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Isee raddoppiati e più "poveri". I dati del Caf Acli

    Isee raddoppiati e più "poveri". I dati del Caf Acli

    Isee raddoppiati in numero è più poveri: i dati di Caf Acli Treviso indicano l’aumento delle famiglie a rischio di povertà, in attesa dell’assegno unico. Appello ad attivarsi quanto prima.

     Raddoppiano gli Isee compilati al Caf Acli di Treviso nei primi tre mesi del 2021 rispetto allo stesso periodo del 2020. Non solo: scendono di oltre 5 punti percentuali quelli che si attestano su fasce di reddito medio-alte, sopra i 15 mila euro. Lo scorso anno gli Isee tra i 3000 e i 15000 euro erano il 46%, al 31 marzo 2021 sono il 54%; restano stabili quelli da 0 a 3.000, il 13%; scendono a 21% quelli tra 15.001 e 25.000 (erano 24%) e soprattutto quelli oltre i 25.000 attestandosi a 12% (erano 17%).

    E’ un quadro che aderisce perfettamente alle caratteristiche dei cambiamenti del nostro contesto locale in tempo di pandemia. “Da un lato – spiega Andrea Citron, presidente di Acli Service Treviso srl, società che opera sul territorio per conto di Caf Acli – l’Isee è diventato sempre più lo strumento universale per la richiesta di contributi pubblici e per modulare gli scaglioni di accesso, vedi probabilmente anche l’assegno unico per figlio. Dall’altro i dati ci danno l’ennesima riprova del depauperamento che stanno vivendo le nostre famiglie, soprattutto a causa della perdita di reddito da lavoro”. Lavoro che poteva essere precario, grigio, instabile già prima del Covid e che inevitabilmente la situazione pandemica ha peggiorato.

    Del resto, secondo le recenti stime Istat sono proprio i nostri territori qui al Nord che stanno pagando il prezzo più alto: l’incremento della povertà assoluta da noi riguarda il 7,6% delle famiglie rispetto al 5,8% del 2019 e la spesa media mensile scende del -10%.

    “Proprio di fronte a questo scenario uno strumento come l’Isee, assolutamente perfettibile e da far evolvere a livello normativo verso il Fattore famiglia perché tenga davvero conto dei reali carichi dei nuclei familiari, è diventato sempre più protagonista per la modulazione dei contributi pubblici”. Anche la nuova misura dell’assegno unico per figlio lo prevede perché sarà proporzionata su fasce di reddito.

    In attesa dei decreti attuativi le Acli invitano tutti alla prudenza rispetto alle stime sulla possibile cifra da percepire. “Intanto come noto andrà a sostituire tutte le attuali forme di sostegno che il sistema oggi riconosce alla famiglia, dalle detrazioni Irpef per carichi familiari all’assegno al nucleo, al bonus bebè, natalità, adozione, terzo figlio. Certo le risorse messe a disposizione non sono poche ma è bene attendere le regole del “gioco”. Secondo i dati a disposizione dovrebbe riguardare 12,5 milioni di ragazzi italiani, 11 milioni di nuclei familiari.

    “L’invito è a prendersi per tempo, rivolgersi ad un Caf e compilare l’Isee prima della partenza della campagna fiscale, quando a causa dell’attività di compilazione della dichiarazione dei redditi, sarà più difficile trovare spazio per gli appuntamenti”.

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    Una famiglia deve avere una casa dove abitare, una fabbrica dove lavorare, una scuola dove crescere i figli, un ospedale dove curarsi e una chiesa dove pregare il proprio Dio

    Giorgio La Pira