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Giovani donne, su cui scommettere!

    Giovani donne, su cui scommettere!

    NOVE RAGAZZE VIVACI, CREATIVE, MOTIVATE DIVENTANO LE MODERNE “MARYPOPPINS”

    Spesso le abbiamo viste, in gruppo, con le borse verde smeraldo del progetto chiacchierare allegramente dopo le lezioni, scambiarsi contatti e numeri di cellulare e darsi appuntamento alla macchinetta del caffè prima di entrare in aula.

    Sono state una piccola miniera di allegria, coraggio, determinazione, le nove ragazze che hanno partecipato al progetto “Giovani donne, giovani doti”, percorso di formazione e inserimento lavorativo targato Ipsia Treviso. Accompagnate dalla loro tutor Anna Simioni, con cui scambiamo due parole, hanno interpretato al meglio l’opportunità di mettersi in gioco.

    Chi sono queste “giovani donne”?
    Uno dei primi aspetti che ci è balzato agli occhi nei colloqui iniziali è stata la varietà dei profili che si sono candidati: ragazze diverse, alcune con un'età superiore ai 26 anni, con provenienze e livelli di istruzione molto vari. Il filo conduttore di questa varietà era l'esperienza pregressa e sempre informale come babysitter e la ricerca di un posto di lavoro. Ad una seconda analisi sono emersi però altri due elementi che valorizzano queste ragazze: la voglia di imparare, formarsi e ampliare le proprie conoscenze e il desiderio di mettersi in gioco cercando risposte alternative ed autoimprenditoriali di fronte ad un mondo del lavoro spesso immobile e chiuso.

    Il percorso d’aula è stato molto dinamico. Le ha messe “alla prova”?
    L'energia affiorata nei primi colloqui è stata al centro della formazione che ha visto le ragazze partecipi di 12 incontri sui temi dell'orientamento al mondo del lavoro e le questioni pedagogiche ed educative nella cura dell'infanzia. Partecipazione è stata una delle parole chiave: il corso si è sviluppato e ha preso forma nel continuo scambio fra formatori e ragazze, prediligendo un coinvolgimento attivo rispetto alle lezioni frontali. In questo modo la loro capacità di iniziativa, emersa dalla scelta di candidarsi al progetto, ha trovato un luogo dove essere coltivata, motivata e strutturata in un gruppo di pari con cui relazionarsi e confrontarsi.

    Non solo formazione. Questo progetto ha fatto nascere delle belle amicizie.
    Mantenere un numero ridotto di partecipanti si è dimostrata una scelta vincente perchè ha permesso ad ognuna di loro di interagire direttamente con i formatori, di prendere parte sempre in prima persona a tutte le attività proposte e infine la possibilità di conoscersi gradualmente e costruire un clima di amicizia con le compagne di corso.

    Dopo la fase in classe c’è stata quella operativa, i tirocini. Come è andata?
    Pensando al motto “l'unione fa la forza” abbiamo proposto a tre “giovani donne” per dar vita all’iniziativa “Baby Acli” (vedi articolo in pagina, ndr). Il tirocinio è diventato così per loro un piccolo esperimento di lavoro cooperativo, dove dividersi compiti e responsabilità, ma nel contempo conciliare i propri impegni come madri, studentesse e lavoratrici grazie al supporto reciproco. Altre due ragazze sono state inserite in un'esperienza di affiancamento alle educatrici di un nido di Treviso per tutto il mese di maggio, grazie al supporto del centro per l'impiego di Treviso.

    Scommetteresti su di loro e sul loro futuro?
    Senza alcun dubbio. In un clima contagioso di energia, allegria ed entusiasmo, le nostre giovani donne stanno davvero dimostrando la ricchezza delle loro doti!

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    Una famiglia deve avere una casa dove abitare, una fabbrica dove lavorare, una scuola dove crescere i figli, un ospedale dove curarsi e una chiesa dove pregare il proprio Dio

    Giorgio La Pira