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Azienda fallita: come recuperare i soldi che mi spettano?

Il fallimento è una procedura che ha la funzione di liquidare il patrimonio dell’impresa insolvente per ripartire l’eventuale ricavato tra i suoi creditori, e quindi anche con i dipendenti che sono creditori privilegiati.

Alla dichiarazione di fallimento di un’azienda segue:

  1. La nomina da parte del giudice di un curatore ossia un professionista che tenterà di liquidare i beni dell’impresa ed eventualmente ripartire quanto recuperato tra i vari creditori. Il curatore nominato deve accertare i crediti sorti prima della dichiarazione di fallimento. Pertanto avviserà ciascun creditore della possibilità di presentare la domanda di insinuazione allo stato passivo, almeno trenta giorni prima dell’udienza fissata dal giudice per valutare i crediti.
  2. L’udienza in cui il giudice valuta le domande di ammissione al passivo presentate dai creditori. La presentazione della domanda è d’obbligo se un creditore vuole partecipare alla distribuzione dell’eventuale ricavato dalla liquidazione dei beni aziendali. Non è consentita alcuna altra azione individuale. Alla domanda dovranno essere allegati i documenti necessari a dimostrare la propria pretesa. Per i lavoratori sono generalmente sufficienti le buste paga rilasciate dal datore di lavoro e la certificazione unica.
  3. La dichiarazione che lo stato passivo è divenuto esecutivo.

 Una volta che il credito è stato inserito nello stato passivo esecutivo è possibile chiedere all’Inps, attraverso il suo Fondo di garanzia, di provvede a pagare al posto del datore di lavoro il trattamento di fine rapporto e le retribuzioni maturate negli ultimi tre mesi del rapporto di lavoro, nonché i ratei di tredicesima /quattordicesima riferiti alle ultime tre mensilità.

Il Fondo di garanzia dell’Inps provvede al pagamento sia del TFR rimasto in azienda sia di quello alla previdenza complementare e non versato dal datore, purché la domanda di intervento sia presentata entro cinque anni decorrenti dalla cessazione del rapporto di lavoro.

Non vengono pagati dal Fondo di garanzia l’indennità di mancato preavviso e le competenze di fine rapporto maturate come a titolo esemplificativo le ferie e i rol non goduti, festività non godute.

L’Ufficio Lavoro Acli Treviso supporta i lavoratori con le seguenti attività:

  • Predisposizione della domanda di insinuazione al passivo 30 giorni prima dell’udienza di esame con elaborazione di eventuali conteggi del credito e richieste documentali al curatore;
  • Verifica del progetto di stato passivo con cui il curatore chiede l’ammissione del credito al giudice fallimentare, presentazione di eventuali obiezioni in merito;
  • Presentazione della domanda in via telematica all’Inps per la richiesta di liquidazione del tfr e delle ultime tre mensilità al fondo di garanzia;
  • Domanda di disoccupazione (NASPI) qualora il curatore abbia provveduto al licenziamento dei dipendenti a seguito della dichiarazione di fallimento.

L' Ufficio Lavoro riceve su appuntamento a:

· Treviso, Viale della Repubblica 193/A, Dal lunedì al venerdì 8.30 - 12.00 martedì, mercoledì 14.30-18.00

· Montebelluna, Corte Maggiore 4, venerdì 10.00-12.00

· Conegliano, Via Cesare Battisti 5/D, mercoledì 14.30 – 18.00

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Una famiglia deve avere una casa dove abitare, una fabbrica dove lavorare, una scuola dove crescere i figli, un ospedale dove curarsi e una chiesa dove pregare il proprio Dio

Giorgio La Pira