azzeramento sulla soglia dei 26.601 euro.

        Sull’aspetto reddituale, però, è necessario essere chiari. Vi sono infatti due requisiti senza i quali il bonus non può essere riconosciuto. E cioè:

        • è necessaria la presenza, nel corso dell’anno, di almeno un reddito da lavoro dipendente o assimilato, come quelli che abbiamo sopra elencato;
        • ma soprattutto l’imposta lorda sulla somma dei redditi da lavoro dipendente o assimilato deve essere superiore all’ammontare della detrazione spettante su di essi: deve, cioè, risultare superiore alla detrazione da lavoro dipendente.

        Dal secondo punto deduciamo allora che al netto degli eventuali altri redditi che possono di fatto concorrere al calcolo del reddito complessivo ai fini del bonus (vedi ad esempio le prestazioni da lavoro autonomo occasionale o il reddito da locazione), è comunque necessario che il solo reddito da lavoro dipendente o assimilato sia superiore a 8.000 euro. In altre parole non è sufficiente essere titolari dei redditi "agevolabili" sopra indicati, ma occorre anche avere un'Irpef lorda - determinata su questi stessi redditi - di ammontare superiore alle detrazioni da lavoro spettanti, e ciò è possibile solo quando il reddito da lavoro dipendente o assimilato varca la soglia degli 8.000 euro annui. Semplificando: un’eventuale incapienza scaturita dalle detrazioni da lavoro dipendente penalizzerebbe il contribuente. Vengono cioè esclusi dal bonus quei contribuenti la cui imposta lorda risulti inferiore alle detrazioni da lavoro dipendente; viceversa qualora l’imposta lorda fosse azzerata da altre detrazioni - vedi ad esempio quelle per i familiari a carico - il bonus verrebbe comunque applicato.

        Fonte: mycaf.it
        A cura di Luca Napolitano

        "Un'alleanza tra giovani e anziani", la Fap Acli si prepara al congresso

        • Pubblicato inFAP
        "Un'alleanza tra giovani e anziani", la Fap Acli si prepara al congresso

        Lotta alla povertà, politiche sociali inclusive, autentica alleanza tra anziani e giovani sono prioritarie per il nostro Paese". E' una fotografia con passaggi di luce e zone d’ombra, ricca di dettagli, quella scattata sulla "generazione d’argento" da Francesco Roncone, mentre si appresta a chiudere il suo primo mandato da segretario regionale della Federazione Anziani e Pensionati (Fap) del Veneto.

        Il Congresso provinciale della Fap Acli di Treviso si terrà a Villa Emo di Vedelago il prossimo 17 marzo, in orario pomeridiano, dove contestualmente sarà organizzata anche una visita alla villa palladiana.

        In questa intervista (pubblicata in versione integrale sul sito delle Acli del Veneto), Roncone sottolinea le sfide di welfare, inclusione sociale e sostenibilità intergenerazionale, che non si possono perdere.

        Il punto della situazione

        La Fap Acli nei prossimi mesi va a congresso. In quale “stato di salute”?
        La Federazione Anziani e Pensionati è una associazione giovanissima, ultima arrivata in casa Acli. Qui nel Veneto ci abbiamo creduto da subito e con passione; in pochi anni sono stati raggiunti diversi obiettivi, tanto da essere oggi la prima Fap per numeri e attività sul territorio nazionale nel sistema aclista. Durante il mio mandato abbiamo cercato di incrementare la presenza sul territorio regionale, intrecciando sani rapporti con le istituzioni provinciali e regionale per rafforzare la capacità di elaborare idee e progetti oltre che legami con altri soggetti culturali e educativi del territorio Veneto.

        Formazione e servizi sono stati i cardini delle proposte di questi anni.
        Le principali attività svolte dalla Fap regionale hanno riguardato la preparazione e l’aggiornamento della propria classe dirigente; inoltre, in un momento così difficile per il nostro Paese sono stati molteplici i contatti con le istituzioni pubbliche volti a sostenere le situazioni di bisogno. Siamo anche impegnati su fronti ambiziosi per i quali costruire piattaforme di rivendicazione e verifica: il fondo per la non autosufficienza e la declinazione territoriale; il sistema sanitario integrato; le politiche della tassazione e delle tariffe locali; i progetti di socialità; la diffusione della cultura in materia di salute, previdenza e igiene alimentare; la conoscenza dei diritti e dei mezzi per difenderli; la valorizzazione del grande patrimonio di esperienza, cultura e capacità degli anziani.

        Avete lavorato anche per favorire l’aggregazione degli anziani?
        Sono state organizzate diverse conferenze sulla sanità e i servizi e, non ultimo, iniziative di socialità volte a migliorare la qualità della vita e a contenere il malessere dovuto alla mancanza di legami e di relazioni sociali. Abbiamo attivato processi di integrazione e di inclusione offrendo ai cittadini anziani la possibilità di sentirsi ancora risorsa, parte attiva della vita comunitaria. In Veneto la Fap Acli oggi gestisce alcuni centri anziani o centri di sollievo; diversi sono gli sportelli di segretariato sociale sparsi sul territorio e molteplici i servizi erogati in collaborazione con il nostro Patronato e il Caf.

        La Fap verso il congresso

        Quali significati attribuite a questa stagione congressuale che si apre?
        Il congresso sarà utile solo se ci sarà la capacità, da parte nostra e di tutto il sistema Acli, di rileggere la nostra associazione sindacale e le nostre storie con animo critico e confrontandole con le istanze che arrivano dal territorio, consapevoli che proprio da un vivo dialogo possano partire proposte e contributi utili a ridisegnare la Fap per i prossimi quattro anni.

        Quali temi porrete all’attenzione e su cui vi sembra importante dire parole di senso?
        Il V congresso Fap si svolge in un clima sociale non facile e in un contesto di crisi che non ha risparmiato nessuno. Siamo chiamati a riflettere e a proporre un programma che abbia come obiettivo quello di rendere l’associazione attuale e competitiva. “Valore lavoro” e “Fap e impegno intergenerazionale” sono temi centrali nel nostro paese e lo saranno nel nostro prossimo congresso.

        Un nodo cruciale per la Fap è sempre stato quello del rapporto tra giovani e vecchi…
        La disoccupazione giovanile e il confronto generazionale sono temi sempre presenti nella politica italiana. Si avverte, cioè, l’esigenza di una riflessione e un confronto serio sul fatto che da più parte si parla di conflitto generazionale, giovani disoccupati contro pensionati privilegiati. È vero, una gestione sbagliata, negli ultimi quarant’anni, della cosa pubblica ha pesato fino ad oggi, ma riparare con leggi raffazzonate e bonus a pioggia - che alla fine penalizzano ancora di più i pensionati - non paga. Qualunque tentativo di riforma seria si scontra, puntualmente, con la difesa corporativa di chi ha ottenuto tanto in tempi di regalie politiche e oggi ostacola ogni tentativo di apportare, all’attuale sistema, i correttivi necessari a definire un giusto equilibrio nel confronto fra le generazioni, garantendo un adeguato e meno drammatico futuro ai nostri giovani.
        Ovviamente parleremo anche di welfare, pensioni e povertà dilagante (...).

        Continua a leggere la seconda parte dell'intervista su www.acliveneto.it: "Obiettivi raggiungi e nuove battaglie" e "Anziani e giovani, un rapporto complesso".

        A cura di Francesca Gagno

          Giornata del tesseramento Acli 2018: le foto

          • Pubblicato inAcli
          Giornata del tesseramento Acli 2018: le foto

          Il 19 gennaio 2018 è stato dedicato alla Giornata del tesseramento Acli 2018. Porte aperte in tutti gli uffici Acli in provincia di Treviso per richiedere o rinnovare la tessera 2018.

          "Una bella occasione, oggi, per incontrare le persone, promuovere e rilanciare progetti e percorsi per i prossimi mesi, curare le relazioni" ha detto la presidente provinciale Laura Vacilotto, ringraziando i partecipanti. E' stata una giornata dedicata a tutti coloro che hanno voluto sottoscrivere la tessera e sostenere così l'associazione. 

          Ma per diventare socio Acli 2018, e accedere anche alle convenzioni e agli sconti previsti, si può fare la tessera tutto l'anno. Anche online. Per scoprire come fare, visita la sezione "Tesseramento 2018" sul nostro sito.

          In occasione della Giornata del tesseramento abbiamo fatto tappa in tutte le nostre sedi e abbiamo seguito questa particolare "staffetta" sulla nostra pagina Facebook. Abbiamo selezionato alcuni momenti in una fotogallery che puoi sfogliare qui sotto o visitare su Flickr.

           

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          Nuovo corso di informatica: aperte le iscrizioni

          • Pubblicato inFAP
          Nuovo corso di informatica: aperte le iscrizioni

          Fiore all'occhiello ormai delle attività promosse ed organizzate dalla nostra FAP ACLI di Treviso. Si aprono dunque le iscrizioni per il nuovo corso di informatica di base, rivolto a persone associate alla Fap o alle Acli di Treviso.

          Tra i contenuti: gestione di file e cartelle, programma di scrittura, internet e posta elettronica. Informazioni e iscrizioni in segreteria tel 0422 56340 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

          Il corso si tiene dal 20 febbraio all'8 maggio 2018 presso l’ITIS Max Planck, Via Franchini, 1, Lancenigo TV perchè, anche stavolta, oltre all'insegnante sarà possibile usufruire della collaborazione di alcuni ragazzi dell’istituto, che si sono resi disponibili in modo da offrire un aiuto individualizzato.
          La durata complessiva è di 20 ore. Le lezioni si terranno il MARTEDI’ dalle 14.00 alle 16.00.

            COOPERA: il mondo della cooperazione italiana si è ritrovato a Roma il 24 e 25 gennaio

            • Pubblicato inIPSIA
            COOPERA: il mondo della cooperazione italiana si è ritrovato a Roma il 24 e 25 gennaio

            Cosa fa l’Italia per uno sviluppo economico e una globalizzazione più equa?
            Come difendiamo i diritti umani e combattiamo il cambiamento climatico?
            Due giorni di incontri, confronti, idee con esperti dal campo, imprese, testimonial e ospiti del mondo della cultura per capire quanto la cooperazione crei opportunità di crescita e lavoro per tutti.
            Anche per noi.

            Anche Ipsia ha partecipato con Laura Vacilotto, vicepresidente nazionale dell'Ong e presidente delle Acli provinciali di Treviso.

            www.conferenzacoopera.it

              Focus dimissioni: al Patronato Acli il servizio di assistenza e consulenza

              Focus dimissioni: al Patronato Acli il servizio di assistenza e consulenza

              Nata con l’obiettivo di impedire le "dimissioni in bianco", la normativa prevede come unica modalità l’invio telematico su www.cliclavoro.it. Un servizio di consulenza ed assistenza è attivo al Patronato Acli di Treviso. Tra i motivi più frequenti di chi si licenzia - rivolgendosi al nostro ufficio per essere accompagnato nel percorso - è un nuovo contratto di lavoro presso altra realtà.

              DIMISSIONI TELEMATICHE

              È noto ormai che dal 12 marzo 2016, con l’introduzione della norma che attua quanto previsto dall’articolo 26, comma 3, del decreto legislativo n. 151/2015 (c.d. decreto semplificazioni), è cambiata la modalità di presentazione delle dimissioni o della risoluzione consensuale del rapporto di lavoro. Il lavoratore cioè non può più presentare le proprie dimissioni su un foglio di carta al proprio datore di lavoro, pena l’inefficacia delle stesse, bensì è necessaria una procedura telematica univoca che il lavoratore non può derogare e sulla quale il datore di lavoro non può intervenire: l’invio avviene tramite il portale ministeriale nazionale Cliclavoro.

              Questa procedura è stata introdotta al fine di impedire al datore di lavoro di utilizzare le cosiddette "dimissioni in bianco" che gli permetterebbero di avere maggior potere sul lavoratore, specie su alcune categorie “deboli” di dipendenti, per esempio le neomamme.

              In seguito all'introduzione della nuova procedura, è sorto presso il nostro Patronato Acli un servizio di consulenza e assistenza per l’invio telematico delle dimissioni, cui si rivolgono utenti appartenenti alle più svariate categorie di lavoratori e non da ultimi anche quelli inquadrati ai livelli più alti.

              DIVERSI APPROCCI

              “In questo contesto si incontrano persone che portano con sé esperienze molto diverse tra loro, professionali e di vita e che giungono alla scelta delle dimissioni volontarie per percorsi differenti – spiegano gli operatori -. Molti, specie tra coloro che hanno età comprese tra o 40 e i 50 anni, hanno trovato nuova occupazione, perciò la ragione più frequente di dimissioni è il cambio di lavoro”. Differente è l’approccio dei più giovani, gli under 25: “Sono più indifferenti forse anche perché ancora non ricadono su di loro responsabilità familiari o abitative… Nelle conversazioni a sportello appare evidente la scarsa consapevolezza sul proprio percorso professionale, sulle proprie potenzialità e sui modi per portarle a risultato”. Ecco perché sarebbe utile proporre ai ragazzi che da poco si sono avvicinati al mondo del lavoro un percorso di orientamento.

              “In molti casi – proseguono gli operatori -, il sentimento di un giovane lavoratore che si dimettenon è di difficoltà o disagio, ancora meno di preoccupazione, bensì di spensieratezza e di fiducia in quelle che potrebbero essere le future possibilità. Qualcuno riprende un percorso di studi, altri cercano di meglio”. In pochi sono arrivati al servizio del patronato perché insoddisfatti, per motivi di retribuzione o condizioni di lavoro. “Preferiscono dimettersi volontariamente piuttosto che per giusta causa, perché quest’ultima modalità prevede in molti casi l’attivazione di una procedura legale che di solito le persone scelgono di evitare”.

              “Capita – concludono - di incontrare chi esprime il timore che le dimissioni non vengano accettate e dunque teme una qualche forma di rivalsa”. Premesso che il datore di lavoro deve accogliere le dimissioni del lavoratore, va verificato su quali istituti può far leva per cercare di trattenere il dipendente in forza. Oppure, visto dal lato più positivo, quali sono gli eventuali margini di contrattazione tra le parti, magari a vantaggio del lavoratore, sapendo che poi quest’ultimo ha sette giorni di tempo per revocare le proprie dimissioni una volta inviate.

              SPAZIO PER CAPIRE

              Il momento dell’invio telematico delle dimissioni, insomma, diventa anche il pretesto per un approfondimento sui temi di diritto del lavoro, per capire come comportarsi durante il preavviso di licenziamento per esempio, per verificare lo stesso preavviso, o per conoscere le modalità della liquidazione del Tfr e calcolarne l’ammontare. 

              UFFICIO LAVORO

              Si riceve su appuntamento telefonando al numero del Patronato Acli di Treviso 0422 543640 o al numero unico 0422 1836144. Oppure scrivendo alla mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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                Una famiglia deve avere una casa dove abitare, una fabbrica dove lavorare, una scuola dove crescere i figli, un ospedale dove curarsi e una chiesa dove pregare il proprio Dio

                Giorgio La Pira