Errore
  • JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 508
Menu

Veneto al voto con il referendum sull'autonomia

    Veneto al voto con il referendum sull'autonomia

    Il referendum consultivo per l’autonomia in Veneto e Lombardia si tiene il 22 ottobre.

    Hanno senza dubbio riportato al centro del dibattito politico il tema del Nord e delle sue aspirazioni autonomiste i due referendum indetti da Veneto e Lombardia, con il sostegno di tutto il centrodestra, ma anche il voto decisivo del Movimento 5 Stelle. Anche numerosi amministratori locali del Pd si sono schierati per il Sì all'autonomia. Comunque vada, sarà la prima volta che su questo argomento 16 milioni di cittadini italiani saranno chiamati a pronunciarsi in una consultazione istituzionale, pur non vincolante. Ecco perché è utile sapere di che si tratta.

    Nella sostanza, l'obiettivo dichiarato dalle due Regioni è lo stesso: ottenere maggiori forme di autonomia dallo stato. In termini tecnici, si tratta di negoziare un'autonomia differenziata, come previsto già dal terzo comma dell'articolo 116 della Costituzione repubblicana.
    Ci sono due aspetti da considerare, per capire quanta efficacia potranno avere (se l'avranno) i due referendum del 22 ottobre.

    Il primo aspetto è appunto la loro natura consultiva. Il giorno dopo le votazioni, in Lombardia e in Veneto non cambierà nulla. Se vinceranno i Sì, alle due regioni non saranno attribuite di diritto maggiori forme di autonomia. La trattativa che dovrà seguire queste votazioni (se ci sarà) sarebbe possibile anche senza chiamare alle urne i cittadini, proprio sulla base dell'articolo 116 della Costituzione: è quello che inizialmente il centrosinistra aveva ricordato a Maroni e Zaia, i quali però hanno sostenuto di non essere mai stati ascoltati dai governi in carica.

    L'aspetto di maggior peso dei due referendum può dunque essere il secondo. Quello politico. I presidenti di Lombardia e Veneto hanno dichiarato di voler ottenere un sostegno popolare chiaro, perché il governo non li possa ignorare quando chiederanno formalmente l'apertura della trattativa.

    OGGETTO DEL QUESITO: Vuoi che alla Regione del Veneto siano attribuite ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia?

    VALIDITA' DEL REFERENDUM: La proposta sottoposta al voto è approvata se ha partecipato la maggioranza degli aventi diritto e se è stata raggiunta la maggioranza dei voti espressi.

    COME SI VOTA:

    1. Possono partecipare al referendum consultivo i cittadini iscritti nelle liste elettorali dei comuni della Regione. 
    2. Le operazioni di voto hanno inizio alle ore 7.00 di domenica 22 ottobre 2017 e terminano alle ore 23.00 dello stesso giorno.
    3. L'elettore vota tracciando sulla scheda con la matita un segno sulla risposta da lui prescelta e, comunque, nel rettangolo che la contiene.

    COSA DICE LA COSTITUZIONE
    I referendum consultivi annunciati da Lombardia e Veneto per il 22 ottobre non chiedono la secessione ma la concessione di una maggiore autonomia dallo stato, guardando al modello delle regioni a statuto speciale. I referendum si fondano sulla possibilità che hanno le regioni di chiedere al governo più materie di competenza: la norma è prevista dal titolo V della Carta costituzionale sui rapporti tra stato e regioni, all’articolo 116, e finora non è mai stata utilizzata.

    IN AGENDA ALLE ACLI

    29 settembre 2017
    IL REFERENDUM CONSULTIVO SULL’AUTONOMIA DEL VENETO
    IMPLICAZIONI E RICADUTE PER IL NOSTRO TERRITORIO
    Aula magna Enaip Veneto, Padova.
    Intervengono il prof. avv. Mario Bertolissi e l’on. Pier Paolo Baretta.
    Modera Guglielmo Frezza direttore La difesa del popolo. 

    LEGGI GLI INTERVENTI DI APPROFONDIMENTO

    13 ottobre 2017
    IL VENETO DEL REFERENDUM SULL’AUTONOMIA
    Sala La Roggia, borgo Stolfi 2, Pieve di Soligo. Inizio ore 20.30.
    Interviene Francesco Jori, giornalista, uno dei massimi conoscitori del Nord Est di cui si è occupato con articoli, inchieste, saggi, libri.
    Organizza il Circolo Acli Quartier del Piave.

    Torna in alto
    Una famiglia deve avere una casa dove abitare, una fabbrica dove lavorare, una scuola dove crescere i figli, un ospedale dove curarsi e una chiesa dove pregare il proprio Dio

    Giorgio La Pira