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Il lavoro che serve e che c'è. Al via il programma della scuola sociopolitica

    Il lavoro che serve e che c'è. Al via il programma della scuola sociopolitica

    Quattro incontri tra ottobre e novembre per parlare di lavoro, sostenibilità, prospettive generative. E' il calendario autunnale degli incontri organizzati dalla Scuola di formazione sociale e politica Partecipare il presente cui anche le Acli di Treviso aderiscono.

    Questo tempo di lunga crisi ha occupato molti, soprattutto gli organi di rappresentanza e la politica, a ragionare sulle regole, molto meno a verificare come e dove si stia generando lavoro.

    Di fatto, accanto a settori in cui il lavoro dell’uomo va completamente ripensato, vi sono altre possibilità che aprirebbero a nuova occupazione, ma non trovano un corretto riconoscimento, a partire da quello economico.

    Lo studio, la ricerca, l’innovazione, la cura del disagio, spesso non hanno considerazione come lavoro ma come semplice occupazione del tempo. Ma non sono l’educazione e la formazione la base prima per la convivenza, il progresso, per lo sviluppo di nuova attività?

    Non è la cura, soprattutto in questo momento storico, che impedisce al disagio, in qualsiasi forma si presenti, di bloccare la normale convivenza della società, cura che favorisce percorsi di crescita umana e professionale, quindi anche di sviluppo economico? Eppure è difficile che questo insieme di “attività laboriose” siano colte come lavoro.

    L’economia reale - e soprattutto la finanza - hanno, in questo momento storico, poca o nessuna attenzione a tutto ciò. Né la politica, nonostante gli sforzi che pur ci sono, riesce a rimettere il lavoro dentro l’idea di bene comune e di futuro.

    Un’economia civile non può che recuperare il senso dell’umano nel lavoro prima di qualsiasi altra considerazione.

    In questo modo avremo un lavoro che “serve” e, probabilmente, più lavoro.

    3 ottobre 2017 - ore 20:30 - Auditorium S. Pio X di Treviso
    In concomitanza della 31a Settimana Sociale dei cattolici trevigiani 
    Il senso del lavoro
    Se nel lavoro l’uomo mette in gioco tutte le sue dimensioni, è quanto mai opportuno un approccio antropologico e filosofico che metta al centro, da una parte, la persona umana e la sua capacità creativa e, dall’altra, il contributo del lavoratore al patto sociale su cui si regge una comunità. In quest’ottica il lavoro, non solo quello remunerato, stimola la partecipazione all’interno della società, assicurando il riconoscimento e l’inclusione alla vita comunitaria. Tale orizzonte contribuisce a superare i luoghi comuni, stimolando scambi improntati alla reciprocità e mantenendo vivo il principio cardine del nostro ordinamento, il lavoro.
    Relatore Umberto Curi, Filosofo italiano, Professore emerito presso l’Università degli Studi di Padova e docente all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano.

    19 ottobre 2017 - ore 18:30 - Sala Conferenze Camera di Commercio di Treviso e Belluno
    La frontiera della sostenibilità apre al nuovo lavoro
    La crisi che da anni attanaglia il mondo occidentale ha reso evidente la necessità di idee e azioni concrete per rendere nuova e diversa la nostra economia. Nel mercato tradizionale i cittadini sono consumatori ma se scelgono di trasformarsi in consum-attori, premiando le imprese in base alle scelte di valore con cui operano nel mercato - rispetto dell’ambiente, dei diritti sociali e del lavoro - contribuiranno allo sviluppo di un’economia più sostenibile che pone al centro il bene di tutti e di ciascuno.
    Relatore Chiara Mio, Professore ordinario presso il Dipartimento di Management dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e Presidente di Crédit Agricole FriulAdria SpA.

    17 novembre 2017 - ore 18:30 - Sala Conferenze Camera di Commercio di Treviso e Belluno
    Digitale, telematica, robotizzazione: la fine del lavoro o un nuovo inizio?
    I progressi della robotica e dell’intelligenza artificiale annunciano forti implicazioni nel lavoro e nell’intera vita sociale, in un futuro non lontano. La storia dell’innovazione ci insegna che le nuove tecnologie possono creare più occupazione e benessere di quanta ne distruggono, a patto che nella società ci siano le condizioni per una maggiore e migliore distribuzione dei loro benefici. Come rendere lavoratori ed imprese pronti a rispondere e cogliere queste trasformazioni?
    Relatore Irene Tinagli, Economista, accademica e parlamentare italiana.

    29 novembre 2017 - ore 18:30 - Sala Conferenze Camera di Commercio di Treviso e Belluno
    Possibilità e prospettive del lavoro generativo
    L’economia attuale pone al centro il profitto in un sistema che relega il lavoro a mero strumento. Certo, il profitto è una delle condizioni di esistenza di un’impresa, ma non può essere l’unico obiettivo. Solo il lavoro, inteso come spazio nel quale esprimere un apporto personale, relazionale e creativo e nel quale ritrovare significato, può dar vita a idee e innovazione. Alcune aziende scelgono di porre al centro il lavoro, dimostrando la loro forza di generare valore sociale e collettivo.
    Relatore Alessandra Smerilli, Docente di Economia politica e Statistica alla Pontificia facoltà di Scienze dell’educazione Auxilium di Roma.

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    Una famiglia deve avere una casa dove abitare, una fabbrica dove lavorare, una scuola dove crescere i figli, un ospedale dove curarsi e una chiesa dove pregare il proprio Dio

    Giorgio La Pira