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Appunti di viaggio alla fine del servizio civile

Elena e Davide stanno per concludere in questi mesi il loro servizio civile con le Acli di Treviso.

Com’è andata?
“All’inizio del mio percorso di servizio civile non avevo grosse aspettative – racconta Elena -: pensavo che sarebbe stato un tempo “cuscinetto”, in cui capire cosa fare dopo la laurea e in cosa impegnarmi. Adesso che siamo ormai verso la fine, posso dire di aver sperimentato le situazioni più diverse. Il servizio civile mi ha insegnato e che mi sta insegnando molto, sia a livello professionale - ho una formazione letteraria e non avevo idea di come si lavorasse in un ufficio -, che a livello personale perché mi permette di fare proposte sempre nuove e, soprattutto, perché ho conosciuto e continuo a incontrare persone straordinarie con cui si è stabilito un rapporto duraturo”. 

“Quest’esperienza è stata arricchente perché mi ha aiutato a mettermi in gioco e a sporcarmi le mani in un contesto lavorativo entrando in “punta di piedi” e con una continua formazione sui temi dell’occupazione e dell’apprendimento – sottolinea Davide -. Le attività che reputo maggiormente stimolanti e fruttuose sono state quelle che mi hanno permesso di relazionarmi, di confrontarmi e di esporre le mie tesi con differenti persone”.

Cosa avete fatto?
“Durante quest’anno – continua Elena - ho provato di tutto: ordinare le pratiche in magazzino, seguire la reception, organizzare eventi. Nei primi giorni un po’ di disagio era normale perché mi rendevo conto di avere tanto da imparare in poco tempo; serve umiltà e capacità di raccogliere tutte le informazioni possibili per fare del proprio meglio. In particolare, all’inizio ho affiancato un’insegnante durante la prima edizione del corso di italiano per stranieri, cominciato nei primissimi giorni del mio servizio. Man mano che passavano le settimane, la mia autonomia è cresciuta: per il secondo corso mi sono occupata di raccogliere le iscrizioni, poi mi è stata affidata la gestione di alcune lezioni. In questi giorni comincia il quarto corso: stavolta mi sono dedicata, oltre che all’organizzazione, anche alla divulgazione dell’iniziativa; mi occupo delle lezioni che comprendono tutti i livelli linguistici. Durante quest’anno ho progettato e partecipato a diverse iniziative al di fuori della sede di Treviso: la festa dei giovani a Riese Pio X; la campagna “No Slot” a Vedelago; una serata di presentazione dell’esperienza di servizio civile; un incontro di orientamento scolastico e universitario per i maturandi”.

“Tra tutti i lavori e occasioni incontrate quello relativo allo sportello immigrazione è per me il più stimolante e piacevole – dice Davide -. In questo “breve” periodo ho potuto incontrare una miriade di persone proveniente da tutti gli angoli della terra, capire nel mio piccolo le varie differenze e similitudini tra i diversi popoli e culture e svolgere le funzioni e i servizi che tale sportello offre.

Difficoltà? Punti di forza?
Davide ed Elena: “Durante quest’esperienza ci sono state anche delle piccole difficoltà e divergenze; questi sono normali in un contesto “sano” e veritiero, inoltre se “sfruttati”, possono risultare utili per migliorarsi e per perfezionare le relazioni con le altre persone. Il servizio civile è un valido strumento di crescita personale con un effetto benefico verso la società, che oggi scarseggia in termini di valori, perché se i giovani vengono contagiati con esempi positivi, trasmettono queste peculiarità al mondo di cui fanno parte.

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Una famiglia deve avere una casa dove abitare, una fabbrica dove lavorare, una scuola dove crescere i figli, un ospedale dove curarsi e una chiesa dove pregare il proprio Dio

Giorgio La Pira