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730 precompilato, F24, nuovo Isee

    730 precompilato, F24, nuovo Isee

    Il modello 730 precompilato, le novità sull’F24, la riformulazione dell’Isee. Sono diversi i punti affrontati dal Governo e su cui i cittadini cominceranno concretamente a confrontarsi dal prossimo anno. Cambiano – e non sempre, o non subito, si semplificano – alcune regole ed adempimenti a carico dei contribuenti. Quel che è certo è che, un poco alla volta, si sta spingendo su sistemi informatici che possano incrociare dati ed effettuare attenti controlli.

    730 PRECOMPILATO DAL 2015
    Prima novità: a partire dal prossimo anno circa 20 milioni di cittadini, tra lavoratori dipendenti, assimilati e pensionati, potranno contare su una dichiarazione dei redditi già compilata, con tutti i dati (o quasi) inseriti preventivamente dall’Agenzia delle Entrate su segnalazione di diversi soggetti.

    “Tuttavia almeno per il 2015 – spiega Sabrina Schiavon di Acli Service Treviso – questa “semplificazione” sarà complicata perché le banche dati a disposizione dell’amministrazione non saranno complete”. Per il prossimo anno si stima, infatti, che circa il 72% dei contribuenti toccati dalla riforma dovranno integrare il modello precompilato con la possibilità di rivolgersi ad un Caf o altro soggetto abilitato.

    Difatti, nella dichiarazione che l’Agenzia delle Entrate renderà disponibile, saranno certamente inclusi i redditi da fabbricati, lavoro dipendente e pensione, in aggiunta a molti altri oneri che danno diritto a deduzioni o detrazioni, ma al tempo stesso la voce delle spese sanitarie resterà in bianco. “Queste infatti compariranno solo a partire dal 2016 relativamente al 2015” precisa Sabrina Schiavon.

    TEMPI E SCADENZE
    Sulla carta, si legge dal sito nazionale mycaf.it, la road-map programmata dal decreto può apparire come un percorso lineare e privo di ostacoli, ma alla prova dei fatti bisognerà vedere se vi saranno le condizioni effettive affinché tutti i soggetti coinvolti, amministrazione in primis, possano rispettare tutte le scadenze segnate in rosso sull’agenda.
    Che saranno queste: per i contribuenti la prima data clou sarà il 15 aprile, quando appunto potranno recuperare, direttamente sul pc di casa, il modello 730 predisposto dall’Agenzia delle Entrate. In realtà, entro il 28 febbraio le banche, le assicurazioni, i fondi pensione, ecc., dovranno inviare sempre all’amministrazione centrale tutti gli estremi dei versamenti effettuati dai contribuenti nel corso dell’anno. Si tratta appunto dei dati sui quali verranno calcolate le deduzioni/detrazioni relative a mutui ipotecari, contributi previdenziali, polizze assicurative. Entro il 7 marzo invece è previsto l’invio da parte dei sostituti d’imposta dei Cud dei singoli dipendenti.

    Dopo il 15 aprile la palla quindi passerà al contribuente, che una volta esaminato il suo 730 avrà una doppia scelta: confermarlo oppure integrarlo/correggerlo (qualora vi fossero dei dati mancanti o non conformi). “La conferma ovviamente renderebbe tutto più sbrigativo – precisa Schiavon -, visto che a quel punto non ci sarebbe bisogno di ulteriori controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate e gli eventuali crediti sarebbero automaticamente rimborsati. Qualora invece vi fosse bisogno di qualche aggiustamento (vedi ad esempio l’indicazione delle spese mediche), il contribuente dovrebbe provvedere alla modifica direttamente sul modello precompilato messogli a disposizione o rivolgersi al sostituto d’imposta, al Caf o a qualche altro intermediario, sul quale ricadrebbe la responsabilità della correttezza del modello”.

    Per chiudere la partita ci sarà tempo fino al 7 luglio per il contribuente di accettare la dichiarazione, modificarla, integrarla o presentarne una nuova da solo o tramite Caf e professionisti.

    MODELLO F24: CAMBIO GIA' DALLO SCORSO OTTOBRE
    Dal 1° ottobre 2014 sono state introdotte delle novità riguardanti il versamento delle imposte tramite il modello F24 e riguardano tutti i contribuenti.  “Da tale data – precisa Schiavon - non è più possibile pagare allo sportello i modelli F24 con saldo superiore ai  mille euro, F24 di qualsiasi importo che contengano compensazioni d'imposta e F24 a zero”.

    In pratica i nuovi obblighi sono così declinati: per i privati con modello F24 di importo inferiore a mille euro e privi di compensazioni la presentazione è ancora possibile in modalità cartacea allo sportello di banche, poste italiane e agenti della riscossione. Invece per i possessori di partita iva è ammesso solo l’home banking o, in qualunque caso, la modalità telematica.
    Invece nel caso di F24 con saldo superiore a mille euro o di F24  contenenti crediti utilizzati in compensazione e con saldo finale maggiore di zero, i modelli potranno essere presentati  esclusivamente per via telematica, mediante i servizi telematici messi a disposizione dall'Agenzia delle Entrate anche il tramite degli enti abilitati come ad esempio Caf Acli o i consueti servizi di internet banking. Infine, il modello  F24 "a zero"  può essere inviato esclusivamente, senza possibilità di utilizzo dei canali internet banking, mediante i servizi telematici.

    E PER L'ISEE SI ATTENDONO GLI ULTIMI DETTAGLI
    Dal prossimo anno pure le modalità di rilascio dell’attestazione Isee cambieranno profondamente. “Con la pubblicazione a metà novembre in Gazzetta ufficiale si è completato il lungo iter di definizione del nuovo indicatore della situazione economica equivalente: dal 1° gennaio 2015 chi vorrà usufruire di qualunque prestazione agevolata dovrà utilizzare il nuovo strumento che, anche se non perfetto, è quello di sicuro più idoneo a garantire l’equità maggiore”. Come per il passato, sarà utilizzato per richiedere uno sconto chi sulla mensa dei figli, chi sul trasporto pubblico, chi sulle tasse universitarie…

    Coloro dunque che intendono fruire di una prestazione sociale agevolata, devono presentare al proprio  comune, al Caf, all’ente che eroga la prestazione, oppure alla sede dell’Inps territorialmente competente, una Dichiarazione sostitutiva unica, con le informazioni relative alla situazione patrimoniale e reddituale del proprio nucleo familiare.

     “Sul piano operativo, il nuovo Isee terrà conto anche dei redditi assoggettati a tassazione con regimi sostitutivi e, soprattutto, dei redditi esenti come assegni per il nucleo familiare, indennità di accompagnamento, pensioni sociali. Ulteriori elementi che contribuiscono al miglioramento della capacità selettiva dello strumento riguardano l’attribuzione di un maggior peso alla componente patrimoniale e la differenzazione dell’indicatore in relazione alla tipologia di prestazione richiesta”.

    Tra le principali novità si segnala anche il debutto del nuovo Isee “corrente” che, in presenza di variazioni reddituali significative, pari almeno al 25%, conseguenti ad esempio alla perdita del posto di lavoro, potrà essere riferito ad un periodo più ravvicinato rispetto alla data di richiesta, con una rappresentazione più puntuale delle reali condizioni economiche del richiedente.

     

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    Una famiglia deve avere una casa dove abitare, una fabbrica dove lavorare, una scuola dove crescere i figli, un ospedale dove curarsi e una chiesa dove pregare il proprio Dio

    Giorgio La Pira