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Dopo la laurea in Lettere mi sono fatta una domanda: “Cosa faccio adesso?”. Qualche settimana fa, navigando in rete, ho visto il bando del servizio civile regionale; le possibilità erano svariate, ma l’opzione che ha attirato la mia attenzione era quella offerta dalle Acli e, in particolare, dall’associazione di volontariato Ipsia.

Questa opportunità mi ha colpito perché alle spalle avevo già diverse esperienze di volontariato: oltre a molti anni di scoutismo, infatti, sono stata due volte in Etiopia per partecipare ad alcuni progetti finanziati dal Comune di Cornuda.

Dato che non sapevo bene cosa fare del mio futuro, ho pensato che vedere da vicino la vita associativa di questa organizzazione fosse un’ottima occasione: oltre a operare nelle diverse attività ed iniziative, infatti, avrei potuto partecipare alla loro ideazione ed elaborazione. La fase di preparazione dei progetti mi ha attirato perché nelle mie esperienze precedenti mi sono sempre limitata a mettere in atto le attività preparate da qualcun altro e sentivo che mi mancava una partecipazione più completa, legata anche ad un percorso di formazione specifico.

La mia aspettativa principale da questa esperienza è quella di ampliare i miei orizzonti. Il servizio civile, quindi, per me è una opportunità di crescita: dal punto di vista lavorativo perché mi dà la possibilità di cimentarmi in ambiti  per me nuovi; a livello personale invece mi permette di capire realtà che prima non conoscevo e di collaborare con persone che operano già da tempo nel campo del volontariato nella nostra zona e all’estero.

Elena De Bortoli, marzo 2014

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Una famiglia deve avere una casa dove abitare, una fabbrica dove lavorare, una scuola dove crescere i figli, un ospedale dove curarsi e una chiesa dove pregare il proprio Dio

Giorgio La Pira