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Bonus Facciate 2020: super detrazione al 90% della spesa

    Bonus Facciate 2020: super detrazione al 90% della spesa

    Fonte: www.cafacli.it

    Un bel pacco regalo, arrivato sotto Natale, che però andrà scartato e sfruttato non oltre il 2020. Si chiama Bonus Facciate ed è il nuovo arrivato nella grande famiglia delle detrazioni sui lavori che hanno per oggetto le abitazioni. Dalla norma, introdotta con la Manovra 2020, appare evidente come il legislatore sia stato di manica larga, tendendo, come si dice in questi casi, a “strafare”. Vediamo allora di che si tratta.

    Dice la legge che “per le spese documentate, sostenute nell'anno 2020, relative agli interventi, ivi inclusi quelli di sola pulitura o tinteggiatura esterna, finalizzati al recupero o restauro della facciata esterna degli edifici esistenti ubicati in zona A o B ai sensi del decreto del Ministro dei lavori pubblici 2 aprile 1968, n. 1444, spetta una detrazione dall'imposta lorda pari al 90 per cento”. Facciamo subito emergere i tre aspetti sostanziali della detrazione.

    Primo, il più evidente: una detrazione (per le sole spese effettuate nel 2020) non più al 50 ma al 90 per cento. Nel testo non è riportato esplicitamente, ma dalla lettura (“per le spese documentate”) se ne deduce che non sono previsti, come accade invece per gli altri bonus su ristrutturazioni, risparmio energetico, ecc., limiti massimi di spesa oltre i quali l’onere cessa di essere detraibile.

    Nella sostanza il Bonus Facciate permette la detrazione del 90% su qualunque monte di spesa. Tradotto: se per le ristrutturazioni negli appartamenti vige il noto limite di spesa pari 96.000 euro, nel senso che fino a 96.000 euro detraggo il 50%, ma se spendo di più detraggo comunque il 50% di 96.000 euro, viceversa il Bonus Facciate prevede che non vi sia nessun tetto di spesa ai fini della detraibilità.

    Quanto poi alla distinzione delle zone A e B, la A è quella che include le parti del territorio interessate da agglomerati urbani che rivestono carattere storico, artistico o di particolare pregio ambientale o da porzioni di essi, comprese le aree circostanti, che possono considerarsi parte integrante, per tali caratteristiche, degli agglomerati stessi mentre la B include tutte le parti del territorio totalmente o parzialmente edificate, diverse dalla A.

    Secondo aspetto. Una detrazione per quali lavori? Quelli “finalizzati al recupero o restauro della facciata degli edifici”. Si noti che il legislatore parla di “edifici” in generale, non specificatamente di aree o facciate condominiali, quindi significa che il bonus potrà essere richiesto tanto per i lavori effettuati privatamente quanto per quelli collettivi svolti appunto in un condominio.

    E qui veniamo al terzo aspetto, anch’esso importante: saranno considerati detraibili anche gli interventi “di sola pulitura o tinteggiatura esterna”. È questa una specifica sostanziale che il legislatore inserisce non a caso, considerando che storicamente, da che esiste il bonus ristrutturazioni, la manutenzione ordinaria non è mai stata detraibile per i lavori sulle singole abitazioni private, mentre lo è stata (e continua a esserlo) per i lavori condominiali.

    L’apertura, quindi, è indirizzata più che altro alle future manutenzioni ordinarie effettuate sulle facciate private. Detto in parole povere, anche una semplice rimbiancata della palazzina familiare o della casa al mare, sarà sufficiente a ottenere il bonus in dichiarazione. La sostanza del messaggio è fin troppo chiara, ovvero un incentivo a migliorare l’aspetto delle proprie abitazioni e di conseguenza dei centri urbani. In una sola parola: approfittatene!

    Luca Napolitano

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    Una famiglia deve avere una casa dove abitare, una fabbrica dove lavorare, una scuola dove crescere i figli, un ospedale dove curarsi e una chiesa dove pregare il proprio Dio

    Giorgio La Pira