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“Monumenti Aperti” per la prima volta a Treviso

    “Monumenti Aperti” per la prima volta a Treviso

    Sabato 18 e domenica 19 ottobre, in occasione della 29esima edizione della manifestazione, visite guidate gratuite al complesso del Liceo Artistico a cura degli studenti dell’istituto

    Una due giorni di visite guidate gratuite per cittadini e turisti al complesso dell’ex Convento di Santa Chiara nel cuore di Treviso, oggi sede del Liceo Artistico di Treviso: sabato 18 e domenica 19 ottobre, grazie alla partnership di Acli Veneto e Acli Treviso, arriva per la prima volta a Treviso “Monumenti Aperti”, tra le più importanti manifestazioni nazionali dedicate alla promozione e valorizzazione del patrimonio culturale italiano “nascosto”. L’evento, giunto alle 29esima edizione nazionale e per la prima volta nel capoluogo della Marca trevigiana, è promosso dalla OdV Imago Mundi di Cagliari e quest’anno vede coinvolte 19 regioni, 89 comuni e 800 monumenti aperti al pubblico. A Treviso questa prima edizione di “Monumenti Aperti”, organizzata con il patrocinio di Provincia di Treviso e Comune di Treviso, vedrà protagonista il complesso del Liceo Artistico, la cui storia è strettamente intrecciata a quella della città stessa, che non solo si disvelerà al pubblico per un intero weekend di visite, ma che ha anche coinvolto nel progetto, attraverso un percorso didattico strutturato, gli studenti del corso diurno e serale, che condurranno in prima persona i tour guidati.

     L’edizione 2025 di “Monumenti Aperti” si presenta sotto il titolo di “Dove tutto è possibile”: un invito a lasciarsi sorprendere, a guardare con occhi nuovi la straordinaria eredità culturale che ci viene consegnata, a creare connessioni tra passato e futuro. Il progetto è finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – Direzione Generale del Terzo Settore e della Responsabilità Sociale delle Imprese (Avviso n. 2/2023) e l’edizione 2025 gode del patrocinio del Senato della Repubblica, della Camera dei Deputati, del Ministero della Cultura, del Ministero del Turismo, della Regione Sardegna e di Anci Nazionale; per il quarto anno, gode anche del patrocinio del Parlamento Europeo. La manifestazione, che coinvolge soggetti istituzionali e privati a vario livello impegnati per la promozione e la valorizzazione delle bellezze storiche, architettoniche e ambientali del territorio italiano, si svolge durante i fine settimana compresi tra aprile e novembre, aprendo le porte di abbazie, chiese, castelli, musei etnografici e luoghi poco conosciuti, per un viaggio nell’anima nascosta del Belpaese. I cittadini, per un weekend “turisti” nella propria città, possono visitare gratuitamente questi luoghi di valore storico, artistico e culturale, guidati da volontari, in gran parte studenti di ogni ordine e grado. In questo modo l’iniziativa non solo consente di scoprire e valorizzare il patrimonio culturale, ma crea anche un’occasione di crescita e connessione intergenerazionale, coinvolgendo direttamente i giovani nella custodia e nella trasmissione della memoria storica della propria comunità.

    Grazie alla collaborazione con le Acli del Veneto oltre a Venezia, con la proposta di percorso della memoria che, partendo dal Ghetto, si sviluppa lungo calli e campi del sestiere di Cannaregio alla scoperta delle pietre d’inciampo posate in città dal 2014 ad oggi – in programma sabato 18 ottobre alle 10.30 e alle 11.30 – e Treviso, con le visite guidate al complesso dell’ex Convento di Santa Chiara, previste sabato 18 e domenica 19 ottobre, con accesso libero e gratuito per il pubblico dalle 15 alle 18 in entrambe le giornate, per un massimo di 15 persone per tour. La storia dell’antico complesso, sorto come struttura monastica all’interno delle mura cittadine, si snoda attraverso molteplici vicende religiose, politiche e sociali strettamente collegate con quelle di Treviso e che hanno più volte mutato la natura dell’edificio.

    Il percorso guidato proposto il 18 e 19 ottobre si svilupperà attraverso aule e ambienti interni ed esterni del Liceo Artistico, per concludersi con un’ultima tappa alla Galleria dell’Artistico di via Carlo Alberto, dove verrà esposta per l’occasione una selezione di opere della Collezione permanente d’arte contemporanea di proprietà dell’istituto trevigiano. Saranno presenti grandi nomi del gruppo Arte povera come Gilberto Zorio e Pier Paolo Calzolari e dei maestri della Pop Art italiana tra cui Concetto Pozzati e opere di Alberto Biasi, caposcuola del padovano Gruppo N, Mauro Staccioli, Carmelo Zotti, Omar Galliani e Alberto Abate. Non mancheranno i maestri della scultura di ambito veneto, come Giancarlo Franco Tramontin, e di artisti dell’area trevigiana, dai maestri storici quali Renato Nisi e Mario Guadagnino a figure delle generazioni successive come Vittorio Michielon fino alle vedute visionarie di Paolo Del Giudice. Significative infine le opere del ceramista Candido Fior, le grafiche di Matteo Massagrande e l’opera di recente acquisizione di Cristiano Pintaldi.

    Nelle visite guidate saranno coinvolti una cinquantina di studenti – 40 del corso serale e 10 di quello diurno –, una ventina di docenti del Liceo e circa 30 volontari delle Acli di Treviso.

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    La Provincia di Treviso è sempre vicina a chi valorizza il nostro territorio. Monumenti Aperti, ACLI e il Liceo Artistico danno l’opportunità alla cittadinanza di visitare dei luoghi che appartengono alla nostra identità ma anche alla tradizione educativa della Provincia di Treviso perché sono ormai oltre 150 anni che il Convento di Santa Chiara è sede di un’istituzione educativa. Ricordo che proprio l'Artistico sarà oggetto di un ampliamento da parte della Provincia di Treviso con la ristrutturazione dell'edificio ex Poste, un intervento da oltre 6 milioni di euro” ha dichiarato Raffaele Freda, Consigliere della Provincia di Treviso.

    “Questo progetto unisce due dimensioni fondamentali: da un lato il valore formativo, perché offre ai ragazzi l’opportunità di diventare guide e di raccontare la storia della propria città. Dall’altro la possibilità, per cittadini e visitatori, di scoprire luoghi e monumenti spesso inediti, che raccontano un volto meno conosciuto di Treviso” il commento di Maria Teresa De Gregorio, assessore alla Cultura e Turismo del Comune di Treviso.

    “‘Dove tutto è possibile’, il tema e lo slogan di questa edizione di Monumenti Aperti. E il primo ingresso di Treviso e Venezia nella rete di Monumenti Aperti è la dimostrazione plastica che è davvero tutto possibile. Quello che è accaduto nella scorsa primavera è stato per noi già esaltante, per partecipazione, numero di visitatori e siti fruibili, accoglienza ricevuta nei centri coinvolti della Penisola. Ora siamo nel pieno di una finestra autunnale mai così ricca di tappe e appuntamenti, dove ancora più capillarizzata è la presenza del nostro progetto – ormai officina culturale permanente – in città di grande importanza e pregio da nord a sud del Belpaese. E sarà emozionante vivere a Treviso e Venezia la nostra ‘festa di comunità’, come viene definita e ci piace definirla, sarà l’auspicio migliore per prepararci a festeggiare nel 2026 lo speciale anniversario della 30esima edizione di Monumenti Aperti. I nostri ringraziamenti, più che sentiti, vanno ad Acli Veneto e Treviso e alle Istituzioni tutte, ai docenti e agli studenti del Liceo Artistico, ai volontari, che renderanno ‘possibile’ questa magia” le parole di Massimiliano Messina, presidente di Imago Mundi OdV.

    “Le Acli del Veneto sono orgogliose di partecipare al progetto Monumenti Aperti, un’iniziativa che valorizza il nostro patrimonio culturale e artistico, aprendo le porte di luoghi storici e simbolici alla comunità e ai visitatori – afferma Cristian Rosteghin, Presidente Regionale Acli del Veneto –. Le visite guidate a Treviso e Venezia rappresentano un’occasione unica per conoscere più da vicino la storia, l’arte e le tradizioni del nostro territorio, rafforzando al contempo i legami sociali e la partecipazione civica, valori al cuore della mission delle ACLI. Iniziative come questa incarnano lo spirito aclista, che promuove la cultura come strumento di inclusione, educazione e impegno comunitario, contribuendo a costruire una società più consapevole e solidale.”

    “Come Acli di Treviso siamo felici di prendere parte al progetto Monumenti Aperti, un’esperienza che si sta rivelando generativa sotto molteplici punti di vista, a partire dalla riscoperta dei beni di carattere storico e culturale che abbiamo all’interno del nostro territorio – dichiara l’avv. Alessandro Pierobon, Presidente Acli Provinciali di Treviso aps –. La collaborazione con Imago Mundi e con il Liceo Artistico di Treviso ha dato vita a un’ampia condivisione tra insegnanti, studenti, operatori e volontari dei circoli Acli, mettendo insieme competenze, professionalità, passione e creatività. Conoscere la storia dei luoghi significa conoscere anche la storia delle persone, punto di partenza fondamentale per rinsaldare i rapporti sociali all’interno della nostra comunità”.

    “Con grande piacere partecipiamo all’iniziativa Monumenti Aperti su proposta delle ACLI e di Imago Mundi di Cagliari offrendo l’opportunità alla cittadinanza di conoscere ancora di più il Liceo Artistico Statale di Treviso e in particolare la sede centrale di Santa Caterina, ex convento medievale adibito a edificio scolastico, nel cuore della città, in un luogo privilegiato accanto ai musei cittadini e alle boutique d’arte – commenta Sandra Messina, Dirigente Scolastica del Liceo Artistico Statale di Treviso –. Un’apertura che non riguarda solo gli addetti ai lavori poiché è importante che il nostro straordinario patrimonio artistico sia conosciuto, condiviso e apprezzato. In questo modo la scuola può crescere, non solo per lo spessore culturale, ma soprattutto per il suo principale obiettivo che è quello di poter incidere sulla formazione del pensiero critico dei suoi studenti. Una sfida che si può vincere conoscendo le radici e da dove proveniamo e coinvolgendo come protagonisti attivi studentesse e studenti, che in questo caso si sono presi cura dell’edificio, ne hanno studiato i dettagli storici e artistici con la guida dei docenti. L’iniziativa è partita dal corso serale, ma poi in una dimensione quasi virale ha interessato il corso diurno e tutti gli operatori della scuola. Ancora una volta emerge l’identità e il senso di appartenenza a questa Istituzione scolastica che comunque emozionerà e stupirà per le sue bellezze artistiche chi ancora non l’ha vista.”

    ALCUNE NOTE STORICHE SUL COMPLESSO DEL LICEO ARTISTICO – EX CONVENTO DI SANTA CHIARA

    In origine, il complesso architettonico, caratterizzato da un impianto claustrale e da una chiesa non più esistente, costituiva il nuovo convento di Santa Chiara, dove si erano stabilite le monache clarisse dopo aver abbandonato il precedente edificio fondato nel 1232 in un’area esterna a nord delle mura urbane. Incerta resta l’epoca di costruzione: secondo alcuni storici risalirebbe al 1512; a parere di altri la riedificazione del monastero sarebbe antecedente alla guerra di Cambrai e frutto del finanziamento di un nobile benefattore, Venceslao Bressa.

    Con la caduta della Serenissima e l’avvio delle soppressioni napoleoniche, anche il monastero di Santa Chiara venne soppresso e chiuso, i beni immobili furono confiscati, mentre quelli mobili andarono dispersi. La struttura venne dunque ceduta al Demanio, sottoposta a frazionamento e a diversi cambi di destinazione d’uso. Infatti, per qualche tempo, la chiesa venne impiegata come magazzino di nitro e, dal 1823, come ufficio postale; il monastero invece divenne stazione di diligenze e vetture private, dando vita a un’area molto frequentata della città.

    Terminata la dominazione austriaca, il 1868 fu anno cruciale per il cambio d’uso dell’ex monastero: l’Abate Quirico Turazza ne affittò infatti alcuni locali da destinare alla sezione femminile del suo isti- tuto per fanciulle senza mezzi. Con gli anni, l’istituto divenne punto di riferimento per la formazione delle giovani trevigiane e si ampliò, includendo parti dell’ex convento e altre di nuova costruzione. Durante la seconda guerra mondiale, in particolare nel bombardamento del 1944, l’edificio subì ingenti danni, ma gli interventi di recupero e consolidamento realizzati successivamente consentirono al collegio Turazza di rinascere e proseguire la sua attività fino al 1968. Nel 1975, il complesso divenne sede del Liceo Artistico di Treviso e il restauro dell’edificio fu affidato all’architetto Luciano Gemin, collaboratore del famoso Carlo Scarpa. Tutt’oggi è possibile cogliere in diversi ambienti i suoi interventi progettuali di chiaro approccio “scarpiano”. Da allora questo luogo continua a svolgere la sua funzione didattica, promuovendo al contempo molteplici iniziative culturali, finalizzate a valorizzare il patrimonio e la memoria storico-artistica della città e del territorio. (Ufficio Stampa Radici srl)

     

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