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La risurrezione in giorni di paura e morte

La risurrezione in giorni di paura e morte

di Marinella Perroni, www.ilregno.it, 28 marzo 2020

Aggiungere parole a parole forse non si deve. Né si può avere la pretesa che le proprie parole siano meritevoli di ascolto e di riflessione più di quelle di altri. Eppure, quei paramenti rosa che alcuni presbiteri hanno indossato per celebrare online l’eucaristia della IV domenica di quaresima un segnale lo hanno mandato: la Pasqua si avvicina. Perché, quando la quaresima era un tempo di rigido digiuno ed evidenti privazioni, la liturgia invitava a fare un’interruzione: il viola cedeva il passo al rosa, il canto di ingresso si apriva con parole di allegria, era permesso sospendere i rigori del digiuno per poi ripartire per l’ultimo tratto di strada verso la celebrazione della madre di tutte le feste, la Pasqua.

Quel segnale rimbomba in questo tempo blindato, in questo susseguirsi di giorni tutti uguali, tutti appesi, come il ragno alla tela, a pochi fili sottili: la Pasqua si avvicina, ma noi non possiamo interrompere i rigori di una quaresima che ha preso il nome e le fattezze di una interminabile quarantena né sappiamo se festeggeremo la Pasqua, visto che ci saranno precluse le antiche celebrazioni religiose, ma ci saranno anche interdetti i nuovi riti della transumanza consumistica.

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