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Sinceramente, appena ho saputo di dover fare un articolo, di qualche centinaio di battute, riguardo la mia esperienza di servizio civile nazionale, ho pensato: “Come posso descrivere quest’avventura in così poco spazio?”. E’ da un paio di mesi che ho cominciato, però ho già avuto l’occasione di confrontarmi con moltissime persone, di scoprire, di apprendere, di elaborare e di “sporcarmi le mani” su differenti tematiche e attività. Credo che questa varietà di esperienze sia il risultato di due elementi: il servizio civile e l’associazione dove lo svolgo.

Il primo offre la possibilità di poter conoscere tante realtà (spesso ignorate) del nostro territorio, e grazie ad esse si ha la possibilità di maturare a livello personale e di far germogliare, crescere e rafforzare i valori utili e propositivi nella società.

Il secondo fattore determinante è l’ente dove opero. Si tratta di un ambiente propositivo perché caratterizzato da persone che riescono a trasmettere la passione per quello che pensano e che poi concretizzano con il lavoro. Qui ho la possibilità di percepire i problemi, le soluzioni, le opportunità, le offerte che “ruotano” attorno a questa immensa e variegata collettività, e proprio per questo è un ambiente prolifico d’opportunità.

Chiaro che nei luoghi di lavoro le nuove persone sono tenute a scoprire e a sapersi relazionare con tutte le circostanze offerte, però nel “mio” caso la situazione è un po’ differente e più distintiva.

Sono più che sicuro che quest’anno sarà un vero e proprio investimento per il mio futuro, non solo dal punto di vista professionale, ma bensì anche da quello personale, e un utile strumento per poter affrontare le future sfide.

Davide Zampierin, marzo 2014

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Una famiglia deve avere una casa dove abitare, una fabbrica dove lavorare, una scuola dove crescere i figli, un ospedale dove curarsi e una chiesa dove pregare il proprio Dio

Giorgio La Pira