Errore
  • JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 508
Menu

Primo maggio del lavoro e dei lavoratori a Susegana

"Non devono esserci poveri e non c'è peggiore povertà di quella che non ci permette di guardagnarci il pane, che ci priva della dignità del lavoro" (Papa Francesco).

Il Circolo Acli di Susegana festeggia il primo maggio con il tradizionale appuntamento della santa messa alle ore 9.30 nella chiesa arcipretale di Susegana, cui seguirà la benedizione degli automezzi e di chi li conduce.

    Fap Acli: eletto il nuovo comitato. I video di 4 anni di attività

    • Pubblicato inFAP
    Fap Acli: eletto il nuovo comitato. I video di 4 anni di attività

    Eletto il nuovo comitato provinciale Fap, Federazione Anziani e Pensionati delle Acli tenutosi questo pomeriggio in Villa Emo a Fanzolo di Vedelago. Occasione di confronto e dibattito.

    Sette sono i componenti del nuovo comitato della Fap Acli di Treviso, eletti oggi pomeriggio durante i lavori del III° congresso provinciale, cha ha riunito soci e simpatizzanti dell’associazione.

    VIDEO FAP: Diamo voce agli associati alla nostra Federazione Anziani e Pensionati che raccontano cosa se ne fanno, loro, della FAP, e perchè la consiglierebbero ad altri.

    “La nostra Fap è cresciuta in questi ultimi 4 anni, per dimensioni e per iniziative, servizi, attività proposte – ha spiegato nella sua relazione Francesco Tarantolo, segretario uscente -. Contiamo oggi 4.015 soci in tutto il territorio provinciale, pensionati o over 50. A loro ci siamo rivolti con numerose attività culturali, servizi di ascolto e orientamento, informazione e tutela, proposte aggregative, percorsi di formazione”.

    Il congresso è dunque stato l’occasione per fare il punto sui temi attenzionati, le scelte compiute, le sfide raccolte e i risultati raggiunti dalla nostra organizzazione. “A Treviso abbiamo organizzato incontri di tutela dai raggiri legati alle bollette, telefonici o agiti attraverso i nuovi canali online –ha precisato Tarantolo -. In periodi “caldi” dell’anno abbiamo attivato sportelli di segretariato sociale erogando servizi in collaborazione con tutto il sistema Acli. Le iniziative culturali, di formazione, di approfondimento, le gite, le visite guidate, sono state tutte occasioni per aggregarci, vivere spazi e tempi di qualità, di crescita, di miglioramento di noi stessi”.

    Il “pianeta anziani”, durante il congresso Fap, è stato declinato con due connotazioni: quella della partecipazione alla vita attiva della comunità, nella fruizione di proposte aggregativo culturali e formative, e quella invece del bisogno di servizi di assistenza e di welfare.

    Il racconto di esperienze dal territorio ha arricchito la proposta: da un lato Armando Cremasco della Fondazione Villa Emo ha riflettuto sul rapporto tra anziani e opportunità culturali del nostro territorio mentre Graziano Merotto, docente dell’istituto Max Planck, ha raccontato del progetto in cui gli studenti in alternanza scuola lavoro hanno fatto da tutor ad anziani impegnati nel corso di pc; dall’altro Maria Aurora Uliana dell’Israa ha spiegato il senso del progetto di cohausing che stanno realizzando e Alessandro Gamba della residenza per anziani di Vedelago ha raccontato il progetto Civitas Vitae nella dinamica del dialogo tra generazioni.

    “Il nostro impegno, all’interno al sistema Acli e verso l’esterno, partecipando alle reti del territorio tanto preziose quanto vitali, si rinnova dunque a partire da questo congresso con sempre maggiore vigore, costanza, umiltà e buona qualità delle relazioni – ha concluso Tarantolo -. Consapevoli che dobbiamo tenere a mente due questioni in particolare: da un lato il bisogno di welfare e servizi, dall’altro la vita attiva dell’anziano e del pensionato; il tutto in un’ottica di dialogo tra generazioni, di patto sociale che permetta la sostenibilità di tutto il nostro sistema”.

    “Credo, e propongo, che questi siano gli ambiti che anche la nostra Fap provinciale di Treviso possa mettere al centro della propria azione sociale per i prossimi quattro anni. Perché, come scrive lo scrittore Marc Levy: “Le rughe della vecchiaia formano le più belle scritture della vita, quelle sulle quali i bambini imparano a leggere i loro sogni”.

    Il III congress ha eletto i componenti del Comitato provinciale della Fap Acli di Treviso: Franco Bernardi, Giuliana Biason, Mauro Cella, Fosca Daltin, Lino Gallina, Tiziano Mazzer, Francesco Tarantolo. Entro dieci giorni sarà convocato per l’elezione del nuovo segretario provinciale.

     

     

     

     

      Verso le amministrative di Treviso/2: Le Acli incontrano Maristella Caldato

      • Pubblicato inAcli
      Verso le amministrative di Treviso/2: Le Acli incontrano Maristella Caldato

      VERSO LE ELEZIONI AMMINISTATIVE A TREVISO: LE ACLI INCONTRANO I CANDIDATI SINDACO

      Seconda serata di approfondimento della presidenza provinciale Acli di Treviso sui temi del governo della città con Maristella Caldato, candidata per la lista “Treviso unica – TU”

      Forte della sua decennale esperienza i consigliera comunale e del lavoro svolto in Ater, Maristella Caldato, candidata sindaco del Comune di Treviso alle prossime elezioni amministrative del 10 giugno con la lista civica “Treviso unica – TU”, ha incontrato ieri sera la presidenza provinciale Acli. Dati di bilancio in una mano e storie di vita di tanti trevigiani nell’altra “perché la politica è lo strumento per coniugare bisogni e risorse”, ha raccontato la sua visione di città con un occhio di riguardo al sociale, ma ragionando anche del piano degli interventi, di cultura, di trasporto e parcheggi.

      SUL SOCIALE SERVE UN VERO COORDINAMENTO

      “Con la riduzione di 2 assessori (da 8 a 6) possiamo risparmiare 100 mila euro all’anno; sommati a 140 di risparmio se si tagliano del 20% i compensi per gli incarichi istituzionali, possiamo andare a costituire un piccolo fondo per istituire il reddito di dignità ed andare incontro alle esigenze di molti nuovi poveri” ha esordito commentando poi con amarezza il fatto che, oggi a Treviso, per il primo appuntamento per il Rei la lista d’attesa è di tre mesi. “In generale credo sia necessario provvedere al conferimento dell’incarico di dirigente dei servizi sociali a persona di comprovata esperienza; ed utilizzare le forze giovani del servizio civile nazionale in modo più consono a rispondere a bisogni sociali”. 

      Affronta poi il tema della non autosufficienza: “Credo sarà urgente istituire un tavolo di lavoro con l’Israa per creare delle linee di azione condivise. L’attuale amministrazione ha affidato all’ente tutta l’assistenza domiciliare, prima in capo ad una cooperativa, mantenendo lo stanziamento di 1 milione di euro in tre anni. Ma il personale costa il 25% in più. Che significa? Che saranno tagliati servizi?”. Caldato ribadisce che allocare le risorse è sempre una scelta di priorità e che, a giudizio della Lista civica che la candida, questo dell’assistenza è un bisogno prioritario; pertanto servono a questa voce di spesa almeno altri 500 mila euro.

      Racconta poi le iniziative che vorrà attuare in tema accessibilità per persone disabili; sottolinea il bisogno di riorganizzare il servizio casa; ribadisce l’urgenza di rivedere il regolamento per l’erogazione dei contributi economici - che, pur basando sull’Isee, non sempre permette di garantire le fasce più deboli della popolazione – così come il regolamento per l’assegnazione degli appartamenti in emergenza abitativa, con un piano straordinario di ristrutturazione di 150 alloggi ora sfitti. Poi parla anche della Caserma Serena, individuando per il comune un ruolo di garanzia della sicurezza, anche attraverso l’assunzione di un comandante dei vigili a tempo pieno (ora parziale).

      “Sui tanti fronti delle povertà non possiamo che ringraziare e sostenere il mondo del volontariato, le Caritas, e tutte quelle reti che, in silenzio, vivono le dimensioni della solidarietà e della prossimità. Anche la scuola, accoglienza i minori, svolge un’opera meritoria”. 

      E poi, a cappello di tutto ciò, specifica: “L’obiettivo a medio termine più importante che ci diamo è l’assunzione di un ruolo incisivo in conferenza dei sindaci dentro all’Ulss nella partita della nuova definizione dei piani di zona. Questo ci può permettere un lavoro sinergico, per esempio nelle periferie, legato all’inclusione sociale di tante e diverse categorie di persone”. 

      IL LAVORO E’ UNA FRONTIERA DA PRESIDIARE

      “Non possiamo raccontarci frottole, le competenze dell’amministrazione comunale in questa materia sono minimali. E tuttavia, essendo fondamentale per la vita dell’uomo, è necessario che il comune presidi i tavoli di progettazione e concertazione; studi i modelli già sperimentati che hanno funzionato; solleciti iniziative, sperimentazioni, servizi”.

      AMBIENTE E CULTURA = NO CEMENTO, TRASPORTO, PARCHEGGI

      Sulla questione ambientale Caldato ha ribadito la sua linea: “Il consumo di suolo è strettamente collegato al piano degli interventi che non mi ha trovato favorevole per due motivi: prevede 1 milione di mq di cemento calato in città a fronte di 4.500 alloggi vuoti; che senso ha? Inoltre, ipotizza la costituzione di 3 nuovi centri commerciali e ridisegna viale della Repubblica come il centro del commercio con interventi a danno dell’ambiente”. E poi c’è il tema dell’aeroporto: “Io sono per il palese rispetto della legalità: attualmente sono autorizzati dal ministero 16.500 movimenti annui e noi siamo a 22 mila. Non si può usare l’aeroporto come arma di ricatto per i posti di lavoro creati; e manca un piano turistico che possa integrare questa presenza. Che cosa facciamo con 70 mila euro in bilancio sul tema Missione Turismo?”

      Infine la cultura: “Nulla in contrario sulle grandi mostre e su Santa Caterina, ma quella è un bene pubblico per il quale sono stati spesi 5 milioni di euro di restauro, di fatto adeguandola ad esigenze di privati. Serve valorizzare tutto il nostro patrimonio sapendo poi organizzare una programmazione di lungo periodo che dia respiro alle attività commerciali”. 

      “Va rivisto, nella prospettiva di far rivivere la città, il piano parcheggi e la relativa tariffazione, individuando delle aree marginali di gratuità. Invece la costruzione del nuovo parcheggio al pattinodromo (in project financing) e i parcheggi attorno alle mura diventeranno tutti a pagamento”.

      “Saranno tempi di vacche magre, i prossimi – conclude la Caldato -; i 25 milioni incassati ad ottobre per la vendita di azioni Save sono stati allocati per la costruzione di palestre, la ristrutturazione di piazze e la manutenzione delle scuole. Con l’operazione di vendita della Prefettura, a cui io ero contraria, sono stati recuperati 7 milioni di euro a prezzo però della cessione di un pezzo di identità dei trevigiani. Io dico solo che i conti si devono fare bene, avendo davvero chiare le priorità”. 

      “Riconosciamo ai candidati che finora abbiamo incontrato, lei e Mario Conte, autentica passione e bene per la nostra città, impegno ad un dialogo serio e preparato - ha sottolineato in calce all’incontro Laura Vacilotto, presidente delle Acli di Treviso -. Questo è di auspicio per chi avrà il compito di governare la città, perché lo faccia con spirito di servizio, apertura e collaborazione”.

      730 precompilato: dal 16 aprile disponibile online

      • Pubblicato inCAF
      730 precompilato: dal 16 aprile disponibile online

      Dal prossimo 16 aprile si alza il sipario sulla dichiarazione precompilata 2018 (Modello 730 e Modello Redditi, ex Unico), destinata a lavoratori dipendenti e pensionati. Per l’esattezza rientrano fra i destinatari anche i lavoratori dipendenti e pensionati che abbiano svolto, eventualmente, attività di lavoro autonomo occasionale o abituale. Non ne sono invece destinatari i soli lavoratori autonomi titolari di partita Iva, i contribuenti che nel corso del 2017 non abbiano esercitato un’attività da lavoro dipendente/assimilato, le colf e le badanti (queste ultime, però, potranno comunque presentare il 730 senza sostituto, recuperando, ove possibile, il bonus Renzi da 80 euro).

      Le spese e i redditi precompilati

      Anche quest’anno si amplia rispetto al passato il menu dei dati precompilati dall’Agenzia delle Entrate. Se ricorderete, l’anno di debutto del modello precompilato i contribuenti vi avevano trovato solo poche voci: i redditi dei terreni e dei fabbricati, quelli da lavoro dipendente e pensione, più gli interessi sui mutui e i contributi previdenziali-assistenziali. Dopodiché il ventaglio si è andato via via allargando, includendo ad esempio le spese d’istruzione, le spese funebri, le spese veterinarie, i premi di assicurazioni sulla vita e ovviamente tutto il ricco comparto delle spese mediche, ivi compresi (dallo scorso anno) i farmaci da banco, le spese per gli psicologi, le spese ottiche (occhiali, lenti a contatto ecc).

      Inoltre, fra le altre somme che nel 2017 hanno fatto il loro ingresso nella dichiarazione precompilata, vi sono state anche quelle comunicate all’amministrazione finanziaria dagli amministratori di condominio relativamente agli interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica effettuati sulle parti comuni degli edifici.

      Dal 2018, invece, entrano come dati precompilati le spese per gli asili nido e tutte le donazioni ad Onlus, associazioni di promozione sociale, fondazioni e ulteriori associazioni. Al tempo stesso, però, resta da evidenziare l’assenza di tutta un’altra serie di informazioni come le spese di affitto generalmente intese oltre a quelle, specificatamente, sostenute dagli inquilini o dagli studenti fuori sede. Mancheranno inoltre anche le spese per le attività sportive dei ragazzi.

      In sostanza, a livello di informazioni disponibili sul modello precompilato, non vi sono differenze fra il 730 e il Redditi. Il Redditi precompilato contiene infatti gli stessi dati già inclusi nel 730 e per di più non contiene i redditi esteri, d'impresa e da lavoro autonomo non occasionale, che quindi andranno per forza integrati. Resta inteso che l'esonero dai controlli formali relativi agli oneri detraibili o deducibili coinvolgerà soltanto i contribuenti che accetteranno, senza alcuna modifica, il modello precompilato predisposto dall’amministrazione, ma non varrà per i contribuenti del Redditi (ex Unico) il cui termine di invio all’Agenzia delle Entrate è prorogato anche quest’anno al 31 ottobre.

      Come scarico la dichiarazione precompilata?

      Una delle domande più frequenti riguarda il come “impossessarsi” dei modelli. Va chiarito subito che né il 730 né il Redditi precompilato vengono spediti a casa e tanto meno per posta elettronica. L’Agenzia delle Entrate li carica online in un’area riservata del proprio sito, per accedere alla quale il contribuente dovrà fare richiesta di un codice PIN. Dopodiché, una volta ricevuto il PIN, potrà consultare la dichiarazione ed eventualmente integrarla in via autonoma, restando pienamente responsabile di quanto dichiarato. Altrimenti, senza dover aspettare di ottenere il PIN, ci sarà sempre la possibilità di rivolgersi a un CAF o a un intermediario abilitato che potrà scaricare la dichiarazione per conto del contribuente e assisterlo nella procedura di verifica e invio.

      Detto questo, c’è anche da specificare che il contribuente destinatario del modello 730/Redditi precompilato non è affatto obbligato ad utilizzarlo. Potrà infatti presentare la dichiarazione dei redditi con le modalità ordinarie, cioè facendo un normale 730 o un normale Redditi non precompilato. Laddove, comunque, si scelga di partire dal modello precompilato, a meno di non confermarlo, le opzioni saranno due: la modifica o l’integrazione. La modifica, in pratica, sussiste nel cambiamento di uno o più dati (errati) presenti sul modello, mentre l’integrazione sussiste nell’inserimento di dati assenti, quindi non precompilati dall’amministrazione (o perché non disponibili o perché non comunicati dai soggetti preposti).

      Ora, se il cittadino decide di modificare e inviare la dichiarazione autonomamente, se ne assume tutta la responsabilità. Viceversa, nel momento in cui il contribuente interpella l’intermediario fiscale, l’intermediario stesso prenderà in esame tutta la documentazione, dopodiché apporrà il suo visto di conformità, sciogliendo così il cittadino da qualunque responsabilità. Ovviamente l’unica cosa di cui il CAF/intermediario non può rispondere è l’eventuale comportamento doloso del contribuente.

      Detto altrimenti, in caso di dichiarazione infedele, se l’errore fosse addebitabile al solo CAF, quest’ultimo si farebbe carico sia della maggiore imposta non versata che delle sanzioni e degli interessi (il cittadino quindi non andrebbe a pagare nulla). Viceversa, se fosse provato il dolo da parte del contribuente, questi sarebbe chiamato a rispondere in prima persona versando sia la maggiore imposta, che le sanzioni e gli interessi.

      Ti ricordiamo che puoi usufruire della nostra consulenza fiscale contattando la sede CAF ACLI più vicina, prenotando un appuntamento online, oppure registrandoti al sito Il730.Online.

      A cura di Luca Napolitano. Fonte: mycaf.it

       

      Servizi di babysitting: dal voucher al contributo di acquisto

      Servizi di babysitting: dal voucher al contributo di acquisto

      Anche nel 2018 le neomamme possono – rinunciando al congedo parentale – fruire di contributi per l’accesso ai servizi baby sitting e/o a quelli pubblici per l’infanzia. Nulla è cambiato per quanto riguarda i requisiti d’accesso a questi contributi, soltanto il sistema di erogazione, che dal 1° gennaio 2018 vede il passaggio dai cosiddetti voucher al “Libretto Famiglia”.

      Beneficiarie del contributo

      Le lavoratrici dipendenti (sia pubbliche che private) e le iscritte in via esclusiva alla Gestione separata, entro 11 mesi dal termine del congedo di maternità e le lavoratrici autonome entro 12 mesi dalla nascita o dall’ingresso in famiglia del bambino possono inoltrare domanda telematica per la fruizione di contributi per i servizi di baby sitting o per i servizi per l’infanzia della rete pubblica.

      L’accesso a un contributo mensile comporta la rinuncia ad un mese di congedo parentale.

      Una lavoratrice dipendente può fruire fino a un massimo di 6 contributi mensili, in virtù della rinuncia ai 6 mesi di congedo parentale. Nel caso di autonoma potrà usufruirne per un totale di 3 mensilità. Se la neomamma fruisce dei servizi di rete pubblica per l’infanzia potrà chiedere un contributo per far fronte alla spesa che affronta. Il contributo verrà erogato direttamente alla scuola.

      L’importo mensile massimo del contributo è pari a 600 euro e non è frazionabile in giorni o settimane, ma soltanto per mesi interi.

      Nel caso la neomamma richieda il contributo per servizi di baby sitting, oltre a inoltrare domanda di contributo dovrà anche registrarsi nella procedura delle “prestazioni occasionali” e acquisire il contributo per il servizio che verrà erogato tramite il “Libretto famiglia”.

      Sia la neomamma che la baby sitter debbono risultare registrate nella procedura dedicata alle prestazioni occasionali, la prima come datrice di lavoro e la seconda come lavoratrice.

      La procedura è un po’ farraginosa e richiede alcuni passaggi e termini da rispettare, ma è possibile rivolgersi agli uffici di patronato acli presenti sul territorio per valutare l’opportunità / convenienza di fruire di tale istituto ed essere assistiti nell’espletamento dell’intero iter della pratica.

      Fonte: patronato.acli.it

      Ambiente, cultura, sociale: le proposte di Mario Conte, candidato sindaco a Treviso

      • Pubblicato inAcli
      Ambiente, cultura, sociale: le proposte di Mario Conte, candidato sindaco a Treviso

      VERSO LE ELEZIONI AMMINISTATIVE A TREVISO
      LE ACLI INCONTRANO I CANDIDATI SINDACO
      Ha preso avvio ieri sera, con Mario Conte della Lega Nord, il primo dei 4 incontri che la presidenza provinciale Acli di Treviso ha messo in agenda con i candidati trevigiani per un confronto sui programmi.

      L’attenzione ai quartieri e alle periferie, un assessorato ad hoc con competenze specifiche per sociali ed ambiente, l’investimento a lungo termine sulle famiglie e la natalità, il coordinamento con i comuni dell’hinterland, la viabilità, la sfida culturale. Ed un riconoscimento all’amministrazione uscente, composta di persone oneste, di cui ha stima.

      Questi, in estrema sintesi, i temi affrontati nel dialogo che ha visto la presidenza provinciale Acli incontrare l’altra sera Mario Conte, candidato per la Lega Nord a guidare la città di Treviso per il prossimo quinquennio. “Il primo di quattro incontri – spiega Laura Vacilotto – che abbiamo fortemente voluto per aprire un canale di comunicazione con coloro che guideranno, da maggioranza od opposizione, la nostra città. Quello che possiamo mettere a disposizione è l’esperienza che ogni giorno maturiamo nei servizi sul territorio, i dati di cui disponiamo, le competenze in tema di diritti e doveri, welfare, fiscalità, inclusione”.

      “Mi colpisce della vostra organizzazione la capillare presenza sul territorio – ha esordito Conte – che propongo di mutuare e replicare, facendo uscire l’amministrazione dal palazzo, creando punti di riferimento nelle periferie, portando fuori i servizi, mantenendo ed anzi, rinvigorendo, il dialogo con i cittadini”. Sta facendo il giro, in questo periodo, Conte per ascoltare chi ha qualcosa da dirgli: parroci, primari di ospedale, realtà del volontariato, società sportive, gruppi anziani. E, ovviamente, promuovere il voto.

      SOCIALE ED AMBIENTE
      “Non ci nascondiamo rispetto al fatto che è necessario fare i conti con la sostenibilità economica delle iniziative che si possono mettere in campo. Tuttavia credo che un rinnovato impegno nel settore sociale, coordinato con le belle e virtuose realtà del territorio, attivato dalla partecipazione delle associazioni, possa migliorare la qualità della vita delle persone e rinvigorire il senso di comunità”. Se diventerà sindaco, reintrodurrà i vigili di quartiere, come un servizio meno di “polizia” e più “sociale”.

      Piuttosto rinuncio a riqualificare una piazza ma uno dei miei principali obiettivi resta il sociale, da un lato considerando i temi classici che vanno ripresi in mano: l’assegnazione delle case popolari, la gestione dei servizi alle famiglie, l’erogazione dei sussidi, dall’altro una forte virata rispetto alla questione dell’inclusione sociale che riguarda non solo le fasce più deboli della popolazione, ma molte persone che nemmeno accedono ai servizi. Su questo tanto possono fare le associazioni di promozione sociale, di volontariato, sportive, se messe nelle condizioni di esprimere il loro potenziale, anche avendo una sede, l’incentivo a mettersi in rete, un canale sempre aperto con l’amministrazione”.

      E sugli immigrati è chiaro: “Nessuno deve subire vessazioni, rischiare la vita. Ma i costi non possono ricadere solo sulle nostre tasche. L’emergenza umanitaria non può essere gestita arricchendo alcuni (furbi) e depauperando gli italiani e va affrontata, per quanto riguarda il livello locale, considerando anche gli aspetti collegati alla sicurezza, alla salute”.

      L’altro punto chiave è l’ambiente: “Realizzerò un assessorato specifico con competenze tecniche di alto profilo per accedere ai fondi europei. Mi interessa la qualità dell’aria, l’efficientamento energetico a partire dagli edifici comunali. Sono consapevole che la pedonalizzazione della città ce la imporrà l’Unione europea, pertanto credo sia fondamentale un lavoro di chiara, esplicita, cosciente comunicazione verso i cittadini. Facciamo scelte che varranno tra dieci anni ma che sono indispensabili per non avere poi costi anche maggiori di quelli per realizzarle legati alle multe, alla salute dei cittadini”. Continuerà a fare i panevin, ma propone di mettere una centralina di rilevazione dell’Arpav sulla Noalese, accanto all’asilo nido e alla casa di riposo. Perché sia utile a risvegliare la consapevolezza dei cittadini.

      Affronta poi i temi della viabilità, del trasporto pubblico ancora troppo trevisocentrico, della ripopolazione del centro storico, dei negozi che chiudono, del bisogno di costruire senso civico e di comunità.

      UNA NUOVA “GRANDE TREVISO”
      “Credo che, sui temi ambientali come su quelli del trasporto, solo per citare due esempi, sia necessario il dialogo, il coordinamento e la sinergia tra diverse amministrazioni limitrofe – prosegue –, consapevoli che in queste decisioni tutti rinunciano a qualcosa per un bene comune”. Ma il vero salto di qualità a suo dire sarebbe proprio ripensare Treviso in strettissima connessione con l’hinterland.

      “Anche sui temi dell’inclusione, del welfare, è necessaria una seria regia proprio perché gli interventi possano estendersi a sempre più persone. Per esempio ragionando maggiormente in una logica di welfare partecipativo di comunità dove, a fronte di prestazioni sociali si restituisce in termini di solidarietà, di servizi al territorio”.

      Così come per la cultura: “Me la gioco, e diranno «proprio loro della Lega» ma sono convinto che possa diventare un volàno per la nostra città, anche occupazionale. Come? Con due modalità: una programmazione a lungo termine che permetta ai commercianti di compiere scelte in prospettiva; il rilancio della possibilità di creare iniziative per rivitalizzare alcune zone della città, anche con la previsione di sconti sulle tassazioni”. Ripresenterà la candidatura a Treviso capitale della cultura, con un progetto che assicura sarà realmente inclusivo e, di nuovo, terrà conto della specificità di Treviso nel contesto territoriale allargato.

      Un accenno sui buchi neri della città: la Caserma Salsa, l’ex Enel, la Camuzzi, il Consorzio agrario… Che fare? “Non è facile, ci vogliono disponibilità economiche importanti, buone idee, accordi tra pubblico e privato, accesso a fondi europei. Ma sapete qual è – dal mio punto di vista – la prossima emergenza? La palazzina di via Pisa”. Quella è una bomba sociale, 880 ila euro di buco condominiale, una situazione ormai sfuggita di mano, pericolosa in termini di sicurezza, ambiente.

      E, in conclusione, una considerazione: “Credo che spesso le soluzioni sono molto “umane” prima che di tipo amministrativo. Io voglio dialogare con tutti a fronte però di un reciproco atteggiamento di responsabilità dove ci si riconoscono diritti e doveri”. Niente di meno.

      "C'è da fare", testimonianza e musica sul mondo del lavoro

      • Pubblicato inAcli
      "C'è da fare", testimonianza e musica sul mondo del lavoro

      In occasione della Festa dei lavoratori, l'ufficio Pastorale Sociale e del Lavoro della Diocesi di Treviso insieme ai ragazzi del CFP Fondazione Opera Monte Grappa di Fonte presentano un concerto con una serie di testimonianze e musica sul mondo del lavoro.

      L'appuntamento si terrà sabato 5 maggio 2018, alle ore 17.00 nella zona industriale di Asolo, presso "Asolo Dolce" (via Enrico Fermi 51).

      L'ingresso è gratuito e anche le Acli di Treviso partecipano all'iniziativa, presentando una delle canzoni del repertorio in programma.

      In pensione prima: domanda entro il 1° maggio per gli "usuranti"

      In pensione prima: domanda entro il 1° maggio per gli "usuranti"

      È appena suonata – il 31 marzo – la campanella per gli over 63 che vogliono accedere all’indennità APe sociale, che già dobbiamo ricordarci di un’altra scadenza: la pensione di anzianità cui possono accedere i lavoratori addetti ad attività usurante.

      Entro il 1° maggio 2018 deve essere inviata domanda di accesso ai benefici per lavoro usurante, per tutti coloro i quali raggiungeranno i requisiti nel corso del 2019. Ma vediamo insieme chi può fare questa domanda.

      Quali tipologie di lavoro?

      Possono accedere a questi benefici i lavoratori addetti a produzioni lavorazioni definite dalla legge usuranti: lavori in galleria, cava o miniera; lavori ad alte temperature; lavori in cassoni ad aria compressa; lavori di asportazione dell’amianto; attività di lavorazione del vetro cavo; lavori svolti dai palombari; lavori espletati in spazi ristretti. Questi i sicuri beneficiari.

      In seconda battuta, i lavoratori addetti alle linee di produzione in catena, ma anche i conducenti di veicoli con capienza complessiva non inferiore a 9 posti, che effettuino servizio pubblico di trasporto collettivo.

      E ci sono, infine, i lavoratori notturni, che esercitano organizzati in turni e prestano lo loro attività nel periodo notturno per almeno 6 ore, per un numero minimo di giorni lavorativi all’anno non inferiore a 64; lo stesso tipo di lavoratori, ma che esercitino per almeno 3 ore nell’intervallo tra la mezzanotte e le cinque del mattino, per periodi di lavoro di durata pari all’intero anno lavorativo.

      Quali requisiti?

      È necessario aver svolto attività usuranti per un periodo minimo: di almeno 7 anni nell’ultimo decennio o di almeno metà della vita lavorativa.

      Quando richiedere questa pensione?

      Per ottenere questa tipologia di pensione è necessario far valere il requisito anagrafico, un requisito contributivo minimo e il requisito della quota. I requisiti sono diversi, bisogna distinguere tra chi ha svolto solo lavoro dipendente e chi ha anche svolto periodi di lavoro artigiano, commerciale o di coltivatore diretto. Nella tabella riassumiamo i requisiti richiesti.  

       

       

       

       

      Lavoratori usuranti e notturni con almeno 78 notti l’anno
      Solo contributi da dipendente
      Età minimaContributi minimi

      Quota
      Somma età + contributi

      Dal 2017 

      al 2026

      61 anni e 7 mesi35 anni97,6
      Lavoratori notturni con numero notti compreso tra 72 e 77 notti l’anno
      62 anni e 7 mesi35 anni98,6
      Lavoratori notturni con numero notti compreso tra 64 e 71 notti l’anno
      63 anni e 7 mesi35 anni99,6

       

       

       

       

       

      Lavoratori usuranti e notturni con almeno 78 notti l’anno
      Contribuzione mista dipendente e autonomo
      Età minimaContributi minimi

      Quota
      Somma età + contributi

      Dal 2017 

      al 2026

      62 anni e 7 mesi35 anni98,6
      Lavoratori notturni con numero notti compreso tra 72 e 77 notti l’anno
      63 anni e 7 mesi35 anni99,6
      Lavoratori notturni con numero notti compreso tra 64 e 71 notti l’anno
      64 anni e 7 mesi35 anni100,6

       

      Come fare la domanda?

      Chi nel corso del 2019 raggiunge i requisiti sopra indicati, può inoltrare domanda di riconoscimento dei benefici per lavori usuranti entro il 1° maggio prossimo, se questa scadenza non verrà rispettata la decorrenza della futura pensione slitterà fino a un massimo di 3 mesi. La domanda è telematica e deve essere corredata della documentazione necessaria a dimostrare l’avvenuto svolgimento dell’attività lavorativa usurante. Anche i datori di lavoro sono tenuti a collaborare, compilando l’apposito modulo nel quale indicare le mansioni usuranti svolte dal loro dipendente.

      Le maggiori difficoltà sono legate alla ricerca della documentazione, quando si deve dimostrare un’attività usurante avvenuta nei primi anni di carriera lavorativa, può succedere infatti che il tempo trascorso sia tale che la documentazione (la certificazione dei turni) non sia più archiviata o che addirittura non ci sia più il vecchio datore di lavoro.

      Gli uffici del Patronato Acli sono a vostra disposizione per verifica, consulenza e assistenza nell’espletamento della pratica.

      Fonte: patronato.acli.it

      Reddito d'inclusione: i primi dati diffusi dall’INPS

      • Pubblicato inAcli
      Reddito d'inclusione: i primi dati diffusi dall’INPS

      L’Alleanza contro la Povertà esprime soddisfazione per le evidenze che emergono dai primi dati diffusi dall’Osservatorio Statistico dell’INPS sul Reddito d’inclusione (ReI). I risultati del monitoraggio, presentati il 28 marzo dall'INPS e dal Ministero del Lavoro, hanno calcolato che nel primo trimestre 2018 il ReI ha coinvolto 316.693 persone (in 110 mila famiglie), mentre altre 47.868 persone (in 119 mila famiglie) sono state interessate dal Sia (il Sostegno di inclusione attiva).

      Durante la tavola rotonda, a cui erano presenti – oltre al presidente dell’INPS Tito Boeri – anche il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, il ministro del Lavoro Giuliano Poletti e il portavoce dell’Alleanza contro la Povertà e presidente nazionale delle Acli Roberto Rossini, è risultato evidente come la strada sia quella giusta. I risultati sono ancora parziali, ma già oggi con le misure messe in campo – il SIA prima e il ReI adesso – si è riusciti a raggiungere circa il 50% della platea potenziale di riferimento.

      Numerose le indicazioni emerse dalla relazione del presidente dell’INPS Boeri: 7 nuclei beneficiari su 10 risiedono nelle regioni del Mezzogiorno e c'è una maggiore incidenza dove si riscontra un alto tasso di disoccupazione. 3 beneficiari su 4 del SIA e del ReI appartengono a famiglie numerose: il ReI è stato fondamentale per molte famiglie, per le quali rappresenta l’unico forma di sostegno. Inoltre un quinto dei beneficiari è rappresentato da nuclei familiari con disabili.

      Boeri, pur riscontrando con soddisfazione la rilevanza del tema della lotta alla povertà per tutta la campagna elettorale, ha affermato che ora bisogna resistere alla tentazione di ricominciare da capo con una nuova misura. “Bisogna piuttosto consolidare la misura esistente, migliorandola secondo le direttrici che abbiamo evidenziato”, sostiene il portavoce dell’Alleanza contro la Povertà Roberto Rossini. “Ad un anno dalla firma del memorandum, possiamo esprimere apprezzamento per il lavoro svolto. Noi abbiamo fatto la nostra parte, indicando tra le altre cose l’importanza del criterio del monitoraggio e dell’universalismo della misura”.

      Secondo l’Alleanza contro la Povertà, il nuovo Governo dovrà impegnarsi ad estendere la copertura del ReI e il contributo economico, e soprattutto ad investire nell’attuazione della misura: è infatti cruciale il potenziamento dei servizi pubblici territoriali per rendere questa misura di contrasto alla povertà pienamente efficace. “Lo strumento c’è e gli stanziamenti illustrati dal ministro Poletti vanno nella giusta direzione. Ora avanti senza remore nella sfida cruciale, che e è quella del welfare locale, chiave essenziale per per far sì che la misura sia efficace allo stesso modo su tutto il territorio nazionale”.

      Il Presidente del Consiglio ha affermato che la congiuntura economica favorevole, pur in questa fase delicata di transizione politica, consente di guardare con fiducia al futuro e alla riduzione delle diseguaglianze. L’evidenza che emerge dai dati consente di poter affermare che “il ReI funziona e funzionerà ancora meglio dal 1° luglio, con l’allargamento della platea e le misure integrative inserite nel bilancio 2018. È una misura che va difesa e potenziata ulteriormente sul fronte delle politiche attive. L’Alleanza contro la Povertà ha avuto un ruolo estremamente significativo ed indispensabile, dimostrando concretamente il ruolo dei corpi intermedi”.

      Fonte: Acli.it

      Leggi: La presentazione del primo Osservatorio statistico sul Reddito di Inclusione sul sito dell'INPS

        Verso le elezioni in Comune di Treviso

        • Pubblicato inAcli
        Verso le elezioni in Comune di Treviso

        In vista dell'appuntamento con le urne che vedrà i trevigiani chiamati ad eleggere il sindaco e il consiglio comunale che guiderà la città per il prossimo quinquennio – insieme ad altri 47 comuni in Veneto tra cui Vicenza – la presidenza provinciale delle Acli ha deciso di organizzare un incontro “ristretto” con ogni candidato sindaco.

        L’obiettivo è aprire un dialogo con i candidati, ascoltare i contenuti dei loro programmi e confrontarsi in particolare sui temi del lavoro e del welfare.

        I primi appuntamenti sono il 5 aprile con Mario Conte, Lega Nord; l’11 sarà la volta di Maristella Caldato, Lista Treviso unica; il 19 di Domenico Losappio M5S, il 2 maggio con Giovanni Manildo.

        Al termine di ogni incontro le Acli di Treviso diffonderanno una nota di sintesi dei contenuti trattati e il quadro emerso dai colloqui.

        Sottoscrivi questo feed RSS
        Una famiglia deve avere una casa dove abitare, una fabbrica dove lavorare, una scuola dove crescere i figli, un ospedale dove curarsi e una chiesa dove pregare il proprio Dio

        Giorgio La Pira