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Roncade: centro sollievo e corso di memoria

    Due progetti per sostenere l'invecchiamento attivo e gli anziani in difficoltà

    Un Centro di sollievo per persone affette da demenza lieve, sostenuto da volontari adeguamente formati e un corso di memoria per invertire l'invecchiamento. Li sta progettando il Ceriape, associazione di promozione sociale delle Acli che opera su tutto il territorio di Roncade, con la partecipazione e il contributo dell'assessorato alle Politiche sociali del comune di Roncade, l'Ulss 9, la Fondazione Città di Roncade, la Regione Veneto. Per informazioni tel 3335610679.

    CENTRO DI SOLLIEVO per persone affette da demenza lieve
    I familiari possono acccompagnare i loro cari con demenza a trascorrere qualche ora in questo Centro lasciandoli all'assistenza di volontari adeguatamente preparati. Per poter realizzare l'attività servono almeno cinque volontari che saranno preparati con un percorso formativo di 12 ore (6 incontri).

    CORSO DI MEMORIA per invertire l'invecchiamento
    Sempre pià numerose evidenze sperimentali dimostrano che è possibile contrastare il calo delle prestazioni domestiche associato al normale processo di invecchiamento attraverso l'insegnamento di strategie di memoria. Per questo motivo viene riproposto il II° ciclo di incontri dedicato agli over 65 anni che stimola a tenere in esercizio la Fondazione. Il corso partirà ad ottobre 2014 e si conclude a maggio 2015.

    Per info: tel al mattino 0422 542260 o 3335610649.

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    Il lavoro non è finito

      L'annuale convegno di studi Acli torna inevitabilmente sui temi del lavoro

      "Il lavoro non è finito". A settembre l'Incontro di studi delle Acli.
      Si svolgerà ancora a Cortona, dal 18 al 20 settembre 2014, l’annuale Incontro nazionale di studi dal titolo “Il lavoro non è finito. Un’economia per un lavoro buono e giusto”.
      Le Acli scelgono quest'anno di affrontare il lavoro, ovvero una questione centrale per la nostra società. Il lavoro è l’humus della nostra coesione, cementa la nostra alleanza di cittadini.

      Ma vi è il rischio che, in un mondo dove l’economia finanziaria è sempre più invasiva, il lavoro diventi un mero oggetto per fare profitto.
      I drammi delle persone non mancano: partecipiamo alla sofferenza degli working poor che hanno occupazioni senza disporre di redditi sufficienti alla sopravvivenza, incontriamo il disorientamento dei giovani senza lavoro o con contratti precari, osserviamo la fatica di genitori che non riescono a equilibrare i tempi di vita.

      Per imprimere un cambiamento occorre ricominciare dal lavoro, a partire dal senso del lavoro per l’uomo e per la comunità.
      Si tratta di comprendere e di riconoscere le condizioni presenti e future del nostro convivere, perché, come recita il dettato costituzionale all’art. 3: “È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese”. Il lavoro contribuisce a disegnare un progetto di vita e di Paese.

      Per promuovere un vero senso del lavoro è necessario percorrere tre direzioni:

      - stabilire un rapporto sano con il tempo, come ci insegna la dottrina sociale della Chiesa la festa è il luogo nel quale si scopre il senso del proprio lavoro;
      - ricostruire una socialità che recuperi il valore delle relazioni, perché l’azienda sia una comunità di persone, in stretto legame con la comunità locale, con le realtà pubbliche e la società civile e con l’ambiente naturale in cui vive;
      - infine fondare una res pubblica, perché occorre un’etica del lavoro orientata al bene comune: lavorare è sensato quando ci si interroga sulle conseguenze dei risultati di ciò che si produce, per conciliare sviluppo economico con l’innovazione, con la crescita sociale e la compatibilità ambientale.

      Durante le tre giornate dell’Incontro di studi avremo l’occasione di approfondire lungo diverse prospettive economica, filosofica, artistica, giuridica, sociologica con esperti che descriveranno l’attuale situazione, che esploreranno i contenuti di un lavoro buono e giusto, che proporranno un lavoro legato alle imprese del territorio che sia capace di conciliare beni della comunità, delle persone all’interno di una prospettiva di sviluppo equo e sostenibile.

      Ci sarà la possibilità confronto concreto all’interno di laboratori tematici, che suggeriranno azioni sociali concrete da mettere in pratica nelle nostre realtà. Infine ci sarà l’occasione di incontro con rappresentanti del Governo per lanciare proposte alla politica.

      Vogliamo un’economia per un lavoro buono e giusto. Per questo con l’Incontro di studi le Acli si impegnano a conferire spessore a una cultura del lavoro, che è costituita di parole e di idee popolari incarnate nella quotidianità; si impegnano a restituire spazio e tempo alle esperienze concrete, attraverso analisi e studio delle condizioni dei lavoratori e delle lavoratrici nei diversi ambiti professionali.

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      Trofeo calcio a 5. Cerchiamo squadre!!

        L'Unione sportiva Acli e Ipsia patrocinano il toerno a Mazzocco

        Il 3 - 6 - 7 luglio si svolgeranno le fasi eliminatorie e l'8 luglio la finale, presso il campo sportivo di Mazzocco di Mogliano Veneto su campo in erba di 20X40 mt. Ogni squadra gioca due partite più l'eventuale finale. La quota di iscrizione è di 60 euro più 8 euro di iscrizione per singolo giocatore, compresivi di assicurazione ed una birra presso lo stand "A tutta birra". Per il primo classificato: trofeo + 8 litri di birra. Per info e iscrizioni: tel 3937112504 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

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        Riforma del terzo settore: le proposte delle Acli

          Passa anche dal Terzo Settore la via per il rilancio del Paese

          Un documento condiviso a partire dai contributi di tante organizzazioni riunite intorno al Forum è quello arrivato la scorsa settimana sul tavolo del Governo con proposte concrete di riforma del terzo settore. Esso può rappresentare il motore di un vero cambiamento e di un welfare e una economia partecipati e rinnovati. Una consultazione così ampia non poteva non generare queste attese. Ora siamo tutti in gioco.

          Continua a leggere su www.acli.it.

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          Una famiglia deve avere una casa dove abitare, una fabbrica dove lavorare, una scuola dove crescere i figli, un ospedale dove curarsi e una chiesa dove pregare il proprio Dio

          Giorgio La Pira