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A Tirana per un turismo responsabile

    Iniziativa per ricordare il centenerio dello scoppio della prima guerra mondiale

    Tirana e Albania. La prima guida di turismo responsabile per i viaggiatori italiani
    Consiglio di lettura per l'estate da Ipsia

    Grazie alla collaborazione tra l’antropologo Francesco Vietti e Benko Gjata, giornalista e direttore del Centro di Cultura Albanese, il volume presenta ai lettori un ritratto completo del paese, con un ampio approfondimento sulla capitale Tirana, una serie di gite giornaliere e di itinerari di più giorni che abbracciano l’intero territorio albanese.

    Unico nell’attuale panorama editoriale, il volume intende presentare al pubblico italiano una destinazione alternativa, vicina ed economica per le proprie vacanze, un Paese che si sta rapidamente affermando come nuova destinazione turistica grazie alle sue bellezze naturali e alle testimonianze artistiche della sua storia unica nel panorama europeo.

    Pensata per chi vuole scoprire Tirana e l’Albania al di là dei luoghi comuni, la guida accompagna alla scoperta di un Paese che è da sempre un ponte tra Occidente e Oriente, terra di dialogo tra religioni e di sintesi tra i Balcani e il Mediterraneo. Un Paese che storicamente ha sviluppato forti legami con l’Italia, grazie alla vicinanza geografica e culturale e che, seppur ancora poco conosciuto dai turisti italiani, riserva sorprese e continue emozioni ai viaggiatori.

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    Papa Francesco: un pensiero per le colf

      "Un servizio prezioso per le famiglie" che va riconosciuto e valorizzato, ha detto il Santo Padre

      In occasione della Giornata internazionale delle lavoratrici e dei lavoratori domestici che si è celebrata il 16 giugno, una delegazione delle Acli Colf ha partecipato all'Angelus del Papa.

      Molta commozione c'è stata per le partecipanti nel momento in cui Papa Francesco alla fine dell'Angelus ha colto l'invito di ricordare l'importante lavoro che svolgono all'interno delle famiglie italiane colf e assistenti familiari.
      Un grande dono da parte di Papa Bergoglio, con le sue parole nei confronti di queste lavoratrici che sono per la maggior parte donne straniere lontane dalle loro famiglie, donne migranti che insieme anche alle colleghe italiane svolgono un importante lavoro di cura, spesso invisibile e che nasconde, in molte parti del mondo, ancora troppi abusi e situazioni di sfruttamento.
       
      Le parole significative di Papa Francesco "Un pensiero speciale va alle collaboratrici domestiche e badanti, che provengono da tante parti del mondo e svolgono un servizio prezioso nelle famiglie, specialmente a sostegno degli anziani e delle persone non autosufficienti. Tante volte noi non valorizziamo con giustizia il grande e bel lavoro che fanno loro nella famiglie - ha aggiunto - grazie tante a voi".

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      Il lavoro di badante e la crisi

        Interessante ricerca delle Acli sui temi del lavoro di cura in questi anni di difficoltà economica per le famiglie
        Negli ultimi anni le famiglie chiedono alle badanti di lavorare di più, senza per questo aumentare lo stipendio. Le lavoratrici sembrano dunque avere una chiara percezione di quello che sta accadendo: la crisi economica ha impattato sugli standard minimi di lavoro, in alcuni casi, provocando un peggioramento”. Lo afferma la ricerca promossa dalle Acli Colf, con il Patronato Acli, presentata il 16 giugno a Roma in occasione della Giornata internazionale delle Lavoratrici e dei Lavoratori domestici, dal titolo "Viaggio nel lavoro di cura. Le trasformazioni del lavoro domestico nella vita quotidiana tra qualità del lavoro e riconoscimento delle competenze".
        “Il lavoro di cura in Italia – ha affermato Raffaella Maioni, responsabile nazionale delle Acli Colf, l’associazione professionale delle Acli che organizza le collaboratrici e i collaboratori familiari – è una derivazione del lavoro domestico che, nel corso del tempo ha assunto una valenza socio-sanitaria, fino a divenire un sistema di cura privato erogato presso l’abitazione della persona assistita”.
        Fra i temi della ricerca “Viaggio nel lavoro di cura” realizzata in collaborazione con l'Iref, spicca quello del logoramento: “Il tema del logoramento – sostiene la ricerca a proposito del lavoro di “badante” – si salda con la questione della qualità del lavoro: il settore assistenziale è strutturalmente labour intensive, tuttavia i dati su orari e carichi evidenziano la diffusione di fenomeni di sovra-occupazione. Per compensare le perdite salariali si lavora di più, peggiorando l’impatto del lavoro sulla vita personale”.
        “Per far emergere e promuovere il lavoro di cura – ha affermato Gianni Bottalico, presidente nazionale delle Acli – le Acli propongono, tra le altre cose, una maggiore integrazione del lavoro domestico e di cura con i servizi sociali, attraverso politiche sociali che prevedano per la famiglia/datore di lavoro dei meccanismi di sostegno al reddito, come l’intera detraibilità del costo del lavoro di cura”.

        Le Acli con i loro servizi di consulenza ai cittadini come il Patronato e di formazione professionale, come l'Enaip, “lavorano per venire incontro alle necessità dei lavoratori di cura“, ha affermato Paola Vacchina, presidente del Patronato nazionale Acli.
        Per il sottosegretario al Lavoro e alle politiche sociali, Luigi Bobba, per far fronte alle necessità di cura degli anziani si deve guardare alle esperienze positive che ci sono all'estero, pensando a una misura strutturale che guardi a un orizzonte temporale ampio.

        Per altre informazioni www.acli.it.

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        L'impegno delle Acli per i diritti di cittadinanza

          Manifestazione di migranti a Brescia

          Patronato: La tutela degli immigrati passa anche attraverso i diritti di cittadinanza, di Silvia Gottardo, responsabile Servizio Immigrati Patronato Acli Treviso

          Lo Sportello Immigrati è nato nell’ambito del Patronato Acli da circa una decina d’anni per offrire ai cittadini stranieri un servizio di informazione, assistenza e orientamento su ogni aspetto legato alla loro permanenza nel nostro Paese, a partire dall’assistenza relativa ai titoli di soggiorno, al ricongiungimento familiare e alle modalità di accesso ai servizi socio-sanitari presenti nel territorio.

          Nel corso degli ultimi anni il Patronato di Treviso ha progressivamente ampliato l’ambito e la specializzazione dei servizi offerti, nell’ottica di un percorso finalizzato ad ampliare, pur nelle difficoltà della fase attuale di crisi economico-finanziaria, politiche di inclusione sociale e a garantire la tutela dei diritti di cittadinanza degli immigrati e dei cittadini comunitari regolarmente soggiornanti nel nostro paese.

          Obbiettivo di questo percorso è mettere a disposizione di chi vive nel nostro paese pur non essendone cittadino tutto il nostro patrimonio di esperienze e competenze, coniugandolo con i valori di accoglienza e di solidarietà che ci sono propri. Per far questo, lo Sportello ha sviluppato una serie di attività che vanno oltre quelle previste nella Convenzione con il Ministero e che accompagnano la persona immigrata o comunitaria anche nel rapporto con gli Enti (in particolare Prefettura, Questura, ULSS, Comuni) e nei vari adempimenti legati alla stabilità di una vita in Italia.

          Nello specifico, il Servizio Immigrati offre assistenza in tutto il percorso della DOMANDA DI CITTADINANZA, dalle informazioni sui requisiti e sui documenti necessaria alla presentazione dell’istanza alla presentazione della stessa e, successivamente, negli eventuali contatti con la Prefettura e il Ministero, sia in ordine alle necessarie comunicazioni sia nel controllo della situazione della pratica sia, infine, nel momento in cui può essere utile inviare una diffida ad adempiere per sollecitare una rapida conclusione della pratica.

          I cittadini stranieri, inoltre, si possono rivolgere allo Sportello anche nei casi in cui, a seguito della comunicazione di motivi ostativi all’accoglimento di una domanda relativa al rilascio o al rinnovo di un titolo di soggiorno, del nulla osta al ricongiungimento familiare…,  sia opportuno inviare memorie ex art. 10bis legge 241/90, presentando osservazioni, eventualmente corredate da documenti, in merito o, successivamente, vogliano procedere a un ricorso gerarchico.

          I servizi offerti, dunque, coprono un ampio ventaglio di situazioni in cui può essere utile l’informazione, la consulenza e l’orientamento di operatori specializzati che indichino e accompagnino nei percorsi spesso irti di difficoltà e di punti oscuri.

          A tutto ciò, da dicembre 2013 si è aggiunta un’ulteriore, interessante offerta: al Patronato è possibile sostenere l’ESAME PER IL CONSEGUIMENTO DELLA CERTIFICAZIONE DELL'ITALIANO come lingua straniera, nei sei livelli di competenza linguistico-comunicativa previsti dal Quadro Comune Europeo di Riferimento. È così possibile ottenere la certificazione CILS, titolo di studio ufficialmente riconosciuto ai fini del rilascio del permesso di soggiorno ce per soggiornanti di lungo periodo, ma spendibile anche nel mondo del lavoro, in quanto arricchisce il proprio curriculum e garantisce la conoscenza della lingua in uso nel nostro paese, e ai fini dell’iscrizione a percorsi di formazione, in quanto requisito spesso indispensabile per poter accedere ai corsi di formazione.

           

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          Una famiglia deve avere una casa dove abitare, una fabbrica dove lavorare, una scuola dove crescere i figli, un ospedale dove curarsi e una chiesa dove pregare il proprio Dio

          Giorgio La Pira