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Tra i sentieri della Grande Guerra

    Momento di confronto e condivisione dopo la camminataMomento di confronto e condivisione dopo la camminata

    LA PIOGGIA E IL BRUTTO TEMPO NON HANNO FERMATO LA VISITA E LA CONOSCENZA DELL’ULTIMO FRONTE ITALIANO: IL MONTE GRAPPA

    SFOGLIA l'ALBUM CON LE FOTO

    È passato esattamente un secolo da quel lontano 28 luglio 1914.
    Cent’anni fa, nel Vecchio Continente, echeggiavano i boati dei cannoni, il cielo era ricoperto dai vapori di scoppio delle bombe, l’aria era appesantita e irrespirabile per via dei gas letali, la terra era disseminata di crateri, trincee e cadaveri, le uniche voci che si udivano erano lamenti e di supplizi di uomini mandati al macello.
    I campi di battaglia erano ricoperti da un capillare fiume di sangue del medesimo colore, il rosso appunto, anche se tale sangue era versato da giovani ragazzi che avevano giurato fedeltà -fino alla morte - ai diversi colori delle proprie bandiere.

    Il clima goliardico e esuberante - caratterizzato da canzoni e note di marcia- che ha distinto i giorni precedenti alla dichiarazione e allo scoppio della guerra, si è ben presto trasformato in una cupa e cruda realtà, dove il clima gioioso si è trasformato in una disperazione totale e dove gli spartiti di guerra hanno lasciato spazio a canzoni che supplicavano la volontà di ritornare nei propri Paesi natali sani e salvi.

    Le Acli provinciali di Treviso e Ipsia Treviso sono due realtà che conoscono la storia locale e sono ben radicate al territorio d’origine. Sicuramente la Marca trevigiana è una delle terre che ha pagato l’alto prezzo di questa immensa catastrofe, che non è terminata con l’armistizio del 4 novembre 1918, ma si è dilungata nel corso degli anni del dopoguerra, con altrettanta fame, miseria e disperazione della popolazione locale.

    Le Acli provinciali di Treviso e Ipsia Treviso, hanno voluto ricordare -in data 26 luglio- l’inizio di questo drammatico conflitto, offrendo la possibilità di scoprire e percorrere l’ultimo fronte di guerra italiano: il Monte Grappa.
    L’uscita prevedeva un percorso lungo i camminamenti e le trincee dei soldati italiani; purtroppo il tempo non favorevole, non ha permesso quest’escursione, però non ha impedito il racconto e la delucidazione storica degli eventi e delle battaglie che si sono combattute su queste montagne.

    Significativa è stata la visita al museo militare di Cima Grappa, dove si sono potuti vedere oggetti, uniformi, equipaggiamenti dei diversi soldati e eserciti che si sono scontrati in questo luogo.

    Con questa giornata, si ha voluto trasmettere e far toccare con mano - anche se è passato un secolo da qui tristi avvenimenti- cos’è stata veramente la guerra, il suo carico di disumanità e di morte, in modo tale da non dimenticare il passato e per cercare di contestualizzarlo nell’attuale contesto storico-geografico, dove si verificano tutt’ora orrendi e infiniti conflitti bellici.

    Davide Zampierin

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    Una famiglia deve avere una casa dove abitare, una fabbrica dove lavorare, una scuola dove crescere i figli, un ospedale dove curarsi e una chiesa dove pregare il proprio Dio

    Giorgio La Pira