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730 precompilato: si alza il sipario

    730 precompilato: si alza il sipario

    Il Caf Acli può supportare nel recupero del modello, nelle eventuali integrazioni e nell'invio.

    Per informazioni telefonare al numero 0422 1836144 o inviare una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

    Dal 19 maggio, dopo la prima mini-fase “conoscitiva” iniziata il 10 maggio, partirà la “fase 2” del 730 precompilato, ossia quella delle conferme o modifiche sui modelli e dei successivi invii, che i contribuenti (e gli intermediari fiscali cui vorranno affidarsi) si porteranno dietro fino al 30 settembre, scadenza ultima per le trasmissioni telematiche all’Agenzia delle Entrate.

    La differenza con la “fase 1” sta appunto nella possibilità di intervenire materialmente sul modello precompilato, che l’Agenzia ha messo a disposizione di contribuenti e intermediari (per la loro attività di consulenza fiscale) a partire dal 10 maggio. Il meccanismo con cui l’Agenzia predispone i modelli è noto: i flussi telematici, sia dei redditi percepiti che delle spese detraibili/deducibili sostenute nell’anno d’imposta, vengono infatti trasmessi dai diversi esercenti/operatori/datori di lavoro coinvolti (aziende, banche, ospedali, studi medici, atenei, ecc.) affinché siano processati per la pre-compilazione.

    Detto questo, la dichiarazione che il contribuente si trova sotto mano nel suo cassetto fiscale è comunque suscettibile di modifiche o integrazioni, laddove il dichiarante stesso riscontri inesattezze o lacune sui dati precompilati dall’Agenzia. L’Agenzia in parole povere, per quanto il livello di accuratezza dei precompilati sia andato via via perfezionandosi negli anni, lavora comunque su un flusso di dati che le vengono trasmessi da terzi, quindi è plausibile che non tutto le giunga con esattezza matematica.

    Qualcosa all’appello può sempre mancare, ed è appunto la ragione per cui - dopo la messa a disposizione dei modelli - si apre immancabilmente il valzer delle correzioni, fase operativa in cui anche gli intermediari fiscali come CAF ACLI giocano un ruolo importantissimo di supporto, assumendosi per altro la responsabilità della dichiarazione.

    Le azioni a questo punto potranno essere due: o l’eventuale correzione di dati già presenti sul modello, ma errati, oppure l’inserimento di dati non caricati a monte dall’Agenzia: ad esempio quando manca la CU di un reddito, o magari la fattura di una spesa. In ogni caso, affidarsi all’intermediario comporta pur sempre, in termini legali, un alleggerimento delle responsabilità del contribuente, che invece, qualora scegliesse di agire autonomamente nell’iter dichiarativo, dovrebbe rispondere in prima persona davanti a eventuali verifiche.

    Fonte www.cafacli.it
    Luca Napolitano

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